pierr
Well-known member
ieri avevo voglia di fare il primo 'major' tra gli itinerari che mi sono programmato per quest'estate. E sono partito subito col botto, con il più lungo degli itinerari programmati, anche se come dislivello non è tra i maggiori: 26 km di itinerario dalla sbarra della Val Veny a La Thuile.
Avevo previsto di parcheggiare a Dolonne cosi ero comodo sia per il bus all'andata (Courmayeur-La Visaille/val Veny) che al ritorno (La Thuile - Courmayeur). Però ieri in quel parcheggio c'era il mercato e parcheggio un km più avanti lungo la statale, che al rientro sarò costretto a farmi a piedi e che sarà nettamente il più faticoso della giornata nonostante è piatto: dopo un'ora dalla fine della camminata infatti le vesciche ai piedi si stanno gonfiando e quindi quel km sarà molto doloroso....
L'itinerario prevede la salita fino al colle de la Seigne al confine tra Italia e Francia, itinerario strabattuto da diverse centinaia di persone di qualunque tipo, da alpinisti del Bianco ai giapponesi in pullmann, quelli che stan percorrendo il giro del Bianco e quelli che hanno un viaggio organizzato con bus che li porta alla salita dal lato francese e poi li riprende a courmayeur per tornare via tunnel. Pochi italiani.
Una volta al passo io e solo io devio verso sud per un sentiero in cui non incontrerò anima viva, che si dirige verso il col de Chavannes, primo colle dell'Alta Via n.2 della val d'Aosta. Il sentiero a metà si riunisce col vero sentiero dell'alta via, più diretto, ma anche qui non incontro nessuno. Solo una volta in cima mi ritrovo 5 biker tedeschi ambosessi che vengono da La Thuile. Il sentiero che scende e che farò anche io è infatti perfetto per le biciclette ed è fattibile anche in auto (non ci sono divieti). È una lunghissima carrabile di circa 15 km che percorre il bel vallone di Chavannes. Nella mia discesa incontrerò 3-4 auto e un camion (!), tutti operatori diretti ai vari alpeggi della valle. Poi supererò un anziano che passeggiava con la nipotina quasi in fondo, e nessun altro. Neanche i biker incontrati in cima mi superano, perchè evidentemente sono scesi a Courmayeur, pazzi! (il lato val veny per il primo tratto non mi sembra fattibile con le bici, boh).
Per l'itinerario ho impiegato 7 ore e mezza a passo tranquillo in salita e a passo veloce in discesa, incluse un paio di soste: una al bel bivacco Seigne, con tante informazioni sulla zona e un bel plastico del Bianco) e una al col Chavannes per mangiare i panini e guardare il panorama. Beh guardare il panorama è una parola grossa, le nuvole l'han fatta da padrone, e al col de la Seigne ero proprio dentro a una di queste nuvole.
Attenzione che non ci sono ristori lungo il tragitto, l'unico leggermente defilato è il rifugio Elisabetta dopo due ore dalla partenza, che rimane circa 50 metri più in alto rispetto al mio percorso.
itinerario:
foto:
Il primo tratto ha la vista bloccata dalla morena del Miage, il più grande ghiacciaio della val d'Aosta. Una volta passata la morena, si entra nella zona del bel lago di Combal, che si attraversa tutto:
Il lago Combal è sotto il ghiacciaio della Lex Blanche
giù sulla cresta (o morena?) del ghiacciaio c'é la salita che sale verso il rifugio Elisabetta (Soldini). Io peró giro a sinistra per abbreviare la salita e scavallare nel punto piú basso:
A sinistra sopra il rifugio il successivo ghiacciaio, l'Estellette
dopo la salita c'è un nuovo altopiano umido completamente piatto
passo di fronte al colle Chavannes, principale obiettivo della giornata. In basso a sinistra il sentiero diretto
proseguo incontrando un alpeggio. Di fronte nascoste dalle nuvole tutta la zona che passero in cresta da destra a sinistra per raggiungere il colle chavannes
il bel bivacco Seigne, recentemente ristrutturato
lo raggiungo e faccio una breve sosta. Vista:
infine arrivo al col de la Seigne dove speravo di avere una bella vista verso la Francia, ma a malapena riesco a vedere questo:
non ci sono indicazioni (nota di demerito a chi gestisce i sentieri in questa zona) e allora con l'ausilio della mappa gps trovo il sentiero corretto, cosa che sarebbe stata molto più complessa con una cartina cartacea. Proseguo in piano in mezzo alle nuvole, passando qualche pietraia facile, il sentiero è molto buono. Arrivo infine in un punto in cui ho due opzioni: salire diretto su un dubbio sentiero su pietraia pendente, oppure effettuare un lungo giro verso sinistra che scende un po', raggiunge il sentiero diretto e sale poi da est verso ovest. Scelgo la seconda opzione e la scelta si è rivelata azzeccata, con qualche metro di lunghezza e dlislivello in più
ogni tanto le nuvole aprono squarci di bellezza
arrivo al colle dove stanno arrivando i ciclisti
anche dal lato di La Thuile non è male
altri sprazzi tra le nuvole dal lato Monte Bianco:
comincio la discesa, a un certo punto grazie alla mappa faccio 3 metri di salita per vedere due bei laghetti completamente invisibili dalla carrabile:
uno sguardo a monte:
a un certo punto si può cominciare a vedere oltre il vallone: ghiacciaio del Rutor
infine arrivo sopra La Thuile ma manca ancora tanta discesa. Le amate piste nere 2 e 3:
e infine, le indicazioni presenti lungo la strada del Piccolo San Bernardo dove comincia il sentiero appena disceso:
Avevo previsto di parcheggiare a Dolonne cosi ero comodo sia per il bus all'andata (Courmayeur-La Visaille/val Veny) che al ritorno (La Thuile - Courmayeur). Però ieri in quel parcheggio c'era il mercato e parcheggio un km più avanti lungo la statale, che al rientro sarò costretto a farmi a piedi e che sarà nettamente il più faticoso della giornata nonostante è piatto: dopo un'ora dalla fine della camminata infatti le vesciche ai piedi si stanno gonfiando e quindi quel km sarà molto doloroso....
