Il tema è il rispetto del prossimo, certamente.
Incluso il rispetto per chi sa sciare ed ama tirare qualche curva.
Cosa completamente diversa da chi ha calzato gli sci la settimana prima e scende a caso.
Visto che parli di auto a 200, il paragone corretto è quello con le autostrade tedesche.
Nessuno ti aggredisce se vai piano, ma se vai piano, magari perchè non sei capace e sei sulla pista sbagliata, non pretendi di occupare tutto e di costringere tutti ad andare piano come te.
L'idea che debba essere sempre tutto a misura dei più lenti non è condivisibile.
Altro esempio è la scuola: dover perdere tempo, imparare poco, per seguire il ritmo di chi va piano, è sbagliato.
Questa affermazione è un punto di non ritorno. La scuola dell'obbligo italiana funziona esattamente al contrario, da sempre, nonostante qualcuno (oggi sempre più) cerchino di scardinare il principio sacrosanto (anche dei Marines americani) che "nessuno verrà lasciato indietro".
Vi saranno poi le sedi opportune, dalle superiori in poi, per far emergere chi è migliore di altri, o semplicemente piu' volenteroso.
Nello sci, analogamente alla scuola, tutti sono partiti da principianti. Qualcuno se lo dimentica troppo spesso.
E tutti sono caduti, hanno rallentato davanti ad un muro, hanno fatto il trenino dietro il maestro o dietro al papà, hanno fatto lo spazzauovo scriteriato, hanno fatto qualche saltino idiota a bordo pista.
Nessuno vuole giustificare chi fa qualcosa di palesemente sbagliato, va solo salvaguardato il rispetto reciproco.
Pochi giorni fa mio figlio di 8 anni è caduto sotto un dosso in Val di Lei, eravamo veramente in un punto coperto e io ero 7-8 mt più in basso. Non so come farvi capire il terrore che ho avuto che qualcuno arrivasse come fosse in un SG essendo la pista completamente vuota.
E mio figlio è caduto una volta, non sa sciare bene ma salvo le nere ormai scende in modo decente tutte le piste.
Due gg prima uno lo ha buttato a terra colpendogli le code mentre faceva lezione con il maestro (io non c'ero). Non si è fatto nulla e il maestro ha redarguito l'idiota di turno.
Io sono il primo a pensare che chi sa sciare bene non sia il vero pericolo, perché se uno sa sciare significa che sulle piste c'e' stato tanto e sa cosa significa prevedere, valutare, adeguare la propria sciata con quella di chi è attorno.
E saper sciare significa capire che i curvoni da gigante li puoi tirare se hai spazio, se non ce l'hai fai altro, o vai altrove.
Non saper sciare, spesso significa anche non saper capire queste cose, soprattutto se si è anche ragazzi e dice bene chi sostiene che i maestri dovrebbero contribuire fortemente a insegnare come si vive in pista.