4 errori più o meno veniali mi hanno costretto a rinunciare alla Rote Wand di Anterselva una cima che ho puntato dall'anno in cui ho fatto l'SA1, forse quasi 10 anni fa.
Sono arrivato penso attorno ai 2500-2600 ma la salita in vetta (oltre 2800 m slm) avrebbe richiesto troppe inversioni su neve trifolata. Troppo faticosa con sci così ingombranti.
La salita normale invece è semplice e prevede che si arrivi alla croce "da dietro" con un bel crinale tranquillo.
Per capirci, ho preso subito la deviazione per la MontalAlm invece che continuare ancora verso il Passo Stalle costringendomi a salire per la "direttissima" di discesa
I 4 errori:
Ecco la cartina della gita. In azzurro la salita normale, quella tranquilla ma mooolto lunga. In arancione la mia salita senza conquista vetta.
Due foto della gita, molto soddisfacente anche senza vetta.
Dal parcheggio del Centro Biathlon si prende la strada per Passo Stalle e dopo qualche minuto si possono mettere gli sci e costeggiare tutto il lago.
Sul piano e solo sul piano "beato loro"... fare lunghi tratti in piano con la mia attrezzatura è una tortura causa sfregamento del plantare (e relative veschiche).
Si passa oltre il Rifugio Enzian.
La strada del Passo Stalle è chiusa in inverno. In estate dovrebbe essere percorribile per un quarto d'ora ogni ora o qualcosa di simile.
Finalmente trovo una stradina più ripida e più selvaggia: quella sbagliata ma almeno ho smesso di "cuocere" il piede.
Bellissimo rifugio, aperto e pieno di gente :shock:
Sullo sfondo la salita.
L'ambiente è molto ampio. Salendo già ci si pregusta la discesa
La qualità della neve nei versanti giusti non è affatto male.
Incontro i primi skialper ululanti in polverella.
Skialper che poi ripellano e mi fanno vedere che potevo "salvare" la salita ricollegandomi con la via corretta di salita. Ma troppo tardi non avevo palle di perdere quota e ripellare.
Continuo per la mia strada sapendo che oramai in vetta non ci arrivo anche perchè nelle relazioni lette definivano molto ripida la discesa diretta... ripida scendendola figuriamoci per risalirla.
Ecco il vallone alto: neve magnifica.
Ed ancora skialper in discesa, ne saranno passati una 50ina.
La vetta era in una di quelle cime. Peccato ci tornerò. Salgo fino a quando inizia la rampa ripida, tolgo le pelli e scendo.
Scendo lasciando anche io 4 bellecurve tonde. Spazio per tutti.
Ancora bella neve ma qui trasformata sulla rampa "vista rifugio".
Mentre per tornare al lago non voglio rifare la stradina e seguo le poche tracce che si infilano per un bosco. Se sono poche ci sarà un motivo...
Eccolo il motivo: bosco ripido, difficile e incazzato. Con calma però si scende fino al lago.
Ripercorro parte della pista da fondo fino ai parcheggi: peccato che gli sci nemmeno entrino nei binari della tecnica classica.
Una bellissima gita e immagino una vetta mooolto panoramica. Al prossimo tentativo sarà mia, adesso so che bisogna tener duro lungo l'infinita stradina iniziale
Sono arrivato penso attorno ai 2500-2600 ma la salita in vetta (oltre 2800 m slm) avrebbe richiesto troppe inversioni su neve trifolata. Troppo faticosa con sci così ingombranti.
La salita normale invece è semplice e prevede che si arrivi alla croce "da dietro" con un bel crinale tranquillo.
Per capirci, ho preso subito la deviazione per la MontalAlm invece che continuare ancora verso il Passo Stalle costringendomi a salire per la "direttissima" di discesa
I 4 errori:
- L'errore maggiore è stato sbagliare strada. Qui gli ambienti sono enormi e anche dopo taaaanta stradina ancora non sei al punto che pensi di essere. Dopo diversi km di stradina ho girato più che volentieri alla prima variante che ho trovato verso destra: era sbagliata. Pazienza. Se non avessi avuto vesciche forse l'opzione di tornare indietro e continuare la noiosa stradina sarebbe stata contemplabile, domenica non lo era.
- dimenticati a casa i WUNDERcalzini + primi km della gita tutti in stradina in piano = vesciche quasi subito
- dimenticato la giacca shell pesante in auto, arrivato a 2500 in ombra con vento non me la sono sentita di rischiare di prendere una seria ghiacciata (avevo pila ma non giacca);
- avere fretta (la sera dovevo essere carico per la #maratonaMentana)
Ecco la cartina della gita. In azzurro la salita normale, quella tranquilla ma mooolto lunga. In arancione la mia salita senza conquista vetta.
Due foto della gita, molto soddisfacente anche senza vetta.
Dal parcheggio del Centro Biathlon si prende la strada per Passo Stalle e dopo qualche minuto si possono mettere gli sci e costeggiare tutto il lago.
Sul piano e solo sul piano "beato loro"... fare lunghi tratti in piano con la mia attrezzatura è una tortura causa sfregamento del plantare (e relative veschiche).
Si passa oltre il Rifugio Enzian.
La strada del Passo Stalle è chiusa in inverno. In estate dovrebbe essere percorribile per un quarto d'ora ogni ora o qualcosa di simile.
Finalmente trovo una stradina più ripida e più selvaggia: quella sbagliata ma almeno ho smesso di "cuocere" il piede.
Bellissimo rifugio, aperto e pieno di gente :shock:
Sullo sfondo la salita.
L'ambiente è molto ampio. Salendo già ci si pregusta la discesa
La qualità della neve nei versanti giusti non è affatto male.
Incontro i primi skialper ululanti in polverella.
Skialper che poi ripellano e mi fanno vedere che potevo "salvare" la salita ricollegandomi con la via corretta di salita. Ma troppo tardi non avevo palle di perdere quota e ripellare.
Continuo per la mia strada sapendo che oramai in vetta non ci arrivo anche perchè nelle relazioni lette definivano molto ripida la discesa diretta... ripida scendendola figuriamoci per risalirla.
Ecco il vallone alto: neve magnifica.
Ed ancora skialper in discesa, ne saranno passati una 50ina.
La vetta era in una di quelle cime. Peccato ci tornerò. Salgo fino a quando inizia la rampa ripida, tolgo le pelli e scendo.
Scendo lasciando anche io 4 bellecurve tonde. Spazio per tutti.
Ancora bella neve ma qui trasformata sulla rampa "vista rifugio".
Mentre per tornare al lago non voglio rifare la stradina e seguo le poche tracce che si infilano per un bosco. Se sono poche ci sarà un motivo...
Eccolo il motivo: bosco ripido, difficile e incazzato. Con calma però si scende fino al lago.
Ripercorro parte della pista da fondo fino ai parcheggi: peccato che gli sci nemmeno entrino nei binari della tecnica classica.
Una bellissima gita e immagino una vetta mooolto panoramica. Al prossimo tentativo sarà mia, adesso so che bisogna tener duro lungo l'infinita stradina iniziale