Sfruttando quel che restava di una settimana bianca non goduta, giovedì sera finalmente si parte per Courma per godersi almeno un paio di giornate sulla neve.
Neve già in sofferenza per le esagerate temperature che si sono presentate subito dopo la settimana del gelo siberiano e per mancanza di precipitazioni.
Così venerdì mattina, di buon'ora, salgo e mi dirigo subito alla funivia di Youla sperando di incrociare la sciatrice russa della famosa tuta stile indù!
Salita sulla telecabina del Col Checrouit
Poca coda per salire, quasi tutti stranieri di nazionalità russa, inglese e francese.
Decido di proseguire con la funivia dell'Arp, non avendo ancora un'idea precisa sul da farsi.
Funivia Vintage dell'Arp
Vista dalla stazione d'Arp verso l'arrivo di Youla
Il panorama fuori dalla stazione di Arp è qualcosa che riconcilia con il mondo, specie quando si incontra una giornata come questa dove non si trova una nube a perdita d'occhio!
Il tragitto da fare per raggiungere il Col di Youla per tornare in Val Veny
Decido di puntare verso il Colle e poi là valuterò se fare ancora la discesa da Vieille, fatta l'anno scorso, oppure provare per la prima volta un canale dei Vesses.
In prossimità del Col di Youla, voltandosi a guardare indietro verso la stazione d'Arp e il vallone omonimo. Da notare a destra la casetta della partenza del vecchio skilift.
"Scusi vado bene per di qua?"
Finalmente, dopo un pochino di scaletta, si raggiunge il colle e si torna a vedere la Val Veny e lo spettacolo delle cime che contornano il Monte Bianco.
Mi guardo un po' attorno e decido di affrontare un'altra mia prima assoluta...
Scenderò per il Canale dei Vesses di sinistra.
Il Mont Favre cinge un catino naturale bellissimo
C'è da affrontare un po' di ravanage perchè il vento quassù ha spazzolato mica poco. Bisogna scalettare per un po' in discesa per evitare pietre e sassi...
Sullo sfondo la Aiguille des Glaciers e l'Aiguille de Trelatete
Il trittico di montagne per eccellenza: Monte Bianco, Aiguille Blanche e Aiguille Noire
Si scende su neve crostosa per buona parte, in alcuni punti trasformata grazie al rialzo termico e si raggiunge l'imbocco del canale
Il colouir con neve dura come il marmo
Qui è stata la parte un po' impegnativa e per questo divertente della gita. E infatti non ho più scattato foto fino al momento della premiazione! remiato:
Ho percorso la strada estiva del fondo valle per tornare verso il primo insediamento umano: la partenza della seggiovia Zerotta e i suoi due ristoranti...
Come premio una zuppetta Valpellinentze
... e un calimero!
E' stata una bella gita, forse non troppo appagante dal lato sciistico, ma ha consentito di fare un po' di esperienza a questo freerider in erba e con i calzoni corti ancora! :baby:
Neve già in sofferenza per le esagerate temperature che si sono presentate subito dopo la settimana del gelo siberiano e per mancanza di precipitazioni.
Così venerdì mattina, di buon'ora, salgo e mi dirigo subito alla funivia di Youla sperando di incrociare la sciatrice russa della famosa tuta stile indù!
Salita sulla telecabina del Col Checrouit
Poca coda per salire, quasi tutti stranieri di nazionalità russa, inglese e francese.
Decido di proseguire con la funivia dell'Arp, non avendo ancora un'idea precisa sul da farsi.
Funivia Vintage dell'Arp
Vista dalla stazione d'Arp verso l'arrivo di Youla
Il panorama fuori dalla stazione di Arp è qualcosa che riconcilia con il mondo, specie quando si incontra una giornata come questa dove non si trova una nube a perdita d'occhio!
Il tragitto da fare per raggiungere il Col di Youla per tornare in Val Veny
Decido di puntare verso il Colle e poi là valuterò se fare ancora la discesa da Vieille, fatta l'anno scorso, oppure provare per la prima volta un canale dei Vesses.
In prossimità del Col di Youla, voltandosi a guardare indietro verso la stazione d'Arp e il vallone omonimo. Da notare a destra la casetta della partenza del vecchio skilift.
"Scusi vado bene per di qua?"
Finalmente, dopo un pochino di scaletta, si raggiunge il colle e si torna a vedere la Val Veny e lo spettacolo delle cime che contornano il Monte Bianco.
Mi guardo un po' attorno e decido di affrontare un'altra mia prima assoluta...
Scenderò per il Canale dei Vesses di sinistra.
Il Mont Favre cinge un catino naturale bellissimo
C'è da affrontare un po' di ravanage perchè il vento quassù ha spazzolato mica poco. Bisogna scalettare per un po' in discesa per evitare pietre e sassi...
Sullo sfondo la Aiguille des Glaciers e l'Aiguille de Trelatete
Il trittico di montagne per eccellenza: Monte Bianco, Aiguille Blanche e Aiguille Noire
Si scende su neve crostosa per buona parte, in alcuni punti trasformata grazie al rialzo termico e si raggiunge l'imbocco del canale
Il colouir con neve dura come il marmo
Qui è stata la parte un po' impegnativa e per questo divertente della gita. E infatti non ho più scattato foto fino al momento della premiazione! remiato:
Ho percorso la strada estiva del fondo valle per tornare verso il primo insediamento umano: la partenza della seggiovia Zerotta e i suoi due ristoranti...
Come premio una zuppetta Valpellinentze
... e un calimero!
E' stata una bella gita, forse non troppo appagante dal lato sciistico, ma ha consentito di fare un po' di esperienza a questo freerider in erba e con i calzoni corti ancora! :baby: