spino71
Demone bianco ubriaco
Come tutti sappiamo questa è stata una stagione particolare per la Marmolada: tra valanghe e chiusure di impianti e di strade verrà ricordata più per i disagi e i danni che per l'eccezionalità della neve.
Quindi a parte l'epic day invernale http://www.skiforum.it/forum/report...r-dream-15-01-2014-a.html?highlight=marmolada, ho ricominciato a salirci alla fine di marzo e poi in aprile: due venerdì di seguito sono stato sfigato, tempo molto incerto, crosta mortale, di salire a Penia neanche pensarci.
Venerdì dopo, tempo accettabile, neve però tanto dura, ho avuto la pretesa di provare a salire dalla nord: a 1/3 però le rocce sotto e la mia forma fisica non al top mi hanno fatto battere in ritirata, ripiegato verso lo spallone e poi ero troppo morto per arrivare in cima... Però ho visto lì il Piccolo Vernel, altro pallino che avevo in mente da tempo.
La nord e il punto dove sono arrivato
Il Piccolo Vernel e l'aerea cima punto di arrivo
Così la settimana dopo con Massimo, complice una splendida giornata, si riesce a mettere anche questa nel carniere!
La cima è proprio aerea, dietro l'ometto si sprofonda nel nulla...
Foto prima della partenza, poi, come spesso accade, non c'è tempo ahimè per fare foto in action, nessuno ha voglia di fermarsi...
Poi si rientra per il canyon
Dopodichè domenica scorsa sono risalito da solo con l'idea di salire dalla normale a Penia e scendere dallo spallone; sono arrivato all'attacco ma la variabilità del tempo e il fatto che ero completamente solo, mi hanno fatto desistere ed optare per un bel primo con birrone da Guido!
Così ieri, primo di giugno, io e Martina abbiamo condiviso una splendida giornata, senonchè portato a termine una piccola impresa! L'idea era di salire dalla parte estiva della normale, semiattrezzata oppure valutare in loco lo sparo verticale fino in cresta.
Si parte dai Fiacconi, foto di rito.
Io sono ben attrezzato ma Martina, non sciando molto durante la stagione visto che fatica a coniugarlo col nuoto, ha i fattoni da 108 al centro supersbananati montati f10 e scarpone da pista...non c'è fretta...
(scusate il dito sull'obiettivo...)
Il tempo è comunque variabile
Panorama con l'uscita
Si avanza
Dopo un pò, i limiti evidenti di un rocker da paura impongono a Martina di montare già da qui i ramponi...c'è ancora tanto per arrivare all'attacco...
Lei fatica non poco, la neve non è così portante, così mi offro di fare il ciuchino...
Dopo un bel pò di fatica ci siamo, anch'io devo montare i ramponi. L'alternativa è tirare su dritto davanti a me o traversare e portarsi all'attacco del cavo; la cornice all'uscita mi fa optare per la seconda.
La via estiva sulla destra sembra molto facile e poco pendente ma non è così, almeno con queste condizioni.
Il traverso per arrivare all'attacco è comunque su un salto di rocce quindi non ho intenzione di far correre rischi inutili a Martina quindi decidiamo di salire come in arrampiacata sfruttando il cavo per piazzare qualche protezione e per poter fare qualche sosta, scelta che si rivelerà poi azzeccatissima...
Vado!
Qua si capisce che senza corda può essere un problema visto che il cavo affiora solo a tratti e una scivolata potrebbe essere molto pericolosa
Inizio il secondo tiro e vado a sostare su uno spuntone visto che i 55 mt di corda finiscono prima di riuscire a raggiungere il cavo
Da qui un altro tiro decisamente più corto
Poi, su fino all'uscita...
E poi...finalmente in cresta
Faccio sicurezza a Martina...finalmente siamo usciti...non sembra ma tra l'avvicinamento e questo tratto, di tempo ne è passato parecchio
Da qui procediamo in conserva a corda corta anche perchè la nord, a destra, tira in giù che è un piacere
La salita fino alla croce di vetta pare corta ma non è così, in più la fatica e un pò la quota si fanno sentire
Tò, il Piccolo Vernel
Finalmente siamo in cima ai 3342 mt della Regina delle Dolomiti, sono le tre del pomeriggio passate e non c'è anima viva...Martina è evidentemente stanca
Con lei ho condiviso tantissime cose, e in montagna, praticamente tutto quello che ho fatto finora. Oltre che la mia compagna di vita, è la mia compagna di cordata.
