Sciare a CAMPO DI GIOVE (Abruzzo) - Febbraio 2012

SOLONEVE

Well-known member
Grazie all'eccezionale innevamento di questo mese di febbraio 2012, decido di ritornare a sciare, dopo tanti anni, sulle piste di Campo di Giove, da poco rilevate dalla società Sangritana, già proprietaria degli impianti di Prati di Tivo.
Sul versante sud-ovest del gruppo della Majella, Campo di Giove, bella località turistica in provincia dell'Aquila posta a mt.1064 d'altitudine, mette a disposizione un piccolo comprensorio sciistico che però ha una lunga storia alle sue spalle: negli anni ottanta poteva vantare un vero e proprio record di tutto l'Appennino e cioè il maggior dislivello sciabile servito da impianti. Oltre 1200 metri di dislivello che dalla cima della Tavola Rotonda portava fino alla stazione a valle della vecchia cestovia. Sei impianti erano in dotazione del comprensorio in un ambiente atipico per essere sugli Appennini. L'esposizione a sud, la quota di partenza degli impianti relativamente bassa e tante altre vicissitudini hanno portato nel prosieguo ad un inesorabile declino del comprensorio di Campo di Giove. La creazione del Parco Nazionale della Majella ha decretato la batosta conclusiva ed ad oggi sono in funzione solo la seggiovia biposto Le Piane-Guado di Coccia e lo skilift Serra Campanile più un tapis roulant. Inoltre esiste una seggiovia pulsée che sale dal versante di Palena, in provincia di Chieti, che dovrebbe portare gli sciatori a Guado di Coccia da che sceglie di salire dal lato orientale ma il giorno che ci sono stato era chiuso e dubito che lo sia nell'arco dell'intera stagione invernale. Malinconicamente sono ancora presenti tutti gli altri impianti, gli skilift Serra Carracino e Tavola Rotonda, a monte, e gli skilift Quartarana e Baby a valle, ma oramai fanno parte dell'archeologia industrial-turistica e dubito, malgrado i tanti bei propositi, rivredremo girare gli impianti come nei tempi di gloria!
Accontentandosi degli unici due impianti disponibili, a Campo di Giove si può sciare ancora decentemente, soprattutto se c'è molta neve e non fa caldo. Si scia ancora ritmo "slow", in un ambiente stranamente sottotono, dove anche la domenica si scia senza fare fila e dove impari in fretta a riconoscere tutti gli sciatori che sciano sulle poche piste del comprensorio. Certo, Campo di Giove non attira i principianti, qui o sai sciare discretamente oppure non vieni: un pregio è proprio questo, trovare due belle piste dove affinare la tecnica e mettere a dura prova le proprie capacità tecniche. Ma questo pregio purtroppo è controproducente per la sopravvivenza della località perchè di gente a sciare non ne viene molta, anche per via del fatto che Roccaraso non è molto distante e Roccaraso adesso è un vero e proprio "gigante" delle nevi del centro-sud Italia!
Comunque, la pista nera "Porrara" è una delle più belle ed impegnative piste dell'Appennino, lunga un paio di chilometri e con circa 700 metri di dislivello, e penso che valga almeno la pena di venirci a sciare, giusto per non andare sempre nei soliti posti e per conoscere un angolo d'Abruzzo dove i panorami spaziano all'infinito, tra cielo, monti e ...mare! Si anche quello, il mare Adriatico che nella giornata da me trascorsa si vedeva in lontananza, anche grazie alla spettacolare copertura nevosa che ricopriva tutto fino alla costa.

Comincio ora con il resoconto fotografico :D


Il paese di Campo di Giove
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La strada che porta agli impianti, a circa 3 km dal paese
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La seggiovia Le Piane- Guado di Coccia
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Verso il Guado di Coccia, a circa 1650 mt d'altitudine
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Il rifugio Guado di Coccia
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L'inizio della pista rossa "Le Capre"
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Il primo tratto della rossa "Le Capre"
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Lo spettacolare "curvone" della pista "Le Capre"
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Ambiente selvaggio verso il Monte Porrara prima della strettoia
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Un passaggio tecnico all'ingresso dello stradino
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Verso valle, dove confluiscono la pista rossa e la nera
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Proseguendo sulla pista azzurra "Delle Signore"
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Un bel tratto dell'azzurra "Delle Signore"
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Un tratto della pista azzurra "Pareti Rosse"
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Alla partenza dello skilift Serra Campanile
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Il reportage prosegue a breve con le foto della pista nera "Porrara".

Ciao da Roberto :ciaociao:
 
Bel report !
Inoltre mi ha fatto conoscere Campo di Giove che è un resort dove non sono mai stato. Vederlo mi ha fatto venire la curiosità di andarci! :D
 
Proseguo il mio reportage prendendo lo skilift Serra Campanile che mi porterà nel punto più alto (attualmente) del comprensorio raggiungibile con gli impianti. Ma per arrivare ai circa 1800 metri d'altitudine, in una giornata ventosa come quella che ho trovato, la salita è movimentata da intense folate laterali di vento.

Skilift Serra Campanile
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Dalla stazione di monte dello skilift si può decidere di ritornare alla partenza dell'impianto con la breve ma divertente pista azzurra Serra Campanile.

Pista azzurra Serra Campanile
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Il panorama che si può ammirare dalla sommità della pista, in una giornata particolare come questa, dopo le recenti abbondanti nevicate che hanno imbiancato tutto fino alla costa, è affascinante e superbo. La città che si può ammirare sullo sfondo, quasi che volesse sciare anche lei sulle piste di Campo di Giove, è Sulmona, la città di Ovidio e dei buonissimi confetti della città peligna!

Panorama dalla pista Serra Campanile
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La pista azzurra prosegue in un contesto d'alta montagna molto particolare e da far venire l'acquolina in bocca, considerando il fatto che è tutta neve naturale, perfetta in una giornata come questa.

Pista azzurra Serra Campanile
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Sempre dall'arrivo a monte dello skilift Serra Campanile, dalla parte opposta della pista azzurra ci si immette in uno stradino in piano che conduce verso la partenza della pista più importante del comprensorio, un vero "gioiellino" da scoprire in questo angolo di Abruzzo poco conosciuto.

Panorama verso la costa adriatica.
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La prima parte della pista nera Porrara in realtà è molto tranquilla ed apparentemente facile ma in contesto ambientale splendido in questo tratto rivolto a sud verso i contrafforti del monte Porrara.

Tratto iniziale della pista Porrara
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Ambiente tipicamente alpino prima di entrare nel vivo della pista nera vera e propria.

Verso il Porrara
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Ed ora apriamo le danze: ecco la pista nera "Porrara" nel suo lungo tratto più difficile e tecnico!


Inizio del "muro" della pista nera Porrara
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Tratto molto ripido nella parte iniziale
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Tratto centrale della nera "Porrara"
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Un tratto spettacolare della "Porrara"
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Una pista "tosta" che sembra non terminare mai!
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Altre foto in seguito :D
 
questo posto ha un non so che di particolare...se non fosse per i faggi non mi da l'idea di appennino :D
la nera sembra davvero una gran pista :MULLET
 

.

Che bello !!!! Certo che avere a poche decine di km il mare e posti così è uno sballo !
 
questo posto ha un non so che di particolare...se non fosse per i faggi non mi da l'idea di appennino :D
la nera sembra davvero una gran pista :MULLET
Grazie Roberto del report ...vado lì da 35 anni e conosco come le mie tasche.

Hai trovato una giornata incredibile.

Per interderci la pista porrara è 650 mt di dislivello più della direttissima del Pratello ...è una pista favolosa a livello assoluto.

Qualche altra info: c'è lo skipass orario (3 ore mi sembra 15 €)

IN paese si mangia da paura ovunque :D
 
Ultima modifica:
Che bel posto.
Quasi quasi ci farei un salto questo sabato.
Certo, da Roma sono un paio d'ore, però se poi a Ovindoli e CF passi un'ora di fila per fare lo skipass....
 
A me piace da morire ma

bisogna essere uno sciaotre slow style che ama la natura e nn si fa stressare da seggiovie lente o qualche pietra.

Le due piste sono favolose
:D
 
Oggi ci sono stato. Volevo evadere dalla folla domenicale e conoscere di persona il posto.

Confermo quanto detto da SOLONEVE e Zobo: bisogna entrare in sintonia con il resort, angolino d'Abruzzo che ha vissuto momenti importanti in passato, schiacciato dopo dal cambiamento climatico in atto da una parte e da comprensori che sono cresciuti e più adatti ai carving attuali dall'altra. La Sangritana è da lodare per l'impegno che ci ha messo, c'è molta strada da fare per rendere il posto di nuovo appetibile al pubblico ma dobbiamo essere fiduciosi.

La scelta oggi è stata vincente: nonostante domenica, eravamo 4 gatti sulle piste. Il livello tecnico dei presenti, considerando le due piste principali non facilissime, è stato molto basso, molti impediti a spazzaneve un po' ovunque, mi aspettavo di meglio. Seggiovia dalle 9 alle 11 andava una meraviglia, circa 10 minuti a salire sopportabilissimi, skilift che saliva senza intoppi. Poi dalle 11.30 seggiovia che saliva lentissima, tempi di arroccamento raddoppiati e skilift che si bloccava spesso. Purtroppo il caldo di questi giorni ha reso il manto nevoso molto difficile da preparare per il gatto, ed infatti la preparazione delle piste è stata oggettivamente pessima. A parte cingolate varie qui e là e grumi di neve come palle di arance su tratti molto estesi che un po' rompevano, c'era un solco davvero profondo proprio al centro lungo tutto il tratto stretto della rossa più uno scalino abbastanza pronunciato che rendeva oggettivamente difficoltoso curvare con serenità. In pratica dovevi zizzagare in mezzo metro massimo per tutto il tratto stretto altrimenti c'era quel solco bastardissimo che complicava ancor più le cose. Ed infatti moltissime persone sono cadute o andavano a spazzaneve pianissimo proprio in quel tratto delicato, creando fastidiosi intoppi. Abbiamo scambiato 4 chiacchiere con l'addetto a monte, ci diceva che purtroppo avevano avuto difficoltà nel livellare la pista, ed il caldo gli aveva fatto letteralmente affondare troppo i cingoli del gatto. Ci hanno detto inoltre che essendo per loro il primo anno di gestione, dovevano maturare la necessaria esperienza per migliorarsi in queste situazioni. Inoltre ci hanno detto che l'anno prossimo dovrebbero fare dei lavori (o meglio hanno fatto questa richiesta) proprio sulla rossa per sbancarla quel tantino per eliminare le concavità e convessità del tratto più stretto, proprio per eliminare i problemi che abbiamo vissuto oggi. E che c'è in programma di ricollegare la tavola rotonda, ma questo di sapeva già. Sarebbe una bella cossa far ripartire anche la seggiovia che parte da Palena, così ci si potrebbe arroccare anche dal versante chietino ed ampliare il bacino degli utenti. Ho apprezzato l'umiltà e la sincerità dello staff, e gli auguro di riuscire a migliorarsi nella gestione tecnica del resort e di riportarlo agli antichi fasti. Facendo colazione al bar della piazza, il proprietario (nonchè un maestro di sci) ci ha detto che Del Castello (boss del consorzio di Roccaraso) si era interessato a Campo di Giove, ma che ha lasciato perdere perchè gli enti pubblici non gli permettevano di fare quei lavori di ampliamento che aveva in mente. Stì burocati ottusi, si può tutelare fauna e flora e sviluppare il territorio attraverso la leva del turismo allo stesso tempo, richiedendo progetti sensati accompagnati da serie valutazioni di impatto ambientale. Il No a prescindere sa solo di mazzette e tangenti, e gli imprenditori scappano. Speriamo che alla Sangritana andrà meglio.
 
Stì burocati ottusi, si può tutelare fauna e flora e sviluppare il territorio attraverso la leva del turismo allo stesso tempo, richiedendo progetti sensati accompagnati da serie valutazioni di impatto ambientale. Il No a prescindere sa solo di mazzette e tangenti, e gli imprenditori scappano. Speriamo che alla Sangritana andrà meglio.

Quello che tutti chiedono è di rinnovare i due impianti che salgono alla Tavola Rotonda ...e non ci sono alberi da abbattere o sbancamenti da effettuare! Purtroppo però è Parco Nazionale!!! :-?

Le ex sciovie della Tavola Rotonda ferme da anni!
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Oggi ci sono stato. Volevo evadere dalla folla domenicale e conoscere di persona il posto.

Confermo quanto detto da SOLONEVE e Zobo: bisogna entrare in sintonia con il resort, angolino d'Abruzzo che ha vissuto momenti importanti in passato, schiacciato dopo dal cambiamento climatico in atto da una parte e da comprensori che sono cresciuti e più adatti ai carving attuali dall'altra. La Sangritana è da lodare per l'impegno che ci ha messo, c'è molta strada da fare per rendere il posto di nuovo appetibile al pubblico ma dobbiamo essere fiduciosi.

La scelta oggi è stata vincente: nonostante domenica, eravamo 4 gatti sulle piste. Il livello tecnico dei presenti, considerando le due piste principali non facilissime, è stato molto basso, molti impediti a spazzaneve un po' ovunque, mi aspettavo di meglio. Seggiovia dalle 9 alle 11 andava una meraviglia, circa 10 minuti a salire sopportabilissimi, skilift che saliva senza intoppi. Poi dalle 11.30 seggiovia che saliva lentissima, tempi di arroccamento raddoppiati e skilift che si bloccava spesso. Purtroppo il caldo di questi giorni ha reso il manto nevoso molto difficile da preparare per il gatto, ed infatti la preparazione delle piste è stata oggettivamente pessima. A parte cingolate varie qui e là e grumi di neve come palle di arance su tratti molto estesi che un po' rompevano, c'era un solco davvero profondo proprio al centro lungo tutto il tratto stretto della rossa più uno scalino abbastanza pronunciato che rendeva oggettivamente difficoltoso curvare con serenità. In pratica dovevi zizzagare in mezzo metro massimo per tutto il tratto stretto altrimenti c'era quel solco bastardissimo che complicava ancor più le cose. Ed infatti moltissime persone sono cadute o andavano a spazzaneve pianissimo proprio in quel tratto delicato, creando fastidiosi intoppi. Abbiamo scambiato 4 chiacchiere con l'addetto a monte, ci diceva che purtroppo avevano avuto difficoltà nel livellare la pista, ed il caldo gli aveva fatto letteralmente affondare troppo i cingoli del gatto. Ci hanno detto inoltre che essendo per loro il primo anno di gestione, dovevano maturare la necessaria esperienza per migliorarsi in queste situazioni. Inoltre ci hanno detto che l'anno prossimo dovrebbero fare dei lavori (o meglio hanno fatto questa richiesta) proprio sulla rossa per sbancarla quel tantino per eliminare le concavità e convessità del tratto più stretto, proprio per eliminare i problemi che abbiamo vissuto oggi. E che c'è in programma di ricollegare la tavola rotonda, ma questo di sapeva già. Sarebbe una bella cossa far ripartire anche la seggiovia che parte da Palena, così ci si potrebbe arroccare anche dal versante chietino ed ampliare il bacino degli utenti. Ho apprezzato l'umiltà e la sincerità dello staff, e gli auguro di riuscire a migliorarsi nella gestione tecnica del resort e di riportarlo agli antichi fasti. Facendo colazione al bar della piazza, il proprietario (nonchè un maestro di sci) ci ha detto che Del Castello (boss del consorzio di Roccaraso) si era interessato a Campo di Giove, ma che ha lasciato perdere perchè gli enti pubblici non gli permettevano di fare quei lavori di ampliamento che aveva in mente. Stì burocati ottusi, si può tutelare fauna e flora e sviluppare il territorio attraverso la leva del turismo allo stesso tempo, richiedendo progetti sensati accompagnati da serie valutazioni di impatto ambientale. Il No a prescindere sa solo di mazzette e tangenti, e gli imprenditori scappano. Speriamo che alla Sangritana andrà meglio.

E' tutto vero.

Ma se scii bene e non hai problemi a zigzagare puoi apprezzare gli altri lati positivi.

Gli antichi fasti sono impossibili ma la Sangritana potrà far bene perchè, essendo a partecipazione regionale, ha i giusti agganci. INtanto devono mettere una seggiovia sotto e far funzionare quello che c'è come ieri:D

Hai mangiato poi?

OT Io pensavo che il Parco avrebbe portato novità. Alla luce dei fatti sta mettendo solo paletti senza proporre. Quando proposero a Roccaraso di entrare risposero "ok ma solo da questa parte della strada xcè di là dovevano sviluppar eil cmoprensorio "
 
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