Cervinia messa a nudo!
Il "Re del titolo" non è Marcolski
Mi ricordo che Breuil - Cervinia grazie al mitico gruppo di fuopripistaioli dell'ovest capitanati dal mitologico DOC, è stata una delle località extra-Dolomiti che mi ha incuriosito di più e per prima. Sono passati oltre 10 anni prima di poterla visitare di persona e finalmente posso dire la mia su questa "discusserrima" località.
Sciare a Cervinia, tra ghiacci eterni e dislivelli esagerati.
Stazione di monte della seggiovia Bontadini e sullo sfondo il Cervino.
Cervino e Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà di Cervinia.
Usando la tecnica della piramide inversa parto subito con le cose più interessanti: impressioni e confronti.
Dopo le foto e il reportage (mi avete messo ansia nei commenti del “diretta-report” di Pat: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=86299 Calmi, quest’anno ho in canna anche una partedi Trentino meno battuta, il FVG saltato lo scorso anno e forse un po’ di Lombardia... oltre a stufarvi, spero di non riuscirci, di Dolomiti Superski come il solito
Che Cervinia fosse una località al top europeo e mondiale l’avevo intuito e ne ho avuto la conferma. La quota elevata, le perturbazioni che qui hanno un loro “autogrill” preferito, gli spazi enormi, i dislivelli a 4 cifre e tutto il resto già lo immaginavo, lo avevo intuito dalle tante informazioni e ne ho avuto conferma.
Quello che non mi aspettavo è stato il livello e organizzazione dei servizi. Non mi aspettavo solo impianti di qualità, alcuni con dettagli “alla Dolomiti superski” come le seggiovie Leitner modernissime e con sedute imbottite. L’organizzazione e l’accoglienza è generalmente di buon livello: percheggi gratuiti ben organizzati e puliti. Bei rifugi sulle piste e ben dislocati. Scale mobili (quel giorno in manutenzione ma le ho viste) per accedere agli impianti. Ovvio, ci sono dei dettagli purtroppo che, come già letto molte volte qui, sono da mettere in ordine: i ruderi delle vecchie funivie prima di tutto (soprattutto quello che prende solo per primo al mattino e svetta illuminato su un tappeto di neve in ombra il mattino) qualche aggiustatina al tunnel di Plan Maison (non parlo di tapis roulant o scale mobili ma parlo del baretto e dell’impressione trasandata che dà il tunnel). Insomma, a parte qualche architettura di cemento che stona tutto il resto, che coincide con gli aspetti importanti che contanto, è di alto livello e ribadisco che non me lo aspettavo.
Il comprensorio sciistico (solo Italia)
In un solo giorno, anche se abbiamo tirato per bene (pause foto comprese) non ho potuto per così dire entrare in dettaglio e scoprire chicche e cose da migliorare ma ecco qualche impressione.
Lato Valtournenche (zona rossa di destra nella cartina): qui ho avuto la massima sorpresa.
La parte alta quella servita dalla seggiovia a 6 posti veloce Bec Carré è un piccolo paradiso. Quota elevata, riparata dal vento, impianto veloce e spazi ampi sono un mix formidabile. Sia per lo sci in pista con le numerose varianti e variantine da fare “a tutta” e sia, soprattutto per il fuoripista: qui ci si potrebbero togliere belle soddisfazioni. Per il fuoripista in particolare, per il freeride di prossimità c’è molto da fare. E con pochi minuti di pelli ci sono belle linee da firmare anche per chi cerca freeride meno di prossimità e più di sostanza.
Altri impianti: a metà c'è una seggiovia ideale per principianti e famiglie. E per finire, molto “reiss competiscion” la pistona che scende in paese: bella neve dura da GS laminati, curvoni da prendere e bei dossi da prendere in “allegerimento”. In alcuni punti è strettina ma con poco traffico è ben adrenalinica.
Nno ho potuto provare la parte della seggiovia Goillet, la zona viola della cartina, ma ad occhio penso che attorno alle piste sia un altro paradiso per il freeride di prossimità ma anche non solo di prossimità. I boschetti e i valloncelli che scendono fino a Cielo Alto mi hanno lasciato un certo languorino.
La zona bluette è il centro del comprensorio: 3 impianti in successione che ti sparano su di 1500 m e poi una serie di piste e pistone che ti fanno sciare per altrettanti 1500 m senza soluzione di continuità (modo di dire che non ho mai ben capito ma che spero significhi: tutto d’un fiato).
La pista Ventina in particolare è una bella maratona bianca!
Sotto la Testa Grigia ho visto altre belle possiiblità per il fuoripista ma qui siamo in ghiacciaio e con la fobia dei crepacci non andrei mai senza guida o gente esperta.
Anche il sotto cabinovia, sia della prima che della seconda, mi ha lasciato un altro languorino... acuito dal fatto che c’erano solo una decina di tracce e sono passati giorni dalla navicata! O si toccava ancora sotto oppure dobbiamo fare macchine “punitive” dall’est per venire ad arare tutto.
La fascia verde è quella più rilassante, ampia, soleggiata e panoramica. 3 seggiovie in serie, tutte e 3 veloci che portano fino al punto secondo me più panoramico del Passo Teodulo. Qui le piste sono perfette per imparare l’arte della presa di spigolo: hai km di piste a disposizione per sentire la presa e rilasciarla.
