Immagino che lo scafo esterno degli scarponi sia prodotto per "fusione" della plastica in uno stampo. Raffreddandosi, la plastica initteta nello stampo, dà luogo allo scafo esterno.
Leggevo di scarponi che per le operazioni di bootfitting si interviene con la fresa (quindi una asportazione di "truciolo" plastico e non una rimodellazione ottenuta riscaldando un po' la plastica.
Domanda: questo lavoro non va a creare punti di concentrazione di tensione che, soprattutto a bassissime temperature potrebbero generare la rottura dello scafo? Non ho mai letto nulla di ciò quindi presumo che:
La plastica è ben diversa ad esempio dei getti di ghisa/acciaio nei quali una lavorazione per asportazione di truciolo "rovina" il campo delle tensioni.
Sabato spero di sciare altrimenti con ste pippe mentali non si va da nessuna parte
Leggevo di scarponi che per le operazioni di bootfitting si interviene con la fresa (quindi una asportazione di "truciolo" plastico e non una rimodellazione ottenuta riscaldando un po' la plastica.
Domanda: questo lavoro non va a creare punti di concentrazione di tensione che, soprattutto a bassissime temperature potrebbero generare la rottura dello scafo? Non ho mai letto nulla di ciò quindi presumo che:
- - la lavorazione con la fresa preveda poi una specie di ricottura della zona lavorata o
- - che non rovini la resistenza della scafo
- - gli sforzi in gioco sono bassi rispetto a quanto riesce a tenere uno scarpone
La plastica è ben diversa ad esempio dei getti di ghisa/acciaio nei quali una lavorazione per asportazione di truciolo "rovina" il campo delle tensioni.
Sabato spero di sciare altrimenti con ste pippe mentali non si va da nessuna parte