Ciao a
tutti
Due Domande: Ogni quanto bisogna rifare le lamine? Dopo 20,
30 giorni di sci?
L'altra riguarda i muri senza neve, cioè
non proprio ghiaccio vivo, però solo la soletta... come affrontarli?
Ho visto che scendendo passo
passo a scaletta non funziona: a me è
successo che uno sci è slittato all'ingiù e mi sono trovato con la
punte degli sci aperte e che guardavano a monte ... terribile! Sono
sceso come un proiettile, praticamente inerme, mi è partito uno sci,
un miracolo che non mi sia fatto niente. A spazzaneve sul muro
ghiacciato non mi pare nemmeno quella una buona idea... A volte ci
sono delle belle piste rosse che hanno magari solo un punto
“scabroso” come appunto quello capitato a me e dispiace doverle
saltare; c'è qualche suggerimento, qualche dritta per affrontare
questi punti?
Ciao!
Come opzione estrema, nel tipo di pista che dici tu ma anche più ghiacciata, non devi fare la scaletta, ma provare a scendere in derapata laterale. Per farlo in sicurezza e non rischiare di scivolare ci vuole comunque un po' di lamina e un po' di tecnica: sci perpendicolari al pendio, busto e braccia rivolte verso il pendio (EVITARE movimenti scomposti e bruschi per cercare di recuperare l'equilibrio), gestire la lamina con le caviglie, scendere lentamente (magari è meglio "allenarsi" prima per essere sicuri di saperlo fare nel momento del bisogno). É una tecnica alla portata di tutti che permette di scendere in sicurezza praticamente ovunque. Spesso, soprattutto in caso di innevamento completamente artificiale, uno il ghiaccio non se lo va a cercare, ma se lo trova in piste potenzialmente facili, in condizioni normali, soprattutto a fine giornata.
SOLUZIONE 2: aiutarsi con i cumuli di neve artificiale, che spesso sono "l'altra faccia della medaglia" delle piste pelate o ghiacciate. Scendere in diagonale con lo sci piatto e usare le lamine per curvare solo quando si è sul cumulo. Anche questa è una tecnica potenzialmente alla portata di tutti, una volta che ci si rende conto che i cumuli non sono solo ostacoli lì per stroncarci i quadricipiti a fine giornata ma sono nostri amici.
SOLUZIONE 2b: se la pista è stretta, è possibile che i cumuli di cui sopra non ci siano, ma ci sia una lunga gobba uniforme a bordo pista, parallela alla pista. In questo caso va affrontata con una serpentina stretta a destra e sinistra della stessa, ma a questo punto è necessario essere già dei discreti sciatori e sapere fare le gobbe.
SOLUZIONE 3: affrontare il ghiaccio direttamente. É vero che serve la tecnica, ma anche con la tecnica bisogna avere gli sci adatti (possibilmente da slalom) e le lamine ben affilate. Con degli sci da principianti e allaround (ma anche allmonutain e freeride) le cose si complicano molto. Anni fa sciavo molto peggio di adesso, eppure con degli sci semicarving fine anni 90 mi bevevo i muri ghiacciati senza problemi. Oggi, con degli allmountain di media gamma sotto i piedi, e una tecnica decisamente migliore, ho molti più problemi. Per sopravvivere, quando la soluzione 2 non è disponibile, ho elaborato diverse teorie:
- A parità di altri parametri, più lo sci è stretto al centro, più è facile prendere lo spigolo e scendere dalle piste ghiacciate. Probabilmente aiuta anche uno sci più rigido, ma serve un pizzico di tecnica in più;
- Più si piegano le ginocchia più è facilitata la presa di spigolo. In genere stare bassi e piegare le ginocchia è sempre un buon consiglio sul ghiaccio e sul duro;
- In teoria, è vero che gli sci carving "sono meglio" di quelli dritti di una volta. A patto che il carving lo si sappia fare per davvero (anche sui muri) e si abbiano gli sci adatti (dall'oro avanzato in su, meno del 10% degli sciatori che vedo in giro). Anche sapendo carvare bene, sul ghiaccio vero la tecnica di decelerazione del carving (chiudere le curve verso) non funziona: se il muro è lungo anche il carving diventa proibitivo praticamente per tutti;
- sciare "puliti" (spalle a posto, peso centrale) aiuta sempre;
- se si è in difficoltà, meglio procedere in diagonale a sci piatto sperando di atterrare in un cumulo. Usare gli spigoli in modo incerto e derapare male e la cosa peggiore;
- è vero che il ghiaccio va aggredito, ma i movimenti devono essere efficaci ma non bruschi, tutto sta nel trovare il giusto equilibrio;
- quando si è in difficoltà si tende a sciare in diagonale, scendendo il meno possibile: sul ghiaccio è la cosa peggiore da fare (a meno che non si stia con lo sci a piatto sperando di imbattersi in un cumulo). La presa di spigolo è facilitata da un po' di velocità e soprattutto dalla gravità. L'ideale sarebbe indirizzare le punte a 45° rispetto alla linea di massima pendenza e mantenere una certa velocità. É una soluzione che può fare paura ma secondo me è la migliore (che va associata comunque a ginocchia più piegate e a una maggiore attenzione alla posizione), se il ghiaccio non è troppo verde, è tecnicamente alla portata anche degli sciatori intermedi.