e.frapporti
DURACELL
Ho deciso di postare un report monografico (relazione) su questa bella discesa.
‘sta volta voglio partire però dalle avvertenze in quanto se non si sceglie il momento giusto per farla questa discesa si può rivelare molto pericolosa.
In particolare voglio fare 2 sottolineature (tutto il resto lo do per scontato!)
ATTENZIONE! : vista l'esposizione (EST) e la conformazione dei pendii e di quello che gli sta sopra è una discesa soggetta, nella parte medio-bassa, a scariche dall'alto.
ATTENZIONE anche all'uscita, decisamente poco intuitiva. Dopo il canalone obliquo non si deve infilare il primo "imbuto", quello in cui si sarebbe invogliati a scendere, ma occorre traversare per andare a "prendere" il canalino successivo.
inquadramento cartografico
(N.B. – la prima parte dell’itinerario è in comune con tutte le discese di Creste Bianche)
Accesso: in seggiovia fino alla Forcella Staunies.
Dall’arrivo della seggiovia si salgono le scale e le passerelle che portano al valico (quella forcelletta visibile nella foto sotto.
la passerella e la scaletta iniziale
Consiglio materiale alpinistico (ramponi, picca, imbrago, corda ecc.) in quanto a volte i pochi metri che portano alla forcelletta possono essere ostici (ghiacciati).
Consiglio anche di salire scaglionati in quanto lo spiazzetto in forcelletta è molto esiguo, l’ultima volta ci si stava in 4 ma a volte non più di 2.
panoramica Creste Bianche (scatto dalla forcelletta)
Il canale iniziale è ripido (45° i primi 50 mt. poi degradante) e molto stretto, se non in buone condizioni può essere necessario calarsi con la corda
Canalino iniziale Creste Bianche
Subito dopo il canale i vari itinerari di Creste Bianche si dividono.
Per imboccare i Canali che scendono in Val Fonda (Canali 1,2 e 3) si tiene la destra appena possibile (senza lasciarsi tentare dall’invitante pendio aperto sotto di noi), traversando verso le evidenti forcelle distanti poco più di un centinaio di metri. Il traverso taglia un versante rischioso (ATTENZIONE alla stabilità della neve!) ma se le condizioni sono favorevoli senza spingere si raggiungono le forcelle.
Nel nostro caso puntiamo la seconda forcella e solo con una paio di metri di scaletta finale siamo all’imbocco del Canale 2
l'ingresso
Dall’ingresso si vedono i primi 30 mt. poi c’è un cambio di pendenza
i primi metri del canale (foto scattata alla partenza)
dopo il cambio di pendenza
È la parte più ripida del canale, 40° tutti, forse anche qualcosina in più.
dal basso
dal basso /2
fuori dal canale: gli spazzi si aprono
Usciti dal canale ci aspetta un bellissimo pendio (30-35° per almeno 150 mt.), si vede bene anche nella mappa postata in precedenza.
sguardo a monte
Guardandoci indietro si vedono i 3 canali più l’Adriana. Si noti come il Canale 1 sia il più lungo, ripido e stretto dei 3 con alcune rocce all’uscita che potrebbero infastidire in caso di scarso innevamento; scendendo da questo canale inoltre non si potrebbe godere se non in minima parte del fantastico pendio di cui sopra.
Il Canale 3 è il più corto e meno ripido.
Ma torniamo alla nostra discesa. Il pendio tanto elogiato va seguito semplicemente …
ancora spazi aperti
… in quanto si immette in modo naturale e chiaro in un canalone obliquo verso sinistra, non si può sbagliare.
canalone obliquo
dall'imbocco del canale obliquo verso monte
tutto il canalone obliquo dal basso
Verso la fine del canalone obliquo occorre prestare molta attenzione. Se seguissimo l’orografia del terreno verrebbe naturale infilare questo “imbuto” (vedi foto successiva)
(ATTENZIONE: ora siamo in una zona pericolosa, potrebbero arrivare giù scariche dall’alto, meglio andar via velocemente.)
canale sbagliato
Ma sarebbe una scelta sbagliata e finiremmo su un salto di roccia.
Non perdiamo quindi troppa quota e traversiamo verso sinistra fino alla dorsale che divide l’impluvio appena superato da quello successivo.
Ora ci siamo, potremmo entrare nel canale ma consiglio di scendere il più possibile sul dosso e poi svoltando a sinistra entrare nel canale solo all’ultimo momento per evitare di caricare una zona di potenziale accumulo.
Il canalino appena “infilato” (non è ripido) dopo pochi metri confluisce, svoltando a destra, in uno più grande (nel punto di confluenza è stata scattata la foto seguente) dentro cui possiamo finalmente scendere sui successivi pendii.
canale ok
canale d'uscita dal basso
Questo canale in particolare (esposto a sud sud-est, non è ripido) è oggetto di scariche dall’alto per cui meglio non soffermarsi troppo.
Ora siamo su un altro bel pendio aperto, meno ripido di quello precedente ma sempre ottime pendenze. Stiamo scendendo paralleli, un po’ più in alto, alla seconda parte del canale Adriana.
i pendii sopra la val fonda
l' ambiente
Possiamo decidere di scendere nell’ultima parte dell’Adriana attraverso un selletta abbastanza evidente sulla destra …
Il collegamento tra la discesa dei "canali di Creste Bianche" e l'itinerario della Adriana
… oppure di percorrere tutto il pendio e solo alla fine scendere in Val Fonda. Personalmente non ho percorso questa parte per cui attenzione perché , se non sbaglio, occorre superare un piccolo gradone roccioso per cui è meglio avvicinarsi a questo cambio di pendenza con cautela e scegliere il passaggio migliore (non dovrebbe essere un problema).
Arrivati in Val Fonda non resta che seguire l’alveo del torrente restando però alti a destra prima del canyon, ma molto difficilmente sarete in prima traccia per cui basta seguire chi vi ha preceduto fino alla statale!
la val Fonda
Commento davvero una discesa stupenda! i canali sono abbastanza brevi (il primo canale un po' più lungo e stretto) e poi il pendio si apre lasciando spazio alle curve in velocità. Con la perfect powder che ho trovato quel giorno una sciata veramente perfetta. Al momento direi la miglior discesa che io abbia fatto sul Cristallo (e non dico per la qualità della neve ma per l'orografia dell'itinerario in sè).
(le foto sono state scattate da me e da Manfred (Pancugolo), che ringrazio per la condivisione (quelle belle sono sue, quelle brutte mie
, sabato 3 aprile 2010)
‘sta volta voglio partire però dalle avvertenze in quanto se non si sceglie il momento giusto per farla questa discesa si può rivelare molto pericolosa.
In particolare voglio fare 2 sottolineature (tutto il resto lo do per scontato!)
ATTENZIONE! : vista l'esposizione (EST) e la conformazione dei pendii e di quello che gli sta sopra è una discesa soggetta, nella parte medio-bassa, a scariche dall'alto.
ATTENZIONE anche all'uscita, decisamente poco intuitiva. Dopo il canalone obliquo non si deve infilare il primo "imbuto", quello in cui si sarebbe invogliati a scendere, ma occorre traversare per andare a "prendere" il canalino successivo.
inquadramento cartografico

