Ciao a tutti,
incuriosito dal test e dalle ottime recensioni di Luciano, che stimo e conosco da lunghi anni ;-) , mi sono preso anch'io un SOUL 7.
Incominciamo con una breve presentazione.
Altezza 1,75, peso 67 Kg, anni di sci quasi 40 (ahimè...), di cui 20 di snowboard.
A tlmk ho appena iniziato, per cui non mi sento in grado ancora di fornire indicazioni.
Lo sci è il Soul 7 1.80. Boccolato Dynafit e AXL.
Il Test l'ho effettuato ieri, a tallone inkiodato, con scarponi Zeus. Lo sci è stato scelto dopo aver letto di Luciano e incuriosito dalle geometrie del modello (106, sciancratura accentuata, punta e coda attive solo in powder, abbastanza strutturato sotto il piede, leggero).
Condizioni ottime: temperature -3, neve invernale, recentissima nevicata (1 giorno) oscillante tra i 10/20 cm.
Zona: nord ovest.
Giudizio complessivo:
Ottimo sci: un allround moderno che si porta bene anche in pista. Facilissimo in tutte le situazioni, regala semplicità e facilità di accesso a chiunque. Particolarmente indicato per i pesi medio leggeri...
In pista:
mattina alle 8:30, apertura, nessuno in giro. Piste deserte, tirate a lucido e appena fresate. Neve perfetta. Lo sci si porta bene, benissimo in queste condizioni.
Montato boot ski/centre, l'impressione è quella di essere su di uno sci un pò freestyle, data la centralità. Ma è un inganno visivo. Il generoso rocker anteriore suggeririsce che le geometrie sono diverse e che l'assetto pensato dalla casa è quello di un freeride...
La larghezza della spatola non da troppo fastidio. Dopo le prime curve quella leggera sensazione di cadere sull'interno, tipica dei fat generosi portati a discrete velocità in conduzione, passa in un battibaleno. Con un leggero adattamento e una ripartizione dei pesi con maggior carico sull'esterno e appoggio tibiale, lo sci si lascia portare quasi come un GS (vabbè esagero, ma davvero mi ha impressionato...) Complice le condizioni davvero ideali e lo scarpone abbastanza strutturato (consiglio vivamente di non portarlo con le ciabatte da sci alpinismo in pista), lo sci risulta discretamente stabile, non sbattacchia più di tanto. Il raggio di curva 17 permette anche delle gran pieghe. Dove e come va in crisi? Premesso che in crisi ci va sempre prima l'umano..., il Soul comincia a sgrattare solo sul ripido ad alte velocità se si vuole forzare il raggio e non lo si asseconda. Per carità la sarpentina controllata a basse velocità riesce anche, ma appena si cerca di forzare, soprattutto a raggio corto o con un'improvvisa presa di spigolo, lo sci ci ricorda che è stato ideato per altro. E' sufficiente farlo respirare e lui torna sul binario. La struttura dello sci secondo me è ideale per pesi medio leggeri, per chi è pesante e ha una sciata potente, il soul 7 1.80 potrebbe risultare troppo leggerino (forse meglio 1.88, ma credo di poter affermare che non è un KATANA). Condizioni di duro vero e proprio ne ho trovate solo al rientro dalla pellata (vedi sotto). In queste condizioni l'appunto che ho fatto sopra si enfatizza e lo sci richiede un pò più di attenzione. Ma anche così, se si è graduali, lui risponde docilmente e si lascia portare ovunque.
In fuoripista:
Bosco stretto con qualche traccia e 15 cm di fresca, su fondo un pò morbido e un pò duro (condizioni non semplicissime).
Benvenuti al luna park del futuro! Lo sci è qualcosa di paragonabile ad uno scietto 1.50 tanto è giocoso e facile. Tracce, smosso, profondo, pini, cambi al volo: tutto diventa estremamente ludico e immediato. Qui i due rocker, punta e coda, fanno davvero il loro dovere. Si esce fuori da qualsiasi situazione con un semplicità imbarazzate... Lo sci è quasi sbagliato, fa smettere di sciare! Ovviamente esagero, ma rispetto ai miei vecchi coomba ad esempio siamo su di un altro pianeta.
