pierr
Well-known member
dopo il reportage focalizzato sulle piste ( http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=30070 ) tocca ora alla descrizione fotografica di alcuni fuoripista che ho fatto alle Trois Vallees in settimana bianca. Purtroppo la qualità della neve era molto scarsa (per parecchi giorni ha fatto caldo estremo e notti fredde dopo le ultime abbondanti nevicate), per cui alla fine ogni fuoripista è stata più l'occasione per una piacevole gita lontano da piste e impianti che non per fare grandi curve.
I 4 fuoripista che mostro sono molto famosi e parecchio monitorati. Gli impiantisti tendono a tenere chiuso l'impianto se percepiscono il minimo rischio, e in caso di dubbio in cima a ogni impianto c'è la casetta in cui chiedere eventualmente informazioni allo ski patroller.
Tranne nel caso del Lac du Lou dove non c'è nessuna indicazione (ma parecchie tracce) la partenza degli itinerari è chiaramente indicata in cima al rispettivo impianto attraverso lunghe recinzioni e avvisi di pericolo e di fine delle responsabilità da parte dei gestori del comprensorio.
Dal punto di vista tecnico nessuno degli itinerari è granchè difficile se percorso per le linee più semplici, e mi sento con tranquillità di consigliarli a chi da poco si sta avvicinando al fuoripista. Ovviamente in ciascuno si possono fare divagazioni per cercare pendenze più importanti, ma nulla di estremo.
In ordine di difficoltà, partendo dal più facile e meno rischioso (le due cose in questo caso vanno abbastanza a braccetto), li ordinerei così (i nomi che uso degli itinerari possono essere sbagliati, correggetemi se conoscete il nome corretto):
1) Lac du Lou da Cime Caron
2) Pierre Lory da Pointe du Bouchet
3) Mont Vallon verso vallone di Borgne
4) Creux Noirs verso Aiguille du Fruit
uso lo stesso ordine per i reportage:
LAC DU LOU da Cime Caron:
la zona è servita da ben 4 impianti, ognuno dei quali dà accesso a linee molto diverse, quindi fondamentalmente sono 4 fuoripista diversi tutti interessanti e con condizioni parecchio diverse. I 4 fuoripista terminano subito a valle del lago, dopodichè uno stradino regolarmente battuto (pistino blu nella mappa sotto) riporta alle piste (seggiovia Plan de l'Eau che risale verso Val Thorens, o stradino Bld Cumin che porta sotto Les Menuires).
Dal lato Les Menuires (esposizione sud, da fare quindi subito dopo una buona nevicata) si può partire dalla cima di La Masse per un itinerario parecchio lungo ma in parte composto da uno stradino obbligato. Si può inoltre partire in cima allo skilift La Masse con un dislivello un po' più corto ma linea più diretta. Entrambi i fuoripista sono anche un buon modo per recarsi velocemente da Les Menuires a Val Thorens anzichè utilizzare impianti spesso molto affollati.
Dal lato Val Thorens i fuoripista sono esposti a nord e quindi la neve regge molto più a lungo. La linea più ripida e diretta, ma più corta, si fa salendo con la seggiovia Boismint. La linea più lunga e panoramica, ma più facile, si fa partendo da Cime Caron ed è l'oggetto delle foto di questo reportage.
La parte più difficile del percorso dal Caron, ma nulla di insormontabile, è certamente l'ingresso, il che facilita molto per capire se si può affrontare il fuoripista: da Cime Caron si scende per pochi metri la pista rossa Col de l'Audzin, e dopo la curva a U e per qualche centinaio di metri il lato sinistro si rivolge verso il vallone del lac du Lou, prima di scollinare verso il lato Val Thorens. Occorre cercare il punto di ingresso adatto, perchè per quasi tutta la zona di ingresso ci saranno pietre anzichè passaggi sciabili. Non ci sono indicazioni (neanche recinzioni o segnali di pericolo) ma centinaia di tracce indicheranno chiaramente la via. Io ho fatto il secondo dei due ingressi, anche se ho visto parecchie tracce venire da un ingresso più alto, che evidentemente ho perduto.
