...C'era una volta... - Il ghiacciaio del Presena

Quoto gli ultimi 2 interventi (di Tony e Farinet).

Al di là dell'incidenza dell'uomo (che c'è comunque, ed è per questo che non amo lo sci estivo), la verità è che ci troviamo in un'epoca di recessione glaciale, per cui dobbiamo metterci il cuore in pace.

Un amico, che fa il maestro di sci da quelle parti, diceva (se non ricordo male) che il ghiacciaio Presena ha perso uno spessore di ben 7 metri nell'arco degli ultimi 30 anni... e servirebbero decenni, nevicate come quelle di quest'anno, e zero termico superiore ai 3000 metri solo di poco e solo per pochi giorni all'anno per riportare la situazione a com'era allora...

Vedo con favore la chiusura estiva dei ghiacciai, al fine di preservarli più a lungo.

Per chi ha voglia, consiglio una lettura per me molto interessante:

http://www.caitorino.it/MV_EDT_12.htm
 
Non e' vero! Gia' il semplice contributo del sale, che si sparge per es. nei corridoi dove si va a piedi che poi viene portato involontariamente (perche' attaccato alle suole degli scarponi) sui ghiacciai fa un enorme effetto.

Mi ricordo uno studio dell' istituto per glaciologia dell' ETH Zürich una 15ina d' anni fa riguardo questo per il piccolo ghiacciaio del Gemstock (Andermatt).

Dei piccoli ghiacciai sotto a quota 3.000m abbiamo tutte les chances di viverne la fine . . . E' inevitabile anche se d' ora in poi cambiassimo il nostro approccio all' ambiente. Cosa del resto, che non si delinea neanche minimamente. Figurarsi allora . . . :(

Il sale? Non sapevo alcuni impiantisti usassero il sale...
Beh, il sale andrebbe vietato anche sulle strade (come nei paesi scandinavi), figuriamoci in prossimità dei ghiacciai. Anche perchè il sale che viene sparso in italia ha polveri di porfido, che sono molto cancerogene.
 
Il sale? Non sapevo alcuni impiantisti usassero il sale...
Beh, il sale andrebbe vietato anche sulle strade (come nei paesi scandinavi), figuriamoci in prossimità dei ghiacciai. Anche perchè il sale che viene sparso in italia ha polveri di porfido, che sono molto cancerogene.

Il sale lo spargono, per forza, per le scale che bisogna scendere a piedi, nei corridoi ecc. ecc. . . .
 
Come alcuni sanno io non sono d'accordo sull'incidenza dello sci estivo, e questo non certo perchè lo pratico assiduamente :D

Lo sci estivo incide sugli strati superficiali di neve, causando al massimo un danno indiretto al ghiacciaio: per danno indiretto si intende l'accelerato sciogliemento della neve superficiale, la quale fa da "copertura" al ghiaccio sottostante.

Il punto è un altro: la neve che ogni estate viene "sciolta" dallo sci estivo ( quindi, fatto 100 il saldo negativo complessivo, è la percentuale imputabile all'attività sciistica ) è quantificata in circa 50-60 cm.

In un'annata di fortissima ablazione, per capirci 70-100 metri di ritiro alla fine di un anno idrologico ( novembre ), capite bene che l'incidenza dello sci estivo è praticamente nulla.

Viceversa una ( auspicabile :D ) annata di avanzamento non sarebbe certo data dal vietare lo sci estivo, ma da un anno idrologico positivo: questo vuol dire ( al contrario di quello che sento spesso dire ) NON SOLO un estate fresca ( che rimane, sono d'accordo, il fattore principale ) MA ANCHE una stagione di accumulo ( ottobre-maggio ) straordinaria, è questa lo è stata ( parlando del Presena siamo a 19 metri contro i 16 del 2001 :aaahhh: ).

Come a dire: il primo fattore lo abbiamo portato a casa, adesso incrociamo le dita e speriamo che il cammellaccio maledetto se ne stia a casa sua :INCD :vaffa:
 

.

Al di sopra del limite delle nevi permanenti, i fiocchi di neve soffici e leggerissimi a causa dell'inclusione di grandi quantità di aria (densità 0.18937246 g/cm3) col tempo si accumulano e si compattano sotto l'azione combinata del proprio peso e del processo di metamorfismo dei cristalli di ghiaccio le quali portano ad espellere l'aria contenuta negli interstizi e a formare aggregati via via più densi: prima la neve granulare (0.3 g/cm3) e poi, dopo una estate, il Firn (0.5 g/cm3). La completa trasformazione in ghiaccio (0.9 g/cm3) è un processo ancora più lento che può richiedere anche più di 100 anni e avviene per compattazione della neve sotto accumuli di decine di metri di spessore. Nei ghiacciai delle zone temperate il processo è accelerato dall'eventuale fusione della neve durante il dì e dalla successiva trasformazione per congelamento, direttamente in ghiaccio, durante la notte dell'acqua formatasi. Occorrono comunque in media cinque anni perché si formi ghiaccio sotto un accumulo di neve spesso una ventina di metri.
 