Panorama: dal Passo Teodulo ho scoperto che metto sullo stesso piano la vista del Cervino come si ha dalla stazione della Pancheron alla vita sul Breithorn che si ha dal Teodulo. La meringa del Breithorn e le seraccate sottostanti sono affascinanti. La scatola di cemento della funivia del Piccolo Cervino pare un’opera tipica di ben altri Paesi a ben altre latitudini, evidentemente non era possibile fare altrimenti e anche gli svizzeri cedono alle necessità tecniche.
Le tre seggiovia da Plan Maison a Passo Teodulo
La fascia arancione è quella che, se Cervinia fosse il comprensorio che frequento di più, avrebbe il maggior numero di miei passaggi. La seggiovia Cretaz oltre a servire una ottima pista per bambini serve piste “reiss” di quelle che piacciono a me. La seggiovia Pancheron: anche! (con una qualità della neve diversa vista la quota maggiore). Qui ho tirato la pista della giornata: curve veloci e sciolte sulla pista 3 per poi esaltarmi a binariare sulla 3bis appena dopo la casa in ristrutturazione. Secondo me nella fascia arancione ci sono dei tracciati per farci qualche bella garetta e far conoscere Cervinia se mai servisse.
Altri paragoni e confronti?
Il livello degli sciatori visti quel giorno è diverso rispetto alle zone del DS e dell'Alto Adige. Sono mediamente meno "invasati" di sci e lo si vede dalla tecnica, dalla velocità, dall'attrezzatura e dall'abbigliamento.
L'attenzione ai dettagli è buona ma non siamo in AA, ma molto migliore del Veneto extraDS.
Non ho fatto nessuna prova “cappuccino” e nemmeno pranzo visto che invasati ed esaltati non ci siamo fermati un attimo.
Domanda secca: "Fabio e come panorami? Che ne pensi rispetto alle tue amate Dolomiti"? Il Cervino e le merighe meritano e sono affascinanti, ma panoramicamente parlando l'irrazionalità delle architetture dolomitiche e la imprevedibilità dei colori che prendono ad ogni ora della giornata me le fa preferire. Ma direi che sono due tipi di panorami diversi.
La giornata a Cervinia
Ecco qualche foto e il giro delle piste fatto con il buon Pat, appassionato di sci di livello!
Il primo impatto con il Cervino è stato poco dopo Chatillon, la cima era già “baciata” dal sole. Pat me lo fa conoscere ancora meglio fermandosi pochi km prima di Cervinia nei pressi di un pittoresco lago ghiacciato, una visuale che esalta la bellezza del grande scoglio europeo.
Il primo impatto che si ha con Cervinia è questo: montagne talmente enormi da “bloccare” la vista da ogni lato ci si giri.
Iniziamo salendo subito ai 3458 m slm della Testa Grigia o Plateau Rosà.
La pista Ventina è in gran forma ma decidiamo di andare subito a spararci una discesa intera fino a Valtournenche.
Stazione di valle a Cime Bianche Laghi.
Inizio della pista Ventina di Cervinia.
Ancora con millerighe e neve farinosa compatta!
Al bivio prendiamo la deviazione per la seggiovia Du Col: bel tratto di pista facile ricca di cambi di pendenza e un ambiente molto particolare e affascinante.
Pista verso Valtournenche.
Area del Bec Carrè
Molto molto bella questa parte del comprensorio: piste bellissime e ambiente molto particolare e panorama ampio.
Sono inoltre piste che vanno al sole molto velocemente.
Area Bec de Carrè – Valtournenche
Le piste della zona alta di Valtournenche, comprensorio di Cervinia.
Giunti in zona Salette scendiamo subito fino alla cabinovia di Valtournenche.
La pista Reine Blanche è una gran pista: curvoni e campi di pendenza in un ambiente maestoso.
La discesa completa dal Bec Carrè a Valtournenche è una tirata di quasi 1500 m di dislivello. Partendo dal Plateau Rosà se non ci fosse quella piccola risalita in seggiovia il dislivello sarebbe di ben 2000m e partendo dal Piccolo Cervino di 2400 m!
Pista Reine Blanche
Ultime curve prima della cabinovia.
Paesino di Valtournenche.
Valtournenche
Il punto centrale del lato Valtournenche è la Salette a 2245 m slm. Qui c’è un bel rifugio, anzi più di uno e il campo giochi per i bambini.
La seggiovia Motta serve una pista molto facile, soleggiata e larga, ideale per fare le prime curve sulla neve.
Salette
Scesi dalla seggiovia Motta si trova la stazione di valle dell’impianto più interessante di Valtournenche, la esaposto carenata veloce “Bec Carré”.
Parte da 2421 m e sale in 6 minuti e 44 secondi a 2893 m slm viaggiando a 5 m/s (472 m di dislivello). Serve un carosello di piste molto vario, dai muri neri da sciare in serpentina ai tratti blu di scorrimento da fare a uovo. Le piste sono solo una parte del divertimento, con le giuste condizioni delle neve sono convinto che ci sia moltissimo da fare anche per il fuoripista, soprattutto il vallone a sinistra della seggiovia (salendo) mi ha molto, molto incuriosito.
La seggiovia ha imbottiture alla DS molto morbide e la risalita è davvero molto comoda: davvero un’ottima realizzazione Leitner!
