Ti racconto un aneddoto, molto in breve (perchè essendo sedicente scrittore potrei infiocchettarlo per pagine e pagine).
Non riguarda me, ma mio padre.
Lui uomo di città, per giunta di mare, va con mia madre in viaggio di nozze in un tour che portava sino alla Costa Azzurra passando per Cervinia. Siamo nel 70, i miei avevano pochi soldi e tanti sogni, e al tempo non si faceva la luna di miele in Polinesia o a Dubai.
Mia madre aveva messo gli sci qualche volta da adolescente in Valtournenche nelle gite organizzate dalla sua parrocchia che aveva un prete sciatore, mio padre invece mai messi prima.
Decidono di prendere il maestro, saggiamente, in coppia e si avventurano carichi d'amore e entusiasmo non tanto per lo sci, quanto per la conquistata libertà di due novelli sposi che volano via dal nido familiare, al tempo ancora parecchio opprimente.
Mio padre non è mai stato uno sportivo, diciamolo, e con gli sci che sfioravano i due metri probabilmente deve aver faticato un po' a capire come non incrociare le punte o impostare una curva; il maestro, di certo un valligiano abbronzato come un capoverdiano e dai modi gentili di un troll di caverna deve avergli urlato qualche indicazione poco ortodossa, fino all'esclamazione decisiva: "Eh ma se lei fa così (si dava ancora del Lei nel '70) non scierà mai!!!!"
Mio padre alza lo sguardo su mia madre, lo riabbassa sugli sci, si piega per sganciare prima il destro e poi il sinistro, poi con fare quasi sollevato si rivolge al maestro e dice: "Guardi, se lei che è un esperto dice che non scierò mai, mi fido sulla parola".
Da quel giorno non si è mai più messo un paio di sci ai piedi.
Ma facendo lo skilift umano a Pian di Novello, su e giù non so quante volte, ha permesso a me e mia sorella di fare i primi timidi passi sulla neve...