cappello di paglia
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:CUCUQuesto è il mio primo report quindi siate buoni e comprensivi!
Domenica 28 giugno 2015 mi sveglio per le 7.45 colazione veloce, parto per le 8.15 mi metto in viaggio. Per la mia prima uscita stagionale, stufo del tempo di :shit: e di stare tutto i weekend rinchiuso in casa, ho in mente il giro ad anello passo Vezzena - pizzo di Levico - cima Manderiolo rifugio Larici - passo Vezzena.
Mappa del percorso fatto su Google Earth
Dalla strada intravvedo già la cresta del pizzo di Levico da scarpinare, fra un po' sarò lassù!
Y
Prendo la strada che dalle Lochere di Caldonazzo sale a Monterovere (mulattiera himalayana strettissima e mega panoramica) e alle 9 sono al passo. Bon parcheggio la macchina e sono pronto! All'inizio il percorso per forte Verle è facile facile su belle vallette erbose
Nonostante tentazioni alcoliche sulla via non mi faccio deviare, ho una missione da compiere!
Subito una segnaletica mi dà l'idea di quali saranno le tempistiche
Invece della strada militare decido di prendere il sentiore 205 che taglia il bosco. Il sentiero è stato rifatto da poco, largo e comodo fa zigzag in mezzo agli abeti ma non è in cresta come mi aspettavo...è tutto in bosco e per di più si inerpica parecchio...bene per rompere il ghiaccio dopo un anno che non camminavo sono già mezzo morto
Prendo respiro una volta che il sentiero ritrova la stradina militare che sale al Pizzo di Levico che ha delle pendenze molto più soft
Il pizzo di Levico (o cima Vezzena) è lì a un attimo!:toxic:
Un ultimo sguardo indietro sul percorso fatto....
et voilà!!! Dalla cima si vede IL MONDO!:sbavsbav: lo sguardo spazia dal Baldo al Pasubio all'Adamello, al Brenta, alle Otztaler Alpen, al Lagorai con dietro Marmolada e Pale di San Martino. Verso sud invece si aprono gli altipiani cimbri col Varena che spicca e chissà...magari nelle giornate terse si riesce pure a vedere il mare.....
Fra l'altro la cima del pizzo non è una semplice cima ma un forte militare della grande guerra... Respect.
Dopo pausetta contemplativa è giunto il momento di scendere per la cresta attraverso i mughi in direzione cima Manderiolo. Fra i mughi ci sono diverse stradelle ma basta tenersi in cresta che non si può perdere la strada
La discesa è in piacevole sottobosco dove si aprono squarci in cresta (verso la Valsugana) e dolci prati fioriti rivolti agli altipiani (nella foto si scorge in mezzo il piz di Tonezza con a destra le piste di Fiorentini)
Arrivo quindi a una selletta dove c'è un bivio apparentemente non segnalato....dove andare? uhmmmm percorro 50 metri nella traccia di sotto e capisco subito che quello giusto era l'altro! Ooooops sono un po' arrugginito Prendo il sentiero "alto" verso la cresta, una segnaletica mi dà conferma che è il sentiero giusto e mi addentro nel bosco
La prossima tappa è bocca da Forno, il passo che divide il pizzo di Levico da cima Manderiolo. In questa stagione è pieno di fiori e si aprono delle belle vedute sui verdissimi altipiani cimbri (nella foto il Verena).
Arrivo quindi alla Bocca di Forno. Questo canale deve essere interessante d'inverno per voi freerider pro!
Riprendo quindi la strada che torna a salire per cima Manderiolo
Il sentiero ora è completamente in bosco, non si aprono più squarci sulla cresta o vedute sugli altipiani....almeno fino a quando non arrivo alla radura che mi anticipa l'imminente arrivo in vetta ;-)
Di tanto in tanto mi volto per vedere il percorso fatto...poco fa ero lassù, sul pizzo...
Mi sto avvicinando alla cima Manderiolo e lungo il sentiero trovo un sacco di stelle alpine!:fiore:
Arrivo quindi in cima! Siamo a 2100m, il punto più alto del percorso e il panorama è MONSTER. Tanta roba.
