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Il mio parere è che avevo fatto bene ad evitarle (tranne la zona di Antalya) nel corso degli anni precedenti.
Innanzitutto la speculazione edilizia ha deturpato la maggior parte della linea costiera, inoltre l'affollamento assolutamente all'infuori dai miei limiti di tolleranza ha fatto sì che uno dei principali ricordi dell'itinerario sia il traffico, la coda che rendeva difficoltosi se non proprio impossibili (in un paio di occasioni ho dovuto fermarmi a mangiare per farla defluire) anche brevi spostamenti e l'estrema difficoltà nel trovare un posto per lasciare la macchina all'interno dei centri abitati. Io poi sono intollerante di mio al turismo di massa, e la visita ai principali centri attrattori di esso si è limitata ad un paio d'ore in momenti serali.
Assolutamente intollerabile è anche la politica dei prezzi praticati, che non solo già nel 2021 aveva questa tendenza (come già le avevo scritto in quel momento la vita in Turchia per un turista di poche o medie pretese costava pochissimo - un litro di gasolio al cambio si acquistava a circa 70 centesimi di euro - tranne che nelle zone turistiche dove, come in una spaventosa dicotomia, costava invece tantissimo) in questi due anni è totalmente sfuggita di mano. Ciò riguarda anche la città transcontinentale, oramai resa a me poco sopportabile in tutte le zone turistiche del centro storico. Ma è proprio quest'anno che ho avuto notizia scritta di cose inenarrabili, come ad esempio l'ingresso a qualsiasi sito turistico che è arrivato a costare, al cambio, per persona, 20,30,40 o 50 euro. Addirittura siti meno famosi che pochi anni fa costavano poche unità della valuta europea adesso hanno preso la via della doppia cifra che inizia con il numero due. La cosa più aberrante a mio avviso è che, per esempio, l'unico sito della non capitale che ancora non ho visitato nel corso degli anni ha una tassa d'ingresso che per gli stranieri arriva a circa 40 euro e che per i cittadini nazionali costa circa dieci volte di meno, e che mi suona come una incommensurabile presa per i fondelli.
Poco apprezzata dal sottoscritto è anche l'invasione di turisti provenienti dai paesi del Golfo Persico persico. In ogni caso, a malincuore, mi sentirei in questo momento di sconsigliare di visitare l'ineffabile a chi ne avesse l'intenzione di programmare una prima visita nei luoghi ovviamente di maggiore attrattività turistica, perché i ladri spudorati non meritano a mio avviso di ricevere alcun feedback, positivo o negativo che sia. Mi dispiace invece per chi non ha seguito il trend e che moralmente non ha intenzione di seguirlo, come per esempio il mio conoscente di Uçhisar che vende bevande e kuruyemiş per integrare la magra pensione statale poco distante dall'ingresso del castello. Nella stessa İstanbul è sufficiente uscire dal centro storico, o addirittura uscire da determinati quartieri per vedere i prezzi calare anche di tre, quattro o cinque volte. Così come è sufficiente spostarsi dai villaggi della Cappadocia verso Nevşehir.
Ciò premesso, nelle passate due estati ho fatto delle brevi incursioni forzate sulla linea costiera arrivando dalla nazione nemica. Ricordo nel primo caso una piacevole passeggiata a Kaş prima ed a Kalkan poi. Nella seconda destinazione però i prezzi praticati non erano dissimili da quelli di Londra. Lo scorso anno invece lo sbarco ad Ayvalik mi ha fatto apprezzare maggiormente il centro storico con le vestigia greche, che avevo visitato velocemente una sera durante la gita virtualmente in essere, il suggestivo sito archeologico di Assos al tramonto e le interessanti due isole dell'Egeo all'infuori del controllo del governo di Atene (con una menzione particolare a quella di maggiore estensione). Il sistema medievale di trasporto verso le isole, ovvero consistente in code di diverse ore - anche fino a dodici - ho letto, sotto il solleone agostano e senza la minima certezza di quando effettivamente avverrà l'imbarco, evitabile solamente con una per niente immediata prenotazione online (che per Tenedo non era ahimè più disponibile), mi ha fatto fortemente rivalutare, anzi direi benedire, il fatto che esistano così pochi (e costosi, soprattutto con veicolo al seguito) collegamenti tra la terraferma anatolica e le isole della nazione rivale. Isole che già soffrono sempre più negli ultimi anni degli effetti dell'iperturismo e che rimangono per il sottoscritto vivibili ed apprezzabili solamente dove ancora la massa, vuoi per mancanza di appeal o per mancanza di comodi collegamenti, non si è ancora diretta - ma che riceverebbero il colpo di grazia nel caso il quale milioni di turisti provenienti da oriente decidessero di sceglierle come meta per le loro vacanze.
Ci tengo a specificare per essere corretto che non tutti i centri abitati della costa anatolica soffrono dei medesimi problemi portati all'estremo. Rimane qualche zona più vivibile (banalmente quella nei dintorni della penisola dello stretto dei Dardanelli), ma la soglia di attenzione per non venire derubati va comunque sempre mantenuta elevata. Il sottoscritto però preferisce visitare eventualmente qualche località più brutta ed anonima dove poter immergersi per qualche ora in uno stile di vita più autentico alla, per fare un esempio, insopportabile Marmaris.
Per concludere aggiungendo l'ultimo dettaglio, sono comunque convinto che lei potrà trovare qualche momento apprezzabile anche nel prosieguo del fotoracconto.
PS: come fatto inaspettato, ma in realtà nemmeno troppo trattandosi di Ineffabile, le segnalo il salto temporale che può vivere il forestiero semplicemente percorrendo in automobile la strada che fa il giro di quella penisola nel mar di Marmara situata sopra alla città di Bandırma, soprattutto quando ne attraversa i centri abitati. Tutto ciò che ho scritto sopra sembrerà privo di fondamento. Il rovescio della medaglia è che (ahimè) le spiagge del già brutto mare interno sono una distesa di spazzatura, per chi fosse interessato alla questione (ovvero l'attività dell'immergersi in acqua salata per la quale alcuni parrebbero provare piacere). Ma comunque in futuro punto anche una breve incursione sulle isole situate lì di fronte. Molto piacevole ed assolutamente libera da quanto scritto sopra la passeggiatina serale effettuata nel capoluogo della penisola, dove l'assistere alle operazioni di sbarco del traghetto mi ha incuriosito a riguardo di quanto scritto pocanzi.