Io mi riferisco all'Rc professionale dell'accompagnatore: se qualcuno dei clienti ti piazza una richiesta di risarcimento per qualche motivo, che fai ?
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Mettiamola così: ognuno può fare quel che vuole, finchè non succede nulla.
Eh miseria! nemmeno in america.Mettiamola così: ognuno può fare quel che vuole, finchè non succede nulla.
(è una frase che si adatta a molte istanze)
In Italia non lo so. Ma in Svizzera, le paroline "Responsabilità Penale" ricorrono più spesso di quanto possiate pensare.
Esempio pratico? Se anche domani smettessi di insegnare, nel 99% dei casi da qui alla mia morte sarò penalmente responsabile del gruppo con il quale starò sciando, perchè "soggetto con maggiore esperienza certificata da ente federale".
Tanto per dirne una.
Punto e fine della storia.
Eh miseria! nemmeno in america.
Figure del genere, gli accompagnatori/animatori, sono già esistite in Italia anni fa quando un noto tour operator, proprietario di diversi villaggi ancora esisteva.
Era il Novembre 2007, mi ero laureato da pochi giorni e stavo leggendo il giornale quando mi imbattei per caso in un annuncio che suonava come il bando di selezione per lo staff della stagione entrante. Il bando consisteva in uno stage di 5gg, 6 notti ad inizio Dicembre, in uno dei villaggi alpini del tour operator, in pensione completa con corsi di formazione sia teorica in aula, sia sulla neve col maestro, alla fine un colloquio e vi contatteremo noi. Costo di iscrizione 175€. Fu ovvio partecipare, quando mai con 175€ ti fai 5notti all'inclusive, skipass e maestro incluso....fu un'esperienza estremamente positiva ma purtroppo poi non se ne fece più nulla xkè fallirono da li a poco però la figura di cui parlate era esattamente quella.
Una persona, generalmente giovane, allineata per molti aspetti con quella dell'animatore turistico, che di giorno si scorrazza i clienti in giro, al limite del cane da pastore, gli prenota il pranzo in baita, fa le foto al gruppo, la sera li intrattiene, ecc. Stipendi bassissimi, ma spese quasi nulle. I pochi quattrini che ti davano finiva che te li tenevi pure tutti visto che pranzi e bevute erano regolarmente offerte dai clienti. Se il cliente aveva bisogno di lezioni di ski, c'erano i maestri regolari. Se avevi la voglia di allenarti per fare le selezioni sicuro che 2 ore al di le trovavi, insomma un ottimo compromesso. chiaro che non ci costruisci su una carriera(anche se qualcuno in verità ci riuscì) ma sicuramente una buona soluzione, economica(per la struttura turistica e per il cliente finale), anche per le scuole ski perchè l'indicazione era di incentivare l'accompagnato ad usufruire anche dei maestri. Ed era un metrica monitorata.
Il tour operator fallì di li a poco, i vari villaggi e alberghi venduti e la figura dell'accompagnatore/animatore saprì definitivamente dall'italia. Senza un grosso gruppo, con peso politico a sostenerla contro il lobbismo dell'albo professionale non poteva essere altrimenti.
all'accompagnatore si chiedeva come base che sapesse sciare decentemente bene da tirarsi insieme lui e gli accompagnati, ma sopratutto che sapesse parlare una o più lingue, un carattere espansivo, cordiale, disponibile, educato, che intrattenesse i clienti che ne richiedevano il servizio. Temo che molti di questi aspetti non vengono invece necessariamente selezionati o approfonditi nelle prove di ammissione al corso maestri.
sinceramente non ho un'opinione chiara in merito, e mi restano molti dubbi. Forse però si è persa un'occasione per riformare tutto il processo che porta all'insegnamento. Forse si poteva inquadrare questa figura nelle scuole ski, per gli under 30 come opportunità di lavoro e formazione, propedeutica poi al corso Maestri. Un servizio vendibile direttamente nelle strutture(hotel, B&B, ecc) ma erogato e patrocinato dal collegio Maestri e dalla scuola sci.
Prendo spunto da questa frase:
Secondo voi, pensiamo ad un super appassionato di sci che a 47 anni vince la lotteria ed ha tutto il tempo e le risorse per attrezzatura, cibo, palestra, tranquillità, corsi e maestri che vuole. Secondo voi a 50 anni potrebbe diventare, solo per sfizio personale, maestro di sci?
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La mia risposta secca é : Sì
Partendo da 47 forse non a 50, ma un programma su 4-6 anni é fattibile.
Poi cominciano i "distinguo" :
-Certo non se fosse un completo principiante
-Dove?
-Come?
-Seguendo quale programma (Italiano od estero) ? <-Se vincesse alla lotteria, perché non togliersi lo sfizio di farli tutti (o almeno un certo numero, tipo il programma austriaco, quello americano, quello sloveno)
Ma poi...se io vincessi alla lotteria...li spenderei a girarmi il mondo (per sciare, ma anche per fare altro).
my two cents
se ha imparato a sciare (bene) da piccolo forse sì
se ha iniziato da grande assolutamente no
certi automatismi o li prendi nella culla oppure nisba. potrai essere impeccabile col sole ed un solo tipo di neve, ma con visibilità scarsa, neve di tipo diverso sulla stessa pista/linea, così come sul duro/ripido iniziano i guai....chi ha iniziato a sciare da grande deve PENSARE, non sono i piedi ad agire direttamente, e senza automatismi sei sempre in ritardo.
IMVHO....