Dopo il primo muretto di ingresso, i pendii si allargano e diventano più facili, ognuno può scegliersi la propria linea in piena libertà e trovare la propria via. Io consiglio di cercare di tenere la linea sinistra, in modo da trovare meno tracce (la maggioranza va a destra), pendenze più interessanti (inframezzati però a pianori più lunghi) e esposizione e neve migliore (ho trovato anche un pò di polverina sopravvissuta ai tanti giorni a 15 gradi.
Infine, dopo un chiaro pianoro, i percorsi convergono e si comincia un lungo traverso verso destra, molto tracciato e sempre in discesa, per superare il lago sotto di noi.
Gli sciatori non avranno problemi per tutto il percorso. Per gli snowboarder, consiglio un minimo di esperienza in più in modo da avere l'occhio per scegliere le linee migliori per evitare di impantanarsi su zone piatte (la prima volta ho fatto il fuoripista anche con uno snowboarder poco esperto e per pochissimi minuti siamo riusciti a rientrare a Meribel prima della chiusura degli impianti. Da allora me ne sono andato in fuoripista da solo).
la linea vista dal lato opposto, in cima allo skilift La Masse. Si nota bene il lungo traverso finale sopra il lago. In basso, la linea seguita partendo da La Masse:
la parte iniziale, vista dall'alto:
e dal basso:
foto dell'ampia zona mediana:
il pianoro (piccolo laghetto?) dopo il quale le diverse linee si riunificano e comincia il traverso:
VALLONE DI PIERRE LORY da Pointe du Bouchet :
il vallone scavato dal ghiacciaio Bouchet (che occupa ormai poche centinaia di metri in cima) ha pendenze estremamente limitate per tutto il suo percorso. E' raggiungibile in due modi:
-da Val Thorens, salendo in cima alla seggiovia Col e andando in sci di fondo verso destra bordeggiando il grande mare di ghiaccio del ghiacciaio Chaviere (spettacolo stupendo), per poi risalire circa 30 metri di dislivello a piedi e svalicare il col di Pierre Lory.
-dal lato Orelle, con le seggiovie Peyron e Bouchet e scendendo di fronte a sinistra rispetto all'uscita della seggiovia. La discesa al vallone sarà l'unica pendenza seria del fuoripista. Io l'ho trovata composta da gobbe molto dure.
qui la discesa dall'arrivo della seggiovia al vallone: si può scegliere se scendere a destra (sinistra della foto) su pendenze più facili che portano sul cuore del ghiacciaio, o tenere a sinistra (destra della foto) la linea più diretta e pendenze più importanti
e qui uno sguardo dalla linea da me scelta (verso destra, più facile) verso il ghiacciaio. Si intuisce facilmente il passaggio del Col di Pierre Lory che si supera venendo da Val Thorens.
sono arrivato sul piatto ghiacciaio:
dall'altro lato del vallone, la zona probabile di arrivo del funitel a va e vieni che dovrebbe essere costruito nei prossimi anni dal lato Val Thorens (partendo dall'arrivo della seggiovia Portette). Come si vede non sarebbe difficile costruire piste che scendano dal lato Orelle. Mi auguro comunque che la zona venga lasciata a fuoripista, anche se la vedo dura.
dal ghiacciaio, un altro sguardo verso monte e il Col di Pierre Lory:
e ora qualche immagine del vallone nella sua interezza. La neve era molto dura, praticamente ghiaccio, ben piallato dal vento :
in fondo la seggiovia Rosael e il rientro nelle piste:
VALLONE DEL GHIACCIAIO BORGNE da Mont Vallon:
l'itinerario l'ho fatto nell'unico pomeriggio con cielo coperto della mia settimana bianca, per cui le foto non saranno granchè.
In cima alla cabinovia, ci si butta subito verso sinistra (rispetto alla linea verso valle dell'impianti) nell'unico passaggio aperto tra le rocce, appena prima che la pista si divide in due (Campagnol diritto, Combe Vallon a destra). E'impossibile sbagliare ingresso, perchè è chiarissimo.
