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VETTORE
Mosrtateci i vostri GRAFICI della SCI-mmia!
Spesso mi chiedo se il trend della mia SCI-mmia nel corso della stazione fredda coincida con quello di altri oppure sia fortemente anomalo. Sono un carpe-diem per natura, quindi non vivo l’attesa con particolare anticipo, la mia scimmia va di pari passo con l’aumentare della qualità dello sci, e segue la regola “l’appetito vien mangiando”.
(Parlo chiaramente di una stagione normale non di una come questa dove la scimmia è già in pensione da un mese).
In dettaglio:
Novembre: sono ancora pigro, oltre ad odiare lo sci in ghiacciaio.
Immacolata: se nevica a bassa quota la scimmia fa capolino ma l’allenamento scarso la tiene a bada.
Natale-Capodanno: periodo combattuto e un po’ odiato poiché sembra che bisogna sciare per forza manco lo ordinasse il medico, nonostante la pipinaia e la ghiaccella dei cannoni.
Gennaio: la situazione si fa interessante poiché si entra in forma e la pipinaia se ne sta a casina.
Febbraio: se l’a stagione butta bene questo è l’apice del mio anno, entusiasmo, pura energia, passione!
Marzo: le giornate le lunghe, la fine delle siccità, le nevicate convettive potentissime la scimmia sfonda ogni possibile soglia andando ben oltre il 100% con ripercussioni negative anche sulla concentrazione lavorativa.
Aprile: con l’ultima sciata della stagione si si tocca l’apice del delirio ed il carico energetico, che poi tracolla repentinamente in nostalgia quando si scende in auto tra le chiazze di neve sporca che tappezzano i prati già verdi, sapendo che forse sarà l’ultima…
Ecco un grafico che rappresenta il trend stagionale della mia scimmia.
Noto da sempre che il mio grafico è completamente diverso da quello del tipico sciatore che si definisce “appassionato”, ma vive lo sci solamente come una delle tante opzioni consumistiche dell’epoca attuale.
Riassumerei con questo grafico, abbastanza divesrso dal mio, il trend della scimmia dello sciatore “medio”.
Spesso mi chiedo se il trend della mia SCI-mmia nel corso della stazione fredda coincida con quello di altri oppure sia fortemente anomalo. Sono un carpe-diem per natura, quindi non vivo l’attesa con particolare anticipo, la mia scimmia va di pari passo con l’aumentare della qualità dello sci, e segue la regola “l’appetito vien mangiando”.
(Parlo chiaramente di una stagione normale non di una come questa dove la scimmia è già in pensione da un mese).
In dettaglio:
Novembre: sono ancora pigro, oltre ad odiare lo sci in ghiacciaio.
Immacolata: se nevica a bassa quota la scimmia fa capolino ma l’allenamento scarso la tiene a bada.
Natale-Capodanno: periodo combattuto e un po’ odiato poiché sembra che bisogna sciare per forza manco lo ordinasse il medico, nonostante la pipinaia e la ghiaccella dei cannoni.
Gennaio: la situazione si fa interessante poiché si entra in forma e la pipinaia se ne sta a casina.
Febbraio: se l’a stagione butta bene questo è l’apice del mio anno, entusiasmo, pura energia, passione!
Marzo: le giornate le lunghe, la fine delle siccità, le nevicate convettive potentissime la scimmia sfonda ogni possibile soglia andando ben oltre il 100% con ripercussioni negative anche sulla concentrazione lavorativa.
Aprile: con l’ultima sciata della stagione si si tocca l’apice del delirio ed il carico energetico, che poi tracolla repentinamente in nostalgia quando si scende in auto tra le chiazze di neve sporca che tappezzano i prati già verdi, sapendo che forse sarà l’ultima…
Ecco un grafico che rappresenta il trend stagionale della mia scimmia.
Noto da sempre che il mio grafico è completamente diverso da quello del tipico sciatore che si definisce “appassionato”, ma vive lo sci solamente come una delle tante opzioni consumistiche dell’epoca attuale.
Riassumerei con questo grafico, abbastanza divesrso dal mio, il trend della scimmia dello sciatore “medio”.