Val di Sella con dietro Cima d'Asta, Marmolada e Pale di San Martino
Pizzo di Levico e dietro Vigolana
L'alta Valsugana con dietro Bondone Adamello e Brenta
Monte Verena e Val d'Assa
Cima Larici, val Formica e Portule
Flora locale con gli strapiombi di cima Dodici verso la Valsugana
Dopo aver dimezzato la batteria del cellulare a forza di foto:fotografo: proseguo per il sentiero in cresta direzione porta Manazzo. Occhio che è facile sbagliare tratta fra i pini mughi non ho trovato molta segnaletica...mi sono aiutato stando sempre sulla sinistra e prendendo come riferimento escursionisti che salivano:wink:
La cresta del Manderiolo con cima Larici (dove ci sono le piste) e dietro il Portule. A destra i rifugi dove se magna!:semagna:
Arrivo a Porta Mannazzo, è quasi l'una e mi viene un dubbio amletico: prendo la strada sterrata e in 10 minuti sono al rifugio o proseguo il sentiero fino a bocchetta dei Larici e poi scendo per il rifugio Larici? Visto che ci sono decido per la seconda opzione e proseguo per il sentiero 205
Da porta Manazzo alla bocchetta Larici il sentiero è tutto in bosca, un sali e scendi non particolarmente impegnativo ma ho una fame boia e ho finito le scorte d'acqua...Penso ma chi me lo ha fatto fare??
a quest'ora potrei già essere seduto al rifugio! Il caldo si fa sentire, meno male che il bosco mi fa ombra e le gambe iniziano a a sentire lo sforzo ma non posso fare pause...ho troppa fame e voglio arrivare al rifugio il prima possibile! Quando si apre la radura antistante di bocchetta Larici respiro e il sentiero sull'erba mi rinvigorisce dopo il duro del bosco mi rinvigorisce.
Bocchetta Larici. La segnaletica dice che in 10 minuti raggiungerei cima Larici...ma se ciava! Ho troppa fame...prendo il sentiero sulla destra e volo al rifugio (la segnaletica segna 35 minuti io ce ne metto 10
La ricompensa! Sono le 13.45 il rifugio è strapieno, le cameriere impazziscono, quello seduto davanti a me sbraita che sta aspettando da un'ora e mezza. Fra me e me penso che mi tocca aspettare fino alle 3. Nell'attesa divoro il pane del cestello e dopo una mezzoretta inaspettatamente arrivano i miei bigoli! :arf: Mi è andata bene, pensavo peggio, alla fine sono stati veloci visto il casino, forse perchè la gente sta finendo. Se da Porta Mannazzo invece che per la bocchetta fossi sceso direttamente al rifugio causa casino avrei cmq aspettato fino alle 14...è andata bene così, soddisfatto della scelta. :clap:
Con la pancia piena è tutta un'altra cosa!ERF Le gambe ora sono come nuove, mi sono riposato, ho mangiato (e bene) e il morale è a mille. Pago il conto, ringrazio la ragazza carina e simpatica e prendo la strada sterrata per Porta Mannazzo e....sorpresa! chi incontro sulla via? :skiamo:
La salita per Porta Mannazzo è tranquilla, easy, c'è un gran viavai di gente fra cui bambini...Siccome per le sei voglio essere a casa perchè ho degli impegni decido di prendere il sentiero della pace e di non ripercorrere il sentiero dell'andata. Spero che la strada mi offra belli scorci sul Verena sulla val d'Assa e sugli Altipiani....purtroppo non è cosi... :uehh: La strada è tutta nel bosco, non ci sono aperture, poi il cielo si è fatto pure un po' nuvoloso quindi le sagome dei monti all'orizzonte sono più indefinite. Fra l'altro poco dopo Porta Mannazzo c'è un bivio: dritto sentiero della pace standard, destra bretellina sotto il Manderiolo. Faccio la cagata di prendere il sentiero standard intimorito dalle mie constraints temporali; la deviazione sotto porta Mannazzo forse sarebbe stata più anoramica...
In compenso il sentiero della pace è di una facilità estrema, mezzo sterrato e mezzo adfaltato in falso piano e leggera discesa fino a Malga Marcai che mi permette di fare il trasferimento in meno tempo del previsto.
