Estate dianoetica 2014

Stato
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il po invece ha un colorino schifoso ormai da qualche giorno, il bello è che non è piovuto e il colore infatti non è quello tipico che assume il fiume dopo forti piogge
ovviamente è impossibile che qualche buontempone si sia dvertito a scaricare qualche schifezza, quelli dell'arpa se ne sarebbero accorti certamente HIHIHIHIHIHIHIHIHI
 
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Siamo in Svezia.
Sulla strada che conduce alla fattoria si trovano di volta in volta queste casette in legno colme di prodotti locali rigorosamente km zero.
Puoi entrare, scegliere i tuoi frutti, la tua verdura e lasciare i soldi nel contenitore.



(immaginiamo allora la possibilità di poter usufruire di un servizio di questo (altissimo) livello anche nel nostro paese. che dire? tra milioni di disperati ripescati dal mediterraneo, islamici puzzoni, indiani, cinesi e la pletora di sfaccendati ed accattoni, ladri e barboni....sparirebbe in pochi minuti anche la povera casetta in legno, o no?)
 
Più andiamo verso nord e meno presidio è necessario: si parte dal giornale preso lasciando lo euro di MdB fino al fruttivendolo stand-alone Svedese.
Questo ci fa pensare che la radiazione solare faccia evaporare l'onesta.


Schumi e zucky sono identici :shock: La determinazione è legata ai tratti somatici.

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immaginiamo allora la possibilità di poter usufruire di un servizio di questo (altissimo) livello anche nel nostro paese. che dire? tra milioni di disperati ripescati dal mediterraneo, islamici puzzoni, indiani, cinesi e la pletora di sfaccendati ed accattoni, ladri e barboni....sparirebbe in pochi minuti anche la povera casetta in legno, o no?

Senza scomodare le categorie di immigrati che hai citato direi che basta semplicemente guardarci allo specchio: è un trito luogo comune ma purtroppo spesso è la verità, a noi Italiani piace fare i furbetti, chi più chi meno.

- E che saranno mai due zucchine e tre patate? E allora quello che si fottono i nostri politici?

- E che saranno mai dei bollini ritagliati al supermercato? Un furtarello? Seh, e allora agli zingari cosa dovremmo fare?

- E che sarà mai una sigaretta buttata dalla seggiovia? Andate a prendere chi inquina davvero, come nella terra dei fuochi...


:KEV
 
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Siamo in Svezia.
Sulla strada che conduce alla fattoria si trovano di volta in volta queste casette in legno colme di prodotti locali rigorosamente km zero.
Puoi entrare, scegliere i tuoi frutti, la tua verdura e lasciare i soldi nel contenitore.



(immaginiamo allora la possibilità di poter usufruire di un servizio di questo (altissimo) livello anche nel nostro paese. che dire? tra milioni di disperati ripescati dal mediterraneo, islamici puzzoni, indiani, cinesi e la pletora di sfaccendati ed accattoni, ladri e barboni....sparirebbe in pochi minuti anche la povera casetta in legno, o no?)


