Un romanzo senza pretese di Guerra sì, ma principalmente di montagna che ho adorato è "Il ghiacciaio di nessuno" di Preti, io lo consiglierei davvero.
Poi qualsiasi cosa di Bonatti, il meglio per me sono i suoi primi due "Le mie montagne" e "I giorni grandi", si trovano solo nelle biblioteche (facilmente) o nell'usato ma a prezzi da capogiro. Bello anche il suo "In terre lontane".
Bellissimo il trittico "Scalate nelle alpi" di Gervasutti, "Capocordata" di Cassin e "Alpinismo eroico" di Comici, che da una visione a tuttotondo dell'alpinismo dell'epoca.
Bellissimo "La salita del Cervino" di Whymper, un libro di montagna ma anche di una onestà disarmante nel descrivere il classismo e la società dell'epoca, essendo ciò una cosa non voluta ma a contorno delle imprese è espressa senza i filtri del pensiero filosofico, è una cosa che ho apprezzato tantissimo.
Belli tutti quelli di Messner, scritti molto bene, in particolare quelli sulla traversata del K2 e il quasi storiografico "La seconda morte di Mallory"
Un po' a parte quelli di Corona, che dipingono la povertà economica e sociale di vallate che nel '50 erano ancora ferme al medioevo, in particolare "I fantasmi di pietra", non di montagna ma sempre suo, molto bello e che fa pensare "La fine del mondo storto"
Il già consigliato "Aria sottile", scritto mooolto bene come ci si può aspettare da uno del mestiere e di Hermann Buhl "è buio sul ghiacciaio", uno dei miei libri preferiti.
Inoltre per me eccezionali ed unici i libri tratti dai diari di Viazzi e Robbiati della Mursia sulla guerra tra Ortles e Adamello. Quasi dei romanzi su una parte di storia sempre tralasciata. i miei preferiti "Guerra Bianca", "Guerra d'Aquile" e "I diavoli dell'Adamello".
Per ora non mi viene in mente altro
Ma in caso basta chiedere