Questo è la zona che mi ha molto colpito, colpito sia per la bella morfologia ma soprattutto per il fatto che a distanza di 2-3 giorni dalla nevicata ci fossero 3 tracce solamente! Da come scendeva il tipo che si vede in foto sulla sinistra la neve era di ottima qualità e non si toccava sotto. Ho ripensato alla esaltazione che abbiamo avuto a Solda per 200 m di polverella... se ci fossero stati Cazzari e MDP questo monte sarebbe stato letteralmente arato!
Piste perfettamente preparate e con neve compatta al punto giusto, addirittura morbida in alcuni punti, come il giorno dopo a una bella nevicata.
Piste della zona del Bec Carré di Valtournenche, Valle d'Aosta.
Piste del Bec Carré
E’ stato molto difficile lasciare tutto questo ben di Dio! C’erano ancora ampi tratti di pista “millerigati” con neve farinosa da pieghe reiss competiscion.
C’erano ampi “fazzoletti” di neve intonsa da “contorfirmare” a portata di impianti, è stato come per un bambino uscire da un negozio di giocattoli con la carta di credito del papà in mano... ma quello che ci attendeva fortunatamente non era da meno!
Prendiamo lo skilift Sommetta (altra zona che mi ha lasciato languorino FRMDP) e ci spariamo la prima “due/terzi” di Ventina. Neve magnifica, ancora assenza di gobbe e pista perfettamente tirata: è stata una sciata “cinque stelle” come direbbe il “Gallo”
Verso lo skilift Gran Sometta
In viaggio sullo skilift Gran Sometta. Panorama molto ampio sulla destra e di fronte a noi una bella “collina di ghiaccio” enorme!
Quella è la parte alta della pista Ventina, quella che avevamo sciato un’ora prima in ombra.
Panorama sulla parte iniziale della pista Ventina.
Dopo il primo terzo di Ventina si può tornare a monte con la funivia.
Stazione di valle della funivia.
Oppure continuare verso valle.
Parte centrale della pista Ventina di Cervinia.
Pista Ventina di Cervinia, uno dei muretti della parte centrale.
Ed ecco l’arrivo in paese dopo un bel po’ di km di pista (in totale sono 11 km).
Arrivo a Cervinia paese della pista Ventina.
Torniamo a Plan Maison e poi puntiamo subito dritti a una delle seggiovie con più potenziale di Cervina: con pronuncia alla francese ecco a voi la Pancheron che tutti noi conosciamo grazie al vostro amico Marcolski! (ex capo di Cervinia...)
Partenza Pancheron seggiovia esaposto
Presso la stazione di monte della Pancheron il Cervino si mostra in tutta la sua "statura".
Stazione di arrivo a 2950 m della seggiovia Pancheron di Cervinia.
Stazione di monte della seggiovia esaposto Pancheron di Cervinia.
Panoramica sulle piste di Cervinia.
Panoramica dalla seggiovia Pancheron
Il Cervino si mostra in tutta la sua “possenza”, da questa angolatura si capisce come mai lo chiamino il "Cimon della Pala" della Valle d’Aosta! Amici dell'Ovest non me ne vogliate, dovevo metterla per forza sta battuta!
Il magnifico Cervino - Matterhorn visto dai 2950 m slm della seggiovia Pancheron.
Cervino Matterhorn
La Pancheron serve una bella variante nera (nulla di trascendentale, fattibile da tutti con un po' di attenzione).
Piste servite dalla seggiovia Pancheron, nella foto si vede il tratto di pista nera.
Piste servite dalla seggiovia Pancheron, nella foto si vede il tratto di pista nera.
Ma anche le piste più in basso non sono affatto male!
Immaginatevi le curve che si possono tirare in quei 2 cambi di pendenza!
Molto piacevole per una sciata rilassante sono le piste “slow ski” quelle che si trovano sulla destra scendendo.
Si percorre un bel fondo molto panoramico , pendeza ideale per principianti e bambini.
Zona delle piste "slo ski" di Cervinia.
Piste Slow Ski n. 5
E si arriva a Cervinia nei pressi della zona pedonale.
Si torna in quota con un’altra seggiovia veloce esaposto con tappeto di imbarco: la Leitner Cretaz.
Il livello degli impianti è davvero molto alto, non si può fare ironia nel confronto con Plan de Corones o con il DS secondo me siamo alla pari anche perchè le seggiovie hanno le sedute imbottite, comode, etc.
Non sono la versione base ma versioni "high level".
Nei pressi della seggiovia Cretaz vi sono un impianto corto ad ammorsmento fisso e un parco giochi per i bambini.
Parco giochi in zona Cretaz.
Risalendo con l’impianto Cretaz si ha un bel colpo d’occhio sulla parte finale della pista Ventina.
Panoramica sulla parte finale della pista Ventina di Cervinia.
Dall’arrivo della Cretaz si ha un panoramica piuttosto completa sulla parte alta della skiarea di Cervinia lato italiano.
Panoramica della parte alta della skiarea di Cervinia in Valle d'Aosta.
E’ presente anche uno snowpark. C’erano dei ragazzi che stavano provando delle tail.nose-grad-jib e altre mille parole sul kicker-landing-nose-jump... insomma hanno parlato 30 secondi in codice per dirsi di provare a toccare la punta della tavola mentre saltava sul tubo.