Il muro iniziale è la parte più difficile, soprattutto con pessima neve (esposizione sud ovest) come l'ho trovata io. Dopodichè si può scegliere la linea che si vuole, io ho preferito fare un lungo traverso per arrivare al centro del vallone di Borgne. L'ultima parte è un divertente semipiano pieno di ondulazioni
muretto iniziale:
alla fine del muretto si arriva in una facile valletta, oltre la quale si aprono diverse opzioni di linea:
il muretto iniziale visto da sotto. Si intravedono le varie roccette che spuntavano:
il pendio poi si allarga alla grande:
molti scelgono di continuare in traverso sulla linea più alta per trovare neve e pendenze migliori:
una foto della zona, scattata in una giornata migliore dalla pista Campagnol.
Per gli esperti scialpinisti, deve essere fantastico sciare l'intero vallone partendo in cima al ghiacciaio di Borgne. Per arrivarci, si risale in sci alpinismo il ghiacciaio di Chaviere (partendo dalla cima della seggiovia Col di Val Thorens), poi si scende in parte il ghiacciaio di Gebroulaz (quello che si vede bene in cima a Mont Vallon) facendo attenzione ai parecchi crepacci, e poi si risale un suo ramo secondario che porta alla cresta in cui nasce il ghiacciaio di Borgne. Si tenga comunque conto che il tour è all'interno del parco nazionale in cui è vietato sciare. Difficile però essere fermati visto che la parte finale è comune al fuoripista da Mont Vallon e al di fuori del parco.
AIGUILLE DU FRUIT da Creux Noirs :
una volta in cima alla seggiovia Creux Noirs, si cammina o si scaletta verso sinistra per un centinaio di metri in leggera salita lungo la cresta. E' una zona molto panoramica, che consiglio anche agli sciatori di pista come una ottima zona per un bel pranzo al sacco.
foto panoramica verso destra (lato Mottaret). Da sinistra a destra il ghiacciaio Gebroulaz, il Mont Vallon, la zona delle piste dal Mont Vallon, più lontane in fondo allo stesso vallone la zona del Mont de la Chambre che collega a Val Thorens e Les Menuires, a destra la zona della cima 3Marches (che collega a Les Menuires) e le piste facili che scendono verso Mottaret. In basso alla foto, la zona del Lac de Tueda, con sopra lo skiweg Ours. Siamo qui dentro al parco nazionale della Vanoise.
e foto panoramica verso sinistra (lato Courchevel) col vallone che scierò io. Sul versante in fondo, a sinistra le piste della zona Chanrossa, a destra l'Aiguille du Fruit, sotto la quale si può andare a sciare traversando parecchio lungo una variante di questo fuoripista che sto descrivendo.
Si può notare una grande traccia in alto a destra che taglia tutto il vallone e scollina dall'altra parte. E' il traverso per raggiungere il successivo vallone (che non ho fatto).
qui una foto dal basso per fare vedere i due valloni. Io ho fatto quello a destra, rimpiangendo però poi il non aver fatto quello a sinistra, più panoramico e con neve migliore. In alto al centro coi trattini verdi ho segnato il traverso, mentre coi puntini ho segnato la continuazione del traverso, che prosegue sull'altro lato (quello verso Mottaret).
scatto preso in un altra occasione dal lato opposto (Mottaret), con un immagine presa circa a metà della Combe Vallon, dove si apre la possibilità per scendere fuoripista verso il Lac de Tueda (itinerario che non ho fatto). Ho segnato coi puntini verdi la parte di stradino che si fa in cresta da questo lato. A destra del Monte Bianco che spunta dietro, la Pointe Emilienne (icona del fuoripista in Trois Vallees) e le prime pendici dell'Aiguille du Fruit.
Alcune immagini prese dal vallone che ho fatto io. In fondo, la seggiovia e le piste della zona Chanrossa:
Alla fine del vallone taglio verso destra per raggiungere la parte bassa del secondo vallone, quello che avrei voluto fare e che scende dalla Pointe Emilienne. Volendo, si può preseguire il traverso per scendere i pendii sotto l'Aiguille du Fruit:
Io però decido di scendere subito: le tracce ormai sono molte di meno e la neve è eccezionale, sembra una pista appena battuta ma con neve molto più morbida, e mentre la si scia fa "frrrrrrrrr".