(N.B. – la prima parte dell’itinerario è in comune con tutte le discese di Creste Bianche)
Accesso: in seggiovia fino alla Forcella Staunies.
Dall’arrivo della seggiovia si salgono le scale e le passerelle che portano al valico (quella forcelletta visibile nella foto sotto.
la passerella e la scaletta iniziale

Consiglio materiale alpinistico (ramponi, picca, imbrago, corda ecc.) in quanto a volte i pochi metri che portano alla forcelletta possono essere ostici (ghiacciati).
Consiglio anche di salire scaglionati in quanto lo spiazzetto in forcelletta è molto esiguo, l’ultima volta ci si stava in 4 ma a volte non più di 2.
panoramica Creste Bianche (scatto dalla forcelletta)

Il canale iniziale è ripido (45° i primi 50 mt. poi degradante) e molto stretto, se non in buone condizioni può essere necessario calarsi con la corda
Canalino iniziale Creste Bianche

Subito dopo il canale i vari itinerari di Creste Bianche si dividono.
Per imboccare i Canali che scendono in Val Fonda (Canali 1,2 e 3) si tiene la destra appena possibile (senza lasciarsi tentare dall’invitante pendio aperto sotto di noi), traversando verso le evidenti forcelle distanti poco più di un centinaio di metri. Il traverso taglia un versante rischioso (ATTENZIONE alla stabilità della neve!) ma se le condizioni sono favorevoli senza spingere si raggiungono le forcelle.
Nel nostro caso puntiamo la seconda forcella e solo con una paio di metri di scaletta finale siamo all’imbocco del Canale 2
l'ingresso

Dall’ingresso si vedono i primi 30 mt. poi c’è un cambio di pendenza
i primi metri del canale (foto scattata alla partenza)

dopo il cambio di pendenza

È la parte più ripida del canale, 40° tutti, forse anche qualcosina in più.
dal basso

dal basso /2

fuori dal canale: gli spazzi si aprono

Usciti dal canale ci aspetta un bellissimo pendio (30-35° per almeno 150 mt.), si vede bene anche nella mappa postata in precedenza.
sguardo a monte

Guardandoci indietro si vedono i 3 canali più l’Adriana. Si noti come il Canale 1 sia il più lungo, ripido e stretto dei 3 con alcune rocce all’uscita che potrebbero infastidire in caso di scarso innevamento; scendendo da questo canale inoltre non si potrebbe godere se non in minima parte del fantastico pendio di cui sopra.
Il Canale 3 è il più corto e meno ripido.
Ma torniamo alla nostra discesa. Il pendio tanto elogiato va seguito semplicemente …
ancora spazi aperti

… in quanto si immette in modo naturale e chiaro in un canalone obliquo verso sinistra, non si può sbagliare.
canalone obliquo

dall'imbocco del canale obliquo verso monte

tutto il canalone obliquo dal basso

Verso la fine del canalone obliquo occorre prestare molta attenzione. Se seguissimo l’orografia del terreno verrebbe naturale infilare questo “imbuto” (vedi foto successiva)
(ATTENZIONE: ora siamo in una zona pericolosa, potrebbero arrivare giù scariche dall’alto, meglio andar via velocemente.)
canale sbagliato

Ma sarebbe una scelta sbagliata e finiremmo su un salto di roccia.
Non perdiamo quindi troppa quota e traversiamo verso sinistra fino alla dorsale che divide l’impluvio appena superato da quello successivo.
Ora ci siamo, potremmo entrare nel canale ma consiglio di scendere il più possibile sul dosso e poi svoltando a sinistra entrare nel canale solo all’ultimo momento per evitare di caricare una zona di potenziale accumulo.
Il canalino appena “infilato” (non è ripido) dopo pochi metri confluisce, svoltando a destra, in uno più grande (nel punto di confluenza è stata scattata la foto seguente) dentro cui possiamo finalmente scendere sui successivi pendii.
canale ok

canale d'uscita dal basso

Questo canale in particolare (esposto a sud sud-est, non è ripido) è oggetto di scariche dall’alto per cui meglio non soffermarsi troppo.
Ora siamo su un altro bel pendio aperto, meno ripido di quello precedente ma sempre ottime pendenze. Stiamo scendendo paralleli, un po’ più in alto, alla seconda parte del canale Adriana.
i pendii sopra la val fonda

l' ambiente

Possiamo decidere di scendere nell’ultima parte dell’Adriana attraverso un selletta abbastanza evidente sulla destra …
Il collegamento tra la discesa dei "canali di Creste Bianche" e l'itinerario della Adriana

… oppure di percorrere tutto il pendio e solo alla fine scendere in Val Fonda. Personalmente non ho percorso questa parte per cui attenzione perché , se non sbaglio, occorre superare un piccolo gradone roccioso per cui è meglio avvicinarsi a questo cambio di pendenza con cautela e scegliere il passaggio migliore (non dovrebbe essere un problema).
Arrivati in Val Fonda non resta che seguire l’alveo del torrente restando però alti a destra prima del canyon, ma molto difficilmente sarete in prima traccia per cui basta seguire chi vi ha preceduto fino alla statale!
la val Fonda

Commento davvero una discesa stupenda! i canali sono abbastanza brevi (il primo canale un po' più lungo e stretto) e poi il pendio si apre lasciando spazio alle curve in velocità. Con la perfect powder che ho trovato quel giorno una sciata veramente perfetta. Al momento direi la miglior discesa che io abbia fatto sul Cristallo (e non dico per la qualità della neve ma per l'orografia dell'itinerario in sè).
(le foto sono state scattate da me e da Manfred (Pancugolo), che ringrazio per la condivisione (quelle belle sono sue, quelle brutte mie