Uscire dall euro e tornare alla lira....si può?

C'è una bella differenza se il QE lo fa la BCE o la Banca d'Italia sulla lira.
La differenza e' che la moneta della BCE si chiama euro ed e' condiviso da altre nazioni con economia forte e debito AAA. Per cui la nuova massa monetaria emessa nel QE va a spalmarsi anche su di loroper cui in termini di inflazione e quotazione monetaria ha poco effetto. Nel caso in cui invece il QE lo avesse fatto la Banca d'Italia nel giro di poco tempo avresti super svalutazione della moneta ed inflazione a due cifre o più. A quel punto i rendimenti dei titoli di stato si adeguano all'inflazione e si ritorna con i BOT con interesse al 18%, inflazione al 20% e valore reale degli stipendi che crolla. Quindi tensioni sociali etc etc. Vi ricordate gli anni 70? Ecco.
 
Nel caso in cui invece il QE lo avesse fatto la Banca d'Italia nel giro di poco tempo avresti super svalutazione della moneta ed inflazione a due cifre o più. A quel punto i rendimenti dei titoli di stato si adeguano all'inflazione e si ritorna con i BOT con interesse al 18%, inflazione al 20% e valore reale degli stipendi che crolla. Quindi tensioni sociali etc etc. Vi ricordate gli anni 70? Ecco.
Ecco molto interessante. Non mi ricordo degli anni 70 ma ho sentito parlare di queste cose e ci sono delle questioni che mi hanno sempre sorpreso. Una su tutte: come era possibile che in quegli anni uno che lavorava, anche come operaio, riusciva a "progettarsi" una vita ovvero a prendersi un appartamento, mangiare, cambiare auto e pensare addirittura a far famiglia? Lo stipendio mi vien da pensare che fosse ad occhio il triplo/quadruplo in valore "materiale" di adesso. Cosa c'è di sbagliato nel mio ragionamento?

Se il valore crollava del 20% si riprendeva del 21% il mese dopo? :D
 

.

Esisteva la cosiddetta scala mobile, che però a sua volta alimentava l'inflazione. Che infatti venne messa sotto controllo solo quando si cancellò la scala mobile e si diede l'indipendenza alla banca d'Italia che smise di comprare i BOT. A quel punto il debito pubblico comincia a salire sempre di più proprio perché la Banca d'Italia non compra più BOT che devono essere invece messi sul mercato normale, e per comprarli gli investitori vogliono premi sostenuti.
La formula oggi non e' ripetibile perché l'Italia era la Cina dei paesi industrializzati. Per tornare ad esserlo gli italiani dovrebbero accettare standard di vita molto più bassi di quelli di cui godono.
 
Esisteva la cosiddetta scala mobile, che però a sua volta alimentava l'inflazione. Che infatti venne messa sotto controllo solo quando si cancellò la scala mobile e si diede l'indipendenza alla banca d'Italia che smise di comprare i BOT. A quel punto il debito pubblico comincia a salire sempre di più proprio perché la Banca d'Italia non compra più BOT che devono essere invece messi sul mercato normale, e per comprarli gli investitori vogliono premi sostenuti.
La formula oggi non e' ripetibile perché l'Italia era la Cina dei paesi industrializzati. Per tornare ad esserlo gli italiani dovrebbero accettare standard di vita molto più bassi di quelli di cui godono.

Mi dettagli per cortesia quali indicatori consideri per definire migliore lo standard attuale rispetto agli anni 70 per le classi di reddito minore? Condivido con Fabio l'impressione che la classe operaia negli anni 70 se la passasse meglio (e non di poco). Interessante anche la descrizione dell'Italia come la Cina negli anni 70: quindi oggi abbiamo più manifattura moderna rispetto agli anni 70? Intendo anche come proprietà. Anche in questo caso hai indicatori?
 
Vedi, per avere una classe operaia servono industrie. Per avere industrie bisogna essere competyotivinsui mercati internazionali. Negli ultimi 40 anni sono cambiate un poco di cose. Primo non essi stessi più la cortina di ferro, secondo si sono industrializzate Cina, India e paesi del sud est asiatico. Li la manodopera lavora a costi estremamente più bassi rispetto a noi.
Molte produzioni a basso valore aggiunto che una volta si facevano in Italia si sono delocalizzate in questi paesi. Non sperare che possano tornare indietro. A meno di non abbassare il costo del lavoro a quei livelli.
 
. Una su tutte: come era possibile che in quegli anni uno che lavorava, anche come operaio, riusciva a "progettarsi" una vita ovvero a prendersi un appartamento, mangiare, cambiare auto e pensare addirittura a far famiglia? Lo stipendio mi vien da pensare che fosse ad occhio il triplo/quadruplo in valore "materiale" di adesso.

Una parte del suo reddito era presa dal tuo futuro.
 