Ragazzi che provano le evoluzioni in snowpark.
Torniamo con una sciata molto rilassante verso Plan Maison per iniziare la salita al Passo Teodulo con le 3 seggiovie in successione.
Panorama dalla zona di Plan Maison di Cervinia.
Prima la seggiovia Plan Maison che parte a 2545, poi la seggiovia Fornet che parte a 2866, sempre quadriposto veloce e carenata.
Sciatori in viaggio sulla seggiovia Fornet di Cervinia.
Salendo resto sbalordito dalle potenzialità fuoripista. Si può scendere praticamente ovunque e ci sono una quantità di tracce quasi nulla. In alto sotto la Testa Grigia capisco l’assenza di tracce, meglio attendere altre nevicate, ma da Plan Maison in giù, sotto la Pancheron, sotto la Bontadini e soprattutto nel paradiso della Zona Goillet e Cielo Alto faceva “male” vedere così tanti pendii intonsi a giorni dalla nevicata.
Ed infine seggiovia Bontadini, altra quadriposto carenata veloce con stazione di partenza a quota 3041 m slm!
Sì, una seggiovia automatica che parte oltre il 3000 m!
La vista sul Cervino e sulla famosa seggiovia esaposto di Zermatt lascia senza fiato (la quota magari fa la sua parte… ).
Cervino visto dalla stazione di monte della seggiovia Bontadini.
Il Plateau Rosà visto da Passo Teodulo.
Plateau Rosà vista dal Passo Teodulo.
Dalla stazione di monte della Bontadini ho avuto il panorama secondo me più impressionante, quello sul Breithorn e il vicino Piccolo Cervino.
La meringa di 100-200 o chissà quanti metri di neve mi ha impressionato! MPD quando andiamo su con le pelli?
Piccolo Cervino
Si vedono i lavori per il 3S già dal Passo Teodulo.
Discorso diverso invece per i fuoripista sotto il Piccolo Cervino, li ci andrei solo con esperti(ssimi) del posto e solo dopo molte nevicate, molti passaggi, rinevicato, ripassaggi.
L’ambiente deve essere strepitoso, la sciata non saprei, ma penso ci siano pochi posti in cui si può sciare “in alta e severa montagna” a portata di impianto di risalita.
Dal Passo Teodulo parte un’altra maratona bianca di piste che possono arrivare fino a Cervinia paese. Le pendenze sono medie intervallate da tratti in semipiano di scorrimento. Panorama sul Cervino assicurato e bella neve anche sui muretti che si incontrano.
Panoramica da Passo Teodulo
In questo muretto ho messo al limite i nerini ed i 4cipiti con 4 curve a mach3 e 4g.
Per poi continuare su pendenze rilassanti...
Ecco Plan Maison.
Plan Maison del comprensorio di Breuil - Cervinia in Valle d'Aosta.
Ecoo la pista forse migliore della giornata, la 3 e poi la 3bis, favolosa!
Neve a grana fine ma che teneva con curvoni in mezzo alle case, pendenza giusta, nessuno in pista! Zuppper.
Torniamo su fino a Plateau Rosa e decidiamo di scendere in paese.
Anche sotto la funivia ci sono pendii motlo invitanti ma da fare solo con gente esperta e conoscitrice dei crepacci.
Lascio andare Pat e fiisco la giornata ripetendo 3 volte la parte alta della Ventina. I colori iniziano a tendere al rosa e le ombre si allungano creando panorami spettacolari.
Uscita dalla funiva.
Foto di una delle cabine da 125 posti della funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà di Cervinia.
Funivia del Plateau Rosà di Cervinia.
Funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà in volo e sullo sfondo il Cervino.
Cervino (Matterhorn) e funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà.
Funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà e le piste di Cervinia.
Cabina in volo sulle piste di Cervinia.
Funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà e sullo sfondo le piste da sci di Cervinia.
Il Cervino - Matterhorn e la funivia per il Plateau Rosà.
La pista è ancora messa molto bene, qualche mucchio in alto ma il resto della pista ha tenuto molto bene.
Parte alta su ghiacciaio della pista Ventina di Cervinia.
Primo bivio della pista Ventina: a sinistra si scende a Zermatt a destra si arriva a Cervinia dopo 11 km.
Inizio della pista Ventina nei pressi del Passo Ventina Nord.
Primo muro della pista Ventina illuminato dal sole che sta tramontando.
Ventina al tramonto
La giornata è finita, sono e penso siamo mooolto soddisfatti della sciata.
Era da un Sellaronda del dicembre 2015 che non facevo una intera giornata senza fermarmi al rifugio a pranzo per la “foga” di sciare (grazie anche alla pastiera napolatana da 2000 kcal che Pat mi ha offerto al mattino).
Mettiamo gli sci in auto, una sosta al botteghino per prendere fontina, budel e motcetta valdostana e poi via... con la promessa di tornarci sia per sciare con “il padrone di casa Marcolski” sia per fare un giorno con sci larghi in giro per i tanti fuoripista addocchiati.
Qui sotto altri scatti in modalità "allegato" mentre finirò nei prossimi giorni di fare le recensioni di altri impianti e di migliorare la "scheda" Breuil - Cervinia.
Alla prossima.
