Riflettiamo sugli effetti di questa prima perturbazione invernale
sull'Appennino Meridionale a sud del Matese.
Quello che viene fuori da questa perturbazione è che tutto l'Appennino
fino al Matese ha neve a sufficienza in molti impianti di risalita, mentre dal Matese
in giù non c'è abbastanza neve per gli impianti di risalita esistenti.
Vediamo invece in quale parte dell'Appennino a sud del Matese è nevicato
in modo significativo in questo fine Novembre:
- alta Sila(Monte Curcio oltre i 1700 m., vedere la webcam su portalesila.it)
- Pollino(in rete ci sono varie foto amatoriali che lo ritraggono perfettamente
innevato già a partire dai 1500 m.).
Si poteva quindi aprire qualche impianto solo se questi fossero stati collocati ad alte quote
sul Pollino(Piani di Pollino, Colle Gaudolino, oltre i 1700 m. fin oltre i 2000 m.).
Sulla Sila invece alle alte quote ci sono solo piste per lo sci di fondo, che però non è molto praticato.
Considerazioni?
Voglio essere come al solito genuino, amante dell'intelletto:
non volendo considerare le massime vette dell'Appennino Meridionale per la costruzione di impianti di risalita, peraltro già studiati con esito ampiamente positivo tra il 1970 e il 1980 da esperti tecnici dello sci, spesso ci troviamo nelle condizioni di dover viaggiare in più(in casi come oggi quando il Pollino è innevato in quota) per oltre 500 km per raggiungere gli impianti di risalita di Molise/Abruzzo... Per esempio oggi un cittadino di Reggio Calabria dovrebbe fare in più circa 600 km(andata e ritorno) per arrivare in Molise/Abruzzo, mentre poteva farsi 250 km di autostrada per arrivare al casello di Castrovillari, che in un recente passato venne considerato la base per la costruzione di una funivia che raggiungesse le quote alte del Pollino.