Ecco l'opinione mia e di Lachiliuc sull'argomento (scritta per un eventuale libro-guida di MTB che purtroppo non ha ancora trovato un pubblicatore...e in tempi di tracce GPS ormai sarà difficile che vada in porto)
MTB e ambiente: un’occasione da non perdere
Alla luce delle passate e recenti polemiche contro l’utilizzo della MTB vogliamo esprimere alcune considerazioni, che reputiamo essenziali.
Premesso l’assoluto rispetto dovuto agli escursionisti a piedi, i quali hanno sempre la precedenza e devono essere gentilmente avvisati del nostro passaggio, siamo convinti che il passaggio di un numero non esagerato di biciclette su alcuni sentieri abbia un impatto molto limitato sull’ambiente, soprattutto rispetto ad altri interventi finalizzati allo sviluppo del turismo di massa (vedi lo sci da discesa in pista, la costruzione di strade e varie infrastrutture in alta quota, l’utilizzo di mezzi motorizzati per portare i turisti ai rifugi, ecc.).
Crediamo fermamente che la soluzione del problema, se presente, non sia nel divieto assoluto, di difficile realizzazione e generatore di opinioni di netto contrasto. Piuttosto la regolamentazione dell’attività in luoghi e tempi stabiliti, associata alla manutenzione dei sentieri e all’incentivo dell’uso di un mezzo non inquinante e silenzioso come la bicicletta può costituire una ulteriore e cospicua fonte di sviluppo turistico a basso impatto ambientale per le zone montane. Anche per quelle troppo affollate da sciatori ed escursionisti, che non credono nella redditività degli investimenti effettuabili in questa direzione. Altre località incontrano invece considerevoli difficoltà ad offrire alternative rispetto a quelle strettamente dipendenti dalla “risorsa neve”.
In ogni caso in tutte le località, siano esse più o meno rinomate, la pratica della MTB, a differenza dello sci da discesa, non necessita di strutture complesse o di grandi investimenti (grandi impianti di risalita, piste sempre più larghe, innevamento artificiale, ecc.); inoltre gli appassionati amano pedalare anche durante la primavera e l’autunno, a vantaggio delle attività turistiche che di norma lamentano scarsi affari.
Questa guida si propone come mezzo di promozione della MTB quale attività turistica eco-compatibile, integrata con le strutture già esistenti sul territorio (strade, strade forestali, sentieri, impianti a fune, piste da sci, ecc…). L’incentivo e la promozione dell’attività ciclistica (a tutti i livelli e non solo fuoristrada) può influire positivamente sul bilancio costi/benefici economico-socio-ambientali delle valli alpine, anche in relazione al funzionamento degli impianti di risalita durante l’estate (notoriamente in perdita). Influenza che potrebbe essere rilevante se la politica pro-MTB venisse associata al disincentivo dell’uso dell’automobile o di altri mezzi inquinanti e rumorosi (ad esempio il passaggio di motociclette assordanti sui passi alpini ha raggiunto livelli non più sopportabili).
E’ auspicabile che tale attività venga promossa dagli Enti Pubblici (Regioni e Province in primis) e dalle organizzazioni turistiche locali. Gli esempi positivi non mancano: sono note le attività di promozione dell’arrampicata sportiva e della stessa MTB nella Valle del Sarca, in Provincia di Trento, ma altri interventi molto costruttivi nel campo della MTB possono essere individuati in molte regioni italiane (si pensi ad esempio ai bike parks di Sestola, del Mottarone, di Pila, ecc. ) e soprattutto in Francia, come a Le 2Alpes, Morzine-Les Gets e in Austria, come a Saalbach.
A chi teme che si possa verificare un’invasione di ciclisti sui sentieri facciamo notare che le nostre proposte contengono di fatto un’auto-regolamentazione del flusso di bikers in quanto in esse è sempre presente la componente “salita” e non costituiscono dunque un invito sfrenato alla discesa “da bisonti”… tanto più che condividiamo anche il principio di divieto su alcuni sentieri, situati in aree protette o particolarmente a rischio di erosione o maggiormente frequentati dagli escursionisti a piedi durante i mesi di luglio e agosto.
Siamo certi che i veri appassionati della MTB condividano quanto affermato e raccomandiamo loro perciò un comportamento consono alle regole NORBA di seguito riportate. Consigliamo inoltre i bikers di percorrere i sentieri notoriamente molto affollati al mattino presto o fuori stagione: la pedalata sarà molto più divertente e si disturberanno meno pedoni.
In conclusione questa guida vuole offrire elementi innovativi non solo per gli itinerari riportati, ma anche per la filosofia con la quale è stata concepita: usare la bicicletta per divertirsi e per offrire alla montagna e alla sua gente una possibilità in più nel contesto socio-economico e nel rispetto dell’ambiente.