San Martino di Castrozza - Rifugio Rosetta - ghiacciaio Fradusta - Rifugio Pradidali - Passo di Baal -San MArtino di Castrozza
Non conoscevo per niente le Pale di San Martino.
Grande e vasto gruppo dolomitico, molto più grande di quello che si può immaginare passando per San Martino di Castrozza, Passo Rolle e Falcade.
Prendiamo in mano Alp Montagne, sfogliamo il numero dedicato alle Pale di San Martino e vediamo che itinerari propone. Scartiamo le vie di arrampicata: è freddo e sono parecchio lunghe ed impegnative. Decidiamo di fare il giro della Pala di San Martino propriamente detto.
Mi alzo alle 4 del mattino ed alle 8.20 siamo "operativi" al parcheggio della cabinovia Colverde. Le funivia sono già in funzione ma noi vogliamo farci una bella camminata, di quelle cheti stancano per 4 giorni
Il Cimon della Pala è ancora "celeste" quando arriviamo noi.
Cimon della Pala
		
		
	
	
		 
	
E man mano che passa il tempo il Cimon della Pala inizia a colorarsi di rosa ed arancione... I colori soliti delle Dolomiti.
Cimon della Pala
		 
	
La funivia Rosetta apre molto presto, o per lo meno quel mattino ha aperto molto presto. Alle ore 8 era già in moto. Probabilmente per favorire la salita dei primi escursionisti e scalatori. C'era un importante evento sulle Pale di San Martino, un ritrovo dei gruppi di guide dolomitici. Ho visto gli Scoiattoli di Cortina con la loro rossa e classica divisa.
C'era poi un ragazzo con gli occhi color acqua, magretto con la pelle bruciata da sole... Assomigliava tanto ad un certo Maurizio... quello che li attorno alle pale ha scalato l'impossibile. Probabilmente era Lui
 Lui 
Funivia Rosetta
		 
	
Il primo tratto del sentiero è su strada ghiaiosa, quella usata per le jeep o per i gatti quando salgono la pista della cabinovia Col Verde.
Dopo poco siamo alla stazione a Valle della Funvia Rosetta. Il rifugio è ancora molto distante.
Funivia Rosetta
		 
	
Stazione a valle della funivia Rosetta
		 
	
E finalmente il sole inizia ad illuminare il Cimon della Pala e lui arrossisce.
Stazione a valle della funivia Rosetta
		 
	
Cimon della Pala
		 
	
Riprendiamo a salire. Una breve sosta prima di inziare il tratto mezzo esposto del sentiero. Mentre siamo li che ammiriamo il Cimon della Pala sotto di noi passa un bellissimo camoscio Il sentiero come vedete nella parte alta è ricavato sulla roccia. Un piccolo sbaglio e si vola.
 Il sentiero come vedete nella parte alta è ricavato sulla roccia. Un piccolo sbaglio e si vola.
Sentiero per salire al Rosetta
		 
	
Il Cimon della Pala è di un arancione misto al rosa irreale. Sbalorditivo il suo colore.
Arancione Cimon della Pala
		 
	
Ed eccomi al rifugio Rosetta, anzi al ristorante Rosetta. Con noi avevamo solo un panino, volevamo fare l'intera gita spendendo poco. Decidiamo di farci una fetta di torta al rifugio.
Due fettine di Strudel, buonissimo, ancora caldo, ci sono costate LA BELLEZZA DI 7 (SETTE) EURO. Se mi chiedessero se penso che una fetta di torta è cara se venduta a 3500 lire risponderei di si. Ieri ho pagato una fettina di torta ben 7000 lire! E' proprio vero che non esiste più il valore dei soldi. Sconcertante! Quella torta se mangiata tutta avrà generato un valore aggiunto di circa 50 euro. Altro che investire in tecnologia... Ragazzi, pizzaiolo, idraulico ed imbianchino sono le professioni dei nuovi ricchi italiani.
Ristorante Rosetta e stazione funivia
		 
	
Ed ecco l'altopiano delle Pale di San Martino in tutto il suo lunare apparire.
Altopiano della Pale di San Martino
		 
	
E queta è la "catena" che scende verso, mi sembra nord, e che fa da "lato" per la Val Venegia.
		 