Poi il pendio diventa molto piatto e si scia su una innumerevole quantità di grandi gobboni naturali molto divertenti se presi ad alta velocità, fino a raggiungere la fine della pista nera di Chanrossa. Un'ultimo sguardo all'indietro per un'ultima foto panoramica, in cui si distingue chiaramente la Pointe Emilienne a destra dell'Aiguille du Fruit:
I 4 fuoripista che mostro sono molto famosi e parecchio monitorati. Gli impiantisti tendono a tenere chiuso l'impianto se percepiscono il minimo rischio, e in caso di dubbio in cima a ogni impianto c'è la casetta in cui chiedere eventualmente informazioni allo ski patroller.
Tranne nel caso del Lac du Lou dove non c'è nessuna indicazione (ma parecchie tracce) la partenza degli itinerari è chiaramente indicata in cima al rispettivo impianto attraverso lunghe recinzioni e avvisi di pericolo e di fine delle responsabilità da parte dei gestori del comprensorio.
Dal punto di vista tecnico nessuno degli itinerari è granchè difficile se percorso per le linee più semplici, e mi sento con tranquillità di consigliarli a chi da poco si sta avvicinando al fuoripista. Ovviamente in ciascuno si possono fare divagazioni per cercare pendenze più importanti, ma nulla di estremo.
In ordine di difficoltà, partendo dal più facile e meno rischioso (le due cose in questo caso vanno abbastanza a braccetto), li ordinerei così (i nomi che uso degli itinerari possono essere sbagliati, correggetemi se conoscete il nome corretto):
1) Lac du Lou da Cime Caron
2) Pierre Lory da Pointe du Bouchet
3) Mont Vallon verso vallone di Borgne
4) Creux Noirs verso Aiguille du Fruit
uso lo stesso ordine per i reportage:
LAC DU LOU da Cime Caron:
la zona è servita da ben 4 impianti, ognuno dei quali dà accesso a linee molto diverse, quindi fondamentalmente sono 4 fuoripista diversi tutti interessanti e con condizioni parecchio diverse. I 4 fuoripista terminano subito a valle del lago, dopodichè uno stradino regolarmente battuto (pistino blu nella mappa sotto) riporta alle piste (seggiovia Plan de l'Eau che risale verso Val Thorens, o stradino Bld Cumin che porta sotto Les Menuires).
Dal lato Les Menuires (esposizione sud, da fare quindi subito dopo una buona nevicata) si può partire dalla cima di La Masse per un itinerario parecchio lungo ma in parte composto da uno stradino obbligato. Si può inoltre partire in cima allo skilift La Masse con un dislivello un po' più corto ma linea più diretta. Entrambi i fuoripista sono anche un buon modo per recarsi velocemente da Les Menuires a Val Thorens anzichè utilizzare impianti spesso molto affollati.
Dal lato Val Thorens i fuoripista sono esposti a nord e quindi la neve regge molto più a lungo. La linea più ripida e diretta, ma più corta, si fa salendo con la seggiovia Boismint. La linea più lunga e panoramica, ma più facile, si fa partendo da Cime Caron ed è l'oggetto delle foto di questo reportage.
La parte più difficile del percorso dal Caron, ma nulla di insormontabile, è certamente l'ingresso, il che facilita molto per capire se si può affrontare il fuoripista: da Cime Caron si scende per pochi metri la pista rossa Col de l'Audzin, e dopo la curva a U e per qualche centinaio di metri il lato sinistro si rivolge verso il vallone del lac du Lou, prima di scollinare verso il lato Val Thorens. Occorre cercare il punto di ingresso adatto, perchè per quasi tutta la zona di ingresso ci saranno pietre anzichè passaggi sciabili. Non ci sono indicazioni (neanche recinzioni o segnali di pericolo) ma centinaia di tracce indicheranno chiaramente la via. Io ho fatto il secondo dei due ingressi, anche se ho visto parecchie tracce venire da un ingresso più alto, che evidentemente ho perduto.
Dopo il primo muretto di ingresso, i pendii si allargano e diventano più facili, ognuno può scegliersi la propria linea in piena libertà e trovare la propria via. Io consiglio di cercare di tenere la linea sinistra, in modo da trovare meno tracce (la maggioranza va a destra), pendenze più interessanti (inframezzati però a pianori più lunghi) e esposizione e neve migliore (ho trovato anche un pò di polverina sopravvissuta ai tanti giorni a 15 gradi.
