cos'è? la favoletta della volpe e l'uva?
seriamente pensi che l'economia UK soffrirà più di quella italiana?
diamogli tempo
certamente uscire dalla unione europea per me è stato un errore, visto che prima che vi erano dentro beneficiavano dei vantaggi della UE, beneficiavano dei vantaggi di avere una moneta propria e beneficiavano dei vantaggi di poter comunque fare quasi quello che volevano
sono abbastanza certo che prima o poi faranno qualche nuovo contratto per abbattere tempi e costi in dogana. in questo momento nessuno più si sogna di comprare dai loro negozi online dovendo pagare dazi e iva assurdi, credo ci voglia solo un po' di tempo...
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Leggo da molte parti che solo ora in UK si sta prendendo consapevolezza della Brexit.
A me sembra che tanti (probabilmente la maggioranza) sono invece belli convinti delle magnifiche sorti e progressive che li attendono: “possiamo finalmente stringere vantaggiosi accordi commerciali con chi cacchio ci pare, senza avere tra le palle i burocrati di Borsella con le loro regole, ecc”.
A ciò va aggiunto un diffuso atteggiamento vittimistico, una sorta di mania di persecuzione; la EU, oltre a rosicare per la Brexit, starebbe vessando il Regno Unito giocando sporco su diversi fronti. Esemplare il caso dei vaccini Astra-Zeneca, che la EU vorrebbe “rubare” ai poveri isolani...
LONDRA - Amsterdam ha superato la City di Londra. È uno degli incubi più ricorrenti della Brexit tra i britannici e adesso, almeno nel mese di gennaio 2021, sembra essersi avverato secondo il “Financial Times”. Il quotidiano finanziario inglese scrive infatti che i Paesi Bassi si sono avvantaggiati dell’uscita del Regno Unito dall’Ue e così il mese scorso la capitale olandese è diventata il principale hub di mercato azionario in Europa, scavalcando Londra, sinora dominatrice assoluta, e ha guadagnato molto terreno anche nei derivati.
Il cambio di rotta dopo la Brexit sembra dunque già evidente. Il mese scorso la borsa di Amsterdam ha trattato 9,2 miliardi di euro in azioni al giorno su Euronext Amsterdam e le olandesi CBOE Europe e Turquoise, il quadruplo rispetto a dicembre 2020. Londra invece è crollata a 8,6 miliardi al giorno, mentre la media fino all’anno scorso era addirittura di 17,5 miliardi di euro quotidiani. Una perdita, quindi, superiore al 50%. Secondo CBOE Europe, Londra avrebbe già perso lo status di massimo hub finanziario in Europa. Non solo: secondo il “Ft”, Amsterdam, che può già definirsi una delle prime città “vincenti” nel contesto finanziario post Brexit, si sarebbe avvantaggiata moltissimo anche nel mercato dei derivati e dei titoli dei bond sovrani, che tradizionalmente passano quasi sempre per Londra.
Certo gli infausti segnali per il Regno Unito c’erano già stati nelle settimane scorse. Addirittura nel primo giorno della Brexit a inizio anno, ossia il 4 gennaio a livello di operazioni finanziarie, 6,5 miliardi di affari erano scappati da Londra verso l’Ue, come per esempio il mercato di equity di Santander, Deutsche Bank e Total volato via verso le borse di Madrid, Parigi e Francoforte. Una massa equivalente a circa la metà del business di banche e broker di Londra.
Si tratta di una mazzata per la City, che ancora non ha ottenuto la cosiddetta “equivalenza finanziaria” dall’Ue per operare liberamente con clienti europei e in Europa, una partita rimasta nel limbo nonostante l’accordo di libero scambio tra Uk e Ue firmato il dicembre scorso. Anche per questo, molte compagnie e aziende britanniche hanno aperto una doppia sede. Ma la tendenza potrebbe essere molto pericolosa per Londra, l’Ue non ha mai nascosto di voler plasmare un nuovo maxi hub finanziario europeo che faccia la guerra alla City e difatti le parole di oggi del governatore della Banca d’Inghilterra, Andrew Bailey, contro la Ue non lasciano spazio a dubbi: “Gli europei ci vogliono tagliare fuori!”. La battaglia finanziaria tra Uk ed Ue è enorme. E siamo solo agli inizi.