...in primis ...il contenitore...HIHIHI
 
Week end cinematograficamente molto intenso quello appena trascorso.
Venerdì abbiamo guardato "Hanna" e sabato "Storia di una ladra di libri".
Parto con "Storia di una ladra di libri" elogiando praticamente tutto di quel film.
Sceneggiatura?
Ottima, tratta dal romanzo "La bambina che salvava i libri" di Markus Zusak.
Fotografia, scenografie, luci e costumi perfetti, ricreano la Germania di Hitler in maniera eccellente.
Volendo essere precisi sui costumi c'è già una consolidata tradizione di film ambientati in quell'epoca quindi Anna Sheppard (mica una stupida) e Percival si sono limitati a copiare quanto di buono è stato visto in altre pellicole.
Non so la location del film ma è comunque un bel borgo dall'aspetto rustico.
Passiamo agli attori.
Non ce n'è uno, e dico uno, che faccia brutta figura.
Tutti, ribadisco, tutti vanno alla grande.
Sophie Nelisse, all'epoca tredicenne interpreta Lisel una bambina strappata alla madre accusata di comunismo.
Ci sarebbe anche il fratello di Lisel che però si vede solo in pochi secondi del film perchè muore durante il viaggio di separazione dalla madre.
Nelisse interpreta quindi una bambina analfabeta, rimasta sola, con dei nuovi genitori e la sua interpretazione è grandiosa, imprevedibile e trasognata.
Un'irriconoscibile Emily Watson è la madre adottiva: geniale nella sua dolce collera.
Geoffrey Rush è il padre adottivo ed è strepitoso, roba da Oscar (che ha in bacheca dal 1997), fa un figurone già dai primi secondi, già dalle prime 2 parole, cioè un saluto a Lisel timorosa per il cambio di famiglia, quello scherzoso e accomodante "Vostra Maestà!", esortazione a scendere dalla macchina con inchino accennato, per me rimarrà come pietra miliare della cinematografia di tutti i tempi.
Nico Liersch è Rudy un bambino buono, amico di Lisel, biondo, veloce come il vento (non a caso il suo idolo è Jesse Owens) che incarna perfettamente lo spirito ribelle e poco avvezzo al Reich delle generazioni che avrebbero risollevato la Germania dalla disperazione post bellica.
Potrei continuare praticamente per ore nell'elenco di tutti gli attori che hanno magistralmente interpretato tutti i ruoli del film fino al più piccolo, per esempio il prete che seppellisce frettolosamente il fratello di Lisel.
Finale dolce - amaro.
La morte, rara voce narrante, visita il paesino di Lizet sotto forma di bombardamento errato degli Alleati.
Muoiono i genitori, Rudy e gran parte della popolazione.
Lisel si salva e la morte continua la sua narrazione di quando Lisel, ormai novantenne è morta ai giorni nostri.
Un grande film.
Piccola nota a margine: il film è ambientato durante la 2a guerra mondiale, fino al 1944, massimo fino al 1945; Lisel ha al massimo 10-12 anni sul finale del film, quindi dovrebbe essere nata intorno al 1932-1935; la sua morte viene datata ai giorni nostri quando avrebbe 80-82 anni, non 90.
Purtroppo per ogni FILM ci sono almeno 10 film.
E Hanna, guardato venerdì, è uno di questi 10.
Curiosamente, anche in questo film la protagonista è una ragazzina.
Ovviamente si chiama Hanna e vive in una landa finlandese desolata, disabitata e fredda.
E' stata cresciuta dal padre che gli ha impartito un'educazione militare.
La ragazza è indipendente, capace di usare qualsiasi arma, è lei stessa un'arma letale perfettamente addestrata alle arti marziali ed al combattimento corpo a corpo.
Il motivo di tale isolamento e di una così strana educazione è solo accennato: il padre era membro della CIA o qualcosa di similare e la madre si prestò ad un esperimento sulla manipolazione genetica dei feti.
Il risultato è Hanna ma non è chiaro dove sia stata modificata la ragazza.
La famiglia è stata vittima di un attentato che ha causato un incidente stradale dove la madre è morta.
Braccato dall'assassina, Marissa Viegler (Cate Blanchette) si ritira in Finlandia, oltre il circolo polare, dove cresce la figlia non seguendo metodi didattici standard ma secondo criteri enciclopedici.
Ma la figlia cresce ed è attirata dal mondo esterno, in particolare dall'arte e dalla musica
Fin qui tutto bene.
Trama abbastanza normale nonostante le interpretazioni scarse.
Ma la normalità si ferma qui.
Il padre di Hanna ha sepolto poco fuori casa una specie di trasmettitore GPS, una volta attivato sarà la stessa Marissa Viegler ad accorgersene, questo Hanna lo sa. Ed è proprio il personaggio di Cate Blanchette a mettere in moto una squadra speciale per il recupero (o assassinio?) di Eric, il padre di Hanna.
Non si capisce il motivo per cui la bambina non si sia semplicemente accostata al mondo normale senza attivare il dispositivo.
Da quel momento è un susseguirsi di zuffe e fughe fino allo scontro finale tra Hanna e la Viegler.
Sceneggiatura insufficiente.
Atmosfere equivoche, a volte naif, altre volte retrò altre volte noir.
Regia sconclusionata.
Luci assurde.
Interpretazioni sballate.
Cate Blanchette (Marissa Viegler) è un'ottima attrice ma non mette uno straccio di personalità nel personaggio.
Saoirse Roman (Hanna) non ha senso.
Eric Bana è la vera, grande delusione del film; con Munich, anni fa, pareva proiettato verso una luminosa carriera, poi scemenze a ripetizione (Hulk e Star Trek su tutte) e con questo film non si solleva.
Olivia Williams è presente solo nei titoli di cosa, anche Tom Hollander è presente nei titoli di coda e meno male perchè la sua interpretazione ruba solo minuti alla sceneggiatura (già di suo molto zoppa) ma non ruba la scena a nessuno eppure in mezzo a quel deserto non sarebbe stato difficile.
L'unico che si salva è Jason Fleming ma farà un totale di 3 min in tutto il film.
Stiamo messi bene se il miglior attore di un film di quasi 2 h è un inutile personaggio secondario.
Il regista Joe Wright e gli sceneggiatori Seth Lochhead e David Farr (Lochead ha pure scritto il soggetto) hanno cercato di fondere diverse storie popolari, specie dei fratelli Grimm in una sola per poi traportarla ai giorni nostri.
Esperimento miseramente fallito.
Nessuno tocchi i Grimm.

Domenica abbiamo iniziato la serie The listener, terza stagione.
Per il momento sono partiti bene ma prossimamente vi dirò qualcosa di più.

Ciao
 
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