È morto Mario Cotelli

Ciao Mario, grazie per tutto quello che hai fatto per lo sci italiano, che da oggi e’ un po’ piu’ povero
 
Uno che la toccava pianissimo... Ma visto quanto è durato all'interno della squadra (pochissimo, se ne andò dopo 6 anni se non ricordo male), sebbene fosse stato forse il più vincente di sempre, qualche dubbio che avesse ragione lo fa venire.

Nel corso degli anni ho letto anche qualche scritto di chi non lo amava particolarmente che sosteneva come i successi fossero dovuti a Vuarnet e Peccedi e che Cotelli avesse solo raccolto impropriamente quanto fatto da altri.
Un bell'ambiente, che infatti lo ha ostracizzato dopo la sua uscita.

Bisogna dire che anche lui non ci andava leggero e diceva (scriveva) sempre quel che pensava: mi ricordo cosa scrisse sul Corriere dopo la discesa di Leukerbad in cui tre azzurri andarono sul podio (Mair, Perathoner, Piantanida), ossia che non c'era da arraparsi più di tanto in quanto il successo era dato più che altro dagli sci che quel giorno avevano funzionato meglio di altri.
Aveva ragione anche se la cosa era impopolare da dire ....
 
Me lo ricordo su Telepiù in chiaro quando commentava lo sci cercando di divulgare quello che anni dopo sarebbe stato il mio sport. Avrei desiderato conoscerlo per dirgli grazie. Un grande italiano. Uno di quelli di cui essere orgogliosi.
 
Mi dispiace tantissimo, è stato un grande, uno avanti rispetto a tanti altri.
Tutti noi che abbiamo imparato a sciare in quegli anni gli dobbiamo qualcosa, a lui come ai ragazzi che ha allenato.
Chissà, forse meriterebbe che la Stelvio di Bormio porti anche il suo nome.
Ciao Mario, RIP
 

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Me lo ricordo su Telepiù in chiaro quando commentava lo sci cercando di divulgare quello che anni dopo sarebbe stato il mio sport. Avrei desiderato conoscerlo per dirgli grazie. Un grande italiano. Uno di quelli di cui essere orgogliosi.

Ecco, che ricordi...anche io mi ricordo incollato alla tv quando analizzava gli errori delle gare di Tomba & c....devo dire che ho imparato più tecnica di sci ascoltando i suoi commenti che sciando!
RIP Mario.
 
Fa parte dei miei ricordi di bambino, quelli in bianco e nero "anni 70", quelli della valanga azzurra contro Ingmar...

Fa parte dei ricordi di quelle che, da bambino, erano le mie settimane invernali col febbrone. Settimane in cui restavo a casa, e che quasi quasi aspettavo (tipicamente me ne beccavo una all'anno) perchè con l'occasione riuscivo a vedere le gare infrasettimanali (che altrimenti non vedevo perchè andavo a scuola).

Fa parte di un modo franco e diretto di porsi nei confronti degli altri e della vita che, purtroppo, ormai non si usa più.

Ciao Mario.
 
Be', per me Mario era LO sci. Questioni anagrafiche.
Aveva un forza comunicativa televisiva davvero ante litteram , nonostante parlasse sempre a voce bassa e con timbro monotono.

Caratteraccio brutto brutto brutto che aiutami a dire brutto, sia chiaro, ma risultati tanti e amore incondizionato.

Però non sempre lo capivo, eh! Dichiarava che Gross aveva maggior talento puro, ma che Thoeni era più vincente perché si allenava di più e meglio. Sarà; per me con gli allenamenti massacranti si diventa un grande Gattuso, ma non Van Basten.
Poi, uscito dal giro federale, dichiarava che Tomba non era centrale sugli sci (secondo lui) e che avrebbe potuto far di più (non so cosa di più, davvero).

Sono discorsi che personalmente non concepisco poiché ogni grande atleta, come ogni grande artista, ha una sua personalissima via di interpretare il gesto, e finché vince le chiacchiere stanno a zero e le teorie idem.

Tuttavia quel che vale per gli atleti vale anche per lui: aveva le idee chiare, chiarissime, aveva il suo peculiare modo di allenare e poiché vinceva sarebbe stato meglio lasciarlo fare fino in fondo.

Aggiungo che forse l'allontanamento dalla Federazione lo aveva inasprito, ma conoscendolo solo attraverso la TV e non personalmente, la mia è solo una supposizione che vale pochissimo.

Mi associo a tutti quelli che attribuiscono alla sua valanga azzurra l'avvicinamento allo sci: per me la poesia era il video di Thoeni alla DS, la slow motion, con "Giù la testa" di Morricone quale colonna sonora e la voce di Alfredo Pigna a commentare. Altro che quella palla di Carducci!
Ero un ragazzino e lì nacque un amore realizzato molti anni dopo.
 
ho letto oggi la notizia sul giornale,mi spiace molto.Mi ricordo ancora la sua voce durante le telecronache delle gare di sci.Un grande dello sci italiano, e non solo
 
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