Childerique
un VagaMondo
La Val di Fanes si trova nella parte piu' bassa nel Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo (in provincia di Belluno, vicino a Cortina d'Ampezzo) e nella parte piu' alta nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies (in provincia di Bolzano, vicino a San Vigilio di Marebbe).
L'escursione che propongo e' lunga 25 chilometri e mezzo (andata e ritorno per lo stesso percorso), con un dislivello di 1.050 metri in salita ed altrettanti in discesa ed un tempo di percorrenza complessivo a piedi di circa 7 ore e mezza, senza considerare la sosta per mangiare: e' facile (classificata come "E"), lungo prima una strada e poi un sentiero (il numero 10) sempre evidenti e ben manutenuti, ed e' adatta a tutti gli escursionisti che hanno gia' una 'buona gamba'. Il percorso e' utilizzato anche dagli appassionati di mb. Per chi fosse interessato anche al proprio fitness, posso aggiungere che dopo l'escursione io ho perso un paio di chiletti.
la cartina
Il luogo di partenza e' il Centro visitatori del Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo (nella cartina individuato con la freccia con il contorno di colore rosso), situato a 1.314 metri slm e raggiungibile con la macchina prendendo una deviazione lungo la strada che collega Cortina d'Ampezzo a Dobbiaco, ed il luogo di arrivo - dove ci si puo' fermare a mangiare (e si mangia bene!) - prima del ritorno, e' il Rifugio privato Fanes, situato a 2.060 metri slm (nella cartina individuato con la stella con il contorno di colore rosso).
la deviazione per il Centro visitatori lungo la strada che collega Cortina a Dobbiaco
la partenza: il Centro visitatori del Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo
Nella prima parte dell'escursione si percorre una strada asfaltata (con transito vietato ai veicoli a motore, ad esclusione di poche jeep autorizzate), stretta e pianeggiante, che attraversa degli splendidi boschi di larici.
la prima parte dell'escursione
E' il tratto piu' frequentato, anche da famiglie con bambini piccoli (e anche passeggini) e/o da persone che camminano poco, ed e' particolarmente interessante perche' ai lati sono individuate le molteplici specie di flora alpina e ci sono diversi cartelli informativi.
cartelli che individuano la flora alpina
uno dei cartelli informativi
Come potete notare, in alto a destra del cartello c'e' la scritta "Regole d'Ampezzo": per chi non lo sapesse le Regole sono delle istituzioni, forse anche poco note, che hanno contribuito moltissimo alla salvaguardia della natura e delle bellezze nella valle d'Ampezzo, e derivano da un passato in cui tutti i terreni erano proprieta' comune e condivisa solo tra gli abitanti del luogo. Ancora oggi le Regole (ve ne sono diverse, a seconda della zona del territorio) disciplinano la gestione dei terreni e dei boschi nelle montagne, impedendone lo sfruttamento irragionevole e selvaggio.
Pian de Lòa
A Pian de Lòa a 1.349 metri slm c'e' il primo bivio importante, e si deve prendere la direzione a sinistra, seguendo la strada che e' ancora pianeggiante. Oltrepassato un piccolo ponte in legno finisce l'asfalto, e la strada continua sterrata ed inizia gradatamente a salire. A 1.380 metri slm si raggiunge il Ponte Alto (Ponte Outo), che nella cartina all'inizio e' individuato con un riquadro di colore rosso.
cartello informativo sul Ponte Alto
Si tratta di un crocevia importante, dove partono/arrivano i sentieri per lo scollinamento del Col Rosa' ed il transito nella selvaggia Val Travenanzes all'interno del Gruppo delle Tofane, e da dove si puo' ammirare un bel panorama.
panorama dal Ponte Alto, verso le Tofane
panorama dal Ponte Alto, verso le Dolomiti di Sesto
Dal Ponte Alto inizia la parte dell'escursione meno frequentata, riservata a chi vuole risalire a piedi o con la mb la val di Fanes ed a chi vuole andare a vedere le due cascate di Fanes seguendo i relativi percorsi attrezzati. L'area delle due cascate di Fanes, che nella cartina all'inizio e' individuata con un triangolo di colore rosso con l'interno bianco, e' percorsa da alcuni sentieri attrezzati e da canyon per le persone che non soffrono di vertigini.
