ste1258
Well-known member
Non ho mai scritto reportage su questa località che è pur sempre una delle stazioni che frequento più spesso.
Aprica, nonostante la sua modesta reputazione anche qui sul Forum (è forse la meno discussa di Lombardia), se presa nel momento giusto merita, e ieri lo era. A livello di ambiente non è sicuramente tra le prime, ma il suo comprensorio da 35 km di piste è valido e secondo me ha la dimensione ideale per una sciata in giornata.
La recente perturbazione ha scaricato nei livelli superiori della ski area aprichese una discreta quantità di neve, oltre mezzo metro a 2300, mentre in paese purtroppo sappiamo com'è andata. Quindi, visti i presupposti della prima parte d'inverno, era il caso di andare a vedere com'è fatta la neve non sparata.
Ogni viaggio inizia sempre con una montagna. Nelle trasferte in Piemonte ci accompagna il Viso, in Valle d'Aosta il Rosa... da queste parti è l'Adamello a fare gli onori di casa:
Eccoci a bordo della Baradello express, la seconda seggiovia italiana per dislivello, ottimo esempio di razionalizzazione: un solo impianto da 2,3 km con stazione intermedia serve 10 km di piste (1 blu, 1 rossa, 2 nere):
Dopo un inizio stagione tragico, finalmente uno scorcio invernale sull'orobico Pizzo di Rodes:
Anche le temperature sono quelle che ci si aspetterebbe dal periodo: -6 a valle e -11 in cima al mattino.
La Panoramica del Baradello è stata appena aperta per intero, neve ottimale fino in fondo. L'unico tratto non proprio perfetto è appena sopra l'intermedia, ma ecco che un provvidenziale mucchio di neve artificiale (ben segnalato, vero Adamello Ski?) è pronto all'uso:
Come dicevo, l'ambiente in cui si sviluppano le piste non è chissà cosa, però il panorama intorno è estesissimo. Ecco all'estremo ovest le cime svizzere del Dom, del Weissmies e i loro vicini:
Il più vicino Disgrazia è avvolto in una nuvola minacciosa:
Pista Benedetti nel settore Palabione, forse la più bella di tutta la ski area se fatta dalla cima. Purtroppo il primo tratto a fianco della sciovia Valletta, il migliore, è ancora chiuso (poca neve per coprire i sassi? valanghe?), però anche la parte centrale si difende bene:
Dalla Malga Palabione si può scendere fino in paese lungo la pista Palabione C, una delle piste storiche della stazione, aperta proprio da questo weekend. Neve artificiale al 100% più che dignitosa:
Risalita veloce con questa Agamatic della prima ora:
Se avete telefonate lunghe da fare, volete scrivere sui social o far conoscenza approfondita a con gli altri passeggeri, i 12 minuti a bordo della seggiovia Lago Palabione fanno al caso vostro. Più nota come Quadrilenta o Ghiacciovia, inizia ad essere illuminata dal sole radente proprio in questi giorni, ma resta un frigorifero:
Nel settore Magnolta, la pista Roccolo è uno spettacolo:
La parallela e più ampia Magnolta superiore (o Puncera) non è da meno:
All'imbocco della Magnolta inferiore il cartello "per soli sciatori esperti" che di solito non c'è mi fa pensare a chissà quale neve pericolosa. Invece è tutto sommato godibile, a parte qualche piccola lastra nel tratto più ripido, comunque comodamente scansabile visto il deserto che regna:
Permettetemi un omaggio a questa gloriosa Agudio del 1982, recentemente rinnovata, che per gli appassionati di funivie d'epoca è un vero must:
Dall'impianto più panoramico della stazione, uno sguardo verso la val Belviso, dove il lago omonimo riflette il sole e sembra brillare di luce propria:
Prolungando idealmente il tracciato della seggiovia Piana dei Galli eccoci nella patria dei pizzoccheri:
Due delle piste meno conosciute della ski area, non lunghe ma bellissime, ondulate, all'antica, con sola neve naturale.
La Salina:
e la Medici:
Entrambe servite dallo stesso impianto, una sciovia lunga tutta nel bosco, fanno meritare a quella zona il titolo di "Little Piedmont"
Di nuovo un salto in Magnolta nel momento migliore della giornata:
Una baita accanto alla pista. Gli appassionati di trekking non potranno non vedere il segnavia bianco/rosso sul muro
Dall'altro lato della pista, un'altra baita, recentemente ristrutturata e adibita a ristoro. Locale molto carino. Sullo sfondo il Torrione d'Albiolo e più a destra i pendii spelacchiati del Tonale:
Tramonto orobico firmato Marchisio. Notare il vento fortissimo sul Torena e le cime circostanti:
Un ultimo giro nel freezer della Valletta.
A sinistra Valtellina, a destra Val Camonica, alle spalle Orobie. Aprica è il centro geografico della montagna lombarda:
Valtellina divorata dall'ombra sull'ultima discesa della giornata:
E infine un paio di scatti lungo la via del ritorno.
Baitone infuocato...
... e lago d'Iseo al tramonto. Il puntino luminoso nel cielo è un aereo (al 90% Ryanair ) in avvicinamento a Bergamo:
Grazie per l'attenzione.
