crazytelemark
New member
Vedo con piacere che si fa un gran discutere di tecnica, di evoluzione, di promozione di questo fantastico stile di conduzione degli sci.
Io ho la convinzione che più di tante persone non si uniranno alle nostre bande di stallonati.
Troppo strano, troppo faticoso, troppo diverso, troppo “vecchio”, troppo “troppo”.
Ne sono convinto. Rimarrà sempre uno stile di nicchia, per qualche decina di praticanti per ciascun resort, o comprensorio che dir si voglia.
Ma ho cercato di ricordarmi perché IO ho iniziato questo strano modo di interpretare lo sci.
E’ stato un caso, davvero.
Era il lontano 2002 (cavolo, festeggio il primo decennale).
Sono entrato in un negozio di articoli da montagna di Milano (zona Porta Romana, ma non ne ricordo il nome) che stava saldando tutto a causa dell’imminente chiusura.
Girovagando per i reparti in caccia di qualche buon affare (in questi casi l’unica cosa sicura è che si spenderanno un sacco di soldi che non si sarebbero spesi in un negozio non saldante), mi cadono gli occhi su un paio di strani scarponi.
Blu, di plastica con uno strano soffietto sulla punta. La marca era conosciuta ma non riuscivo bene a capire cosa serviva quel soffietto e soprattutto quel puntale più lungo del normale. Mah!
Sci alpinismo forse? Boh, avevo in mente quegli scarponi simili a quelli da discesa ma con quei due buchini sulla punta (per gli attacchi Dynafit per intenderci); ma non era quello il caso.
Ma questi scarponi proprio non sapevo catalogarli. Erano anche bruttarelli rispetto ai colorati e tecnici scarponi da discesa.
Dei brutti anatroccoli.
Mi viene detto che quel modello era per il Telemark!!!
Usti
Qualcosa sul telemark lo sapevo, ma giusto così, di sfuggita. Qualche filamto visto in tv, su internet e qualche temerario incrociato per caso sulle piste e guardato con indifferenza se non addirittura con sospetto: barbùn!!!
Erano comunque degli ScarpaT2 che vendevano ad un prezzo quasi irrisorio, se non ricordo male circa 50 euro.
Che faccio?
Li provo dai.
C-o-m-o-d-i-s-s-i-m-i.
Cioè, dei guanti caldi, ben imbottiti, straordinari.
Quindi, mi sono detto, fare Telemark è comodo (poi dopo la prima giornata di prove mi sono subito ricreduto… l’unica cosa comoda sono gli scarponi, il resto lasciamo perdere … ma era troppo tardi e la scimmia si era già impossessata di me)
Sai che quasi quasi … tanto un paio di sci a poco li trovo, gli attacchi più di tanto non costeranno … al limite ho buttato via due soldi (la crisi era ancora lontana).
Li compro, affare fatto.
Da allora non ho più smesso.
Quindi IO ho iniziato a fare Telemark a causa di un paio di comodi scarponi in saldo.
Non sarà molto romantico ma è la verità.
E voi?
Io ho la convinzione che più di tante persone non si uniranno alle nostre bande di stallonati.
Troppo strano, troppo faticoso, troppo diverso, troppo “vecchio”, troppo “troppo”.
Ne sono convinto. Rimarrà sempre uno stile di nicchia, per qualche decina di praticanti per ciascun resort, o comprensorio che dir si voglia.
Ma ho cercato di ricordarmi perché IO ho iniziato questo strano modo di interpretare lo sci.
E’ stato un caso, davvero.
Era il lontano 2002 (cavolo, festeggio il primo decennale).
Sono entrato in un negozio di articoli da montagna di Milano (zona Porta Romana, ma non ne ricordo il nome) che stava saldando tutto a causa dell’imminente chiusura.
Girovagando per i reparti in caccia di qualche buon affare (in questi casi l’unica cosa sicura è che si spenderanno un sacco di soldi che non si sarebbero spesi in un negozio non saldante), mi cadono gli occhi su un paio di strani scarponi.
Blu, di plastica con uno strano soffietto sulla punta. La marca era conosciuta ma non riuscivo bene a capire cosa serviva quel soffietto e soprattutto quel puntale più lungo del normale. Mah!
Sci alpinismo forse? Boh, avevo in mente quegli scarponi simili a quelli da discesa ma con quei due buchini sulla punta (per gli attacchi Dynafit per intenderci); ma non era quello il caso.
Ma questi scarponi proprio non sapevo catalogarli. Erano anche bruttarelli rispetto ai colorati e tecnici scarponi da discesa.
Dei brutti anatroccoli.
Mi viene detto che quel modello era per il Telemark!!!
Usti
Qualcosa sul telemark lo sapevo, ma giusto così, di sfuggita. Qualche filamto visto in tv, su internet e qualche temerario incrociato per caso sulle piste e guardato con indifferenza se non addirittura con sospetto: barbùn!!!
Erano comunque degli ScarpaT2 che vendevano ad un prezzo quasi irrisorio, se non ricordo male circa 50 euro.
Che faccio?
Li provo dai.
C-o-m-o-d-i-s-s-i-m-i.
Cioè, dei guanti caldi, ben imbottiti, straordinari.
Quindi, mi sono detto, fare Telemark è comodo (poi dopo la prima giornata di prove mi sono subito ricreduto… l’unica cosa comoda sono gli scarponi, il resto lasciamo perdere … ma era troppo tardi e la scimmia si era già impossessata di me)
Sai che quasi quasi … tanto un paio di sci a poco li trovo, gli attacchi più di tanto non costeranno … al limite ho buttato via due soldi (la crisi era ancora lontana).
Li compro, affare fatto.
Da allora non ho più smesso.
Quindi IO ho iniziato a fare Telemark a causa di un paio di comodi scarponi in saldo.
Non sarà molto romantico ma è la verità.
E voi?