kirama
Powder Ranger
Prima parte del reportage: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?p=393049#post393049
Seconda parte del reportage: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?p=393631#post393631
DOMENICA
LA “CANALA”
Dopo i bagordi del sabato sera, la marmottina, la raclette, la poire, ecco che arriva domenica e la “canala”, il couloir.
Domenica, mattina prese le dovute informazioni all’ufficio delle guide sullo stato della neve nel canale, se le soste erano a posto, se c’era qualche altro pericolo, abbiamo lasciata una sulla strada verso Les 2 Alpes, in fondo dove sbuca il canale ed abbiamo iniziato al giornata.
SCI
Che sci usare nel canale?? i Made’n AK o gli Scream?? largo e molle o stretto (non più di tanto poi) e duro??
Era da sabato che ci pensavo, l’esperienza di venerdì nel canale con gli AK non mi aveva lasciato soddisfatto: lo sci è troppo molle (effetto balestra), non riuscivo a fargli fare quello che volevo io, soprattutto quando sul ripido hai bisogno di una risposta immediata dall’attrezzo… le code rialzate… non lo so, non mi sembrava lo sci giusto.
Certo che bastava leggere un po’ il forum per avere la risposta… ma un bel ragionamento e una prova sul campo è meglio.
Opto sul sicuro, prendo gli scream.
Mentre aspettiamo, Mario chiama e vuol sapere se con me ho la corda…
… cominciamo bene… so che lui ha una corda da 60 metri nello zaino cosa serve la mia?? La mia corda era in macchina e, subito dopo, nel mio zaino.
Prima di scendere il couloir (sarebbe stata la nostra ultima discesa prima di tornare a casa), tanto per scaldarci un po’, ci siamo fatti un giro per il vallone de La Meije sino al paese, giusto giusto quelle quattro gobbette che servono per rassodare i muscoli delle gambe.
Se venerdì erano gobbe, domenica erano dei monti…. la stradina finale, una vera tortura…
tant’è … siamo venuti a soffrire e soffriamo…
Ritorniamo in quota … cominciano i pensieri… ce la farò? ce la faremo? verranno tutti o qualcuno si tirerà indietro?
Mentre i pensieri frullano, in funivia comincio a prepararmi, è un momento di “pausa” che mi piace assaporare ogni volta che indosso l’imbragatura, mi rilassa controllare che tutto sia a posto, i moschettoni i cordini... mi rende sicuro sapere cosa ho e dove è.
Un momento “catartico”.
Quindi in funivia tiro fuori dallo zaino un cordino da 5 metri per le soste e lo attacco all’imbrago, preparo i cordini e le fettucce, controllo i moschettoni, il discensore, la carrucola, richiudo lo zaino e via.
Pronto
Lo so che sono con una guida ma preferisco avere dietro le mie cose…
Nel frattempo siamo arrivati a 3.600 e il ghiacciaio ci aspetta… cominciamo a scendere, sembrava che la neve fosse migliore ma, purtroppo, è trasformata anche qui…
L’itinerario prevede la discesa dal ghiacciaio de La Girose con partenza dall’ultimo skilift de La Grave, passaggio in canale con calata di 40 metri, arrivo sulla strada qualche kilometro dopo La Grave direzione Les 2 Alpes.
La pendenza del canale è sicuramente superiore ai 45 gradi (in alcuni punti) in molti superiore ai 40 gradi; nel punto più stretto sarà largo una quindicina di metri.
Tanto per intenderci, nel comprensorio di La Grave vai ovunque e nessuno ti dice nulla.
E’ normale.
Per fare questo canale (dopo aver superato le solite corde all’inizio del ghiacciaio che ti ricordano che ti stai avventurando in un percorso potenzialmente pericoloso)
L'ingresso del ghiacciaio
A metà del ghiacciaio
verso la parte finale del ghiacciaio e l'ingresso "riservato"
Si arriva in fondo al pianoro vicino ai crepacci dove l’ingresso è bloccato da un'altra corda e da altri cartelli.