Il "Re del titolo" non è Marcolski
Mi ricordo che Breuil - Cervinia grazie al mitico gruppo di fuopripistaioli dell'ovest capitanati dal mitologico DOC, è stata una delle località extra-Dolomiti che mi ha incuriosito di più e per prima. Sono passati oltre 10 anni prima di poterla visitare di persona e finalmente posso dire la mia su questa "discusserrima" località.
Sciare a Cervinia, tra ghiacci eterni e dislivelli esagerati.
Stazione di monte della seggiovia Bontadini e sullo sfondo il Cervino.
Cervino e Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà di Cervinia.
Usando la tecnica della piramide inversa parto subito con le cose più interessanti: impressioni e confronti.
Dopo le foto e il reportage (mi avete messo ansia nei commenti del “diretta-report” di Pat: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=86299 Calmi, quest’anno ho in canna anche una partedi Trentino meno battuta, il FVG saltato lo scorso anno e forse un po’ di Lombardia... oltre a stufarvi, spero di non riuscirci, di Dolomiti Superski come il solito
Come ho suddiviso, mentalmente, Cervinia
Che Cervinia fosse una località al top europeo e mondiale l’avevo intuito e ne ho avuto la conferma. La quota elevata, le perturbazioni che qui hanno un loro “autogrill” preferito, gli spazi enormi, i dislivelli a 4 cifre e tutto il resto già lo immaginavo, lo avevo intuito dalle tante informazioni e ne ho avuto conferma.
Quello che non mi aspettavo è stato il livello e organizzazione dei servizi. Non mi aspettavo solo impianti di qualità, alcuni con dettagli “alla Dolomiti superski” come le seggiovie Leitner modernissime e con sedute imbottite. L’organizzazione e l’accoglienza è generalmente di buon livello: percheggi gratuiti ben organizzati e puliti. Bei rifugi sulle piste e ben dislocati. Scale mobili (quel giorno in manutenzione ma le ho viste) per accedere agli impianti. Ovvio, ci sono dei dettagli purtroppo che, come già letto molte volte qui, sono da mettere in ordine: i ruderi delle vecchie funivie prima di tutto (soprattutto quello che prende solo per primo al mattino e svetta illuminato su un tappeto di neve in ombra il mattino) qualche aggiustatina al tunnel di Plan Maison (non parlo di tapis roulant o scale mobili ma parlo del baretto e dell’impressione trasandata che dà il tunnel). Insomma, a parte qualche architettura di cemento che stona tutto il resto, che coincide con gli aspetti importanti che contanto, è di alto livello e ribadisco che non me lo aspettavo.
Il comprensorio sciistico (solo Italia)
In un solo giorno, anche se abbiamo tirato per bene (pause foto comprese) non ho potuto per così dire entrare in dettaglio e scoprire chicche e cose da migliorare ma ecco qualche impressione.
Lato Valtournenche (zona rossa di destra nella cartina): qui ho avuto la massima sorpresa.
La parte alta quella servita dalla seggiovia a 6 posti veloce Bec Carré è un piccolo paradiso. Quota elevata, riparata dal vento, impianto veloce e spazi ampi sono un mix formidabile. Sia per lo sci in pista con le numerose varianti e variantine da fare “a tutta” e sia, soprattutto per il fuoripista: qui ci si potrebbero togliere belle soddisfazioni. Per il fuoripista in particolare, per il freeride di prossimità c’è molto da fare. E con pochi minuti di pelli ci sono belle linee da firmare anche per chi cerca freeride meno di prossimità e più di sostanza.
Altri impianti: a metà c'è una seggiovia ideale per principianti e famiglie. E per finire, molto “reiss competiscion” la pistona che scende in paese: bella neve dura da GS laminati, curvoni da prendere e bei dossi da prendere in “allegerimento”. In alcuni punti è strettina ma con poco traffico è ben adrenalinica.
Nno ho potuto provare la parte della seggiovia Goillet, la zona viola della cartina, ma ad occhio penso che attorno alle piste sia un altro paradiso per il freeride di prossimità ma anche non solo di prossimità. I boschetti e i valloncelli che scendono fino a Cielo Alto mi hanno lasciato un certo languorino.
La zona bluette è il centro del comprensorio: 3 impianti in successione che ti sparano su di 1500 m e poi una serie di piste e pistone che ti fanno sciare per altrettanti 1500 m senza soluzione di continuità (modo di dire che non ho mai ben capito ma che spero significhi: tutto d’un fiato).
La pista Ventina in particolare è una bella maratona bianca!
Sotto la Testa Grigia ho visto altre belle possiiblità per il fuoripista ma qui siamo in ghiacciaio e con la fobia dei crepacci non andrei mai senza guida o gente esperta.
Anche il sotto cabinovia, sia della prima che della seconda, mi ha lasciato un altro languorino... acuito dal fatto che c’erano solo una decina di tracce e sono passati giorni dalla navicata! O si toccava ancora sotto oppure dobbiamo fare macchine “punitive” dall’est per venire ad arare tutto.
La fascia verde è quella più rilassante, ampia, soleggiata e panoramica. 3 seggiovie in serie, tutte e 3 veloci che portano fino al punto secondo me più panoramico del Passo Teodulo. Qui le piste sono perfette per imparare l’arte della presa di spigolo: hai km di piste a disposizione per sentire la presa e rilasciarla.