Infine, dopo un chiaro pianoro, i percorsi convergono e si comincia un lungo traverso verso destra, molto tracciato e sempre in discesa, per superare il lago sotto di noi.
Gli sciatori non avranno problemi per tutto il percorso. Per gli snowboarder, consiglio un minimo di esperienza in più in modo da avere l'occhio per scegliere le linee migliori per evitare di impantanarsi su zone piatte (la prima volta ho fatto il fuoripista anche con uno snowboarder poco esperto e per pochissimi minuti siamo riusciti a rientrare a Meribel prima della chiusura degli impianti. Da allora me ne sono andato in fuoripista da solo).
la linea vista dal lato opposto, in cima allo skilift La Masse. Si nota bene il lungo traverso finale sopra il lago. In basso, la linea seguita partendo da La Masse:
la parte iniziale, vista dall'alto:
e dal basso:
foto dell'ampia zona mediana:
il pianoro (piccolo laghetto?) dopo il quale le diverse linee si riunificano e comincia il traverso:
VALLONE DI PIERRE LORY da Pointe du Bouchet :
il vallone scavato dal ghiacciaio Bouchet (che occupa ormai poche centinaia di metri in cima) ha pendenze estremamente limitate per tutto il suo percorso. E' raggiungibile in due modi:
-da Val Thorens, salendo in cima alla seggiovia Col e andando in sci di fondo verso destra bordeggiando il grande mare di ghiaccio del ghiacciaio Chaviere (spettacolo stupendo), per poi risalire circa 30 metri di dislivello a piedi e svalicare il col di Pierre Lory.
-dal lato Orelle, con le seggiovie Peyron e Bouchet e scendendo di fronte a sinistra rispetto all'uscita della seggiovia. La discesa al vallone sarà l'unica pendenza seria del fuoripista. Io l'ho trovata composta da gobbe molto dure.
qui la discesa dall'arrivo della seggiovia al vallone: si può scegliere se scendere a destra (sinistra della foto) su pendenze più facili che portano sul cuore del ghiacciaio, o tenere a sinistra (destra della foto) la linea più diretta e pendenze più importanti
e qui uno sguardo dalla linea da me scelta (verso destra, più facile) verso il ghiacciaio. Si intuisce facilmente il passaggio del Col di Pierre Lory che si supera venendo da Val Thorens.
sono arrivato sul piatto ghiacciaio:
dall'altro lato del vallone, la zona probabile di arrivo del funitel a va e vieni che dovrebbe essere costruito nei prossimi anni dal lato Val Thorens (partendo dall'arrivo della seggiovia Portette). Come si vede non sarebbe difficile costruire piste che scendano dal lato Orelle. Mi auguro comunque che la zona venga lasciata a fuoripista, anche se la vedo dura.
dal ghiacciaio, un altro sguardo verso monte e il Col di Pierre Lory:
e ora qualche immagine del vallone nella sua interezza. La neve era molto dura, praticamente ghiaccio, ben piallato dal vento :
in fondo la seggiovia Rosael e il rientro nelle piste:
VALLONE DEL GHIACCIAIO BORGNE da Mont Vallon:
l'itinerario l'ho fatto nell'unico pomeriggio con cielo coperto della mia settimana bianca, per cui le foto non saranno granchè.
In cima alla cabinovia, ci si butta subito verso sinistra (rispetto alla linea verso valle dell'impianti) nell'unico passaggio aperto tra le rocce, appena prima che la pista si divide in due (Campagnol diritto, Combe Vallon a destra). E'impossibile sbagliare ingresso, perchè è chiarissimo.
Il muro iniziale è la parte più difficile, soprattutto con pessima neve (esposizione sud ovest) come l'ho trovata io. Dopodichè si può scegliere la linea che si vuole, io ho preferito fare un lungo traverso per arrivare al centro del vallone di Borgne. L'ultima parte è un divertente semipiano pieno di ondulazioni
muretto iniziale:
alla fine del muretto si arriva in una facile valletta, oltre la quale si aprono diverse opzioni di linea:
il muretto iniziale visto da sotto. Si intravedono le varie roccette che spuntavano:
il pendio poi si allarga alla grande:
molti scelgono di continuare in traverso sulla linea più alta per trovare neve e pendenze migliori:
una foto della zona, scattata in una giornata migliore dalla pista Campagnol.
