Dato che il tema è molto interessante un po' per tutti, vediamo di parlare un po' della situazione dei ghiacciai alpini. Vi prego di non svaccare il topic o di entrare in polemiche inutili..qui vogliamo vedere come stanno i nostri ghiacciai; quindi prego chiunque sia in possesso di dati o anche di fotografie (soprattutto) per confronti con il passato di postarle in questo topic. Vi chiedo anche di specificare la fonte dei dati, di modo da avere un quadro preciso delle info.
Io sto iniziando ad interessarmi all'argomento leggendo qua e là..quindi piano piano vedrò di farvi un bel riassunto di quello che trovo.
Conto sulla vostra collaborazione!
E comincio subito!
Innanzitutto analizziamo l’andamento dei ghiacciai svizzeri durante l’ultimo periodo di misurazione effettuato, ovvero il 2006/2007. Vi ricorderete sicuramente l’eccezionalità climatica di questo periodo, caratterizzato da un inverno termicamente molto sopranorma ed estremamente povero di precipitazioni. A questo seguì una tarda primavera fresca e piovose ed un estate pressoché nella media termica.
Nel complesso, 86 ghiacciai svizzeri hanno subito un ritiro, 2 sono rimasti pressoché invariati (Sex Rouge, canton Vaud e Ammerten, canton Berna). Il ghiacciaio che ha subito la maggiore ritirata (stiamo parlando di lunghezza della lingua) è stato il Roseg, nei Grigioni, con una perdita di 127,3 metri, seguito dal Gauli, nel canton Berna, con 100 metri di riduzione.
Parlando di zone geografiche, le maggiori perdite si registrano nei Grigioni (-22.4m di media), seguite dal Vallese (-19.6m) quasi a parimerito con i cantoni nordalpini (Berna, Obwalden, San Gallo, Glarona con -19.5m). Situazione migliore nella fascia centrale, specificamente in Ticino (-13.4m) e nel canton Uri (-12.5m).
Parlando invece di massa glaciale (cioè del rapporto tra accumulo di neve e scioglimento di ghiaccio), in Svizzera le analisi vengono fatte su tre ghiacciai campione, il Basodino (Ticino), il Gries (Vallese) e il Silvretta (Grigioni). In tutti questi bacini si è registrata una tendenza alla diminuzione della massa glaciale, seppure in maniera diversa: in ogni caso si tratta di una perdita che raggiunge quasi il 5% rispetto all’anno precedente.
Le rilevazioni hanno inoltre registrato un aumento della temperatura media del permafrost sui pendii ripidi, il che ha portato a una riduzione del suo spessore; allo stesso tempo, tuttavia, la temperatura del permafrost nelle conche e nelle zone pianeggianti è risultata inferiore alla media, permettendo una conservazione dello spessore.
Fonte dei dati: http://glaciology.ethz.ch/messnetz/index.html
Io sto iniziando ad interessarmi all'argomento leggendo qua e là..quindi piano piano vedrò di farvi un bel riassunto di quello che trovo.
Conto sulla vostra collaborazione!
E comincio subito!
Innanzitutto analizziamo l’andamento dei ghiacciai svizzeri durante l’ultimo periodo di misurazione effettuato, ovvero il 2006/2007. Vi ricorderete sicuramente l’eccezionalità climatica di questo periodo, caratterizzato da un inverno termicamente molto sopranorma ed estremamente povero di precipitazioni. A questo seguì una tarda primavera fresca e piovose ed un estate pressoché nella media termica.
Nel complesso, 86 ghiacciai svizzeri hanno subito un ritiro, 2 sono rimasti pressoché invariati (Sex Rouge, canton Vaud e Ammerten, canton Berna). Il ghiacciaio che ha subito la maggiore ritirata (stiamo parlando di lunghezza della lingua) è stato il Roseg, nei Grigioni, con una perdita di 127,3 metri, seguito dal Gauli, nel canton Berna, con 100 metri di riduzione.
Parlando di zone geografiche, le maggiori perdite si registrano nei Grigioni (-22.4m di media), seguite dal Vallese (-19.6m) quasi a parimerito con i cantoni nordalpini (Berna, Obwalden, San Gallo, Glarona con -19.5m). Situazione migliore nella fascia centrale, specificamente in Ticino (-13.4m) e nel canton Uri (-12.5m).
Parlando invece di massa glaciale (cioè del rapporto tra accumulo di neve e scioglimento di ghiaccio), in Svizzera le analisi vengono fatte su tre ghiacciai campione, il Basodino (Ticino), il Gries (Vallese) e il Silvretta (Grigioni). In tutti questi bacini si è registrata una tendenza alla diminuzione della massa glaciale, seppure in maniera diversa: in ogni caso si tratta di una perdita che raggiunge quasi il 5% rispetto all’anno precedente.
Le rilevazioni hanno inoltre registrato un aumento della temperatura media del permafrost sui pendii ripidi, il che ha portato a una riduzione del suo spessore; allo stesso tempo, tuttavia, la temperatura del permafrost nelle conche e nelle zone pianeggianti è risultata inferiore alla media, permettendo una conservazione dello spessore.
Fonte dei dati: http://glaciology.ethz.ch/messnetz/index.html