Ritornando sul tema originario, stamattina ho letto questo interessante articolo:
https://www.montagna.tv/141574/la-montagna-non-e-un-giardino-di-proprieta-di-pochi-eletti/
e in particolare sono d'accordo con l'ultima parte:
"Guardiamo cosa succede non solo sull’Everest, ma anche sul Monte Bianco, dove funziona tutto allo stesso modo: code, prenotazioni, vigili del traffico, regolamenti ecc. sulla via normale, mentre sulle altre cime è il deserto.
Mi chiedevo in questi giorni come mai anche gli alpinisti top dell’era attuale non riescano a ripetere le grandi vie delle pareti dell’Everest o ad aprire vie nuove. Per salire l’Everest anche loro devono quasi sempre partecipare a una spedizione commerciale e fare la coda come i “turisti” tanto criticati. Tutto questo di certo non ci piace e preferiremmo vedere un altro approccio alla montagna, ma anche se si ridurranno i numeri dei permessi lo stile turistico del sovraffollamento delle vie normali rimarrà, come rimane il bollino rosso sulle strade nei week end, con un numero elevato di incidenti anche mortali, come crescente è il numero di persone che frequentano le crociere sulle grandi navi nonostante i ripetuti incidenti. Salire una montagna nuova rimane un alpinismo di ricerca che potremmo chiamare “nobile”, come pure la salita senza ossigeno sempre più rara al giorno d’oggi, ma non possiamo escludere altri modi di vedere le cose che non ci piacciono e che risultano sempre più frequenti. La montagna non è e non può essere considerata solo un giardino di proprietà di pochi eletti.
Rimane assolutamente necessario garantire in ogni modo il rispetto di un ambiente fragile e su questo siamo tanto ignoranti anche nelle piccole spedizioni"
Si ricollega ad una serie di polemiche, dai soloni in stile messner ai giornalai che hanno sciacallato come loro solito sui morti delle scorse settimane...
E ribadisco, è inutile stare qua a criticare chi fa coda sull'everest, così come è inutile criticare chi fa coda all'apple store, o in tangenziale... perchè è la nostra società che ha legittimato i trend, le mode, ed è la gente, volontariamente, a seguire queste mode e mettersi in determinate situazioni... Ecco perchè a mio parere chi va a scalare l'everest si assume i suoi rischi, compresi quelli di morire su un cornicione di mal di montagna mentre è in coda...
Penso inoltre che ormai l'alpinismo di alto livello sia scoprire nuove vie, o salire in invernale... li di code ancora non ne trovi, ma abbiamo già visto che anche in quel caso, tornare a casa non è scontato.