Questa volta, però, a controllare l’ingresso c’è una guida che verifica chi vuole passare e come è attrezzato.
Mentre stavamo parlando con questa giuda, sono arrivati una decina di francesi che hanno cercato di passare i crepacci sulla sinistra, la guida si è inc@zz@to come una bestia e li ha fatti risalire a piedi fino in cima.
Mai visto in vita mia un francese così inc@zz@to con altri francesi.
Chris e Luca ci salutano e scendono da un'altra parte, verso gli impianti.
ATTENZIONE E’ UN PERCORSO DI ALTA MONTAGNA
BISOGNA ANDARE CON LA GUIDA
NON BISOGNA CADERE
NON SI DEVE AVER PAURA DEL VUOTO
SI DEVE SAPER CURVARE IN POCHISSIMO SPAZIO E MOLTO SPESSO SALTANDO
E’ CONSIGLIATO SAPER FARE L’INVERSIONE ANCHE SOLO SULLE LAMINE
PERO’ E’ BELLISSIMO…
NB non ho fatto foto nella parte più ripida, proprio non me la sono sentita di togliermi i guanti prendere la macchina fotografica ecc. ecc. ecc.
…
…
Eccoci sciare tra i ghiacci sulle lingue di neve, 300/400 metri dopo aver lasciato il presidio della guida
Poi si prosegue passando diversi couloir stando attendi a prendere qulli giusti e non lasciarsi tentare dalle tracce che, sovente, finiscono nel vuoto.
Si arriva ad un certo punto dove bisogna togliersi gli sci e salire a piedi per circa un centinaio di metri dove si raggiunge la catena della sosta per la calata.
La catenza che sbuca dalla neve
I preparativi per la calata
Dove ci caleremo
La calata è di circa 40 metri su roccia tranne gli ultimi 10 metri.
Certo che gli sci che sbattono sulla roccia non è proprio il massimo, neanche scendere con gli scarponi da discesa non è proprio comodo e, infatti, un paio di ginocchiate le tiro alla roccia.
Tant'è... arrivo velocemente in fondo per primo e mi trovo su un gradino di neve non più largo di 20 centimeti e lungo circa 1 metro e mezzo.
C@zzo ci stanno appena appena gli scream (gli AK non ci sarebbero mai stati quindi ho scelto bene!!)
Sotto di me il canalino sopra i 40° largo una quindicina di metri e lungo... da dove ero o non si vedeva dove andava a finire....
Dove caccio mi ero andato a ficcare??
Tanto siamo qui e non si può far altro che scendere.
Mo devo mettere gli sci.... che sono nello zaino.... io mi sono già slegato dalla corda che sta per essere usata da Matteo per scendere.
Allora...
ecco...
In equilibrio su 20 cm di neve, con un ginocchio appoggiato alla parete, mi toglo lo zaino e pianto le code degli sci (ancora legati allo zaino) nella neve (altro buon motivo per non usare sci twin tip), e gli slego.
A questo punto ne prendo uno e cercando di non farlo cadere lo infilo, la sensazione di sicurezza aumenta decisamente, aggancio l'altro e la sicurezza di stare sulla neve con addosso è tutt'altra cosa rispetto agli scaponi... tant'è che quando arriva Mario faccio pure un'inversione (stando appoggiato solo sulle lamine) per aiutarlo a mettere a posto la corda.
Arrivano Matteo e Riccardo.
Riccardo si ferma circa 10 metri sopra di noi appena dopo la fine della parete rocciosa e attende Mario.
Mario non sarebbe riuscito a scendere in corda doppia per 40 metri avendo una corda da 60, quindi Riccardo riesce a sistemarsi in sicurezza e calzare gli sci così da poter poi aiutare Mario.
Tutto bene, finite le calate e messa via la corda uno alla volta cominciamo a scendere nel canale, una sciata tranquilla e fluida, anche se non proprio adatta a tutti.
