Quali scenari se il Regno Unito dovesse uscire dall'Unione Europea???

Da cittadino dell'UE sei favorevole alla Brexit?

  • Voti: 8 50.0%
  • No

    Voti: 7 43.8%
  • Non mi esprimo

    Voti: 1 6.3%

  • Votatori totali
    16
  • Sondaggio chiuso .
Un grafico molto esplicativo (fonte JP Morgan)
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cos'è? la favoletta della volpe e l'uva? HIHIHI

seriamente pensi che l'economia UK soffrirà più di quella italiana? :CICCIO


Ti ha risposto poco dopo Gigiotto in maniera indiretta.

Al momento i rallentamenti in dogana di svariati prodotti freschi (sia in uscita che in entrata) lasciano vuoti gli scaffali dei supermercati UK ad esempio di frutta e verdura.

Che poi, tanto che je frega, quelli hanno 4 denti storti in bocca, continueranno a mangiare caramelle zuccherate, muffin e stomaco di pecora ripieno.

In q-lo all'obesità e al diabete giovanile
 
diamogli tempo

certamente uscire dalla unione europea per me è stato un errore, visto che prima che vi erano dentro beneficiavano dei vantaggi della UE, beneficiavano dei vantaggi di avere una moneta propria e beneficiavano dei vantaggi di poter comunque fare quasi quello che volevano

sono abbastanza certo che prima o poi faranno qualche nuovo contratto per abbattere tempi e costi in dogana. in questo momento nessuno più si sogna di comprare dai loro negozi online dovendo pagare dazi e iva assurdi, credo ci voglia solo un po' di tempo...
 
diamogli tempo

certamente uscire dalla unione europea per me è stato un errore, visto che prima che vi erano dentro beneficiavano dei vantaggi della UE, beneficiavano dei vantaggi di avere una moneta propria e beneficiavano dei vantaggi di poter comunque fare quasi quello che volevano

sono abbastanza certo che prima o poi faranno qualche nuovo contratto per abbattere tempi e costi in dogana. in questo momento nessuno più si sogna di comprare dai loro negozi online dovendo pagare dazi e iva assurdi, credo ci voglia solo un po' di tempo...


Qualcosa si adatterà, ma qualcosa no, e immagino tu sappia bene che un'impresa che sta fallendo, mica ha tempo di aspettare "un po' di tempo"...

Anche se comunque penso che NON tutto si adatterà, anzi poco poco... se prendo i tuoi 2-3 esempi, non vedo soluzione.
 
Leggo da molte parti che solo ora in UK si sta prendendo consapevolezza della Brexit. Di sicuro nel Continente non ha comportato alcuna conseguenza. Oltremanica invece, per ora solo un sacco di disagi. Molti analisti vedono un futuro nero, e chi sono io per smentirli? HIHIHI

Il problema è che se volessero riavvolgere il nastro, non potrebbero: dovrebbero rinegoziare le condizioni di accesso, che inevitabilmente non sarebbero più quelle di favore concesse negli anni Settanta quando fu l'allora CEE a pregare i britannici a entrare, concedendo ciò che agli altri partner era proibito. Privilegi che hanno gettato al vento per sempre. In cambio di che cosa? Qualcuno che me lo spieghi ancora non l'ho trovato.

Di fatto lo UK nella UE prendeva più di quanto pagava per restare nel club. A differenza nostra, che siamo pagatori netti, ma che non potremmo fare a meno di uscirne, pena il default nel giro di un anno. Ecco, lo UK ha una economia molto più forte e stabile della nostra, e certi passi se li può permettere. Mi chiedo però fino a quando potrà durare questa passeggiata.
 

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Sulla forza e stabilità dell’economia britannica ne avrei da dire... hanno succhiato dalle UE dando il minimo in cambio. E che producono di così vitale? Il debito per famiglia che hanno sulle spalle e’ enorme. Vivono a credito continuo, fino a che qualcuno gli presta i soldi.
 
Sulla carta lo e’ ancora. Ma di fatto il pallino lo ha in mano il primo ministro che “suggerisce” il governatore generale che fa le veci della regina su tutto e per tutto. Di fatto il governatore generale e’ scelto e licenziato dal primo ministro a suo gradimento.
E’ il governatore generale che in teoria scioglie il parlamento per le elezioni. Di fatto e’ il primo ministro che quando si vede bello alto nei sondaggi chiama le elezioni. Lo decide anche in un giorno solo, senza crisi di governo o grandi drammi. La campagna elettorale dura poco. Da 36 a 50 giorni. Non di più e non di meno. Ed il giorno dopo le elezioni hai governo e parlamento funzionanti.
Il primo ministro e’ automaticamente il leader del partito che ottiene più seggi, anche a sola maggioranza relativa. Ed ha tutti i poteri governativi anche senza la fiducia. Ma per passare leggi ovviamente ha bisogno del consenso della maggioranza del parlamento. Per cui capita di avere governi di minoranza per uno o due anni fino a che il primo ministro non pensa di avere i sondaggi a favore e chiama le elezioni.
 
Leggo da molte parti che solo ora in UK si sta prendendo consapevolezza della Brexit.