Dopo la monotonia boschiva finalmente a malga Marcai gli spazi si aprono per un po' e torno ad avere un panorama suggestivo. Peccato che le foto mi sono venute sfuocate e allora non posso testimoniarlo :mann:
Dalla malga comunque la strada diventa in discesa consistente e cerco ti sgattaiolare su tratte che tagliano perchè camminare sull'asfalta non è la cosa che mi piace di più...Arrivo al bivio per la strada che porta al pizzo di Levico (quella che la mattina non ho fatto preferendo il sentiero. Visto il bosco fitto ho fatto bene così). Qualche buontempone avvisa gli ignari escursionisti sulle tempistiche e sulla tipologia di ascesa
Finito il bosco arrivo nella bella e ariosa valletta del forte Verle. Anche qui quando posso percorro sentierini piuttosto che l'asfalto.
Girandomi vedo il pizzo di Levico percorso la mattina
Dritto invece la salitina per il Forte Verle
Dal forte per arrivare alla macchina sono 10 minuti in facile discesa. Arrivo alla macchina alle 17 preciseremiato:
RIASSUMENDO
Il percorso ad anello è molto bello, soprattutto nel trattoo di andata,il famoso sentiero 205. Non è tutto in cresta come pensavo ma si aprono spesso squarci verso la Valsugana e ampie Vedute sugli Altipiani. Spettacolari e impagabili le viste a 360 gradi dal pizzo di Levico e dal Manderiolo. Noioso il ritorno per il sentiero della pace, troppo chiuso e boscoso (però veloce e facilissimo quindi ottimo se i tempi stringono o iniziano a far male le gambe). Avendo avuto più tempo avrei percorso le tracce (che occhio non sono sentieri segnalati!) da porta Mannazzo a bocca di Forno e quindi giù a Malga Marcai che forse erano più panoramiche. Pregevole la presenza di resti storici della Grande Guerra. La cosa bella è che questo giro, seppur non esagerato, dolomitico o d'alta montagna è tecnicamente facile e vicino alla città.
Per dare dei sono partito alle 9 e sono rientrato alle 17 facendo 45 min circa di pausa pranzo e fermandomi nei punti scenografici a fare foto, andando però sempre con passo abbastanza veloce.
MEMO: per la prossima volta portarsi dei panini per merenda
Al prossimo giro!
Domenica 28 giugno 2015 mi sveglio per le 7.45 colazione veloce, parto per le 8.15 mi metto in viaggio. Per la mia prima uscita stagionale, stufo del tempo di :shit: e di stare tutto i weekend rinchiuso in casa, ho in mente il giro ad anello passo Vezzena - pizzo di Levico - cima Manderiolo rifugio Larici - passo Vezzena.
Mappa del percorso fatto su Google Earth
Dalla strada intravvedo già la cresta del pizzo di Levico da scarpinare, fra un po' sarò lassù!
Y
Prendo la strada che dalle Lochere di Caldonazzo sale a Monterovere (mulattiera himalayana strettissima e mega panoramica) e alle 9 sono al passo. Bon parcheggio la macchina e sono pronto! All'inizio il percorso per forte Verle è facile facile su belle vallette erbose
Nonostante tentazioni alcoliche sulla via non mi faccio deviare, ho una missione da compiere!
Subito una segnaletica mi dà l'idea di quali saranno le tempistiche
Invece della strada militare decido di prendere il sentiore 205 che taglia il bosco. Il sentiero è stato rifatto da poco, largo e comodo fa zigzag in mezzo agli abeti ma non è in cresta come mi aspettavo...è tutto in bosco e per di più si inerpica parecchio...bene per rompere il ghiaccio dopo un anno che non camminavo sono già mezzo morto
Prendo respiro una volta che il sentiero ritrova la stradina militare che sale al Pizzo di Levico che ha delle pendenze molto più soft
Il pizzo di Levico (o cima Vezzena) è lì a un attimo!:toxic:
Un ultimo sguardo indietro sul percorso fatto....
et voilà!!! Dalla cima si vede IL MONDO!:sbavsbav: lo sguardo spazia dal Baldo al Pasubio all'Adamello, al Brenta, alle Otztaler Alpen, al Lagorai con dietro Marmolada e Pale di San Martino. Verso sud invece si aprono gli altipiani cimbri col Varena che spicca e chissà...magari nelle giornate terse si riesce pure a vedere il mare.....