Al di sopra del limite delle nevi permanenti, i fiocchi di neve soffici e leggerissimi a causa dell'inclusione di grandi quantità di aria (densità 0.18937246 g/cm3) col tempo si accumulano e si compattano sotto l'azione combinata del proprio peso e del processo di metamorfismo dei cristalli di ghiaccio le quali portano ad espellere l'aria contenuta negli interstizi e a formare aggregati via via più densi: prima la neve granulare (0.3 g/cm3) e poi, dopo una estate, il Firn (0.5 g/cm3). La completa trasformazione in ghiaccio (0.9 g/cm3) è un processo ancora più lento che può richiedere anche più di 100 anni e avviene per compattazione della neve sotto accumuli di decine di metri di spessore. Nei ghiacciai delle zone temperate il processo è accelerato dall'eventuale fusione della neve durante il dì e dalla successiva trasformazione per congelamento, direttamente in ghiaccio, durante la notte dell'acqua formatasi. Occorrono comunque in media cinque anni perché si formi ghiaccio sotto un accumulo di neve spesso una ventina di metri.

L'ho sempre detto che wikipedia è una gran cosa !!!!!!!!
 
la chiusura non arresta lo scioglimento dei ghiacciai!!! il clima scioglie le nevi perenni e i ghiacciai non gli sciatori!. Possiamo anche non sciarci ma la conclusione sarà la stessa.

I ghiacciai per riformarsi hanno bisogno non di pochi anni ma di decenni se non secoli....

I danni fatti per esempio dall'estate 2003, non potranno mai essere compensati da un inverno "carico" come questo...


non dirlo a me......:D sono completamente d'accordo con te
 
occhio, non intendo dire che si sono ripresi del tutto!
ma dico che con gli ultimi anni abbastanza nevosi, e le temperature non molto alte ( l'estate scorsa tutto sommato non è stata un'estate caldissima), secondo la situazione è già migliorata ma non nel senso che non dobbiamo più preoccuparci del ritiro dei ghiacciai, ma nel senso che per ora possiamo anche tirare un "sospiro di sollievo"

questa è una acagata galattica :D :D

i Ghiacciai hanno tempi di reazione molto lunghi e uno o due inverni non fanno nulla.
Inoltre hanno bisogno di:

A) frote accumulo Autunnale
b) accumulo primaverile
c) Giugno - Luglio - Agosto freschi e con precipitazioni nevose che arrivino a 2800 metri

e tutto ciò serve per anni, altrimenti...è tutto inutile:il 2003 è stato un anno abbasdtanza nevoso in inverno . . .in estate caldo torrido, giorni e gionri con lo zero termico sopra i 4500 metri (se ben mi ricordo) e i risultati sono stati drammatici.

Non abbiamo tirato un respiro di sollievo, forse ci hanno messo una mascherina ad ossigeno, ma FORSE :D
 
ah, piccola nota:

i bilanci sull'andamento dei ghiacciai si fanno a Settembre, ora come ora si parla di aria fritta perchè manca ancora tutta l'ablazione !
 
ah, piccola nota:

i bilanci sull'andamento dei ghiacciai si fanno a Settembre, ora come ora si parla di aria fritta perchè manca ancora tutta l'ablazione !

Mah, non è che si parli di aria fritta, nel senso che è vero che i bilanci si fanno alla fine dell'anno idrologico, ma non è vero che conta solo quanto sarà fresca l'estate: come ho scritto prima, e come hai scritto tu stesso, conta la stagione di accumulo quanto quella di ablazione.
E i dati dicono oggettivamente "a metà dell'opera" ci siamo :D

Adesso manca l'altra metà, che sarà quella ( siamo d'accordo ) determinante.
 
questa è una acagata galattica :D :D

i Ghiacciai hanno tempi di reazione molto lunghi e uno o due inverni non fanno nulla.
Inoltre hanno bisogno di:

A) frote accumulo Autunnale
b) accumulo primaverile
c) Giugno - Luglio - Agosto freschi e con precipitazioni nevose che arrivino a 2800 metri

e tutto ciò serve per anni, altrimenti...è tutto inutile:il 2003 è stato un anno abbasdtanza nevoso in inverno . . .in estate caldo torrido, giorni e gionri con lo zero termico sopra i 4500 metri (se ben mi ricordo) e i risultati sono stati drammatici.

Non abbiamo tirato un respiro di sollievo, forse ci hanno messo una mascherina ad ossigeno, ma FORSE :D

non so più come dirvelo :D :rotlf:
sospiro di sollievo nel senso che siamo un POCHINO più tranquilli, se avesse fatto un inverno con poca neve, sicuramente la situazione sarebbe stata peggiore.. "sospiro di sollievo" tra virgolette . perchè secondo me 4-5 metri di neve sui ghiacciai qualcosina fanno, un pò lo rallenteranno sto maledetto scioglimento!
poi se farà un estate torrida non lo so io, però se non fosse stata una stagione straordinaria come questa, i ghiacciai ne soffrirebbero di più, o no?
 
Mah, non è che si parli di aria fritta, nel senso che è vero che i bilanci si fanno alla fine dell'anno idrologico, ma non è vero che conta solo quanto sarà fresca l'estate: come ho scritto prima, e come hai scritto tu stesso, conta la stagione di accumulo quanto quella di ablazione.
E i dati dicono oggettivamente "a metà dell'opera" ci siamo :D

Adesso manca l'altra metà, che sarà quella ( siamo d'accordo ) determinante.

non vale . . . tu e il senese avete un palese conflitto di interessi!!!!
 
Mah, non è che si parli di aria fritta, nel senso che è vero che i bilanci si fanno alla fine dell'anno idrologico, ma non è vero che conta solo quanto sarà fresca l'estate: come ho scritto prima, e come hai scritto tu stesso, conta la stagione di accumulo quanto quella di ablazione.
QUOTE]

ti posso dire che la "freschezza" dell'estate conta per un buon 70-80%...una stagione di accumuli clamorosa può essere neutralizzata da due mesi di anticicloni nordafricano e isotermi over 4000
 
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