"Sunspot e clima"
Cercare di comprendere il clima terrestre è impresa tanto difficile quanto convincere berlusconi di votare comunista e bertinotti di fare l'imprenditore

Ancor più difficile risulterà capire cosa sta accadendo nel nostro sistema solare.
Tuttavia ciò ci è di aiuto! e per quale ragione? semplicemente perchè se, come alcuni sostengono, l'attuale fase climatica di surriscaldamento fosse dovuta in gran parte ad una maggior intensità dell'attività solare o comunque fosse ricollegabile a variabili extra-terrestri, allora è chiaro che monitorare ciò che accade in altri pianeti del sistema solare potrebbe avere oltre che un senso anche un grande interesse.
Partiamo quindi dai pochi dati di cui siamo in possesso:
1) prendiamo per prima cosa un dato che riguarda Marte. Esso è il pianeta più simile alle condizioni terrestri ed è anche il più vicino a noi. Dai dati di cui siamo in possesso, pochi per la verità, parrebbe emergerne uno su tutti: negli ultimi due decenni Marte si sta surriscaldando. La notizia è di quelle che potrebbe far saltare sulle sedie molti scienziati AGW, tuttavia è bene sottolineare che questo dato noi riusciamo a ricavarlo solo deduttivamente. Non è un dato assoluto ma semplicemente la constatazione che i poli di marte si stanno bucherellando di voragini. Questo elemento, esattamento per lo stesso motivo che accade quaggiù sulla terra, ci porta a credere che il clima si stia riscaldando. Lo stesso osservando dei tracciati lasciati da acqua in scorrimento ecc..
2) non sono esenti da analisi anche pianeti più lontani. E' oramai nota la nascita di un poderoso ciclone su Giove ma anche in prossimità del polo di Saturno, attività queste spiegabili solamente con un surriscaldamento del clima. Senza considerare le rilevazioni satellitari su altri corpi come Tritone e Plutono lontanissimi dal sole.
L'attività solare incide sul clima in maniera importante sotto molteplici aspetti. Non si tratta di vedere infatti se il sole ci lancia più energia o minore ma si tratta di capire anche se la terra ne assorbe di più o minore.
Uno dei motivi pacifici di maggior assorbimento di calore è dovuto ad una minore superficie ghiacciata sul pianeta. Lo scioglimento dei ghiacci artici e di quelli terrestri ha determinato un minor effetto abedo o capacità riflettente dei raggi solari. I raggi solari e l'energia da questi trasmessa verso la terra, sono pertanto maggiormente assorbiti dalla terra stessa che quindi si surriscalda ancor di più.
Durante la fase acuta della Peg tra la metà del 1600 e la metà del 1700 si verificò una particolarità del nostro sole: le macchie solari il cui numero aumenta con l'aumento dell'attività solare e che in genere descrivono cicli undecennali ( divisi a metà tra ciclo crescente di macchie e ciclo decrescente di macchie), si annullarono quasi completamente. Quel periodo che va sotto il nome di minimo di Maunder dallo studioso che successivamente lo rilevò, evidenzia probabilmente la stretta relazione che c'è tra il clima terrestre, e più in generale dei pianeti del sistema solare, e l'attività del Sole.
Lungi dal trovare semplicistiche soluzioni sul mutamento climatico, come vedete, si può mettere al fuoco tamente tanta carne da non riuscire più a mangiarla.
I cicli undecennali di cui parlavo sopra sono appunto relativi alla comparsa e scomparsa delle macchie solari e prendono il nome da Schwalbe, lo studioso che li studiò per primo, ma esiste anche il ciclo Hale relativo all'attività magnetica e che dura mediamente il doppio, 22 anni.
Cosa comportano sul cliam terrestre questi cicli. Una maggior attività del sole mette in moto la fase crescente delle macchie solari e di conseguenza cresce anche il campo magnetico solare che si propaga verso la terra grazie ai venti solari. Questa maggior influenza del campo magnetico solare inibisce l'attività delle particelle cosmiche. Un maggior afflusso di particelle cosmiche favorisce l'aumento di nuvolosità terrestre; un suo minor afflusso viceversa favorisce la diminuizione di nuvolosità. E' evidente pertanto una cosa: gli effetti del ciclo di Schwalbe non sono rilevabili direttamente nell'aumento termico sulla terra ma semmai indirettamente. Perchè è chiaro che se aumenta l'attività del campo magnetico solare in pendenza di un aumento delle macchie solari, diminuisce sia l'afflusso di particelle cosmiche, sia la nuvolosità terrestre ( come si è rilevato negli ultimi anni) e di conseguenza i raggi solari e la loro energia non trovano ostacoli. Una maggior copertura nuvolosa è innvece causa di minor aggressione dei raggi solari e della loro energia.
In questo anno rileviamo una maggior copertura nuvolosa grazie al ciclo Schwalbe al minimo; non sarà forse un caso che negli ultimi mesi le temperature globali tendono a diminuire.
Recenti studi hanno anche dimostrato come con l'aumento delle macchie solari tende anche ad aumentare la pressione media globale.
E' ABOMINEVOLE UNO STUDIO, QUALE QUELLO DELL'IPCC, CHE PRETENDENDO DI DIRCI QUALE SARA' IL TREND DI TEMPERATURE DEI PROSSIMI DECENNNI, NON PRENDE MINIMAMENTE IN CONSIDERAZIONE LA VARIABILE"COPERTURA NUVOLOSA" CHE EVIDENTEMENTE PER LORO E' COSTANTE ( scritto in maiuscolo non per gridare ma per sottolineare particolarmente questa frase che è il vero punto dolente della relazione IPCC)
Un ultimo spunto lo riservo al ciclo di Gleissberg: questo studioso preso atto del fatto che i cicli undecennali non sono sempre costanti ma che anzi sono cicli mediamente crescenti e poi decrescenti, ha rilevato che questo ciclo più grande si completa in circa 88 anni. Ossia Ogni 88 anni i vari cicli di 11 raggiungono un top e un down. Cioè il ciclo di Schwalbe che mediamente dura undici anni tende ad essere più prolungato via via e poi via via meno lungo. Si è dimostrato come in pendenza del minimo di Gleissberg si sono avuti periodi estremamente freddi.