Fra l'altro la cima del pizzo non è una semplice cima ma un forte militare della grande guerra... Respect.
Dopo pausetta contemplativa è giunto il momento di scendere per la cresta attraverso i mughi in direzione cima Manderiolo. Fra i mughi ci sono diverse stradelle ma basta tenersi in cresta che non si può perdere la strada
La discesa è in piacevole sottobosco dove si aprono squarci in cresta (verso la Valsugana) e dolci prati fioriti rivolti agli altipiani (nella foto si scorge in mezzo il piz di Tonezza con a destra le piste di Fiorentini)
Arrivo quindi a una selletta dove c'è un bivio apparentemente non segnalato....dove andare? uhmmmm percorro 50 metri nella traccia di sotto e capisco subito che quello giusto era l'altro! Ooooops sono un po' arrugginito
Prendo il sentiero "alto" verso la cresta, una segnaletica mi dà conferma che è il sentiero giusto e mi addentro nel bosco
La prossima tappa è bocca da Forno, il passo che divide il pizzo di Levico da cima Manderiolo. In questa stagione è pieno di fiori e si aprono delle belle vedute sui verdissimi altipiani cimbri (nella foto il Verena).
Arrivo quindi alla Bocca di Forno. Questo canale deve essere interessante d'inverno per voi freerider pro!
Riprendo quindi la strada che torna a salire per cima Manderiolo
Il sentiero ora è completamente in bosco, non si aprono più squarci sulla cresta o vedute sugli altipiani....almeno fino a quando non arrivo alla radura che mi anticipa l'imminente arrivo in vetta ;-)
Di tanto in tanto mi volto per vedere il percorso fatto...poco fa ero lassù, sul pizzo...
Mi sto avvicinando alla cima Manderiolo e lungo il sentiero trovo un sacco di stelle alpine!:fiore:
Arrivo quindi in cima! Siamo a 2100m, il punto più alto del percorso e il panorama è MONSTER. Tanta roba.
Val di Sella con dietro Cima d'Asta, Marmolada e Pale di San Martino
Pizzo di Levico e dietro Vigolana
L'alta Valsugana con dietro Bondone Adamello e Brenta
Monte Verena e Val d'Assa
Cima Larici, val Formica e Portule
Flora locale con gli strapiombi di cima Dodici verso la Valsugana
Dopo aver dimezzato la batteria del cellulare a forza di foto:fotografo: proseguo per il sentiero in cresta direzione porta Manazzo. Occhio che è facile sbagliare tratta fra i pini mughi non ho trovato molta segnaletica...mi sono aiutato stando sempre sulla sinistra e prendendo come riferimento escursionisti che salivano:wink:
La cresta del Manderiolo con cima Larici (dove ci sono le piste) e dietro il Portule. A destra i rifugi dove se magna!:semagna:
Arrivo a Porta Mannazzo, è quasi l'una e mi viene un dubbio amletico: prendo la strada sterrata e in 10 minuti sono al rifugio o proseguo il sentiero fino a bocchetta dei Larici e poi scendo per il rifugio Larici? Visto che ci sono decido per la seconda opzione e proseguo per il sentiero 205
Da porta Manazzo alla bocchetta Larici il sentiero è tutto in bosca, un sali e scendi non particolarmente impegnativo ma ho una fame boia e ho finito le scorte d'acqua...Penso ma chi me lo ha fatto fare??
a quest'ora potrei già essere seduto al rifugio! Il caldo si fa sentire, meno male che il bosco mi fa ombra e le gambe iniziano a a sentire lo sforzo ma non posso fare pause...ho troppa fame e voglio arrivare al rifugio il prima possibile! Quando si apre la radura antistante di bocchetta Larici respiro e il sentiero sull'erba mi rinvigorisce dopo il duro del bosco mi rinvigorisce.