Matteo e Riccardo escono dal secondo canale
Uscita del canale
Le montagne verso destra
In fondo la strada dove ci attendono Luca e Chris
Eccoci belli soddisfatti alle macchine
http://www.skiforum.it/skiforum/upload/freeride/18630-lagrave17febbraio-029.jpg
RINGRAZIAMENTI
Mi sembra doveroso, a questo punto, ringraziare Luca della bella opportunità che mi ha dato invitandomi a sciare nel suo gruppo con cui mi sono trovato bene e mi sono divertito.
Grazie a Matteo, Riccardo e Chris per la bella compagnia, le mangiate, le risate ma soprattutto per aver condiviso delle belle giornate, intense, di sci.
Grazie a Mariolaguida/ Mariorider che ci ha portato in giro per tre giorni, una guida simpatica, “giovane” – sabato parte per il Canada – e che scia solo con sci “larghi”.
Un’ottima persona prima che un’ottima guida
NOTA FINALE SU LA GRAVE
E’ un posto molto bello, affascinante, i seracchi che incombono sul paese ti stregano.
L’abbiamo vista senza powder, quindi tutta a spigoli, non tondeggiante come quando la neve ricopre gli alberi.
Ma è un posto pericoloso.
Il giornale di giovedì, riportava in prima pagina la notizia di due morti a La Grave.
Non è il solito comprensorio dove ti puoi permettere di fare (più o meno) quello che vuoi.
Non bisogna sgarrare.
Per sciare a La Grave, serve:
- la testa
- il solito kit (APS – Arva-Pala-Sonda)
- imbrago, corda ed il necessario per utilizzarli e saperli utilizzare
Io mi ero portato dietro anche piccozza e ramponi li ho sempre lasciati in macchina ma penso che per fare alcuni canali, nelle condizioni che abbiamo trovato noi (lisci e duri), agli snowboarders la picca farebbe comodo.
Ma soprattutto non andare da soli ed essere accompagnati da una guida.
Prima parte del report: http://www.skiforum.it/forum/showthr...049#post393049
Seconda parte del report: http://www.skiforum.it/forum/showthr...631#post393631
Seconda parte del reportage: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?p=393631#post393631
DOMENICA
LA “CANALA”
Dopo i bagordi del sabato sera, la marmottina, la raclette, la poire, ecco che arriva domenica e la “canala”, il couloir.
Domenica, mattina prese le dovute informazioni all’ufficio delle guide sullo stato della neve nel canale, se le soste erano a posto, se c’era qualche altro pericolo, abbiamo lasciata una sulla strada verso Les 2 Alpes, in fondo dove sbuca il canale ed abbiamo iniziato al giornata.
SCI
Che sci usare nel canale?? i Made’n AK o gli Scream?? largo e molle o stretto (non più di tanto poi) e duro??
Era da sabato che ci pensavo, l’esperienza di venerdì nel canale con gli AK non mi aveva lasciato soddisfatto: lo sci è troppo molle (effetto balestra), non riuscivo a fargli fare quello che volevo io, soprattutto quando sul ripido hai bisogno di una risposta immediata dall’attrezzo… le code rialzate… non lo so, non mi sembrava lo sci giusto.
Certo che bastava leggere un po’ il forum per avere la risposta… ma un bel ragionamento e una prova sul campo è meglio.
Opto sul sicuro, prendo gli scream.
Mentre aspettiamo, Mario chiama e vuol sapere se con me ho la corda…
… cominciamo bene… so che lui ha una corda da 60 metri nello zaino cosa serve la mia?? La mia corda era in macchina e, subito dopo, nel mio zaino.
Prima di scendere il couloir (sarebbe stata la nostra ultima discesa prima di tornare a casa), tanto per scaldarci un po’, ci siamo fatti un giro per il vallone de La Meije sino al paese, giusto giusto quelle quattro gobbette che servono per rassodare i muscoli delle gambe.
Se venerdì erano gobbe, domenica erano dei monti…. la stradina finale, una vera tortura…
tant’è … siamo venuti a soffrire e soffriamo…
Ritorniamo in quota … cominciano i pensieri… ce la farò? ce la faremo? verranno tutti o qualcuno si tirerà indietro?