Pendio ampio, pendenza media e 20/30 cm di fresca.
Le caratteristiche dello sci permettono una centralità simile a quella che si ha in pista. Forzando il cambio, in assorbimento per velocizzare l'azione, mi sono ritrovato in più di una occasione con il peso caricato in avanti e gli appoggi tibiale ben evidenti. Ciò comporta un controllo assoluto e la possibilità di decidere in anticipo la linea ben centrati sullo sci. Anche qui il rocker anteriore permette di osare e quello posteriore di usare un pò di accelarazione in uscita. Non sono riuscito a provarlo sull'ampio e pendente (paura di toccare pietre, considerando il fondo poco consistente, e purtroppo qualche toccatina l'ho fatta). Lo sci però non mi è sembrato un fulmine da freeride, quelli da video, per intenderci, che se va bene al raider lo vericellano fuori con l'elicottero... Non fraintendetemi, lui, il SOUL, è nato per giocare, per disegnare curve, saltare piccoli cliff, variare gli archi, non per sparare un canale in uscita a 180 all'ora. Forse qui l' 1.88 fa meglio il suo mestiere. Ma dovrei provarlo meglio.
Con le pelli.
Sono le 11:00 passate, mi aspettano a casa per pranzo. Decido di fare una pellatina di mezz'ora, giusto per vedere come si portano i SOUL in salita., bastano 300 metri, fino a quella punta che conosco a memoria. Tra gli sguardi un pò perplessi di chi sbarca dalla seggiovia, mi preparo in assetto da salita, mi scarico di un pò di vestiti, appendo il casco allo zaino e sono pronto. Faccio appena tre diagonali e due inversioni e mi ritrovo fuori dal mondo meccanizzato degli impianti e qui si incomincia a respirare il mito del backcountry. Il tratto in diagonale su traccia un pò dura evidenzia che il SOUL, come tutti i fat, abbisogna di pelli su misura perfette, con giusto il mm di lamina fuori, pena il classico passo a vuoto e figura dell'incapace (ma tanto solo una lepre mi ha sgamato). Le pelli che ho sotto sono leggermente più strette, mi sovvengo del consiglio del buon Luciano di Splittare. Per il resto lo sci è abbastanza leggero ( < 2,50 kg a asta con attacco) e con il giusto passo si risale ovunque. L'ultimo tratto prima del colletto è pendente, c'è poca deve e bisogna barcamenarsi per passare. Ma complice la buona centratura del dynafit, le inversioni risultano semplici e la classica "inversione del tutinato" è di facile esecuzione. Ancora un paio di passaggi un pò delicati e sono arrivato. Adesso ancora 5 minuti di portage a piedi su sentiero per accedere alla spalla e sono in vetta. Il sole si fa strada tra le nuvole, il Bianco in lontananza sbuffa le sue lenticolari nuvole, presagio di un cambiamento del tempo ed io sono felice... Il SOUL ammicca e ringrazia, mi perdona anche le due o tre toccatine che ho fatto prima sui traversi alti per andare a cercare la powder. Ed è amicizia, quella vera. Ho sempre cercato di dare un'anima a ciò che mi accompagna e mi aiuta ad essere felice e lui, il SOUL giocherellone, oggi mi ha fatto apprezzare una mattina di libertà e di divertimento.
E' mezzogiorno, è ora di scendere. Mi aspetta la spalla destra, quella con i pendii ampi e i pini radi, poi un bel canale nel bosco ed un traverso per rientrare in pista.
Non vedo l'ora di essere a casa e di raccontare a mio figlio che ho giocato con un folletto.
Letyoursoul
PS: se non ho stufato troppo la prossima vi racconto come è andata a tlmk