e.frapporti
DURACELL
Dopo la Tofana si Rozes io e Marco (mountainequipment) ci trasferiamo in Val di Fassa per il randevù (non so come si scrive
) pomeridiano con gli altri skifosi reduci dal sella, Mario e Lidia reduci da un'escursione in Val San Nicolò e sopratutto la mia ragazza, Petra, che si unisce a noi per la gita del giorno dopo.
Abbiamo quindi passato un bel pomeriggio tra Canazei e Fontanazzo in OTTIMA compagnia
(un grazie per la Birra ai Fassani ed un'altro grazie a Mario per la cena
remiato
Alle 22 circa ci trasferiamo al passo Gardena per trascorrere la notte.
Il programma per l'indomani prevede: risalita per la Val Setus - Rif. Piscaidù - Val Pisciaù, trasferimento sull'altopiano del Sella per poi scendere dalla Val Ciadin + val Culea.
Putroppo, dopo aver parlato con i fassani, ci convinciamo che possiamo rimandare la partenza alle 7.00. Questa ingenuità ci costa un pezzo di gita in quanto arrivati Sopra la Val Setus ci rendiamo conto che il sole ha appesantito troppo il manto nevoso rendendo la salita un po' troppo faticosa, inoltre volendo rispettare il programma iniziale avremmo fatto troppo tardi.
Decidiamo così di tagliare la gita andando a prendere subito la Val Culea.
Partiamo dal parcheggio della Ferrata Tridentina, subito con sci/ciaspe ai piedi
I primi 150 mt. sono ripidi poi il pendio si addolcisce
Petra sopra i tornanti del Gardena
Marco a metà Setus, la pendenza è in costante aumento ma ancora tranquilla...
... ma quando si entra nel canalino finale si impenna
Petra leva le ciaspe, calza i ramponi e parte spedita sulla massima pendenza. Io e Marco continuiamo con i materiali classici per ragioni "didattiche" ma così facendo impieghiamo più tempo a salire
Marco insiste con le pelli
gli ultimi 50 mt. sono i più ripidi
A questo punto saliamo tutti a piedi.
Marco verso l'attacco della Culea
Visto il taglio alla gita ci godiamo l'ambiente e lo studiamo per capire meglio gli itinerari da farsi in futuro
uno sgaurdo alla parte alta della Culea: pare molto bella
sarà per l'anno prossimo
l'uscita un po' esposta dalla val Ciadin
l'imbuto iniziale della Culea, garantisco che fa un certo effetto
Marco ha già superato la parte più ripida e stretta
ma da questo scatto non si capisce la pendenza...
Petra nel "passaggio chiave"
Aneddoto divertente: quando Marco, dall'alto, si è avvicinato al cambio di pendeza alla mia domanda :<è ripido?> mi ha risposto :<No no, tranquillo, non è ripido>
DD Porca vacca! Se non era ripido quel canale ...
45° c'erano tutti e forse qualcuno in più. Brava Petra che l'ha affrontato in tranquillità (anche se non è ancora in grado di fare curve su quelle pendenze)
poi il canale si apre: si può mollare alla grande
Qui troviamo un bel firn, anzi, per i miei gusti di tavolaro un pelo più morbido sarebbe stato ancora meglio.
Anche Petra se la gode
uno sguardo indietro
per noi tavolari c'è un rientro "sportivo" ma paesaggisticamente incantevole
Sulle lingue di neve scendiamo fino al passo Gardena
la Culea Integrale (in blu la parte alta, in rosso quella bassa)
E così, nonostante la neve ancora abbondante, la stagione è finita anche per me, alcune faccende famigliari e domestiche mi impediscono di programmare altre gite.
Ma va bene così, buona estate a tuttiiii
:skiciao:
Abbiamo quindi passato un bel pomeriggio tra Canazei e Fontanazzo in OTTIMA compagnia

Alle 22 circa ci trasferiamo al passo Gardena per trascorrere la notte.
Il programma per l'indomani prevede: risalita per la Val Setus - Rif. Piscaidù - Val Pisciaù, trasferimento sull'altopiano del Sella per poi scendere dalla Val Ciadin + val Culea.
Putroppo, dopo aver parlato con i fassani, ci convinciamo che possiamo rimandare la partenza alle 7.00. Questa ingenuità ci costa un pezzo di gita in quanto arrivati Sopra la Val Setus ci rendiamo conto che il sole ha appesantito troppo il manto nevoso rendendo la salita un po' troppo faticosa, inoltre volendo rispettare il programma iniziale avremmo fatto troppo tardi.
Decidiamo così di tagliare la gita andando a prendere subito la Val Culea.
Partiamo dal parcheggio della Ferrata Tridentina, subito con sci/ciaspe ai piedi
I primi 150 mt. sono ripidi poi il pendio si addolcisce
Petra sopra i tornanti del Gardena

Marco a metà Setus, la pendenza è in costante aumento ma ancora tranquilla...

... ma quando si entra nel canalino finale si impenna

Petra leva le ciaspe, calza i ramponi e parte spedita sulla massima pendenza. Io e Marco continuiamo con i materiali classici per ragioni "didattiche" ma così facendo impieghiamo più tempo a salire
Marco insiste con le pelli

gli ultimi 50 mt. sono i più ripidi

A questo punto saliamo tutti a piedi.
Marco verso l'attacco della Culea

Visto il taglio alla gita ci godiamo l'ambiente e lo studiamo per capire meglio gli itinerari da farsi in futuro
uno sgaurdo alla parte alta della Culea: pare molto bella

sarà per l'anno prossimo
l'uscita un po' esposta dalla val Ciadin

l'imbuto iniziale della Culea, garantisco che fa un certo effetto

Marco ha già superato la parte più ripida e stretta

ma da questo scatto non si capisce la pendenza...
Petra nel "passaggio chiave"

Aneddoto divertente: quando Marco, dall'alto, si è avvicinato al cambio di pendeza alla mia domanda :<è ripido?> mi ha risposto :<No no, tranquillo, non è ripido>
45° c'erano tutti e forse qualcuno in più. Brava Petra che l'ha affrontato in tranquillità (anche se non è ancora in grado di fare curve su quelle pendenze)
poi il canale si apre: si può mollare alla grande

Qui troviamo un bel firn, anzi, per i miei gusti di tavolaro un pelo più morbido sarebbe stato ancora meglio.
Anche Petra se la gode

uno sguardo indietro

per noi tavolari c'è un rientro "sportivo" ma paesaggisticamente incantevole

Sulle lingue di neve scendiamo fino al passo Gardena

la Culea Integrale (in blu la parte alta, in rosso quella bassa)

E così, nonostante la neve ancora abbondante, la stagione è finita anche per me, alcune faccende famigliari e domestiche mi impediscono di programmare altre gite.
Ma va bene così, buona estate a tuttiiii

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