tesseramento sci club in vista della prossima stagione

....si ok...però nelle intenzioni gli allenamenti erano rivolti ad atleti che gareggiano normalmente e con regolarità non a scacciacani imbucati!!!

Allora bastava scrivere la regola in modo diverso.
E, in ogni caso, "scacciacane imbucato" lo dici a tuo fratello, grazie.
 
Considerando che sono convinto che anche la prossima stagione sarà molto simile a quella attuale (e non ho intenzione di rinunciare allo sci per due anni consecutivi...), vorrei capire come funziona e se qualcuno ha esperienze dirette di tesseramento in uno sci club e se questo dà diritto a spostarsi verso le località montane per effettuare allenamenti/sciate.
C'è molta confusione in materia e ho sentito tante opinioni diverse, tra chi afferma che non è possibile comunque sciare e chi afferma che con il tesseramento ha sciato come non mai questo inverno, anche spostandosi verso ipotetiche zone rosse. Insomma piena libertà o quasi.
Chi ha qualche consiglio o dritta?

Aspiri a svolgere competizioni di carattere nazionale o internazionale? Come sembra no, quindi evita di aprire l'ennesimo topic volto ad aggirare le norme.
 
Mia esperienza:
- iscritto a Sci Club da 4 anni con mio Figlio (tessera Fisi, assicurazione, skipass stagionale);
- certificato medico agonistico;
- convocato per il I allenamento fuori regione;
- 1 sola pista rossa a Campitello Matese, pochissimi atleti, i ragazzi erano tutti di livello altissimo, alcuni sono dei fenomeni;
- fatto allenamento 2 h e 30 tra ciuffetti e pali, riprendendo dopo oltre 1 anno di stop (carenza neve e poi covid anno passato) ero già cotto.
Settimana dopo, rinviata l'apertura di tutti i comprensori a marzo, la stazione ha chiuso anche l'unica pista messa a disposizione;
- lasciati gli sci sul posto, li tornerò a prendere.
Impressioni:
- cavallo di ***** per poter sciare in un paese che valuta lo sport come fastidiosa attività, in tempi di covid anche pericolosa per la diffusione del contagio;
- ottimo per migliorare, data la presenza dell'istruttore a bordo pista e non del taglioboschi prestato all'insegnamento dello sci;
- trattasi di attività assolutamente diversa dalla sciata turistica, si va sul posto per allenarsi seriamente e non per giornata di relax. I controlli ci sono stati all'ingresso della pista, con tanto di lista e convocazione.
Conclusioni.
Assolutamente consigliato per chi vuole migliorare impegnandosi con esercizi ripetuti ed anche ripetitivi.
Costi maggiori rispetto alla giornata tipica dello sciatore medio.
Il comprensorio con pochi atleti è fruibile ma anche triste.
Fosse rimasto aperto il mio comprensorio avrei continuato ad oltranza, ogni sabato e domenica.
 
Secondo me no, è la differenza che passa tra affrontare lo sci come "attività sportiva" invece che "ricreativa".

Ed è il secondo approccio quello a rischio contagio, per tutta una serie di motivi (mega comprensori con tanti impianti chiusi tipo cabinovie, rifugi, apres-ski, etc..)

L'attività sportiva fatta nella mini località con un solo skilift (penso a Passo Monte Croce, Dobbiaco, Val Casies) e con i rifugi chiusi mi sembra molto meno a rischio e quindi una concessione accettabile.

Pensa che quando vado in giornata a Moso Pusteria solitamente scio in Croda Rossa e metà del tempo lo passo nella tranquillità dello skilift/pista Porzen ......non necessariamente si devono fare i percorsi " obbligati " tradizionali , dipende dai gusti per fortuna
 
Aspiri a svolgere competizioni di carattere nazionale o internazionale? Come sembra no, quindi evita di aprire l'ennesimo topic volto ad aggirare le norme.

Esattamente quale sarebbe la norma che impone l'aspirazione a "svolgere (?) competizioni di carattere nazionale o internazionale"?
 

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Allora bastava scrivere la regola in modo diverso.
E, in ogni caso, "scacciacane imbucato" lo dici a tuo fratello, grazie.

La regola del governo questa volta era abbastanza chiara parlando di

Atleti e manifestazioni di interesse nazionale

è la FISI che ha voluto interpretarla in maniera furbesca perché bastava mettere un limite massimo di punti FISI o FIS in cui rientravano gli atleti di un certo livello e la scrematura si faceva da sola
Chiaramente poi il ministero dello sport manco interveniva per chiarire il tutto e abbiamo visto i risultati......pure con altre federazioni da quello raccontato da altri forumisti
 
Esattamente quale sarebbe la norma che impone l'aspirazione a "svolgere (?) competizioni di carattere nazionale o internazionale"?

Art. 19 del DPCM 2 marzo 2021, oltre che tutti i DPCM precedenti che avevano normato l'apertura degli impianti.
 
Art. 19 del DPCM 2 marzo 2021, oltre che tutti i DPCM precedenti che avevano normato l'apertura degli impianti.


Appunto: " permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali" (copiaincollato dall'art. 19)
Si permette la preparazione finalizzata alla partecipazione, senza alcun altro limite. Quindi non si capiscono le paturnie o le allusioni ai "furbetti". Oltretutto, come nel mio caso, va a finire che qualche master in più alle prossime gare la FISI se lo ritroverà iscritto.
 
Come ha rettamente riportato Slalom64, l'interpretazione è fuorviante/furbesca. Ciò è avvenuto anche per altri sport e prima o poi ci saranno ulteriori demenziali restrizioni per l'unica attività sana (sport) che potrebbe compensare i gravi disagi della pandemia.
 
Come ha rettamente riportato Slalom64, l'interpretazione è fuorviante/furbesca. Ciò è avvenuto anche per altri sport e prima o poi ci saranno ulteriori demenziali restrizioni per l'unica attività sana (sport) che potrebbe compensare i gravi disagi della pandemia.

Quindi, il limite è 50 all'ora, ma per compiacere lo spirito della legge io vado a venti? Oppure l'aliquota è del 30 % ma, sempre in ottica di ortodossia interpretativa, io pago il 50.
Sarò strano io ma il limite è sempre quello esattamente fissato dalle legge, e se la legge non stabilisce un limite chiaro è un problema della legge.
 
Quindi, il limite è 50 all'ora, ma per compiacere lo spirito della legge io vado a venti? Oppure l'aliquota è del 30 % ma, sempre in ottica di ortodossia interpretativa, io pago il 50.
Sarò strano io ma il limite è sempre quello esattamente fissato dalle legge, e se la legge non stabilisce un limite chiaro è un problema della legge.

Io facevo riferimento ad altro: siamo diventati di colpo un paese di atleti di interesse nazionale, tanto per lo sci quanto per il tennis (gli sport che conosco). Basta superare una visita medico - sportiva, tesserarsi allo sci club, essere convocati per gli allenamenti ed iscriversi ad una gara. Questo per molti è stato un espediente per fare ciò che ragionevolmente si voleva proibire/contenere. Per altri è stata la prosecuzione di un'attività seria fatta già negli anni precedenti (gare ed allenamenti).
A ciò si aggiunga la sempre disomogena interpretazione delle norme (scritte di sovente male) che rende una regione diversa dall'altra, quanto a trattamento di cittadini/sudditi italiani. Ciò non per autonomia ma spesso per cialtroneria, ove ciò che è vietato al nord è consentito al sud o viceversa.
 
Questa è una comunicazione di qualche giorno fa della FISI FVG molto chiara ed esaustiva .
Se si fosse fatto qualcosa di simile all' inizio non ci sarebbero state tutte le incomprensioni di cui si discute


https://www.fisifvg.org/2021/03/15/...istica-in-friuli-venezia-giulia-dal-15-marzo/

Io in pista vedo tanti ragazzini (tutti certamente agonisti), una dozzina massimo di master con un paio di allenatori e qualche imbucato local (tre, quattro al massimo), immagino amici/parenti di qualche impiantista: non vedo queste folle di vecchi furbacchioni che si buttano a fare spazzaneve prendendo per il culo l'allenatore (a quanto leggo qualcuno crede che un allenatore federale non sia in grado riconoscere chi può affrontare un percorso di inserimento all'agonismo). In FVG sarà diverso.

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... Basta superare una visita medico - sportiva, tesserarsi allo sci club, essere convocati per gli allenamenti ed iscriversi ad una gara...
Hai già eliminato il 95 % degli sciatori medi (mi alleno in Tonale/Pote di Legno, aperte due piste su trenta, assolutamente zero code, credo che si sia molto sotto al 5% di affollamento standard). Poi chiaro che il 5 % che resta deve essere perseguito e ostracizzato per avere voluto esporre al rischio contagio la Nazione intera.
 
L'unico giorno che ho vissuto da atleta nello sci quest'anno ho visto molta serietà. Come detto, controlli serrati all'ingresso della pista, con tanto di lista e controllo della convocazione prima dello skilift. Ciò per ben due volte. Non ho visto atleti modesti, quello meno bravo ero certamente io su ungruppo di circa 20.
Qualche fotografia pubblicata anche qui sul Forum aveva come fine quello di dimostrare che non vi era stata uniformità interpretativa, come di sovente accade qualcuno ha fatto il furbo e si è intrufolato.
Se per i bambini è scusabile, per gli adulti no.
 
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