2-7.III.08 – Vacanze Fassane ... e oltre

Heinz61

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Quest’inverno, per motivi vari, ho dovuto affidarmi ad un’unica settimana “bianca” per placare la mia sete di montagna e di sci. Base: Canazei, Hotel 3 stelle, adiacente la partenza della telecabina Canazei/Pecol. Una location che si è rivelata praticamente perfetta.

Sabato 1 marzo: Arrivo a Canazei verso le 15:30. C’è caldo e piove! Neve: forse, ma se c’era era confinata oltre le nubi. Per di più, la direz. del Dolomitisuperski comunica la chiusura dei passi del Sellaronda causa forte vento in quota anche per domenica. Se non è sfiga questa! Dopo aver debitamente maledetto l’indice NAO++, l’anticiclone di matrice sub-tropicale, etc., nonostante tutto, facciamo il nostro skipass 6-gg. Dol.Superski, e domani andiamo su.

Domenica 2 marzo: Sole e caldo. Saliamo e rimaniamo in zona Belvedere, sia per togliere la ruggine dalle ginocchia, sia perchè altrove non si può andare. Il rientro da Arabba (segg. Lezuo) è chiuso, e mi sa anche gli impianti in zona alta Col Rodella. Nonostante il caldo, al Belvedere c’è da sciare. Come al solito, nel Dolomitisuperski, ci sanno davvero fare con impianti di innevamento e preparazione piste. Non nevica e c’è sempre sole dal 4 febbraio!
Vi posto un pò di foto, abbastanza eloquenti.
Il Sass Becè visto dalla Baita Gherdeccia
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Causa forte vento, la seggiovia esaposto è ferma e i seggiolini rimossi

Vista sul Belvedere di Canazei
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Si nota la stazione a monte della nuova Telecabina Toè

Vista sul Sassolungo
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Sembra una foto scattata ad aprile. Invece siamo soltanto al 2 marzo

Il Col de Rossi
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La funivia Pecol/Col de Rossi mi sembra adesso un pò ridondante
 
Lunedì 3 marzo: Ancora sole e caldo. La mattina scivola via con le selezioni della scuola sci dei bambini. Riesco solo a fare una Lezuo, sempre e comunque bella e divertente.

Mitica Lezuo
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Al pomeriggio, verso le 14:00, idea: andiamo a provare il Ciampac, mai fatto prima. Arriviamo sino al Col de Valvacin, in area Buffaure, utilizzando le nuove piste ed impianti di collegamento che attraversano la Val Jumela. La discesa verso Pozza mi incuriosiva, ma l’aspetto che presentava già la parte alta, esposta al sole, mi ha sconsigliato dal proseguire. Sarà per la possima volta! Per il resto, cosa dire? La pista azzurra (Orsa Maggiore) che va da Sella Brunech verso Pozza è un collegamento facile facile, mentre quella rossa che rientra dal Col de Valvacin verso il Ciampac (Pala del Geiger) è abbastanza carina. Tutto il comprensorio del Ciampac nell’insieme mi è piacuto. Da passarci volentieri una mezza giornata e forse di più. Con il vantaggio che non c’è praticamente nessuno, al confronto con il Belvedere. E poi c’è la “nera” del Ciampac, che scende verso Alba. Bella, nonostante il caldo, grazie all’esposizione verso nord. Una “nera” comunque non impossibile: l’ho fatta con i miei figli (la più piccola di 9 anni, che scia 1 settimana l’anno).

Pista Orsa Maggiore in Val Jumela
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Sempre l'Orsa Maggiore
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Stavolta vista dalla seggiovia quadriposto che risale verso Sella Brunech nella skiarea Ciampac

La skiarea del Ciampac vista da Sella Brunech
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In mezzo, in alto, si intravede la Marmolada

Sempre la skiarea del Ciampac vista dall'alto
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La neve non manca, e di gente davvero poca

Il gruppo del Sella visto dalla conca del Ciampac
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La nera del Ciampac
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La vista dal basso non rende bene l'idea della pendenza
 
Martedì 4 marzo: Finalmente ecco la neve! Inizia la notte di lunedì e va avanti sino al pomeriggio. Provo a salire al Belvedere, ma in fresca non so muovermi granchè. Riposo, e giro in paese. Adesso, il paesaggio è davvero splendido: tutta la valle imbiancata nel giro di poche ore! Con questa botta, a meno di anticicloni prolungati, si va avanti sino a fine marzo e oltre!

Mercoledì 5 marzo: Si va in Val Gardena! Sole splendido e temperature finalmente rigide. Peccato solo per il vento, a voler cercare il pelo nell’uovo. Ci fermiamo con gli amici in zona Plan de Gralba, con puntata pomeridiana sino al Monte Pana, a rivedere dove i miei figli hanno imparato a sciettare. Amarcord!