Una parte del suo reddito era presa dal tuo futuro.
:D Era la risposta che attendevo e che penso di sottoscrivere. Unisco inoltre che l'altra parte del mio reddito ora è presa dalla mano invisibile "non quella dei mercati" delle Istituzioni. Finchè il barbiere della Camera prende 130 mila euro e non ci sono i ragazzi fuori da Montecitorio a protestare fino a che viene portato a 20-25 mila la colpa è solo e soltanto nostra. Partendo da me, sono il primo a non dimostrare attivamente il mio dissenso verso quello che reputo ingiustizie.
Nell'era dell'economia digitale come è possibile dare 172 mila euro a degli stenografi? https://www.miuristruzione.it/1867-...a-136mila-e-lanno-e-i-docenti-80e-di-aumento/
Saranno simbolici... ma anche la bandiera è simbolica.
 
Ecco molto interessante. Non mi ricordo degli anni 70 ma ho sentito parlare di queste cose e ci sono delle questioni che mi hanno sempre sorpreso. Una su tutte: come era possibile che in quegli anni uno che lavorava, anche come operaio, riusciva a "progettarsi" una vita ovvero a prendersi un appartamento, mangiare, cambiare auto e pensare addirittura a far famiglia? Lo stipendio mi vien da pensare che fosse ad occhio il triplo/quadruplo in valore "materiale" di adesso. Cosa c'è di sbagliato nel mio ragionamento?

Erano tempi completamenti diversi, e anche il tenore di vita era ben diverso.
Mio padre la casa se l'era permessa tirandola su in gran parte con le sue mani, dopo il primo lavoro e parte di un secondo lavoro.
Ovviamente di ben altro livello rispetto ad adesso.
Poi, almeno in campagna allevare galline e conigli era standard, se non oltre, e buona parte veniva venduti.
Ricordo ancora il signore che passava per le famiglie a comprare uova e la "pelliccia" dei conigli.
L'orto pure, e pure la frutta... se non andava a rubarla in giro... (quello rientrava nelle ragazzate ma era un classico).
La parola ferie era sconosciuta, o quasi: in ferie si tirava su la casa, idem i festivi.
Le macchine erano un investimento, l'usato andava per la maggiore, alto che suv.
Quante macchine c'erano per ogni famiglia?
Mangiare fuori ma quando mai? La gavetta con la minestra per mio padre la ricordo ancora.
O mio padre che andava in una falegnameria vicina a prendere gli scarti per usarli nella stufa, altro che pellet,
Il telefono era quasi un lusso.. oltre che averlo c'erano delle attese di anni.
Per fare sport un pallone "serio" era quello di un bambino di una famiglia benestante..
Scarpe da calcio.. quelle di un fratello più vecchio di 1/2 numeri più grande e calzini per spessore.
La bici era già un premio.
Per me che ero uno studioso si erano svenati per un enciclopedia. I libri di scuola erano un decimo di quelli di adesso ed era già un problema.
Genitori che si prendevano il tempo per portarti in piscina,lezioni di musica, a fare sport mica in giro per l'Italia ma al paese vicino non ne ho mai visti.
Casalinghe esistevano ma tra orto, accudire gli animali, farsi anche i vestiti a casa e magari anche qualche lavoro stagionale non stavano mai ferme.
L'elettricità c'era ma veniva razionata, per il riscaldamento si risparmiava in ogni modo. non parliamo degli elettrodomestici.
Aria condizionata... dalla temperatura esterna. il televisore acceso h24 come vedo a volte ma quando mai.
E sprecare l'acqua calda? scordarsi una luce accesa? eresia!
La frutta e la verdura fuori stagione.. zero! la nutella.. un lusso quella simil nutella low cost. Acqua minerale? eau de rubinet.
E comunque la spesa alimentare in proporzione al reddito era ben più cara.
A scuola a piedi se a tiro (tanto il traffico non faceva paura) o in bici o con i mezzi del comune, mica c'era la ressa davanti alle scuole per portare i bambini in macchina.
Vestiti nuovi per i bambini, roba da investimento.
Giocattoli.. beh un abisso: mi ricordo che avevo dei pseudo lego low cost che si trovavano nei detersivi.
Quelli originali costavano una follia, i Plasti city erano già un lusso.
Poi qualche soldatino di plastica, uno o due giochi da tavolo. Le armi giocattolo erano già un lusso. Anche per le fionde gli elastici seri erano cari... quante camere d'aria sono state sacrificate.. ovviamente una bella fionda era quando avevi la fortuna di trovare l'albero giusto, quelle industriali erano roba da ricchi.
Anche i pennarelli erano "razionati" come quelli di cera... e pure i fogli da disegno.

E non mi sembrava di essere un caso da libro Cuore...
 
E non eravamo meno felici di quanto lo siamo oggi o di quanto lo siano i nostri figli...

Io ricordo che facevo le catene da neve (per gioco) con le molle delle mollette di legno e le mollette, una volta divise le due meta', venivano appuntite sfregandole un po' sul cemento ruvido del cortile, cosi' diventavano coltellini nella nostra fervida fantasia.