Panorama: dal Passo Teodulo ho scoperto che metto sullo stesso piano la vista del Cervino come si ha dalla stazione della Pancheron alla vita sul Breithorn che si ha dal Teodulo. La meringa del Breithorn e le seraccate sottostanti sono affascinanti. La scatola di cemento della funivia del Piccolo Cervino pare un’opera tipica di ben altri Paesi a ben altre latitudini, evidentemente non era possibile fare altrimenti e anche gli svizzeri cedono alle necessità tecniche.
Le tre seggiovia da Plan Maison a Passo Teodulo
La fascia arancione è quella che, se Cervinia fosse il comprensorio che frequento di più, avrebbe il maggior numero di miei passaggi. La seggiovia Cretaz oltre a servire una ottima pista per bambini serve piste “reiss” di quelle che piacciono a me. La seggiovia Pancheron: anche! (con una qualità della neve diversa vista la quota maggiore). Qui ho tirato la pista della giornata: curve veloci e sciolte sulla pista 3 per poi esaltarmi a binariare sulla 3bis appena dopo la casa in ristrutturazione. Secondo me nella fascia arancione ci sono dei tracciati per farci qualche bella garetta e far conoscere Cervinia se mai servisse.
Altri paragoni e confronti?
Il livello degli sciatori visti quel giorno è diverso rispetto alle zone del DS e dell'Alto Adige. Sono mediamente meno "invasati" di sci e lo si vede dalla tecnica, dalla velocità, dall'attrezzatura e dall'abbigliamento.
L'attenzione ai dettagli è buona ma non siamo in AA, ma molto migliore del Veneto extraDS.
Non ho fatto nessuna prova “cappuccino” e nemmeno pranzo visto che invasati ed esaltati non ci siamo fermati un attimo.
Domanda secca: "Fabio e come panorami? Che ne pensi rispetto alle tue amate Dolomiti"? Il Cervino e le merighe meritano e sono affascinanti, ma panoramicamente parlando l'irrazionalità delle architetture dolomitiche e la imprevedibilità dei colori che prendono ad ogni ora della giornata me le fa preferire. Ma direi che sono due tipi di panorami diversi.
La giornata a Cervinia
Ecco qualche foto e il giro delle piste fatto con il buon Pat, appassionato di sci di livello!
Il primo impatto con il Cervino è stato poco dopo Chatillon, la cima era già “baciata” dal sole. Pat me lo fa conoscere ancora meglio fermandosi pochi km prima di Cervinia nei pressi di un pittoresco lago ghiacciato, una visuale che esalta la bellezza del grande scoglio europeo.
Il primo impatto che si ha con Cervinia è questo: montagne talmente enormi da “bloccare” la vista da ogni lato ci si giri.
Iniziamo salendo subito ai 3458 m slm della Testa Grigia o Plateau Rosà.
La pista Ventina è in gran forma ma decidiamo di andare subito a spararci una discesa intera fino a Valtournenche.
Stazione di valle a Cime Bianche Laghi.
Inizio della pista Ventina di Cervinia.
Ancora con millerighe e neve farinosa compatta!
Al bivio prendiamo la deviazione per la seggiovia Du Col: bel tratto di pista facile ricca di cambi di pendenza e un ambiente molto particolare e affascinante.
Pista verso Valtournenche.
Area del Bec Carrè
Molto molto bella questa parte del comprensorio: piste bellissime e ambiente molto particolare e panorama ampio.
Sono inoltre piste che vanno al sole molto velocemente.
Area Bec de Carrè – Valtournenche
Le piste della zona alta di Valtournenche, comprensorio di Cervinia.
Giunti in zona Salette scendiamo subito fino alla cabinovia di Valtournenche.
La pista Reine Blanche è una gran pista: curvoni e campi di pendenza in un ambiente maestoso.
La discesa completa dal Bec Carrè a Valtournenche è una tirata di quasi 1500 m di dislivello. Partendo dal Plateau Rosà se non ci fosse quella piccola risalita in seggiovia il dislivello sarebbe di ben 2000m e partendo dal Piccolo Cervino di 2400 m!
Pista Reine Blanche
Ultime curve prima della cabinovia.
Paesino di Valtournenche.
Valtournenche
Il punto centrale del lato Valtournenche è la Salette a 2245 m slm. Qui c’è un bel rifugio, anzi più di uno e il campo giochi per i bambini.
La seggiovia Motta serve una pista molto facile, soleggiata e larga, ideale per fare le prime curve sulla neve.
Salette
Scesi dalla seggiovia Motta si trova la stazione di valle dell’impianto più interessante di Valtournenche, la esaposto carenata veloce “Bec Carré”.
Parte da 2421 m e sale in 6 minuti e 44 secondi a 2893 m slm viaggiando a 5 m/s (472 m di dislivello). Serve un carosello di piste molto vario, dai muri neri da sciare in serpentina ai tratti blu di scorrimento da fare a uovo. Le piste sono solo una parte del divertimento, con le giuste condizioni delle neve sono convinto che ci sia moltissimo da fare anche per il fuoripista, soprattutto il vallone a sinistra della seggiovia (salendo) mi ha molto, molto incuriosito.
La seggiovia ha imbottiture alla DS molto morbide e la risalita è davvero molto comoda: davvero un’ottima realizzazione Leitner!