	
Il paesaggio che ha ispirato il Buzzatti per il suo "Il deserto dei Tartari" ha dell'incredibile! Lunare, spoglio, invivibile, senza rumori e senza mosche. Il silenzio regna sovrano, ti senti spaesato, in un luogo ostile. Affascinante!
Sui canaloni che si vedono sullo sfondo chiederò. Sembrano interessantissimi.
Il Deserto dei Tartari: altopiano delle Pale di San Martino
		 
	
Camminiamo con lena, forse troppa.
L'altopiano è difficile da digerire. Se non lo si conosce è normale perdersi. E così è anche per noi. Volevamo dirigerci verso il Rifugio Pradidali ma dopo un po', scorgendo che il ghiacciaio Fradusta è troppo visibile, tiriamo fuori la cartina e ci accorgiamo di aver passato e di molto il bivio per la discesa al Pradidali.
Ghiacciaio Fradusta
		 
	
Poco male, anzi meglio così. Ci dirigiamo con il sentiero 711 bis verso il ghiacciaio arrivando al bellissimo passo Fradusta.
Dal Passo Fradusta vi ha una bella e semi completa vista sull'altopiano. La miglior visione si può avere dalla cima Fradusta.
Il paesaggio è davvero inquietante. Huoston, abbiamo trovato la luna sulla terra.
La Pala di San Martino
		 
	
Ecco, dovevamo girare a sinistra lungo quell'invito che si vede nella foto sotto. Da li si scende e si percorre un immenso anfiteatro. Pareti tempio dell'arrampicata fanno da sfondo alla discesa. Torre Immik ed altre che non ricordo. Scendendo incrocio il segnalino per salire il Vallone delle Lede. Sarebbe stato interessante salirlo.
		 
	
L'altopiano delle Pale di San Martino
		 
	
Attraversiamo l'anfiteatro. Sale la nebbia e non vedo più nulla :uuue: La discesa è lunga ma non difficile. Alcuni passaggi sono da fare o saltando oppure con un po' di attenzione. Un sentiero non proprio per tutti vista la lunghezza ed i passaggi.
Arriviamo al Rifugio Pradidiali, mangiamo e la nebbia non ci lascia vedere la maestosità delle pareti di Cima Canali, ora diventata una delle montagne Dolomitiche preferite da me
 me 
Rifugio Pradidali
		 
	
Dopo un po' stiamo per andarcene e si alza la nebbia. Le torri di Cima Canali fanno venire la pelle d'oca. Nessuna cima finora mi ha dato un senso di slancio verso il cielo come Cima Canali. Incredibilmente elegante e slanciata.
Cima Canali
		 
	
Osserviamo per diversi minuti se c'è qualche ragnetto appeso su per le sue pareti. Veniamo sapere che quel giorno solo una coppia si è cimentata per sulle sue pareti.
Le guglie di Cima Canali
		 
	
Partiamo. In mezz'ora siamo al Passo di Baal. Da li parte un canalone di cui chiederò informazioni. Il sentiero per San Martino prosegue presentando un 10 minuti di cordino e di passaggi molto esposti. Chi soffre di vertigini è meglio se si porta imbrago e moschettoni.
Dal rifugio Pradidali in circa 3 ore si arriva con il lunghissimo sentiero dei Cacciatori a San Martino di Castrozza. Il sentiero è ottimo per distruggere le gambe.
Tutto sommato una bella gita per iniziare a conoscere le Pale di San Martino che ripeto sono un gruppo immenso, molto più grande a mio avviso del Sella, tanto per fare un confronto.
Sconsiglio più che vivamente si avventurarsi per l'altopiano delle Pale in giornate con tempo instabile. Se non si conoscono per bene nel caso salisse la nebbia è impossibile orientarsi, del tutto impossibile.
Alcuni bei link:
Foto con nomi delle cime zona Est
Foto con nomi zona Ovest
Giro Pale: http://www.girovagandointrentino.it/rubriche/escursioni/pale/pale.htm
Fradusta: http://www.colverderosetta.it/escursioni/fradusta.html
				
