boh, gli incidenti ci saranno anche sempre stati, ma sinceramente ad un certo punto mi sono comprato il caschetto perchè in pista non mi sentivo più sicuro come una volta...
vedo sempre più spesso una quantità assurda di gente che scende (tutti insieme, mi raccomando!) come se non ci fosse un domani: sparati a mille, senza lasciare spazi di manovra sui sorpassi, spesso e volentieri tagliando la strada. precedenze e guardare prima di partire naturalmente sono parole sconosciute. e così via...
ma non è solo questo: con o senza gli sci il concetto di mettersi in coda (agli impianti, al rifugio, etc) rimane misterioso per i più.
concordo quindi che è una questione di educazione (civica, alla pista, alla montagna) unita ad una buona dose di "testa" (mi sembra sempre di più che la gente vada a sciare per dimostrare qualcosa piuttosto che per farsi una bella giornata all'aria aperta).
credo che un patentino a punti o qualsiasi altro inghippo non sia la soluzione: si sanzionerebbe senza risolvere il problema alla radice (sarebbe comunque un buon metodo per contenere ed espellere dal sistema quelli che sono ormai irrecuperabili).
neanche fare campagne mediatiche risolve: è sicuramente un mezzo utile per dare forza al messaggio, ma non basta rimananere sul piano teorico.
a mio avviso l'unico vero metodo efficace sono le care e vecchie bacchettate sulle ginocchia e in testa quando si inizia a sciare: chi accompagna il novizio non deve solo spiegargli i movimenti da fare, ma ha anche e sopratutto la responsabilità di spiegargli come comportarsi su una pista.
il problema è che poi bisogna capire il grado di educazione di chi accompagna il novizio, quindi siamo punto e da capo...:-?
vedo sempre più spesso una quantità assurda di gente che scende (tutti insieme, mi raccomando!) come se non ci fosse un domani: sparati a mille, senza lasciare spazi di manovra sui sorpassi, spesso e volentieri tagliando la strada. precedenze e guardare prima di partire naturalmente sono parole sconosciute. e così via...
ma non è solo questo: con o senza gli sci il concetto di mettersi in coda (agli impianti, al rifugio, etc) rimane misterioso per i più.
concordo quindi che è una questione di educazione (civica, alla pista, alla montagna) unita ad una buona dose di "testa" (mi sembra sempre di più che la gente vada a sciare per dimostrare qualcosa piuttosto che per farsi una bella giornata all'aria aperta).
credo che un patentino a punti o qualsiasi altro inghippo non sia la soluzione: si sanzionerebbe senza risolvere il problema alla radice (sarebbe comunque un buon metodo per contenere ed espellere dal sistema quelli che sono ormai irrecuperabili).
neanche fare campagne mediatiche risolve: è sicuramente un mezzo utile per dare forza al messaggio, ma non basta rimananere sul piano teorico.
a mio avviso l'unico vero metodo efficace sono le care e vecchie bacchettate sulle ginocchia e in testa quando si inizia a sciare: chi accompagna il novizio non deve solo spiegargli i movimenti da fare, ma ha anche e sopratutto la responsabilità di spiegargli come comportarsi su una pista.
il problema è che poi bisogna capire il grado di educazione di chi accompagna il novizio, quindi siamo punto e da capo...:-?