Questo è la zona che mi ha molto colpito, colpito sia per la bella morfologia ma soprattutto per il fatto che a distanza di 2-3 giorni dalla nevicata ci fossero 3 tracce solamente! Da come scendeva il tipo che si vede in foto sulla sinistra la neve era di ottima qualità e non si toccava sotto. Ho ripensato alla esaltazione che abbiamo avuto a Solda per 200 m di polverella... se ci fossero stati Cazzari e MDP questo monte sarebbe stato letteralmente arato!
Piste perfettamente preparate e con neve compatta al punto giusto, addirittura morbida in alcuni punti, come il giorno dopo a una bella nevicata.
Piste della zona del Bec Carré di Valtournenche, Valle d'Aosta.
Piste del Bec Carré
E’ stato molto difficile lasciare tutto questo ben di Dio! C’erano ancora ampi tratti di pista “millerigati” con neve farinosa da pieghe reiss competiscion.
C’erano ampi “fazzoletti” di neve intonsa da “contorfirmare” a portata di impianti, è stato come per un bambino uscire da un negozio di giocattoli con la carta di credito del papà in mano... ma quello che ci attendeva fortunatamente non era da meno!
Prendiamo lo skilift Sommetta (altra zona che mi ha lasciato languorino FRMDP) e ci spariamo la prima “due/terzi” di Ventina. Neve magnifica, ancora assenza di gobbe e pista perfettamente tirata: è stata una sciata “cinque stelle” come direbbe il “Gallo”
Verso lo skilift Gran Sometta
In viaggio sullo skilift Gran Sometta. Panorama molto ampio sulla destra e di fronte a noi una bella “collina di ghiaccio” enorme!
Quella è la parte alta della pista Ventina, quella che avevamo sciato un’ora prima in ombra.
Panorama sulla parte iniziale della pista Ventina.
Dopo il primo terzo di Ventina si può tornare a monte con la funivia.
Stazione di valle della funivia.
Oppure continuare verso valle.
Parte centrale della pista Ventina di Cervinia.
Pista Ventina di Cervinia, uno dei muretti della parte centrale.
Ed ecco l’arrivo in paese dopo un bel po’ di km di pista (in totale sono 11 km).
Arrivo a Cervinia paese della pista Ventina.
Torniamo a Plan Maison e poi puntiamo subito dritti a una delle seggiovie con più potenziale di Cervina: con pronuncia alla francese ecco a voi la Pancheron che tutti noi conosciamo grazie al vostro amico Marcolski! (ex capo di Cervinia...)
Partenza Pancheron seggiovia esaposto
Presso la stazione di monte della Pancheron il Cervino si mostra in tutta la sua "statura".
Stazione di arrivo a 2950 m della seggiovia Pancheron di Cervinia.
Stazione di monte della seggiovia esaposto Pancheron di Cervinia.
Panoramica sulle piste di Cervinia.
Panoramica dalla seggiovia Pancheron
Il Cervino si mostra in tutta la sua “possenza”, da questa angolatura si capisce come mai lo chiamino il "Cimon della Pala" della Valle d’Aosta! Amici dell'Ovest non me ne vogliate, dovevo metterla per forza sta battuta!
Il magnifico Cervino - Matterhorn visto dai 2950 m slm della seggiovia Pancheron.
Cervino Matterhorn
La Pancheron serve una bella variante nera (nulla di trascendentale, fattibile da tutti con un po' di attenzione).
Piste servite dalla seggiovia Pancheron, nella foto si vede il tratto di pista nera.
Piste servite dalla seggiovia Pancheron, nella foto si vede il tratto di pista nera.
Ma anche le piste più in basso non sono affatto male!
Immaginatevi le curve che si possono tirare in quei 2 cambi di pendenza!
Molto piacevole per una sciata rilassante sono le piste “slow ski” quelle che si trovano sulla destra scendendo.
Si percorre un bel fondo molto panoramico , pendeza ideale per principianti e bambini.
Zona delle piste "slo ski" di Cervinia.
Piste Slow Ski n. 5
E si arriva a Cervinia nei pressi della zona pedonale.
Si torna in quota con un’altra seggiovia veloce esaposto con tappeto di imbarco: la Leitner Cretaz.
Il livello degli impianti è davvero molto alto, non si può fare ironia nel confronto con Plan de Corones o con il DS secondo me siamo alla pari anche perchè le seggiovie hanno le sedute imbottite, comode, etc.
Non sono la versione base ma versioni "high level".
Nei pressi della seggiovia Cretaz vi sono un impianto corto ad ammorsmento fisso e un parco giochi per i bambini.
Parco giochi in zona Cretaz.
Risalendo con l’impianto Cretaz si ha un bel colpo d’occhio sulla parte finale della pista Ventina.
Panoramica sulla parte finale della pista Ventina di Cervinia.
Dall’arrivo della Cretaz si ha un panoramica piuttosto completa sulla parte alta della skiarea di Cervinia lato italiano.
Panoramica della parte alta della skiarea di Cervinia in Valle d'Aosta.
E’ presente anche uno snowpark. C’erano dei ragazzi che stavano provando delle tail.nose-grad-jib e altre mille parole sul kicker-landing-nose-jump... insomma hanno parlato 30 secondi in codice per dirsi di provare a toccare la punta della tavola mentre saltava sul tubo.