Rifugio Piz Seteur in alta Val Gardena
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La seggiovia che appare nella foto è appena stata rinnovata

Seggiovia Città dei Sassi
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Monte Pana - pomeriggio del 5 marzo
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La zona del campo scuola, con i vari skilift

Piz Sella visto dal Mont de Seura, sopra Monte Pana
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La foto è un pò sfuocata. Mi piace però il contrasto tra l'ombra sul Piz ed il sole sulle rocce del Sella alle spalle

Il Ciampinoi e la parte alta della Sasslong
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Boschetto innevato dietro il Rifugio Comici
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Foto scattata dalla seggiovia Tramans

Il muretto del Piz Sella
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Vista sul Belvedere dalla skiarea del Col Rodella
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La foto è un pò sovraesposta, ma rende l'idea del buon innvemanto
 
GRande!! ottimo reportage..hai fatto bene ad uscire un po' dal circuito del sellaronda con il ciampac e il monte pana..sono sempre bei comprensori
 
Giovedì 6 marzo: The Big One day. Finalmente tocca anche a me provare questo celebre Skitour della Grande Guerra. Direi per “selezione naturale”, mi accompagnano solo il figlio 17-enne ed una ragazza, figlia di amici. In due fanno 10 anni meno del sottoscritto. L’idea era quella di andare in auto sino al Passo Fedaia, in modo da prendere il primo skibus da Sottoguda alle 9:04 e rientrare da Arabba in tempo per fare magari una deviazione in Marmolada. Macchè! Come un pirlotto, provo ad avviare l’auto alle 7:45: niente! Per forza - mi dice il proprietario dell’Hotel - ce l’hai il gasolio alpino? Faccio io: What??? Certo - fa lui - con -13°C a quest’ora è tutto un ghiaccio ... Ma và. Allora lascio le chiavi all’onest’uomo che si incarica di riprovare al pomeriggio, prendo su gli sci e aspettiamo pazientemente le 8:30 davanti all’entrata della telecabina del Belvedere. Siamo praticamente i primi. Notevole comunque che entro le 8:25, all’apertura dei “cancelli”, già una decina di skibus abbiano scaricato qualche centinaio di sciatori, ansiosi di non perdere neanche 1 minuto! Comunque, siamo i primi anche a prendere la segg. esaposto del Sass Becè. Grazie al cielo non ci fanno aspettare l’orario canonico di apertura. Immaginate la Lezuo fatta per primi alle 9:00 del mattino: uno spettacolo! Molto belle anche le piste della zona di Passo Padon.

La pista servita dalla seggiovia Sass de la Vegla
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Pista che dal Passo Padon scende verso Arabba
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Spettacolare Marmolada dal passo Padon
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Discesa verso Malga Ciapela
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Sullo sfondo, il Civetta

Tra una foto, una ripresa con la videocamera, la richiesta di indicazioni per trovare l’imbocco dei Serrai, arriviamo a stento a prendere lo skibus per Alleghe: sono le 10:34. Se penso a quanto “inchiostro” abbiamo speso per discutere dell’attraversamento a piedi di Arabba! Sottoguda al confronto mi è sembrata una maratona! Ma lo sci è anche questo, almeno per me: spero che un giorno ai miei figli non capiti di dover attraversare i Serrai a bordo di un trenino tipo roller-coaster.

Serrai di Sottoguda
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Questa si commenta da sè: non siamo sull'Himalaya, ma sulle Dolomiti
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Comunque sia, viaggiamo con 1 h e 30’ di ritardo rispetto al mio schedule, e già comincio a pensare ad un ev. piano alternativo per rientrare da Arabba a Canazei al pomeriggio! Per il momento, tutto va liscio come l’olio, e riesco ad apprezzare la mia prima volta in zona SkiCivetta: bello il panorama da Col dei Baldi e bella la rossa No.23 (Fertazza) che scende verso Pescul.

Un classico: il Pelmo visto dal Col dei Baldi
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Pista Fertazza
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Anche qui abbiamo fortuna con lo skibus, preso al volo. Il problema è che l’autista da quest’anno deve assolvere al suo compito di esattore dei biglietti, mantenendo i tempi del collegamento col Rifugio Fedare. Il risultato è che la salita su per i tornanti del Passo Giau somiglia molto ad una crono-scalata da rally! Roba da stomaci forti! Dopo la lenta e surgelante salita in segg. verso Forcella Averau, finalmente siamo al cospetto delle Cinque Torri e di Cortina!