			Non conoscevo per niente le Pale di San Martino.
Grande e vasto gruppo dolomitico, molto più grande di quello che si può immaginare passando per San Martino di Castrozza, Passo Rolle e Falcade.
Prendiamo in mano Alp Montagne, sfogliamo il numero dedicato alle Pale di San Martino e vediamo che itinerari propone. Scartiamo le vie di arrampicata: è freddo e sono parecchio lunghe ed impegnative. Decidiamo di fare il giro della Pala di San Martino propriamente detto.
Mi alzo alle 4 del mattino ed alle 8.20 siamo "operativi" al parcheggio della cabinovia Colverde. Le funivia sono già in funzione ma noi vogliamo farci una bella camminata, di quelle cheti stancano per 4 giorni
Il Cimon della Pala è ancora "celeste" quando arriviamo noi.
Cimon della Pala
 
	E man mano che passa il tempo il Cimon della Pala inizia a colorarsi di rosa ed arancione... I colori soliti delle Dolomiti.
Cimon della Pala
 
	La funivia Rosetta apre molto presto, o per lo meno quel mattino ha aperto molto presto. Alle ore 8 era già in moto. Probabilmente per favorire la salita dei primi escursionisti e scalatori. C'era un importante evento sulle Pale di San Martino, un ritrovo dei gruppi di guide dolomitici. Ho visto gli Scoiattoli di Cortina con la loro rossa e classica divisa.
C'era poi un ragazzo con gli occhi color acqua, magretto con la pelle bruciata da sole... Assomigliava tanto ad un certo Maurizio... quello che li attorno alle pale ha scalato l'impossibile. Probabilmente era
 Lui
 Lui 
Funivia Rosetta
 
	Il primo tratto del sentiero è su strada ghiaiosa, quella usata per le jeep o per i gatti quando salgono la pista della cabinovia Col Verde.
Dopo poco siamo alla stazione a Valle della Funvia Rosetta. Il rifugio è ancora molto distante.
Funivia Rosetta
 
	Stazione a valle della funivia Rosetta
 
	E finalmente il sole inizia ad illuminare il Cimon della Pala e lui arrossisce.
Stazione a valle della funivia Rosetta
 
	Cimon della Pala
 
	Riprendiamo a salire. Una breve sosta prima di inziare il tratto mezzo esposto del sentiero. Mentre siamo li che ammiriamo il Cimon della Pala sotto di noi passa un bellissimo camoscio
Sentiero per salire al Rosetta
 
	Il Cimon della Pala è di un arancione misto al rosa irreale. Sbalorditivo il suo colore.
Arancione Cimon della Pala
 
	Ed eccomi al rifugio Rosetta, anzi al ristorante Rosetta. Con noi avevamo solo un panino, volevamo fare l'intera gita spendendo poco. Decidiamo di farci una fetta di torta al rifugio.
Due fettine di Strudel, buonissimo, ancora caldo, ci sono costate LA BELLEZZA DI 7 (SETTE) EURO. Se mi chiedessero se penso che una fetta di torta è cara se venduta a 3500 lire risponderei di si. Ieri ho pagato una fettina di torta ben 7000 lire! E' proprio vero che non esiste più il valore dei soldi. Sconcertante! Quella torta se mangiata tutta avrà generato un valore aggiunto di circa 50 euro. Altro che investire in tecnologia... Ragazzi, pizzaiolo, idraulico ed imbianchino sono le professioni dei nuovi ricchi italiani.
Ristorante Rosetta e stazione funivia
 
	Ed ecco l'altopiano delle Pale di San Martino in tutto il suo lunare apparire.
Altopiano della Pale di San Martino
 
	E queta è la "catena" che scende verso, mi sembra nord, e che fa da "lato" per la Val Venegia.
 