inizio del percorso attrezzato per raggiungere la prima cascata di Fanes
la seconda cascata di Fanes
Subito dopo aver passato il Ponte Alto inizia anche la prima delle due scorciatoie della nostra escursione: si lascia la strada sterrata, che sale piu' gradatamente ma e' piu' lunga, e si prende il sentiero n. 10 che sulla destra si inoltra ripido nel bosco. Ritornati sulla strada sterrata, si raggiunge Bus de l'Orso a 1.507 metri slm, dove arriva il sentiero attrezzato per la seconda delle cascate.
Bus de l'Orso
Quindi si esce dal bosco, la strada sterrata si fa piu' ripida...
...fino ad arrivare a quello che una volta era un vero lago: il Lago di Fanes.
il "lago" di Fanes
Arriviamo al confine tra il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo ed il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, o se si preferisce tra la provincia di Belluno e la provincia di Bolzano, che si trova a 1.836 metri slm: nella cartina all'inizio e' individuato con il simbolo di una saetta di colore rosso.
Pantane
Dalla parte bellunese, una cartina che rappresenta le montagne, e principali vie di comunicazione e gli impianti di risalita di Cortina d'Ampezzo...
...dalla parte sudtirolese, piu' sobria, un cartello che informa dell'entrata nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies.
Il paesaggio e' sempre incantevole... da qui, pero', la salita riprende ancora ripida.
nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies
Se si fa attenzione, a fianco del sentiero si possono trovare alcune testimonianze della prima guerra mondiale: queste erano linee presidiate dall'esercito austro-ungarico.
A 2.050 metri slm si trova il bivio dove inizia la seconda scorciatoia: si lascia la strada sterrata che continua a sinistra (e che transita per Utia de Gran Fanes) e si prende il sentiero che sale sulla destra.
il bivio che segnala l'inizio della seconda scorciatoia
Utia de Gran Fanes, veduta dall'alto all'arrivo della seconda scorciatoia
Ed eccoci arrivati al Lago di Limo, a 2.159 metri slm, che nella cartina all'inizio e' individuato con un riquadro di colore rosso.
il lago di Limo
E' incredibile vedere quanto e' diminuita nel tempo l'altezza delle sue acque!
...di quali animali si tratta?
Oltrepassato il lago di Limo, si arriva subito ad un balcone naturale posto a 2.172 metri slm, con un panorama la cui bellezza credo che abbia pochi eguali nell'intero arco alpino (nella cartina all'inizio e' individuato con il simbolo di una saetta di colore bianco): purtroppo qui non e' possibile 'caricare' un'unica fotografia panoramica, e quindi dovrete fare dei collage utilizzando come tessere le fotografie allegate e sfruttando la vostra immaginazione.
(a sinistra) il rifugio Lavarella, con la cornice delle sue montagne 'spettinate'
Le montagne 'spettinate' sono il Sasso delle Dieci (3.026 metri slm) ed il Sasso delle Nove (2.968 metri slm).
(al centro) il rifugio Fanes, e la sua montagna che 'si e' data la tinta'
La montagna che 'si e' data la tinta' dovrebbe essere il Monte Sella de Fanes (2.655 metri slm), sotto il quale si puo' scendere in Val Badia.
(a destra) il vallone di Rudo, con l'accesso dal rifugio Pederu' e la strada che si utilizza per scendere
Dopo l'estasi raggiunta sul balcone naturale, si prosegue sulla strada e si scende un centinaio di metri per raggiungere il rifugio Fanes, target dell'escursione (nella cartina iniziale individuato con la stella con il contorno di colore rosso), dove e' consigliabile fermarsi a mangiare prima di riprendere il cammino per il ritorno.