#finalmentelaneve
Aprica, nonostante la sua modesta reputazione anche qui sul Forum (è forse la meno discussa di Lombardia), se presa nel momento giusto merita, e ieri lo era. A livello di ambiente non è sicuramente tra le prime, ma il suo comprensorio da 35 km di piste è valido e secondo me ha la dimensione ideale per una sciata in giornata.
La recente perturbazione ha scaricato nei livelli superiori della ski area aprichese una discreta quantità di neve, oltre mezzo metro a 2300, mentre in paese purtroppo sappiamo com'è andata. Quindi, visti i presupposti della prima parte d'inverno, era il caso di andare a vedere com'è fatta la neve non sparata.
Ogni viaggio inizia sempre con una montagna. Nelle trasferte in Piemonte ci accompagna il Viso, in Valle d'Aosta il Rosa... da queste parti è l'Adamello a fare gli onori di casa:
Eccoci a bordo della Baradello express, la seconda seggiovia italiana per dislivello, ottimo esempio di razionalizzazione: un solo impianto da 2,3 km con stazione intermedia serve 10 km di piste (1 blu, 1 rossa, 2 nere):
Dopo un inizio stagione tragico, finalmente uno scorcio invernale sull'orobico Pizzo di Rodes:
Anche le temperature sono quelle che ci si aspetterebbe dal periodo: -6 a valle e -11 in cima al mattino.
La Panoramica del Baradello è stata appena aperta per intero, neve ottimale fino in fondo. L'unico tratto non proprio perfetto è appena sopra l'intermedia, ma ecco che un provvidenziale mucchio di neve artificiale (ben segnalato, vero Adamello Ski?) è pronto all'uso:
Come dicevo, l'ambiente in cui si sviluppano le piste non è chissà cosa, però il panorama intorno è estesissimo. Ecco all'estremo ovest le cime svizzere del Dom, del Weissmies e i loro vicini:
Il più vicino Disgrazia è avvolto in una nuvola minacciosa:
Pista Benedetti nel settore Palabione, forse la più bella di tutta la ski area se fatta dalla cima. Purtroppo il primo tratto a fianco della sciovia Valletta, il migliore, è ancora chiuso (poca neve per coprire i sassi? valanghe?), però anche la parte centrale si difende bene:
Dalla Malga Palabione si può scendere fino in paese lungo la pista Palabione C, una delle piste storiche della stazione, aperta proprio da questo weekend. Neve artificiale al 100% più che dignitosa:
Risalita veloce con questa Agamatic della prima ora:
Se avete telefonate lunghe da fare, volete scrivere sui social o far conoscenza approfondita a con gli altri passeggeri, i 12 minuti a bordo della seggiovia Lago Palabione fanno al caso vostro. Più nota come Quadrilenta o Ghiacciovia, inizia ad essere illuminata dal sole radente proprio in questi giorni, ma resta un frigorifero:
Nel settore Magnolta, la pista Roccolo è uno spettacolo:
La parallela e più ampia Magnolta superiore (o Puncera) non è da meno:
All'imbocco della Magnolta inferiore il cartello "per soli sciatori esperti" che di solito non c'è mi fa pensare a chissà quale neve pericolosa. Invece è tutto sommato godibile, a parte qualche piccola lastra nel tratto più ripido, comunque comodamente scansabile visto il deserto che regna:
Permettetemi un omaggio a questa gloriosa Agudio del 1982, recentemente rinnovata, che per gli appassionati di funivie d'epoca è un vero must:
Dall'impianto più panoramico della stazione, uno sguardo verso la val Belviso, dove il lago omonimo riflette il sole e sembra brillare di luce propria:
Prolungando idealmente il tracciato della seggiovia Piana dei Galli eccoci nella patria dei pizzoccheri:
Due delle piste meno conosciute della ski area, non lunghe ma bellissime, ondulate, all'antica, con sola neve naturale.
La Salina:
e la Medici:
Entrambe servite dallo stesso impianto, una sciovia lunga tutta nel bosco, fanno meritare a quella zona il titolo di "Little Piedmont"
Di nuovo un salto in Magnolta nel momento migliore della giornata:
Una baita accanto alla pista. Gli appassionati di trekking non potranno non vedere il segnavia bianco/rosso sul muro
Dall'altro lato della pista, un'altra baita, recentemente ristrutturata e adibita a ristoro. Locale molto carino. Sullo sfondo il Torrione d'Albiolo e più a destra i pendii spelacchiati del Tonale:
Tramonto orobico firmato Marchisio. Notare il vento fortissimo sul Torena e le cime circostanti:
Un ultimo giro nel freezer della Valletta.
A sinistra Valtellina, a destra Val Camonica, alle spalle Orobie. Aprica è il centro geografico della montagna lombarda:
Valtellina divorata dall'ombra sull'ultima discesa della giornata:
E infine un paio di scatti lungo la via del ritorno.
Baitone infuocato...
... e lago d'Iseo al tramonto. Il puntino luminoso nel cielo è un aereo (al 90% Ryanair ) in avvicinamento a Bergamo:
Grazie per l'attenzione.
#finalmentelaneve