Ma per la prima volta, mi sento davvero in colpa, non immagino sarebbe stato così faticoso, soprattutto per lei che non è allenata per queste cose. Col senno del poi, avrei rinunciato a sottoporla a tutta questa fatica.
Lei non ha battuto ciglio, perchè mi vuole bene e si fida di me, ma un'altra donna mi avrebbe ucciso!!! Mille e una volta!!!
Il tempo che ha tenuto tutta la giornata, sta cambiando ed è ora di venire giù, in fretta.
Si scende dallo spallone, è una bella discesa, a tratti decisamente ripida ma con neve mista tutt'altro che facile, soprattutto se uno è un pò cotto...
Faccio un pò di foto a Martina, poi inizia a nevicare e non c'è più tempo, bisogna scendere in fretta.
Affrontiamo due tratti particolarmente ripidi in cui la neve richiede molta attenzione ma riusciamo a scendere tutto sommato abbastanza in fretta
Alla fine arriviamo alla macchina, stanchi ma felici, una giornata davvero intensa...
Senza ombra di dubbio Martina è l'eroe della giornata, per essersi sciroppata praticamente tutto l'avvicinamento a piedi, con un'attrezzatura non proprio adeguata, affrontando una fatica davvero consistente, facendomi sicurezza e, sciando per scendere! SI' LO SO, SONO FORTUNATO...
Se la settimana scorsa avessi provato da solo, sicuramente mi sarei trovato in difficoltà.
E' una salita da non sottovalutare in questa stagione, certamente alpinistica che richiede la giusta preparazione fisica e tecnica
Poco dopo, dalla strada sulla diga, Lei, la Regina, ci saluta con una spledida serata
Io penso che mi stia parlando e che mi stia dicendo:"Hai visto Leo, hai saputo aspettare, hai rinunciato tante volte, hai saputo fare le scelte giuste e capire quando non era giornata. Oggi io ho ripagato la tua pazienza..."
Quindi a parte l'epic day invernale http://www.skiforum.it/forum/report...r-dream-15-01-2014-a.html?highlight=marmolada, ho ricominciato a salirci alla fine di marzo e poi in aprile: due venerdì di seguito sono stato sfigato, tempo molto incerto, crosta mortale, di salire a Penia neanche pensarci.
Venerdì dopo, tempo accettabile, neve però tanto dura, ho avuto la pretesa di provare a salire dalla nord: a 1/3 però le rocce sotto e la mia forma fisica non al top mi hanno fatto battere in ritirata, ripiegato verso lo spallone e poi ero troppo morto per arrivare in cima... Però ho visto lì il Piccolo Vernel, altro pallino che avevo in mente da tempo.
La nord e il punto dove sono arrivato
Il Piccolo Vernel e l'aerea cima punto di arrivo
Così la settimana dopo con Massimo, complice una splendida giornata, si riesce a mettere anche questa nel carniere!
La cima è proprio aerea, dietro l'ometto si sprofonda nel nulla...
Foto prima della partenza, poi, come spesso accade, non c'è tempo ahimè per fare foto in action, nessuno ha voglia di fermarsi...
Poi si rientra per il canyon
Dopodichè domenica scorsa sono risalito da solo con l'idea di salire dalla normale a Penia e scendere dallo spallone; sono arrivato all'attacco ma la variabilità del tempo e il fatto che ero completamente solo, mi hanno fatto desistere ed optare per un bel primo con birrone da Guido!
Così ieri, primo di giugno, io e Martina abbiamo condiviso una splendida giornata, senonchè portato a termine una piccola impresa! L'idea era di salire dalla parte estiva della normale, semiattrezzata oppure valutare in loco lo sparo verticale fino in cresta.
Si parte dai Fiacconi, foto di rito.
Io sono ben attrezzato ma Martina, non sciando molto durante la stagione visto che fatica a coniugarlo col nuoto, ha i fattoni da 108 al centro supersbananati montati f10 e scarpone da pista...non c'è fretta...
