Toyota C-Hr, se ne ve(n)dono un botto

Sulla C-Hr i miei due cents.

Immagino che a livello meccanico e di affidabilità generale (avendo posseduto un Rav4 lo so) sia al top.
Discorso diverso è l'estetica da pagoda viaggiante e degna del cafonal di Dagospia.
Direi che il rococò è uno stile minimalista in confronto.
 
Se si riuscisse a caricare in 5 minuti, non varrebbe neanche la pena mettere tutte queste colonnine ogni 3 metri.

Converrebbe, piuttosto, convertire i distributori di carburanti in distributori di elettricità.

una conversione diretta su larga scala non é al momento praticabile, tuttavia ci sono alcuni gruppi che hanno inziato a installare le colonnine di ricarica elettrica ai distributori, ma con ben altre potenze di ricarica

perché una rete di tale potenza si diffonda ampiamente é necessario l´investimento diretto del costruttore o dei costruttori che intendono a breve produrre auto che la possono sfruttare per i valori per cui é stata progettata, per questo mi chiedevo quanto fossero serie le intenzioni di Toyota in tal senso, ben contento se hanno rivisto le proprie posizioni per il lungo termine; cosí é anche per gli altri due progetti con mire di maggior diffusione e maggiore velocitá di cui avevo portato esempio la rete a 350kW di BMW, Daimler, Ford e VW e la rete di Supercharger Tesla, la piú diffusa a livello mondiale, entrambe posizionate sui corridoi stradali di maggiore passaggio ma comunque con potenze che consentono ricariche in tempi ben diversi dai 5 minuti; tanto piú cresce la potenza da fornire ed il numero dei punti di ricarica tanto piú aumentano anche i lavori a livello di rete elettrica ed il loro elevato costo, inevitabile che richiedano una monetizzazione dell´investimento su di un arco di tempo non lunghissimo soprattutto se fossero realizzate da chi guadagna non vendendo le auto che li sfruttano, con inevitabili conseguenze sui costi di ricarica

la diffusione delle colonnine di ricarica deve essere proporzionale alla diffusione dei veicoli elettrici nella zona e la loro velocitá di ricarica ottimale pari a quella permessa dalle tecnologie in sviluppo, ma in questo caso non essendo neppure a breve una tecnologia sufficientemente generalizzata un intervento statale o di piú compagnie energetiche lo vedo improbabile

Tesla nonostante stia realizzando la piú diffusa rete di ricarica ad alta velocitá continua ad investire sui Destination Charging, ovvero punti di ricarica a piú bassa velocitá presso centri commerciali, ristoranti ed alberghi, solitamente forniscono loro la colonnina di ricarica ma l´elettricitá é a carico di chi gestisce la struttura, in tal modo si cerca di richiamare clientela che potrá ricaricare comodamente e gratis

diverse di queste ¨colonnine¨ giá ci sono: chi ha un auto elettrica nella maggior parte dei casi ha attualmente una ricarica domestica e qualora avesse il fotovoltaico non ci rinuncerebbe potendo disporre di energia a prezzi piú bassi ed in futuro fotovoltaico e accumulatori domestici sono previsti in espansione grazie alla consistente diminuzione dei prezzi; avere l´auto connessa mentre parcheggiata consente in climi particolarmente rigidi di tenere climatizzata la batteria e l´abitacolo, quest´ultimo anche in climi caldi, senza incidere sulla carica della batteria; avere la propria auto connessa non solo per la ricarica puó permettere di sfruttare una riduzione dei costi di ricarica tramite il V2G e di fornire energia alla propria abitazione in caso di black out
in Giappone ci sono giá piú colonnine di ricarica pubbliche che distributori di carburanti

ben venga se qualcuno si fará promotore di un tale progetto ma va inteso come evoluzione a medio lungo termine della situazione attuale piuttosto che come una sostituzione tout court
 
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