Bene, cerco di riassumere l'evoluzione del mio pensiero negli anni, in vista anche ai... problemi di natura economica che lo sciatore può incontrare in un comprensorio al top.
La Vialattea è posizionata in una zona poco nevosa, è piena di seconde case, è il regno dello sci in giornata mordi e fuggi e la mentalità degli abitanti locali non è delle più aperte alla novità.
Ora, da quando la nuova gestione si è insediata è mancata totalmente una visione ad ampio raggio.
Preso atto che l'occasione delle olimpiadi per rinnovare le infrastrutture è stata parzialmente buttata nel cesso, le piccole magagne sopracitate avrebbero potuto essere pian piano ammorbidite.
Innanzitutto sono stati spesi i pochi soldi disponibili in malo modo poiché, nonostante il modesto fatturato stagionale al posto di spendere tanti soldi per spostare vecchi catorci da una zona all'altra del comprensorio (e per spostarne altri in un secondo tempo per mettere una toppa alle magagne non prese in considerazione al momento della prima "migrazione"), tali soldi potevano essere spesi oculatamente e magari a quest'ora, in dieci anni il compensorio poteva avere tre seggiovie NUOVE ad agganciamento automatico (una a Rocce Nere, una nel vallone per il Fraiteve ed una a Sansicario per cercare di risolvere il famoso "tappo" di Soleil Boeuf)
Così non è stato fatto e negli ultimi dieci anni, caso unico a livello mondiale in un comprensorio di tale grandezza e notorietà è stata costruita UNA sola nuova seggiovia BIPOSTO:shock: ed UNO skilift. E per fare ridere il mondo questa stagione l'ennesimo reperto storico pluridecennale è stato rimesso a nuovo.
Di fronte a ciò a mio avviso null'altro da aggiungere, ditemi voi se questo è o non è il terzo mondo dello sci. Come si può difendere oggettivamente una situazione del genere?