Allego un'ultima fotografia della montagna davanti al rifugio Fanes, che ' si e' data la tinta', solcata da alcuni sentieri (da dove con il binocolo ho visto anche scendere dei bikers!!).
la montagna che 'si e' data la tinta'
L'escursione che propongo e' lunga 25 chilometri e mezzo (andata e ritorno per lo stesso percorso), con un dislivello di 1.050 metri in salita ed altrettanti in discesa ed un tempo di percorrenza complessivo a piedi di circa 7 ore e mezza, senza considerare la sosta per mangiare: e' facile (classificata come "E"), lungo prima una strada e poi un sentiero (il numero 10) sempre evidenti e ben manutenuti, ed e' adatta a tutti gli escursionisti che hanno gia' una 'buona gamba'. Il percorso e' utilizzato anche dagli appassionati di mb. Per chi fosse interessato anche al proprio fitness, posso aggiungere che dopo l'escursione io ho perso un paio di chiletti.
la cartina
Il luogo di partenza e' il Centro visitatori del Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo (nella cartina individuato con la freccia con il contorno di colore rosso), situato a 1.314 metri slm e raggiungibile con la macchina prendendo una deviazione lungo la strada che collega Cortina d'Ampezzo a Dobbiaco, ed il luogo di arrivo - dove ci si puo' fermare a mangiare (e si mangia bene!) - prima del ritorno, e' il Rifugio privato Fanes, situato a 2.060 metri slm (nella cartina individuato con la stella con il contorno di colore rosso).
la deviazione per il Centro visitatori lungo la strada che collega Cortina a Dobbiaco
la partenza: il Centro visitatori del Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo
Nella prima parte dell'escursione si percorre una strada asfaltata (con transito vietato ai veicoli a motore, ad esclusione di poche jeep autorizzate), stretta e pianeggiante, che attraversa degli splendidi boschi di larici.
la prima parte dell'escursione
E' il tratto piu' frequentato, anche da famiglie con bambini piccoli (e anche passeggini) e/o da persone che camminano poco, ed e' particolarmente interessante perche' ai lati sono individuate le molteplici specie di flora alpina e ci sono diversi cartelli informativi.
cartelli che individuano la flora alpina
uno dei cartelli informativi
Come potete notare, in alto a destra del cartello c'e' la scritta "Regole d'Ampezzo": per chi non lo sapesse le Regole sono delle istituzioni, forse anche poco note, che hanno contribuito moltissimo alla salvaguardia della natura e delle bellezze nella valle d'Ampezzo, e derivano da un passato in cui tutti i terreni erano proprieta' comune e condivisa solo tra gli abitanti del luogo. Ancora oggi le Regole (ve ne sono diverse, a seconda della zona del territorio) disciplinano la gestione dei terreni e dei boschi nelle montagne, impedendone lo sfruttamento irragionevole e selvaggio.
Pian de Lòa
A Pian de Lòa a 1.349 metri slm c'e' il primo bivio importante, e si deve prendere la direzione a sinistra, seguendo la strada che e' ancora pianeggiante. Oltrepassato un piccolo ponte in legno finisce l'asfalto, e la strada continua sterrata ed inizia gradatamente a salire. A 1.380 metri slm si raggiunge il Ponte Alto (Ponte Outo), che nella cartina all'inizio e' individuato con un riquadro di colore rosso.
cartello informativo sul Ponte Alto
Si tratta di un crocevia importante, dove partono/arrivano i sentieri per lo scollinamento del Col Rosa' ed il transito nella selvaggia Val Travenanzes all'interno del Gruppo delle Tofane, e da dove si puo' ammirare un bel panorama.
panorama dal Ponte Alto, verso le Tofane
panorama dal Ponte Alto, verso le Dolomiti di Sesto
Dal Ponte Alto inizia la parte dell'escursione meno frequentata, riservata a chi vuole risalire a piedi o con la mb la val di Fanes ed a chi vuole andare a vedere le due cascate di Fanes seguendo i relativi percorsi attrezzati. L'area delle due cascate di Fanes, che nella cartina all'inizio e' individuata con un triangolo di colore rosso con l'interno bianco, e' percorsa da alcuni sentieri attrezzati e da canyon per le persone che non soffrono di vertigini.
