Stoeckli Laser GS

renntiger

Vecchio saggio
Luogo: Plan de Corones, 19 dicembre 2010 – tempo soleggiato, temperatura intorno ai -15. neve molto dura con diversi tratti ghiacciati.

Come nel caso dell’Atomic D2 RACE GS Demo , anche questo sci mi è stato ceduto in prova per qualche pista dal mio amico Serste (forumista di Skiforum e di Ornello sport), con cui ho avuto il piacere di sciare in questi giorni al Plan. Il modello provato era noleggiato, ma era stato debitamente preparato da un altro amico (Superpapero) che la serata precedente l’aveva dedicata a lucidarne le lamine.


Stoeckli Laser GS 172– GS

Era parecchio tempo che volevo provare uno sci della casa svizzera e non ne avevo mai avuto l’occasione prima d’ora. Sugli sci di questa casa avevo sentito però fino a questo momento pareri molto discordanti, da chi tesse solo lodi sperticate, a chi li giudica “vecchi” come concezione e superati. Una cosa è sicura però, sono sci che non lasciano indifferenti. Per questo motivo non nego che me li sono messi con una grandissima curiosità. In merito alla lunghezza, obbligata perché c’era solo questa disponibile, ho storto un pochino il naso, un GS mi sarebbe piaciuto di qualche cm in più. Serste, però, che me li ha ceduti in cambio dei miei Atomic da 186 (e che a dire il vero non voleva più restituirmi :D) mi ha anticipato dicendo “Sarebbero piaciuti più lunghi anche a me, ma sono così duri che fanno impressione tanto sono stabili”. E devo dire che aveva perfettamente ragione.

Sono sci un po’ particolari: già quando li prendi in mano ti accorgi che sono rifiniti in modo curato, sono parecchio pesanti (il modello che abbiamo provato aveva una piastra attacco Salomon da noleggio), hanno una sciancratura praticamente inesistente, tanto che ti sembrano degli sci pre-carving, solo in una misura corta.

E anche quando fai le prime curve, ti accorgi che non hai sbagliato di molto la prima impressione. Il centro da 66 mm li rende fulminei nei cambi, la sciancratura poco pronunciata li porta ad essere stabilissimi anche a velocità elevata, il ghiaccio lo mordono addirittura. Unico vero problema la durezza. Uno sci così rigido e secco lo avevo trovato di rado in precedenza - eppure qualche esperienze di sci che da molti sono considerati “putrelle” ce l’ho, e non ho mai disdegnato questo tipo di sci - una caratteristica inusuale negli attrezzi di oggi, che ne fa un prodotto probabilmente unico e che, capisco, possa raccogliere una serie di estimatori entusiasti. Lo sci non filtra assolutamente niente, ogni piccolo gradino, ogni segno sulla pista vengono trasmessi nelle gambe di chi ci sta sopra, come essere su un’auto o una moto senza sospensioni. E se questa caratteristica per certi versi può essere esaltante, credo che dopo qualche ora possa risultare piuttosto massacrante.

In conclusione, se dovessi paragonarli ad un’auto, li paragonerei ad una Lotus. Costruiti in modo quasi artigianale, cattivi e “scomodi”, sono sicuramente dotati di una personalità ben spiccata, che può piacere o meno, ma che li rende abbastanza unici. Io, però, preferisco sci più duttili, che non ti costringano a schiacciare sempre e comunque per domarli e che ti permettano di sciare, quando se ne ha voglia, anche in scioltezza.



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