Ok questo lo immaginavo: quindi diciamo che il legno seppure nella nuova concezione (se esiste una nuova ultima concezione) va sempre seguito parecchio, mentre il cemento sta lì e passano diversi decenni. Giusto?
Ad oggi le realizzazioni in c.a. sono pensate per un tempo di vita media di 100 anni. Poi su questo influiscono una serie di variabili date dalla qualità del calcestruzzo (tipo e quantità di cemento, tipo e qualità degli inerti, percentuale d'acqua, acidità della miscela) e dell'acciaio. Sconsigliabile assolutamente la casa interamente in c.a. (che io sappia ne hanno fatte diverse nella ricostruzione in Friuli, ma hanno grossi problemi con l'isolamento termico).
Personalmente, se dovessi costruirmi la mia classica casetta non disdegnerei la muratura (magari armata) in laterizio termico portante. Hai alcune limitazioni come l'interasse massimo di sette metri tra murature, gli spessori minimi (24 cm), la necessità di lasciare almeno un metro senza aperture dagli spigoli e dalle intersezioni tra murature, ma è qualcosa di solido e sicuro sismicamente. Se poi ci metti un cappotto esterno (che personalmente aborro per questioni mie) spendi 3 lire di riscaldamento.
Ultima idea la struttura in acciaio con tamponature in laterizio (in genere sui 40 cm di spessore per "fasciare" all'interno della muratura i profilati in acciaio. Combini i vantaggi dell'acciaio con quelli della muratura. I costi sono un po' fuori linea rispetto alla media.
Il legno nella mia concezione, ma non devo avere per forza ragione, rimane l'extrema ratio. Ma, ripeto, può essere solo una mia fissazione.
Subito dopo il sisma 97 ci sono state imprese che hanno proposto la ricostruzione in legno "all'americana". L'ho anche proposto a qualche cliente casomai volesse indirizzarsi su questa strada, ma nessuno ne ha voluto sapere.