	Il paesaggio che ha ispirato il Buzzatti per il suo "Il deserto dei Tartari" ha dell'incredibile! Lunare, spoglio, invivibile, senza rumori e senza mosche. Il silenzio regna sovrano, ti senti spaesato, in un luogo ostile. Affascinante!
Sui canaloni che si vedono sullo sfondo chiederò. Sembrano interessantissimi.
Il Deserto dei Tartari: altopiano delle Pale di San Martino
 
	Camminiamo con lena, forse troppa.
L'altopiano è difficile da digerire. Se non lo si conosce è normale perdersi. E così è anche per noi. Volevamo dirigerci verso il Rifugio Pradidali ma dopo un po', scorgendo che il ghiacciaio Fradusta è troppo visibile, tiriamo fuori la cartina e ci accorgiamo di aver passato e di molto il bivio per la discesa al Pradidali.
Ghiacciaio Fradusta
 
	Poco male, anzi meglio così. Ci dirigiamo con il sentiero 711 bis verso il ghiacciaio arrivando al bellissimo passo Fradusta.
Dal Passo Fradusta vi ha una bella e semi completa vista sull'altopiano. La miglior visione si può avere dalla cima Fradusta.
Il paesaggio è davvero inquietante. Huoston, abbiamo trovato la luna sulla terra.
La Pala di San Martino
 
	Ecco, dovevamo girare a sinistra lungo quell'invito che si vede nella foto sotto. Da li si scende e si percorre un immenso anfiteatro. Pareti tempio dell'arrampicata fanno da sfondo alla discesa. Torre Immik ed altre che non ricordo. Scendendo incrocio il segnalino per salire il Vallone delle Lede. Sarebbe stato interessante salirlo.
 
	L'altopiano delle Pale di San Martino
 
	Attraversiamo l'anfiteatro. Sale la nebbia e non vedo più nulla :uuue: La discesa è lunga ma non difficile. Alcuni passaggi sono da fare o saltando oppure con un po' di attenzione. Un sentiero non proprio per tutti vista la lunghezza ed i passaggi.
Arriviamo al Rifugio Pradidiali, mangiamo e la nebbia non ci lascia vedere la maestosità delle pareti di Cima Canali, ora diventata una delle montagne Dolomitiche preferite da
 me
 me 
Rifugio Pradidali
 
	Dopo un po' stiamo per andarcene e si alza la nebbia. Le torri di Cima Canali fanno venire la pelle d'oca. Nessuna cima finora mi ha dato un senso di slancio verso il cielo come Cima Canali. Incredibilmente elegante e slanciata.
Cima Canali
 
	Osserviamo per diversi minuti se c'è qualche ragnetto appeso su per le sue pareti. Veniamo sapere che quel giorno solo una coppia si è cimentata per sulle sue pareti.
Le guglie di Cima Canali
 
	Partiamo. In mezz'ora siamo al Passo di Baal. Da li parte un canalone di cui chiederò informazioni. Il sentiero per San Martino prosegue presentando un 10 minuti di cordino e di passaggi molto esposti. Chi soffre di vertigini è meglio se si porta imbrago e moschettoni.
Dal rifugio Pradidali in circa 3 ore si arriva con il lunghissimo sentiero dei Cacciatori a San Martino di Castrozza. Il sentiero è ottimo per distruggere le gambe.
Tutto sommato una bella gita per iniziare a conoscere le Pale di San Martino che ripeto sono un gruppo immenso, molto più grande a mio avviso del Sella, tanto per fare un confronto.
Sconsiglio più che vivamente si avventurarsi per l'altopiano delle Pale in giornate con tempo instabile. Se non si conoscono per bene nel caso salisse la nebbia è impossibile orientarsi, del tutto impossibile.
Alcuni bei link:
Foto con nomi delle cime zona Est
Foto con nomi zona Ovest
Giro Pale: http://www.girovagandointrentino.it/rubriche/escursioni/pale/pale.htm
Fradusta: http://www.colverderosetta.it/escursioni/fradusta.html
 
				 
 
		