Mentre i pensieri frullano, in funivia comincio a prepararmi, è un momento di “pausa” che mi piace assaporare ogni volta che indosso l’imbragatura, mi rilassa controllare che tutto sia a posto, i moschettoni i cordini... mi rende sicuro sapere cosa ho e dove è.
Un momento “catartico”.
Quindi in funivia tiro fuori dallo zaino un cordino da 5 metri per le soste e lo attacco all’imbrago, preparo i cordini e le fettucce, controllo i moschettoni, il discensore, la carrucola, richiudo lo zaino e via.
Pronto
Lo so che sono con una guida ma preferisco avere dietro le mie cose…
Nel frattempo siamo arrivati a 3.600 e il ghiacciaio ci aspetta… cominciamo a scendere, sembrava che la neve fosse migliore ma, purtroppo, è trasformata anche qui…
L’itinerario prevede la discesa dal ghiacciaio de La Girose con partenza dall’ultimo skilift de La Grave, passaggio in canale con calata di 40 metri, arrivo sulla strada qualche kilometro dopo La Grave direzione Les 2 Alpes.
La pendenza del canale è sicuramente superiore ai 45 gradi (in alcuni punti) in molti superiore ai 40 gradi; nel punto più stretto sarà largo una quindicina di metri.
Tanto per intenderci, nel comprensorio di La Grave vai ovunque e nessuno ti dice nulla.
E’ normale.
Per fare questo canale (dopo aver superato le solite corde all’inizio del ghiacciaio che ti ricordano che ti stai avventurando in un percorso potenzialmente pericoloso)
L'ingresso del ghiacciaio
A metà del ghiacciaio
verso la parte finale del ghiacciaio e l'ingresso "riservato"
Si arriva in fondo al pianoro vicino ai crepacci dove l’ingresso è bloccato da un'altra corda e da altri cartelli.
Questa volta, però, a controllare l’ingresso c’è una guida che verifica chi vuole passare e come è attrezzato.
Mentre stavamo parlando con questa giuda, sono arrivati una decina di francesi che hanno cercato di passare i crepacci sulla sinistra, la guida si è inc@zz@to come una bestia e li ha fatti risalire a piedi fino in cima.
Mai visto in vita mia un francese così inc@zz@to con altri francesi.
Chris e Luca ci salutano e scendono da un'altra parte, verso gli impianti.
ATTENZIONE E’ UN PERCORSO DI ALTA MONTAGNA
BISOGNA ANDARE CON LA GUIDA
NON BISOGNA CADERE
NON SI DEVE AVER PAURA DEL VUOTO
SI DEVE SAPER CURVARE IN POCHISSIMO SPAZIO E MOLTO SPESSO SALTANDO
E’ CONSIGLIATO SAPER FARE L’INVERSIONE ANCHE SOLO SULLE LAMINE
PERO’ E’ BELLISSIMO…
NB non ho fatto foto nella parte più ripida, proprio non me la sono sentita di togliermi i guanti prendere la macchina fotografica ecc. ecc. ecc.
…
…
Eccoci sciare tra i ghiacci sulle lingue di neve, 300/400 metri dopo aver lasciato il presidio della guida
Poi si prosegue passando diversi couloir stando attendi a prendere qulli giusti e non lasciarsi tentare dalle tracce che, sovente, finiscono nel vuoto.
Si arriva ad un certo punto dove bisogna togliersi gli sci e salire a piedi per circa un centinaio di metri dove si raggiunge la catena della sosta per la calata.
La catenza che sbuca dalla neve
I preparativi per la calata
Dove ci caleremo
La calata è di circa 40 metri su roccia tranne gli ultimi 10 metri.
Certo che gli sci che sbattono sulla roccia non è proprio il massimo, neanche scendere con gli scarponi da discesa non è proprio comodo e, infatti, un paio di ginocchiate le tiro alla roccia.