Per gli esperti scialpinisti, deve essere fantastico sciare l'intero vallone partendo in cima al ghiacciaio di Borgne. Per arrivarci, si risale in sci alpinismo il ghiacciaio di Chaviere (partendo dalla cima della seggiovia Col di Val Thorens), poi si scende in parte il ghiacciaio di Gebroulaz (quello che si vede bene in cima a Mont Vallon) facendo attenzione ai parecchi crepacci, e poi si risale un suo ramo secondario che porta alla cresta in cui nasce il ghiacciaio di Borgne. Si tenga comunque conto che il tour è all'interno del parco nazionale in cui è vietato sciare. Difficile però essere fermati visto che la parte finale è comune al fuoripista da Mont Vallon e al di fuori del parco.
AIGUILLE DU FRUIT da Creux Noirs :
una volta in cima alla seggiovia Creux Noirs, si cammina o si scaletta verso sinistra per un centinaio di metri in leggera salita lungo la cresta. E' una zona molto panoramica, che consiglio anche agli sciatori di pista come una ottima zona per un bel pranzo al sacco.
foto panoramica verso destra (lato Mottaret). Da sinistra a destra il ghiacciaio Gebroulaz, il Mont Vallon, la zona delle piste dal Mont Vallon, più lontane in fondo allo stesso vallone la zona del Mont de la Chambre che collega a Val Thorens e Les Menuires, a destra la zona della cima 3Marches (che collega a Les Menuires) e le piste facili che scendono verso Mottaret. In basso alla foto, la zona del Lac de Tueda, con sopra lo skiweg Ours. Siamo qui dentro al parco nazionale della Vanoise.
e foto panoramica verso sinistra (lato Courchevel) col vallone che scierò io. Sul versante in fondo, a sinistra le piste della zona Chanrossa, a destra l'Aiguille du Fruit, sotto la quale si può andare a sciare traversando parecchio lungo una variante di questo fuoripista che sto descrivendo.
Si può notare una grande traccia in alto a destra che taglia tutto il vallone e scollina dall'altra parte. E' il traverso per raggiungere il successivo vallone (che non ho fatto).
qui una foto dal basso per fare vedere i due valloni. Io ho fatto quello a destra, rimpiangendo però poi il non aver fatto quello a sinistra, più panoramico e con neve migliore. In alto al centro coi trattini verdi ho segnato il traverso, mentre coi puntini ho segnato la continuazione del traverso, che prosegue sull'altro lato (quello verso Mottaret).
scatto preso in un altra occasione dal lato opposto (Mottaret), con un immagine presa circa a metà della Combe Vallon, dove si apre la possibilità per scendere fuoripista verso il Lac de Tueda (itinerario che non ho fatto). Ho segnato coi puntini verdi la parte di stradino che si fa in cresta da questo lato. A destra del Monte Bianco che spunta dietro, la Pointe Emilienne (icona del fuoripista in Trois Vallees) e le prime pendici dell'Aiguille du Fruit.
Alcune immagini prese dal vallone che ho fatto io. In fondo, la seggiovia e le piste della zona Chanrossa:
Alla fine del vallone taglio verso destra per raggiungere la parte bassa del secondo vallone, quello che avrei voluto fare e che scende dalla Pointe Emilienne. Volendo, si può preseguire il traverso per scendere i pendii sotto l'Aiguille du Fruit:
Io però decido di scendere subito: le tracce ormai sono molte di meno e la neve è eccezionale, sembra una pista appena battuta ma con neve molto più morbida, e mentre la si scia fa "frrrrrrrrr".
Poi il pendio diventa molto piatto e si scia su una innumerevole quantità di grandi gobboni naturali molto divertenti se presi ad alta velocità, fino a raggiungere la fine della pista nera di Chanrossa. Un'ultimo sguardo all'indietro per un'ultima foto panoramica, in cui si distingue chiaramente la Pointe Emilienne a destra dell'Aiguille du Fruit: