EccoLoda Tgcom, articolo del 2011
La posizione strategica di Andermatt, ai piedi del massiccio del San Gottardo, ha fatto sì che l’esercito svizzero la trasformasse, fin dal secondo conflitto mondiale, in una propria roccaforte. Con la fine della guerra fredda, i militari hanno iniziato a lasciare il paese e l’egiziano Samih Sawiris ha ora deciso di trasformarla nella capitale delle Alpi, dando vita a un progetto ambizioso e visionario destinato a cambiare le regole del turismo alpino.Il progetto, è il caso di dirlo, è faraonico: 6 alberghi, 25 ville, 490 appartamenti, un campo da golf a 18 buche, impianti di risalita all’avanguardia e altro ancora. Il tutto destinato a turisti di ogni nazionalità.
Anche l’Italia può infatti guardare con interesse al progetto: Sawiris ha infatti ottenuto, per Andermatt Swiss Alps, una deroga alla Lex Koller: anche gli acquirenti di nazionalità non svizzera potranno acquistare e rivendere, anche subito, gli immobili. “Trovo divertente che gli svizzeri abbiano chiamato un uomo dall’Africa per la rinascita di Andermatt – racconta a Tgcom l’imprenditore edile, secondogenito del magnate egiziano Onsi Sawiris e fratello del proprietario di Wind, Naguib – Quando arrivai qui per la prima volta rimasi esterrefatto: mi trovai davanti a un vecchio paesino affascinante, senza alcuna costruzione brutta, nessun orribile palazzo.
Solo un villaggio di montagna incontaminato, tranquillo e con molti terreni a disposizione: 1,5 milioni di metri quadrati. Ho subito pensato: questo è il posto perfetto per un progetto di ampio respiro”. Correva l’anno 2005. Ora il sogno di Sawiris è vicino a essere realizzato: lo scheletro di quello che sarà il Chedi Hotel è già ben visibile mentre i lavori di realizzazione del campo da golf sono in stadio avanzato. Già pronto anche l’ingresso sotterraneo al podium, sopra il quale sorgeranno le nuove abitazioni e sotto cui saranno nascoste, in un parcheggio gigante da 2mila posti, tutte la automobili. La nuova e sfavillante vita di Andermatt potrà iniziare già nel 2013.
Eco-sostenibilità è una delle parole d’ordine dell’intero progetto. Tutte le costruzioni saranno conformi agli elevati standard Minergie, quindi rispettosi dei più innovativi principi dell’efficienza energetica. L’ambizioso progetto guarda a tutto l’anno, non solo alla stagione invernale. E vuole dare ai turisti qualcosa che, nel Vecchio continente, ancora non si è visto: “Oggi nessuno sale sulle Alpi solamente per sciare o solo per riposare o per mangiare bene – spiega Sawiris – Chi decide di trascorrere un periodo in montagna, chiede tutto e l’unico modo per darglielo è avere a disposizione un’area abbastanza grande per controllare l’intero progetto. Il concetto di un paese in grado di rispondere a tutte le richieste è sconosciuto in Europa. E’ invece normale in Medio Oriente dove gli spazi sono talmente ampi da consentire progetti così grandi. El Gouna l'abbiamo realizzato su una superficie di 40 milioni di metri quadrati. Andermatt, invece, sarà di 1,5 milioni. La nuova sfida, per me, è ora quella di dare vita a un progetto non destinato a riempire un vuoto, come abbiamo fatto in Egitto, ma in grado di fondersi con ciò che già esiste”.