Bocchetta Larici. La segnaletica dice che in 10 minuti raggiungerei cima Larici...ma se ciava! Ho troppa fame...prendo il sentiero sulla destra e volo al rifugio (la segnaletica segna 35 minuti io ce ne metto 10
)
La ricompensa! Sono le 13.45 il rifugio è strapieno, le cameriere impazziscono, quello seduto davanti a me sbraita che sta aspettando da un'ora e mezza. Fra me e me penso che mi tocca aspettare fino alle 3. Nell'attesa divoro il pane del cestello e dopo una mezzoretta inaspettatamente arrivano i miei bigoli! :arf: Mi è andata bene, pensavo peggio, alla fine sono stati veloci visto il casino, forse perchè la gente sta finendo. Se da Porta Mannazzo invece che per la bocchetta fossi sceso direttamente al rifugio causa casino avrei cmq aspettato fino alle 14...è andata bene così, soddisfatto della scelta. :clap:
Con la pancia piena è tutta un'altra cosa!
ERF Le gambe ora sono come nuove, mi sono riposato, ho mangiato (e bene) e il morale è a mille. Pago il conto, ringrazio la ragazza carina e simpatica e prendo la strada sterrata per Porta Mannazzo e....sorpresa! chi incontro sulla via? :skiamo:
La salita per Porta Mannazzo è tranquilla, easy, c'è un gran viavai di gente fra cui bambini...Siccome per le sei voglio essere a casa perchè ho degli impegni decido di prendere il sentiero della pace e di non ripercorrere il sentiero dell'andata. Spero che la strada mi offra belli scorci sul Verena sulla val d'Assa e sugli Altipiani....purtroppo non è cosi... :uehh: La strada è tutta nel bosco, non ci sono aperture, poi il cielo si è fatto pure un po' nuvoloso quindi le sagome dei monti all'orizzonte sono più indefinite. Fra l'altro poco dopo Porta Mannazzo c'è un bivio: dritto sentiero della pace standard, destra bretellina sotto il Manderiolo. Faccio la cagata di prendere il sentiero standard intimorito dalle mie constraints temporali; la deviazione sotto porta Mannazzo forse sarebbe stata più anoramica...
In compenso il sentiero della pace è di una facilità estrema, mezzo sterrato e mezzo adfaltato in falso piano e leggera discesa fino a Malga Marcai che mi permette di fare il trasferimento in meno tempo del previsto.
Dopo la monotonia boschiva finalmente a malga Marcai gli spazi si aprono per un po' e torno ad avere un panorama suggestivo. Peccato che le foto mi sono venute sfuocate e allora non posso testimoniarlo :mann:
Dalla malga comunque la strada diventa in discesa consistente e cerco ti sgattaiolare su tratte che tagliano perchè camminare sull'asfalta non è la cosa che mi piace di più...Arrivo al bivio per la strada che porta al pizzo di Levico (quella che la mattina non ho fatto preferendo il sentiero. Visto il bosco fitto ho fatto bene così). Qualche buontempone avvisa gli ignari escursionisti sulle tempistiche e sulla tipologia di ascesa
Finito il bosco arrivo nella bella e ariosa valletta del forte Verle. Anche qui quando posso percorro sentierini piuttosto che l'asfalto.
Girandomi vedo il pizzo di Levico percorso la mattina
Dritto invece la salitina per il Forte Verle
Dal forte per arrivare alla macchina sono 10 minuti in facile discesa. Arrivo alla macchina alle 17 precise
remiato:
RIASSUMENDO
Il percorso ad anello è molto bello, soprattutto nel trattoo di andata,il famoso sentiero 205. Non è tutto in cresta come pensavo ma si aprono spesso squarci verso la Valsugana e ampie Vedute sugli Altipiani. Spettacolari e impagabili le viste a 360 gradi dal pizzo di Levico e dal Manderiolo. Noioso il ritorno per il sentiero della pace, troppo chiuso e boscoso (però veloce e facilissimo quindi ottimo se i tempi stringono o iniziano a far male le gambe). Avendo avuto più tempo avrei percorso le tracce (che occhio non sono sentieri segnalati!) da porta Mannazzo a bocca di Forno e quindi giù a Malga Marcai che forse erano più panoramiche. Pregevole la presenza di resti storici della Grande Guerra. La cosa bella è che questo giro, seppur non esagerato, dolomitico o d'alta montagna è tecnicamente facile e vicino alla città.
Per dare dei sono partito alle 9 e sono rientrato alle 17 facendo 45 min circa di pausa pranzo e fermandomi nei punti scenografici a fare foto, andando però sempre con passo abbastanza veloce.
MEMO: per la prossima volta portarsi dei panini per merenda
Al prossimo giro!
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