Tant'è... arrivo velocemente in fondo per primo e mi trovo su un gradino di neve non più largo di 20 centimeti e lungo circa 1 metro e mezzo.
C@zzo ci stanno appena appena gli scream (gli AK non ci sarebbero mai stati quindi ho scelto bene!!)
Sotto di me il canalino sopra i 40° largo una quindicina di metri e lungo... da dove ero o non si vedeva dove andava a finire....
Dove caccio mi ero andato a ficcare??
Tanto siamo qui e non si può far altro che scendere.
Mo devo mettere gli sci.... che sono nello zaino.... io mi sono già slegato dalla corda che sta per essere usata da Matteo per scendere.
Allora...
ecco...
In equilibrio su 20 cm di neve, con un ginocchio appoggiato alla parete, mi toglo lo zaino e pianto le code degli sci (ancora legati allo zaino) nella neve (altro buon motivo per non usare sci twin tip), e gli slego.
A questo punto ne prendo uno e cercando di non farlo cadere lo infilo, la sensazione di sicurezza aumenta decisamente, aggancio l'altro e la sicurezza di stare sulla neve con addosso è tutt'altra cosa rispetto agli scaponi... tant'è che quando arriva Mario faccio pure un'inversione (stando appoggiato solo sulle lamine) per aiutarlo a mettere a posto la corda.
Arrivano Matteo e Riccardo.
Riccardo si ferma circa 10 metri sopra di noi appena dopo la fine della parete rocciosa e attende Mario.
Mario non sarebbe riuscito a scendere in corda doppia per 40 metri avendo una corda da 60, quindi Riccardo riesce a sistemarsi in sicurezza e calzare gli sci così da poter poi aiutare Mario.
Tutto bene, finite le calate e messa via la corda uno alla volta cominciamo a scendere nel canale, una sciata tranquilla e fluida, anche se non proprio adatta a tutti.
Matteo e Riccardo escono dal secondo canale
Uscita del canale
Le montagne verso destra
In fondo la strada dove ci attendono Luca e Chris
Eccoci belli soddisfatti alle macchine
http://www.skiforum.it/skiforum/upload/freeride/18630-lagrave17febbraio-029.jpg
RINGRAZIAMENTI
Mi sembra doveroso, a questo punto, ringraziare Luca della bella opportunità che mi ha dato invitandomi a sciare nel suo gruppo con cui mi sono trovato bene e mi sono divertito.
Grazie a Matteo, Riccardo e Chris per la bella compagnia, le mangiate, le risate ma soprattutto per aver condiviso delle belle giornate, intense, di sci.
Grazie a Mariolaguida/ Mariorider che ci ha portato in giro per tre giorni, una guida simpatica, “giovane” – sabato parte per il Canada – e che scia solo con sci “larghi”.
Un’ottima persona prima che un’ottima guida
NOTA FINALE SU LA GRAVE
E’ un posto molto bello, affascinante, i seracchi che incombono sul paese ti stregano.
L’abbiamo vista senza powder, quindi tutta a spigoli, non tondeggiante come quando la neve ricopre gli alberi.
Ma è un posto pericoloso.
Il giornale di giovedì, riportava in prima pagina la notizia di due morti a La Grave.
Non è il solito comprensorio dove ti puoi permettere di fare (più o meno) quello che vuoi.
Non bisogna sgarrare.
Per sciare a La Grave, serve:
- la testa
- il solito kit (APS – Arva-Pala-Sonda)
- imbrago, corda ed il necessario per utilizzarli e saperli utilizzare
Io mi ero portato dietro anche piccozza e ramponi li ho sempre lasciati in macchina ma penso che per fare alcuni canali, nelle condizioni che abbiamo trovato noi (lisci e duri), agli snowboarders la picca farebbe comodo.
Ma soprattutto non andare da soli ed essere accompagnati da una guida.
Prima parte del report: http://www.skiforum.it/forum/showthr...049#post393049
Seconda parte del report: http://www.skiforum.it/forum/showthr...631#post393631
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