Non so voi, ma io quando (molto raramente) mi fermo un attimo a guardare una run di gare di questo tipo, non riesco ad associare le rus alla goduria, ma solo alla estrema sollecitazione alla quale sottopongono le giunture, le vetebre, etc...
Mi danno l’idea è che si tratti di atleti destinati ad una cariera più o meno lunga (forse meno), ma che probabilmente terminerà con un fermo e non con un felice pensionamento dedicato allo sci libero.
Al contrario, filmati di sci libero su linee vergini, magari anche con pillows importanti o anche cliff, non mi danno la stessa sensazione di traumaticità.
Se prendiamo ad esempio la bomba sul relativamente “piatto” con la quale cominciano queste runs, penso che ogni sciatore, per quanto atleticamente perfetto o anche super, ne abbia in corpo alcune decine e se le giochi man mano, come un’antica tesserina a punti che veniva bucata con quella pinza a stellina fino ad esaurimento.