Sci di massa, un modello senza futuro

Articolo del 2008 è pieno di cifre. Posso dire che a gennaio 2009 (poco oltre la metà), io mio figlio e due amici nel comprensorio del Sella abbiamo sciato quasi in solitudine (giorno in mezzo alla settimana), per cui non posso dare che ragione all'estensore dell'articolo di un anno prima. Purtroppo (?) a distanza di due anni le cose sono cambiate drasticamente, folla, folla sempre più folla -di stranieri- Martedi sono andato negli stessi posti del 2009 e la gente in pista era tanta, anche con fila agli impianti (due anni prima per la solitudine, era uno sconforto), stranieri sempre più stranieri (come i tedeschi a giugno ed a settembre al mare), se continua questo trend (molto favorevole all'economia nazionale), viene meno il contenuto dell'articolo del 2008, l'investimento (nuovi impianti e nuove piste) è produttivo. Già a dicembre, dopo ilponte dell'Immacolata, avevo notato sto fatto, solo un anno prima (zone diverse però, 2010 Folgarida-marilleva, 2009 Canazei-Sella), il deserto agli impianti, eravamo talmente pochi che ho scritto un messaggio di ringraziamento, per il rispetto che le società degli impianti avevano dimostrato per quei pochi sciatori, lasciando in funzione tutto. In sostanza le prospettive oggi sono diverse da quelle di sole pochi anni addietro e secondo me il tutto deve essere riconsiderato in prospettiva "stranieri"
 
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interessante l'articolo. Il week-end è un delirio generale... la gente sembra impazzire per godersi quella mezza giornata di divertimento. E coloro che gestiscono il tutto cavalcano alla grande queste aspettative... ma la cosa che più fa orrore è lo "spirito" con cui si va in montagna: è come se ci fosse dovuto tutto.

lamenti più comuni: impianti lenti, neve sempre troppo ghiacciata prima delle 11... e sempre troppo molle dopo le 11... e poi il prezzo degli skipass... e la troppa coda... e c'è freddo e ho fame... E STATTENE A CASA...:skifrusta:

Ma so bene che se non ci fossero queste persone si chiude la baracca e fine di tutto...
perciò cerco di sciare durante la settimana rimettendoci un giorno di ferie...
 
interessante l'articolo. Il week-end è un delirio generale... la gente sembra impazzire per godersi quella mezza giornata di divertimento. E coloro che gestiscono il tutto cavalcano alla grande queste aspettative... ma la cosa che più fa orrore è lo "spirito" con cui si va in montagna: è come se ci fosse dovuto tutto.

lamenti più comuni: impianti lenti, neve sempre troppo ghiacciata prima delle 11... e sempre troppo molle dopo le 11... e poi il prezzo degli skipass... e la troppa coda... e c'è freddo e ho fame... E STATTENE A CASA...:skifrusta:

Ma so bene che se non ci fossero queste persone si chiude la baracca e fine di tutto...
perciò cerco di sciare durante la settimana rimettendoci un giorno di ferie...

Ooooooohhhhh finalmente delle considerazioni che tutti fanno ma che pochi hanno il coraggio di esprimere, sottoscrivo tutto quanto, sopratutto il ' E STATTENE A CASA'.
Aggiungerei ' VAI AL CENTRO COMMERCIALE!'xspacxprrr oppure allo stadio:viulenz:.....
 
specie sull'appennino: ogni anno si sentono storie su presunte imminenti chiusure degli impianti... fallimento dei gestori e storie del genere...

Il mio rispetto ai gattisti che ci permettono di avere piste spettacolari (voi vi svegliereste di notte per andare a battere le piste per poi essere insultati dagli sciatori?)

INFINE: esiste una differenza di trattamento da parte delle sovvenzioni statali per le stazioni sciistiche tra regioni a Statuto Speciale e non ? Mi sembra una cosa importante...
 
INFINE: esiste una differenza di trattamento da parte delle sovvenzioni statali per le stazioni sciistiche tra regioni a Statuto Speciale e non ? Mi sembra una cosa importante...

Credo che il senso dell'intervista fosse un po' diverso: l'industria dello sci, così come strutturata, è antieconomica in senso stretto e insostenibile dal punto di vista ambientale.
Per sopravvivere ha bisogno di investimenti tali che gli introiti non giustificano e ha un costo ambientale in termini di sfruttamento delle risorse idriche e del territorio che non può proseguire all'infinito.
 
INFINE: esiste una differenza di trattamento da parte delle sovvenzioni statali per le stazioni sciistiche tra regioni a Statuto Speciale e non ? Mi sembra una cosa importante...

le grandi località delle regioni a statuto speciale (Courmayeur, Cervinia, Val Gardena, Alta Badia, Plan de Corones, Canazei) non prendono euri dalla regione, perchè andrebbe contro le regole europee sulla concorrenza.

Quello che differenzia le regioni è l'importanza che danno allo sviluppo del turismo invernale:

centrale per Val d'Aosta e Trentino Alto Adige (che solo casualmente sono anche regioni a statuto speciale)

marginale per Piemonte, Lombardia e Veneto (che solo casualmente sono anche regioni a statuto ordinario)
 
Mah. E’ sempre difficile rimanere nel giusto mezzo.
In gennaio son stato in Val Gardena. Noi italiani sembravamo in minoranza. Tanti tedeschi soprattutto.
Pare che oggi l’obiettivo principale, più che creare nuovi sciatori, sia quello di acchiappare quelli stranieri già esistenti.
Prima di dire sì o no a nuove infrastrutture, prima di caldeggiare le idee espresse nell’articolo, vorrei sapere se disinvestendo nello sci di massa, tedeschi, olandesi, ungheresi ecc. continueranno a venire nelle nostre splendide montagne? Sappiamo che la perdita di interesse verso un luogo all’inizio è quasi inavvertibile, poi difficilmente reversibile.
Ma anche noi…. Preferiamo tornare alle ancore e subire meno massa (?), oppure ci vanno pur bene impianti di risalita comodi e superveloci che inevitabilmente richiedono masse per rientrare dagli investementi?
E la gente del luogo che ci mangia, cosa dice?
Da frequentatore di Folgaria propongo un esperimento in piccola scala! La zona Cornetto, causa riscaldamento globale è da lunga pezza in disarmo. Le vecchie piste sono ancora tracciate e non dobbiamo tagliare alberi. Ripristiniamo gangetti, bidonvie (una c’è ancora)…. insomma diamo retta al Prof. Daidola. Poi vediamo se la zona torna agli antichi fasti (neve permettendo).
Io ne dubito. :think:
 
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