Cinque Torri, viste dalla pista che scende da Forcella Averau
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Ancora le Cinque Torri, viste dal Rif. Scoiattoli
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Il Sorapis e la skiarea del Faloria
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Il tempo di una discesa, di un terzo skibus, ed eccoci ai piedi del Lagazuoi. Qui la fila è quasi biblica: se continua così, il Giro della Grande Guerra mi diventa più affollato dei Quattro-Passi! La discesa dell’Armentarola, invece, complici forse le nubi, il traffico, la stanchezza, l’abbondante nevicata, mi ha un pò deluso: forse l’avevo caricata di un’aspettativa esagerata.

La Tofana di Rozes dal Rifugio Lagazuoi
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Cascate di ghiaccio lungo la pista Armentarola
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Il ritardo accumulato mi suggerisce di non indugiare a fare la fila al mitico Rif. Scotoni. Ci fermiamo per un panino veloce alla Capanna Alpina e non rinunciamo al traino con i cavalli da slitta verso l’Armentarola.

Rifugio Capanna Alpina
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Ormai è quasi un allevamento canino "pensile": splendidi

Pronti?
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Il resto è solo un comodo rientro verso Arabba, attraverso l’Altabadia. Ho optato per il percorso Rif. Biok, Pralongià, Cherz, nonostante la lentezza dell’ultimo impianto, per evitare ev. file al Boè.

Un doveroso tributo al monte simbolo del Giro della Grande Guerra: il Col di Lana visto dal Rif. La Vizza
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Rientriamo ad Arabba per le 16:00 ca. e proseguiamo giù per il rovinatissimo muretto di Portavescovo. Ma questo era messo in conto. Scolliniamo alle 16:50 sul Sass Becè: è fatta! Giornata memorabile, forse difficile per me da ripetere: neve e temp. perfette, anche abbastanza sole sino alle 11:00. Ne valeva proprio la pena!
 

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Venerdì 7 marzo: La meta di oggi è lo skicarosello dell’Altabadia, un intrico di pistine blu di tutto riposo, che non conosco, e che servono a preservare le gambe per il rientro nel tran-tran del lavoro, lunedì prossimo: Gran Risa ed Alting aspetteranno la prossima volta! Il mio gruppo ha solo da eccepire sul rientro da Portavescovo. Allora, suggerisco di andare in auto ad Arabba attraverso il Pordoi. L’idea si è rivelata buona. Assolto il compito di filmare la garetta di fine corso della bambina, al Belvedere, tra una cosa e l’altra ci muoviamo da Arabba non prima delle 12:00. In tempo comunque per gustare, nonostante la giornata uggiosa (e di nuovo calduccia), il comprensorio dell’Altabadia, con pausa pranzo al Rif. Las Vegas. Davvero non male! Rientriamo ad Arabba soltanto alle 17:00. La settimana è volata e di meglio non potevo chiedere per festeggiare il mio compleanno.

Una classicissima: la chiesetta sul Pralongià
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Piz La Ila, visto dal Rifugio Las Vegas
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Piste in zona La Brancia e Braia Fraida
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Sullo sfondo il Sella

Il paesino di Colfosco visto dalla Pista No.5, sopra Corvara
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Per concludere, volevo ringraziare (mi perdonerete la retorica):
1) Il buon Dio, che ci ha regalato le Dolomiti e (sia pure ultimamente con una certa parsimonia) la neve, il freddo ed il bel tempo
2) I miei compagni di avventure: moglie, figli ed amici, tutti con una sufficiente passione per lo sci e la montagna
3) Voi tutti skiforumisti, senza i quali non avrei mai saputo pianificare e gustare così bene la mia vacanza (gli amici hanno avuto di che prendermi bonariamente in giro, per come li ho guidati attraverso piste ed impianti che spesso vedevo per la prima volta)
4) Il proprietario del mio Hotel a Canazei, che ha riavviato il motore della mia auto, senza che dovessi regalare 200 Euro al carro attrezzi ...

That's all, folks! Ragazzi, alla prossima!
 
Foto molto belle e reportage molto completo. Skitaggo subito!
Per fortuna che hai beccato la neve altrimenti... che tristezza!
 
complimenti report completo e ricco di belle foto!

e sei anche riuscito a farti il giro della Grande Guerra passando dai serrai, magnifici!

p.s. per riavviare l'auto con la paraffina del gasolio ghiacciata è sufficiente lasciare l'auto in un posto al caldo (garage) oppure al sole o anche aspettare che la temperatura si alzi. Con la mia auto (nissan x-trail) il motore si sccende al minimo ma nion permette di aumentare di giri: basta lasciarla accesa per 20 min. e poi tutto funziona come prima.
 
che dire ...
ottimo reportage,
e ottima l'idea di provare anche alcuni
dei comprensori "minori" collegate
alle 4 zone attorno al sella ..
ciampac, monte pana, ...
io suggerisco fortemente anche il seceda
ed una escursione a vigo-catinaccio
 
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