Valanghe 2020

Si trattava di due giovani fratelli, uno di 27 anni (illeso) e l'altro di 23 anni: questo e' quello che riporta al momento l'edizione online di Repubblica...

Il ragazzo insieme al fratello aveva raggiunto con l'auto poco dopo delle 9 il Rifugio Di Bona. Da qui con gli sci attrezzati con le pelli di foca i due erano risaliti sino al Rifugio Giussani. Ma, secondo quanto ricostruito, scendendo dalla Rotzes assieme al fratello, lo scialpinista bellunese anziché prendere il rientro classico dallo spallone, si è tenuto a destra dello Spigolo Zero e ha preso un canale che porta dietro Punta Marietta. Una discesa 'tagliata' considerata un tragitto meno sicuro. E le condizioni meteo con temperature in rialzo e sole che perduravano da due giorni hanno forse giocato un ruolo fatale. A metà discesa si è staccata la valanga che lo ha travolto. Il corpo del 23enne è stato recuperato a circa 2.550 metri di quota dal soccorso alpino della Guardia di finanza.
 
Ne parlavo con un amico, sono andato a lavorare stamani per impegno all ultimo altrimenti ero li anche io, con gli altri 100 e piu che pare siano saliti al giussani. Sono curioso della triste dinamica xche il periodo x la rozes è questo, bisogna capire i tempi della discesa e se effettivamente si è trattato di valanga piuttosto che di scivolata.

9 maggio....e per come si è messa la stagione non è forse meglio aspettare l'anno prossimo ?
 
No apo, secondo me no, per come è la Rozes oggi è stata la giornata ideale per farla. Anche io ogni anno dopo L inizio di aprile inizio a pensarci. Invece in pieno inverno non la farei mai se non con condizioni speciali.
Purtroppo il ragazzo ha scelto una variante di discesa non adatta alle temperature di oggi (grazie per aver postato la dinamica).

non so se mi sono spiegato, per fare questa montagna questi giorni sono perfetti (la cresta finale smolla etc etc).
Condoglianze sincere al fratello e a tutta la famiglia.
 
Ne parlavo con un amico, sono andato a lavorare stamani per impegno all ultimo altrimenti ero li anche io, con gli altri 100 e piu che pare siano saliti al giussani. Sono curioso della triste dinamica xche il periodo x la rozes è questo, bisogna capire i tempi della discesa e se effettivamente si è trattato di valanga piuttosto che di scivolata.
Volevi sconfinare?
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No apo, secondo me no, per come è la Rozes oggi è stata la giornata ideale per farla. Anche io ogni anno dopo L inizio di aprile inizio a pensarci. Invece in pieno inverno non la farei mai se non con condizioni speciali.
Purtroppo il ragazzo ha scelto una variante di discesa non adatta alle temperature di oggi (grazie per aver postato la dinamica).

non so se mi sono spiegato, per fare questa montagna questi giorni sono perfetti (la cresta finale smolla etc etc).
Condoglianze sincere al fratello e a tutta la famiglia.

A prescindere dalle condizioni del manto su cui non metto lingua io dico che voler riprendere a tutti i costi dopo quel che è successo e con la stagione di fatto conclusa è una di quelle cose da evitare. Sarà un discorso poco razionale ma io la penso così.
 

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9 maggio....e per come si è messa la stagione non è forse meglio aspettare l'anno prossimo ?

Io l'ho fatta anche in Giugno..
Oggi era caldo e non c'è stato rigelo notturno.

Fabio
No apo, secondo me no, per come è la Rozes oggi è stata la giornata ideale per farla. Anche io ogni anno dopo L inizio di aprile inizio a pensarci. Invece in pieno inverno non la farei mai se non con condizioni speciali.

non so se mi sono spiegato, per fare questa montagna questi giorni sono perfetti (la cresta finale smolla etc etc).