(scusate il dito sull'obiettivo...)
Il tempo è comunque variabile
Panorama con l'uscita
Si avanza
Dopo un pò, i limiti evidenti di un rocker da paura impongono a Martina di montare già da qui i ramponi...c'è ancora tanto per arrivare all'attacco...
Lei fatica non poco, la neve non è così portante, così mi offro di fare il ciuchino...
Dopo un bel pò di fatica ci siamo, anch'io devo montare i ramponi. L'alternativa è tirare su dritto davanti a me o traversare e portarsi all'attacco del cavo; la cornice all'uscita mi fa optare per la seconda.
La via estiva sulla destra sembra molto facile e poco pendente ma non è così, almeno con queste condizioni.
Il traverso per arrivare all'attacco è comunque su un salto di rocce quindi non ho intenzione di far correre rischi inutili a Martina quindi decidiamo di salire come in arrampiacata sfruttando il cavo per piazzare qualche protezione e per poter fare qualche sosta, scelta che si rivelerà poi azzeccatissima...
Vado!
Qua si capisce che senza corda può essere un problema visto che il cavo affiora solo a tratti e una scivolata potrebbe essere molto pericolosa
Inizio il secondo tiro e vado a sostare su uno spuntone visto che i 55 mt di corda finiscono prima di riuscire a raggiungere il cavo
Da qui un altro tiro decisamente più corto
Poi, su fino all'uscita...
E poi...finalmente in cresta
Faccio sicurezza a Martina...finalmente siamo usciti...non sembra ma tra l'avvicinamento e questo tratto, di tempo ne è passato parecchio
Da qui procediamo in conserva a corda corta anche perchè la nord, a destra, tira in giù che è un piacere
La salita fino alla croce di vetta pare corta ma non è così, in più la fatica e un pò la quota si fanno sentire
Tò, il Piccolo Vernel
Finalmente siamo in cima ai 3342 mt della Regina delle Dolomiti, sono le tre del pomeriggio passate e non c'è anima viva...Martina è evidentemente stanca
Con lei ho condiviso tantissime cose, e in montagna, praticamente tutto quello che ho fatto finora. Oltre che la mia compagna di vita, è la mia compagna di cordata.
Ma per la prima volta, mi sento davvero in colpa, non immagino sarebbe stato così faticoso, soprattutto per lei che non è allenata per queste cose. Col senno del poi, avrei rinunciato a sottoporla a tutta questa fatica.
Lei non ha battuto ciglio, perchè mi vuole bene e si fida di me, ma un'altra donna mi avrebbe ucciso!!! Mille e una volta!!!
Il tempo che ha tenuto tutta la giornata, sta cambiando ed è ora di venire giù, in fretta.
Si scende dallo spallone, è una bella discesa, a tratti decisamente ripida ma con neve mista tutt'altro che facile, soprattutto se uno è un pò cotto...
Faccio un pò di foto a Martina, poi inizia a nevicare e non c'è più tempo, bisogna scendere in fretta.
Affrontiamo due tratti particolarmente ripidi in cui la neve richiede molta attenzione ma riusciamo a scendere tutto sommato abbastanza in fretta
Alla fine arriviamo alla macchina, stanchi ma felici, una giornata davvero intensa...
Senza ombra di dubbio Martina è l'eroe della giornata, per essersi sciroppata praticamente tutto l'avvicinamento a piedi, con un'attrezzatura non proprio adeguata, affrontando una fatica davvero consistente, facendomi sicurezza e, sciando per scendere! SI' LO SO, SONO FORTUNATO...
Se la settimana scorsa avessi provato da solo, sicuramente mi sarei trovato in difficoltà.
E' una salita da non sottovalutare in questa stagione, certamente alpinistica che richiede la giusta preparazione fisica e tecnica
Poco dopo, dalla strada sulla diga, Lei, la Regina, ci saluta con una spledida serata
Io penso che mi stia parlando e che mi stia dicendo:"Hai visto Leo, hai saputo aspettare, hai rinunciato tante volte, hai saputo fare le scelte giuste e capire quando non era giornata. Oggi io ho ripagato la tua pazienza..."