L'itinerario prevede la salita fino al colle de la Seigne al confine tra Italia e Francia, itinerario strabattuto da diverse centinaia di persone di qualunque tipo, da alpinisti del Bianco ai giapponesi in pullmann, quelli che stan percorrendo il giro del Bianco e quelli che hanno un viaggio organizzato con bus che li porta alla salita dal lato francese e poi li riprende a courmayeur per tornare via tunnel. Pochi italiani.
Una volta al passo io e solo io devio verso sud per un sentiero in cui non incontrerò anima viva, che si dirige verso il col de Chavannes, primo colle dell'Alta Via n.2 della val d'Aosta. Il sentiero a metà si riunisce col vero sentiero dell'alta via, più diretto, ma anche qui non incontro nessuno. Solo una volta in cima mi ritrovo 5 biker tedeschi ambosessi che vengono da La Thuile. Il sentiero che scende e che farò anche io è infatti perfetto per le biciclette ed è fattibile anche in auto (non ci sono divieti). È una lunghissima carrabile di circa 15 km che percorre il bel vallone di Chavannes. Nella mia discesa incontrerò 3-4 auto e un camion (!), tutti operatori diretti ai vari alpeggi della valle. Poi supererò un anziano che passeggiava con la nipotina quasi in fondo, e nessun altro. Neanche i biker incontrati in cima mi superano, perchè evidentemente sono scesi a Courmayeur, pazzi! (il lato val veny per il primo tratto non mi sembra fattibile con le bici, boh).
Per l'itinerario ho impiegato 7 ore e mezza a passo tranquillo in salita e a passo veloce in discesa, incluse un paio di soste: una al bel bivacco Seigne, con tante informazioni sulla zona e un bel plastico del Bianco) e una al col Chavannes per mangiare i panini e guardare il panorama. Beh guardare il panorama è una parola grossa, le nuvole l'han fatta da padrone, e al col de la Seigne ero proprio dentro a una di queste nuvole.
Attenzione che non ci sono ristori lungo il tragitto, l'unico leggermente defilato è il rifugio Elisabetta dopo due ore dalla partenza, che rimane circa 50 metri più in alto rispetto al mio percorso.
itinerario:
foto:
Il primo tratto ha la vista bloccata dalla morena del Miage, il più grande ghiacciaio della val d'Aosta. Una volta passata la morena, si entra nella zona del bel lago di Combal, che si attraversa tutto:
Il lago Combal è sotto il ghiacciaio della Lex Blanche
giù sulla cresta (o morena?) del ghiacciaio c'é la salita che sale verso il rifugio Elisabetta (Soldini). Io peró giro a sinistra per abbreviare la salita e scavallare nel punto piú basso:
A sinistra sopra il rifugio il successivo ghiacciaio, l'Estellette
dopo la salita c'è un nuovo altopiano umido completamente piatto
passo di fronte al colle Chavannes, principale obiettivo della giornata. In basso a sinistra il sentiero diretto
proseguo incontrando un alpeggio. Di fronte nascoste dalle nuvole tutta la zona che passero in cresta da destra a sinistra per raggiungere il colle chavannes
il bel bivacco Seigne, recentemente ristrutturato
lo raggiungo e faccio una breve sosta. Vista:
infine arrivo al col de la Seigne dove speravo di avere una bella vista verso la Francia, ma a malapena riesco a vedere questo:
non ci sono indicazioni (nota di demerito a chi gestisce i sentieri in questa zona) e allora con l'ausilio della mappa gps trovo il sentiero corretto, cosa che sarebbe stata molto più complessa con una cartina cartacea. Proseguo in piano in mezzo alle nuvole, passando qualche pietraia facile, il sentiero è molto buono. Arrivo infine in un punto in cui ho due opzioni: salire diretto su un dubbio sentiero su pietraia pendente, oppure effettuare un lungo giro verso sinistra che scende un po', raggiunge il sentiero diretto e sale poi da est verso ovest. Scelgo la seconda opzione e la scelta si è rivelata azzeccata, con qualche metro di lunghezza e dlislivello in più
ogni tanto le nuvole aprono squarci di bellezza
arrivo al colle dove stanno arrivando i ciclisti
anche dal lato di La Thuile non è male
altri sprazzi tra le nuvole dal lato Monte Bianco:
comincio la discesa, a un certo punto grazie alla mappa faccio 3 metri di salita per vedere due bei laghetti completamente invisibili dalla carrabile:
uno sguardo a monte:
a un certo punto si può cominciare a vedere oltre il vallone: ghiacciaio del Rutor
infine arrivo sopra La Thuile ma manca ancora tanta discesa. Le amate piste nere 2 e 3:
e infine, le indicazioni presenti lungo la strada del Piccolo San Bernardo dove comincia il sentiero appena disceso:
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