A me sembra che tanti (probabilmente la maggioranza) sono invece belli convinti delle magnifiche sorti e progressive che li attendono: “possiamo finalmente stringere vantaggiosi accordi commerciali con chi cacchio ci pare, senza avere tra le palle i burocrati di Borsella con le loro regole, ecc”.
A ciò va aggiunto un diffuso atteggiamento vittimistico, una sorta di mania di persecuzione; la EU, oltre a rosicare per la Brexit, starebbe vessando il Regno Unito giocando sporco su diversi fronti. Esemplare il caso dei vaccini Astra-Zeneca, che la EU vorrebbe “rubare” ai poveri isolani...
 
A me sembra che tanti (probabilmente la maggioranza) sono invece belli convinti delle magnifiche sorti e progressive che li attendono: “possiamo finalmente stringere vantaggiosi accordi commerciali con chi cacchio ci pare, senza avere tra le palle i burocrati di Borsella con le loro regole, ecc”.
A ciò va aggiunto un diffuso atteggiamento vittimistico, una sorta di mania di persecuzione; la EU, oltre a rosicare per la Brexit, starebbe vessando il Regno Unito giocando sporco su diversi fronti. Esemplare il caso dei vaccini Astra-Zeneca, che la EU vorrebbe “rubare” ai poveri isolani...

Che poi il più grande stabilimento produttivo di AstraZeneca è in Germania, e la pozione magica la infiala un’azienda Svizzera (magari con un macchinario Made in Italy, ma questa è una mia supposizione)
 
Intanto la borsa di Londra ha perso il primato per le transazioni azionarie a favore di Amsterdam. Impressionante che da Dicembre a gennaio le transazioni di Londra sono letteralmente crollate.
2,5 milioni di europei residenti in UK hanno fatto le valige. E con loro sono partito anche i loro risparmi, i loro stipendi e le loro tasse. Stando alla stampa specializzata COVID+BREXIT stanno dando la peggiore crisi economica degli ultimi 100 anni.
E questi in un solo mese di vera brexit.
A seguire lasceranno le coste inglesi tutti i principali servizi finanziari, ed in seguito anche le industrie manifatturiere che vivono di interazione con il vecchio continente, cioè automotive ed aeronautica.
In un solo mese l’industria ittica britannica e’ in ginocchio perché non riescono più ad esportare il fresco in Europa.
 
https://www.repubblica.it/economia/2021/02/11/news/effetto_brexit_londra_perde_lo_scettro_della_finanza_amsterdam_e_la_nuova_regina_degli_scambi-287096842/?ref=RHTP-VS-I270681073-P9-S1-T1

LONDRA - Amsterdam ha superato la City di Londra. È uno degli incubi più ricorrenti della Brexit tra i britannici e adesso, almeno nel mese di gennaio 2021, sembra essersi avverato secondo il “Financial Times”. Il quotidiano finanziario inglese scrive infatti che i Paesi Bassi si sono avvantaggiati dell’uscita del Regno Unito dall’Ue e così il mese scorso la capitale olandese è diventata il principale hub di mercato azionario in Europa, scavalcando Londra, sinora dominatrice assoluta, e ha guadagnato molto terreno anche nei derivati.

Il cambio di rotta dopo la Brexit sembra dunque già evidente. Il mese scorso la borsa di Amsterdam ha trattato 9,2 miliardi di euro in azioni al giorno su Euronext Amsterdam e le olandesi CBOE Europe e Turquoise, il quadruplo rispetto a dicembre 2020. Londra invece è crollata a 8,6 miliardi al giorno, mentre la media fino all’anno scorso era addirittura di 17,5 miliardi di euro quotidiani. Una perdita, quindi, superiore al 50%. Secondo CBOE Europe, Londra avrebbe già perso lo status di massimo hub finanziario in Europa. Non solo: secondo il “Ft”, Amsterdam, che può già definirsi una delle prime città “vincenti” nel contesto finanziario post Brexit, si sarebbe avvantaggiata moltissimo anche nel mercato dei derivati e dei titoli dei bond sovrani, che tradizionalmente passano quasi sempre per Londra.

Certo gli infausti segnali per il Regno Unito c’erano già stati nelle settimane scorse. Addirittura nel primo giorno della Brexit a inizio anno, ossia il 4 gennaio a livello di operazioni finanziarie, 6,5 miliardi di affari erano scappati da Londra verso l’Ue, come per esempio il mercato di equity di Santander, Deutsche Bank e Total volato via verso le borse di Madrid, Parigi e Francoforte. Una massa equivalente a circa la metà del business di banche e broker di Londra.

Si tratta di una mazzata per la City, che ancora non ha ottenuto la cosiddetta “equivalenza finanziaria” dall’Ue per operare liberamente con clienti europei e in Europa, una partita rimasta nel limbo nonostante l’accordo di libero scambio tra Uk e Ue firmato il dicembre scorso. Anche per questo, molte compagnie e aziende britanniche hanno aperto una doppia sede. Ma la tendenza potrebbe essere molto pericolosa per Londra, l’Ue non ha mai nascosto di voler plasmare un nuovo maxi hub finanziario europeo che faccia la guerra alla City e difatti le parole di oggi del governatore della Banca d’Inghilterra, Andrew Bailey, contro la Ue non lasciano spazio a dubbi: “Gli europei ci vogliono tagliare fuori!”. La battaglia finanziaria tra Uk ed Ue è enorme. E siamo solo agli inizi.
 
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