Oggi abbiamo fonti di spesa ritenute indispensabili che prima non esistevano, e fonti di guadagno proporzionalmente piu' basse rispetto a quanto oggi viene ritenuto indispensabile (casa di un certo tipo, auto di un certo tipo, tv di un certo tipo, hotel di un certo tipo, ecc ecc ecc)... e domani quando smettero' di lavorare io avro' (se tutto va bene cioe' se non andiamo in default come Paese, o se non veniamo invasi da est o da sud...) una pensione pari a un terzo del mio stipendio; se mi va bene potrebbe esser della meta'... ma la spendero' in spese sanitarie perche' allora la sanita' di Stato non ci sara' piu', tranne che per le bazzaccole... una volta invece chi lavorava sapeva che sarebbe andato in pensione con una pensione vicina al suo ultimo stipendio... o che comunque non sarebbe morto di fame.

Ne approfitto per consigliare a TUTTI di inziare il prima possibile un investimento in un fondo pensione aperto, se non ne avete gia' uno "di categoria". Oltre ai soldi conta il tempo in queste cose !! Prima si inizia meno si piange dopo!
 
E non eravamo meno felici di quanto lo siamo oggi o di quanto lo siano i nostri figli...

Io ricordo che facevo le catene da neve (per gioco) con le molle delle mollette di legno e le mollette, una volta divise le due meta', venivano appuntite sfregandole un po' sul cemento ruvido del cortile, cosi' diventavano coltellini nella nostra fervida fantasia.

Oggi abbiamo fonti di spesa ritenute indispensabili che prima non esistevano, e fonti di guadagno proporzionalmente piu' basse rispetto a quanto oggi viene ritenuto indispensabile (casa di un certo tipo, auto di un certo tipo, tv di un certo tipo, hotel di un certo tipo, ecc ecc ecc)... e domani quando smettero' di lavorare io avro' (se tutto va bene cioe' se non andiamo in default come Paese, o se non veniamo invasi da est o da sud...) una pensione pari a un terzo del mio stipendio; se mi va bene potrebbe esser della meta'... ma la spendero' in spese sanitarie perche' allora la sanita' di Stato non ci sara' piu', tranne che per le bazzaccole... una volta invece chi lavorava sapeva che sarebbe andato in pensione con una pensione vicina al suo ultimo stipendio... o che comunque non sarebbe morto di fame.

Ne approfitto per consigliare a TUTTI di inziare il prima possibile un investimento in un fondo pensione aperto, se non ne avete gia' uno "di categoria". Oltre ai soldi conta il tempo in queste cose !! Prima si inizia meno si piange dopo!

Concordo in pieno, già quando avevo 15 anni fa incominciavano a parlare di fondi pensioni "supplementari" perchè i conti dei fondi pensioni erano insostenibili, sono passati 35 anni e gli anni 80 della Milano da bere, quando la gente ha definitivamente perso il contatto con la realtà (almeno dal punto di vistasocio-economico).

Comunque è vero che una volta invece chi lavorava sapeva che sarebbe andato in pensione con una pensione vicina al suo ultimo stipendio...infatti era prassi comune di aumentare lo stipendio tatticamente (e magari pure in maniera fittizia) per far lievitare la pensione, e non era colpa di nessun politico, lo facevano tutti...

Poi non stupiamoci che i conti dell'INPS siano fuori controllo.
 
Da quello che ho capito la differenza sostanziale tra prima e adesso è che fino al secolo scorso anche l'ultimo dei mona una volta trovato lavoro,il"posto",a meno di combinare vaccate mastodontiche,se lo teneva tutta la vita anche nel privato,mentre adesso chi comincia a lavorare che progetti e potrà mai fare:checepossofa:il fare lo stagionale e/o il precario tutta la vita?
 
Non e' detto... dipende da tante cose... sicuramente e' un problema per chi ha questa sventura, ma un domani sara' un problema anche per chi avra' lavorato sempre: quando milioni di persone avranno lavorato saltuariamente e con stipendi bassi che pensione mai potranno avere col sistema contributivo? E dove avrebbero potuto trovare i soldi per risparmi supplementari se gia'quelli che avevano non son bastati per qualcosa che andasse al di la' della mera quotidianita' (e a volte neanche per quella)? Lo Stato dovra' occuparsi di loro ... ma con quali risorse? Non solo e' un problema sociale e personale immediato, ma lo sara' anche in fururo. Non e'tollerabile un sistema in cui c'e' gente che si e'fatta un c..lo quadro per laurearsi e deve accettare lavoretti da 400 euro al mese come "finto stagista" solo perche' c'e' (o c'era fino a poco fa) un sistema che permette ad alcuni datori di lavoro di assumere all'infinito con questi trucchetti. Dove non puo' arrivare il singolo (per la pressione di una concorrenza di tanti disposti a fare quello che uno non vorrebbe accettare) deve arrivare la politica modificando leggi e punendo gli abusi di una norma che magari, quando era stata concepita, sembrava anche buona... ma perche' serviva ad un fine diverso.
 
Top