inizio del percorso attrezzato per raggiungere la prima cascata di Fanes
la seconda cascata di Fanes
Subito dopo aver passato il Ponte Alto inizia anche la prima delle due scorciatoie della nostra escursione: si lascia la strada sterrata, che sale piu' gradatamente ma e' piu' lunga, e si prende il sentiero n. 10 che sulla destra si inoltra ripido nel bosco. Ritornati sulla strada sterrata, si raggiunge Bus de l'Orso a 1.507 metri slm, dove arriva il sentiero attrezzato per la seconda delle cascate.
Bus de l'Orso
Quindi si esce dal bosco, la strada sterrata si fa piu' ripida...
...fino ad arrivare a quello che una volta era un vero lago: il Lago di Fanes.
il "lago" di Fanes
Arriviamo al confine tra il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo ed il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, o se si preferisce tra la provincia di Belluno e la provincia di Bolzano, che si trova a 1.836 metri slm: nella cartina all'inizio e' individuato con il simbolo di una saetta di colore rosso.
Pantane
Dalla parte bellunese, una cartina che rappresenta le montagne, e principali vie di comunicazione e gli impianti di risalita di Cortina d'Ampezzo...
...dalla parte sudtirolese, piu' sobria, un cartello che informa dell'entrata nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies.
Il paesaggio e' sempre incantevole... da qui, pero', la salita riprende ancora ripida.
nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies
Se si fa attenzione, a fianco del sentiero si possono trovare alcune testimonianze della prima guerra mondiale: queste erano linee presidiate dall'esercito austro-ungarico.
A 2.050 metri slm si trova il bivio dove inizia la seconda scorciatoia: si lascia la strada sterrata che continua a sinistra (e che transita per Utia de Gran Fanes) e si prende il sentiero che sale sulla destra.
il bivio che segnala l'inizio della seconda scorciatoia
Utia de Gran Fanes, veduta dall'alto all'arrivo della seconda scorciatoia
Ed eccoci arrivati al Lago di Limo, a 2.159 metri slm, che nella cartina all'inizio e' individuato con un riquadro di colore rosso.
il lago di Limo
E' incredibile vedere quanto e' diminuita nel tempo l'altezza delle sue acque!
...di quali animali si tratta?
Oltrepassato il lago di Limo, si arriva subito ad un balcone naturale posto a 2.172 metri slm, con un panorama la cui bellezza credo che abbia pochi eguali nell'intero arco alpino (nella cartina all'inizio e' individuato con il simbolo di una saetta di colore bianco): purtroppo qui non e' possibile 'caricare' un'unica fotografia panoramica, e quindi dovrete fare dei collage utilizzando come tessere le fotografie allegate e sfruttando la vostra immaginazione.
(a sinistra) il rifugio Lavarella, con la cornice delle sue montagne 'spettinate'
Le montagne 'spettinate' sono il Sasso delle Dieci (3.026 metri slm) ed il Sasso delle Nove (2.968 metri slm).
(al centro) il rifugio Fanes, e la sua montagna che 'si e' data la tinta'
La montagna che 'si e' data la tinta' dovrebbe essere il Monte Sella de Fanes (2.655 metri slm), sotto il quale si puo' scendere in Val Badia.
(a destra) il vallone di Rudo, con l'accesso dal rifugio Pederu' e la strada che si utilizza per scendere
Dopo l'estasi raggiunta sul balcone naturale, si prosegue sulla strada e si scende un centinaio di metri per raggiungere il rifugio Fanes, target dell'escursione (nella cartina iniziale individuato con la stella con il contorno di colore rosso), dove e' consigliabile fermarsi a mangiare prima di riprendere il cammino per il ritorno.
Allego un'ultima fotografia della montagna davanti al rifugio Fanes, che ' si e' data la tinta', solcata da alcuni sentieri (da dove con il binocolo ho visto anche scendere dei bikers!!).
la montagna che 'si e' data la tinta'
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