Non sono convinto che oggi fosse la giornata ideale per la Rozes, per avere 50 metri di neve smollata poi ci si ritrova tutta la est marcia, per non parlare dell'ultimo tratto a sud. Se si ha paura degli ultimi metri li si scende a piedi con i ramponi, come fa qualcuno.
 
Mi dispiace ritornare sulla tragedia avvenuta ieri nella Tofana di Rozes, ma trattandosi di una meta molto frequentata e considerata 'abbastanza facile', credo che possa essere utile approfondire meglio per cercare di capire quello che e' successo.

Questo e' l'articolo pubblicato sull'edizione online de Il Corriere delle Alpi:
Travolto da una valanga sulla Tofana di Rozes. Muore un ragazzo di Belluno di 23 anni, sotto gli occhi del fratello. Tommaso Redolfi, da poco laureato in ingegneria a Trento, ha perso la vita ieri mattina, mentre stava scendendo con l’attrezzatura da scialpinismo dalla montagna sopra Cortina, insieme a Francesco, che invece non ha riportato conseguenze. È illeso, ma comprensibilmente sotto shock. La tragedia si è consumata intorno alle 9.30. «Tommy» e «Franz» erano saliti di buon mattino, approfittando del primo sabato di libertà dopo il lockdown per il Coronavirus e del fatto di essere degli sciatori esperti e capaci, nonostante la loro giovane età. Brillava un bel sole, la temperatura era abbastanza alta, ma non ancora preoccupante e il pericolo di valanghe moderato, secondo il bollettino diffuso dall’Arpav. Si vedeva parecchia gente in giro, anche solo in passeggiata, in particolare nella zona del rifugio Dibona. I due ragazzi sono grandi sportivi, appassionati di sci che praticano fin da piccoli. Mentre i due stavano rientrando, dopo l’escursione programmata, secondo la ricostruzione del Soccorso alpino, Tommaso Redolfi ha deciso di non prendere il rientro classico dallo spallone, ma si è tenuto a destra dello Spigolo Zero, imboccando un canalone che porta dietro Punta Marietta. Ma tra i 2.900 e i 2.850 metri di altitudine, a metà di una discesa difficile sì, ma che non sembrava riservare difficoltà insormontabili, si è staccata una valanga, che l’ha colpito, trascinandolo per 200 metri, tra la neve e un salto di rocce. Tutto è successo molto velocemente: il corpo del giovane si è fermato a quota 2.550 metri, a monte del rifugio Giussani. Il 27enne Francesco non ha potuto che assistere alla drammatica caduta. Era rimasto più in alto e, scosso e spaventato, ha impugnato il cellulare e chiamato il 118, con la speranza che Tommaso fosse sopravvissuto, anche se purtroppo non lo sentiva più. I soccorsi sono stati il più possibile tempestivi. L’elicottero del 118 è decollato da Pieve di Cadore e ci ha messo pochi minuti per raggiungere il luogo dell’incidente, dopo aver imbarcato il personale del Soccorso alpino e la pattuglia reperibile del Soccorso alpino della Guardia di finanza. I soccorritori sono stati sbarcati con un verricello lungo una settantina di metri e i sanitari hanno fatto tutto il possibile per rianimare il ragazzo, ma purtroppo non c’è stato niente da fare. Troppo grave il politrauma sofferto nella lunga e incontrollata scivolata. Una ventina i soccorritori e i carabinieri. Il medico legale non ha potuto che costatare il decesso e informare il pubblico ministero Katjuscia D’Orlando, che ha dato un primo nulla osta alla rimozione della salma. Il corpo è stato ricomposto e imbarellato, prima di essere trasportato a valle e accompagnato nella cella mortuaria di Cortina. L’eliambulanza ha poi trasportato anche il fratello. Il magistrato ha disposto l’ispezione cadaverica esterna, prima di concedere il via libera alla sepoltura. Nella stessa zona, il 16 maggio di dieci anni fa, era morto sotto una valanga un altro scialpinista: Paolo Squeri aveva 26 anni, viveva a Mezzolombardo e studiava matematica a Trento. Stava facendo un’escursione con due amici delle sue parti.