Ragazzi che provano le evoluzioni in snowpark.
Torniamo con una sciata molto rilassante verso Plan Maison per iniziare la salita al Passo Teodulo con le 3 seggiovie in successione.
Panorama dalla zona di Plan Maison di Cervinia.
Prima la seggiovia Plan Maison che parte a 2545, poi la seggiovia Fornet che parte a 2866, sempre quadriposto veloce e carenata.
Sciatori in viaggio sulla seggiovia Fornet di Cervinia.
Salendo resto sbalordito dalle potenzialità fuoripista. Si può scendere praticamente ovunque e ci sono una quantità di tracce quasi nulla. In alto sotto la Testa Grigia capisco l’assenza di tracce, meglio attendere altre nevicate, ma da Plan Maison in giù, sotto la Pancheron, sotto la Bontadini e soprattutto nel paradiso della Zona Goillet e Cielo Alto faceva “male” vedere così tanti pendii intonsi a giorni dalla nevicata.
Ed infine seggiovia Bontadini, altra quadriposto carenata veloce con stazione di partenza a quota 3041 m slm!
Sì, una seggiovia automatica che parte oltre il 3000 m!
La vista sul Cervino e sulla famosa seggiovia esaposto di Zermatt lascia senza fiato (la quota magari fa la sua parte… ).
Cervino visto dalla stazione di monte della seggiovia Bontadini.
Il Plateau Rosà visto da Passo Teodulo.
Plateau Rosà vista dal Passo Teodulo.
Dalla stazione di monte della Bontadini ho avuto il panorama secondo me più impressionante, quello sul Breithorn e il vicino Piccolo Cervino.
La meringa di 100-200 o chissà quanti metri di neve mi ha impressionato! MPD quando andiamo su con le pelli?
Piccolo Cervino
Si vedono i lavori per il 3S già dal Passo Teodulo.
Discorso diverso invece per i fuoripista sotto il Piccolo Cervino, li ci andrei solo con esperti(ssimi) del posto e solo dopo molte nevicate, molti passaggi, rinevicato, ripassaggi.
L’ambiente deve essere strepitoso, la sciata non saprei, ma penso ci siano pochi posti in cui si può sciare “in alta e severa montagna” a portata di impianto di risalita.
Dal Passo Teodulo parte un’altra maratona bianca di piste che possono arrivare fino a Cervinia paese. Le pendenze sono medie intervallate da tratti in semipiano di scorrimento. Panorama sul Cervino assicurato e bella neve anche sui muretti che si incontrano.
Panoramica da Passo Teodulo
In questo muretto ho messo al limite i nerini ed i 4cipiti con 4 curve a mach3 e 4g.
Per poi continuare su pendenze rilassanti...
Ecco Plan Maison.
Plan Maison del comprensorio di Breuil - Cervinia in Valle d'Aosta.
Ecoo la pista forse migliore della giornata, la 3 e poi la 3bis, favolosa!
Neve a grana fine ma che teneva con curvoni in mezzo alle case, pendenza giusta, nessuno in pista! Zuppper.
Torniamo su fino a Plateau Rosa e decidiamo di scendere in paese.
Anche sotto la funivia ci sono pendii motlo invitanti ma da fare solo con gente esperta e conoscitrice dei crepacci.
Lascio andare Pat e fiisco la giornata ripetendo 3 volte la parte alta della Ventina. I colori iniziano a tendere al rosa e le ombre si allungano creando panorami spettacolari.
Uscita dalla funiva.
Foto di una delle cabine da 125 posti della funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà di Cervinia.
Funivia del Plateau Rosà di Cervinia.
Funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà in volo e sullo sfondo il Cervino.
Cervino (Matterhorn) e funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà.
Funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà e le piste di Cervinia.
Cabina in volo sulle piste di Cervinia.
Funivia Cime Bianche Laghi - Plateau Rosà e sullo sfondo le piste da sci di Cervinia.
Il Cervino - Matterhorn e la funivia per il Plateau Rosà.
La pista è ancora messa molto bene, qualche mucchio in alto ma il resto della pista ha tenuto molto bene.
Parte alta su ghiacciaio della pista Ventina di Cervinia.
Primo bivio della pista Ventina: a sinistra si scende a Zermatt a destra si arriva a Cervinia dopo 11 km.
Inizio della pista Ventina nei pressi del Passo Ventina Nord.
Primo muro della pista Ventina illuminato dal sole che sta tramontando.
Ventina al tramonto
La giornata è finita, sono e penso siamo mooolto soddisfatti della sciata.
Era da un Sellaronda del dicembre 2015 che non facevo una intera giornata senza fermarmi al rifugio a pranzo per la “foga” di sciare (grazie anche alla pastiera napolatana da 2000 kcal che Pat mi ha offerto al mattino).
Mettiamo gli sci in auto, una sosta al botteghino per prendere fontina, budel e motcetta valdostana e poi via... con la promessa di tornarci sia per sciare con “il padrone di casa Marcolski” sia per fare un giorno con sci larghi in giro per i tanti fuoripista addocchiati.
Qui sotto altri scatti in modalità "allegato" mentre finirò nei prossimi giorni di fare le recensioni di altri impianti e di migliorare la "scheda" Breuil - Cervinia.
Alla prossima.
Allegati
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