E questa e' una cartina:
271525-img5424.jpg
 
Grazie Childe. Adesso è più chiaro. La temperatura ieri era altissima (noi siamo stati mezz'ora in maniche corte a 2500 m per capirci) e la neve è sì trasformata ma ancora troppo piena d'aria. Non è quella trasformata compatta e veloce che si trova a fine maggio giugno, ma è ancora quella polentosa di fine stagione invernale. Questa neve essendo piena d'aria porta ancora dentor di se il rischio di muoversi. Certo si muove molto lentamente, sono delle colate che a volte è adrenalinico anche sciare. Però in un canalone anche se si muovo lentamente ti trascinano dove vogliono loro, verso salti di roccia, salti etc. Se ti prende non puoi farci nulla, è come entrare in una colata di cemento.
Dispiace moltissimo, è davvero difficile resistere a certi pendii quando si è sopra, durante una bellissima giornata di sole e galvanizzati dall'aver appena conquistato la vetta.
Riposa in pace, quest'estate quando toccherò la croce della Rozes farò un pensiero per te Tommaso.
 
Grazie della descrizione dettagliata.

Per lontani Appenninici e per motivi forse didattici, voi locals mi sapreste indicare sulla cartina il luogo del distacco esatto?
 
Non lo so.
Posso provare a dedurlo, sulla base degli articoli che ho letto e del resoconto del Soccorso Alpino.
Se l'altitudine del distacco e' proprio quella indicata nell'articolo che ho postato, propenderei per il punto rappresentato dalla stella di colore blu, posizionata lungo un canale che consentirebbe poi il rientro con gli sci fino al rifugio Giussani.
In subordine, ci sarebbe il punto rappresentato dalla stella di colore rosso, anch'essa posizionata lungo un canale, che pero' potrebbe non consentire poi il rientro con gli sci fino al rifugio Giussani (non so dirlo con certezza, basandomi solo sulla cartina): questa seconda possibilita' sarebbe confermata dall'informazione che la discesa si trovava "a destra dello Spigolo zero" (e questo canale e' proprio quello che si trova piu' a destra dello Spigolo zero) e dalle immagini che ho visto dell'elicottero che stava recuperando il corpo del povero ragazzo.
Ribadisco pero' che si tratta solo di mie deduzioni.

Ipotesi di distacco della valanga
271526-zah.jpg
 
La stella rossa é improbabile. Da lí non riesci a rientrare al Giussani.

La stella blu é invece la classica "diretta Nord", spesso preferita alla bellissima discesa dalla normale da chi vuole allenarsi sul ripido o chi preferisce una discesa piú pepatina.

Quasi sicuramente il punto blu é quello dive é avvenuto il distacco.

Aggiungo due immagini:

In rosso la diretta, in verde la normale. Viste da appena sopra il Giussani.
BILD3302~2.jpg


Qui su Fatmap si vedono bene le due discese.
Quella a zig-zag a destra é la normale. Quello cerchiato é il punto di accesso alla diretta N.
Screenshot_20200511-160020.jpg
 
Ultima modifica:
...grazie, adesso si riescono a vedere.
Ottimo contributo.
Certo che la discesa dove sembra ci sia stato il distacco e' ben ripida eh!
 
L'ingresso é ripido. Serve un bel po' di neve per coprire un paio di salti di roccia iniziali. L'ingresso avrá un breve tratto sui 45° poi rapidamente spiana e resta sui 40-35°

La discesa normale, partendo dall'anticima, dove "esce" la ferrata Lipella, é comunque sui 30 costanti, con un tratto iniziale sui 35°.

La Tofana é sempre stata una gita border-line BSA-OSA. Se la si scia dalla vetta, senz'altro OSA. Se si scende coi ramponi fino l'anticima, un BSA pieno.
Ah, sempre immaginando condizioni ideali di neve. Anche la normale, con neve ghiacciata, diventa molto impegnativa.
 
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