Chef de Poudre
New member
In mezzo al bianco è quella la situazione in cui adoro stare, lo sanno bene i miei amici, quando mi chiedono come va mentre sciamo: "Benissimo....sono in mezzo al bianco" gli rispondo immancabilmente.
Ma a questo giro devo dire che sono andato abbastanza vicino a rimanerci per sempre li....in mezzo al bianco.
In tutti i sensi visto che si tratta di una zona del massiccio del Monte Bianco ed è zona di ghiaccio e neve perenni.
Cio non toglie che comunque sia stata una giornata memorabile, dal punto di vista della bellezza del luogo, dell' esperienza, delle emozioni provate e della riflessione cui ancora si porta come strascico...
Ma veniamo al report fotografico:
Dopo il primo troncone di funivia che parte da Chammonix, ecco come si presenta la nord dell' Aiguille du Midi
Nord Aiguille du midi
Usciti dal cancelletto dell' Aiguille, dopo aver sceso un tratto di cresta dove non osavo guardare ne a destra ne a sinistra ma solo a dove mettere i piedi, ci mettiamo gli sci per scendere al Col du Midi approfitto e scatto due foto:
Ecco lo spettacolo che si presenta al misero umano....
Mont Blanc du Tacul
(da destra a sinistra) Tour Ronde, Aiguille d' Entreves, Aiguille de Toula, Gran Flambeau, Col des Flambeaux con dietro Punta Helbronner, Petit Flambeau e davanti il Gros Rognon (punto di appoggio della Telecabina della Valee Blanche)
Il Dente del Gigante, la cresta di Rochefort e le Grandes Jorasses; sotto il ghiacciao delle Periades (a sin.) e il ghiacciaio del Gigante
e ancora cime e ghiacciai (Talèfre?) che non conosco (anzi se qualcuno volesse mettersi li con paint... )
scendiamo al Col du Midi su neve bella dura, la migliore della giornata devo dire,
mettiamo le pelli e ci avviamo verso la parete del Tacul
Alcuni alpinisti attaccano i couloir ghiacciati a destra del Triangle du Tacul
Triangle du Tacul
faccio ancora qualche foto verso l' Aiguille du Midi
Aiguille du Midi e rifugio Cosmiques
ed al primo pendio sceso
saliamo cercando una via nel labirinto di seracchi e crepacci
l' ascesa si rivela subito ostica, la neve in alcuni punti è dura in altri è crosta cedevole, lo sci affonda e risulta difficoltoso procedere (in mancanza di una traccia gia fatta). In piu bisogna fare qualche togli e metti per affrontare punti piu ripidi e senza sci si sprofonda fino alla coscia.
Capiamo fin da subito che la vetta sarà impossibile, pazienza...
Mentra stiamo per arrivare ad un pianoro dove avevamo deciso quasi di fermarci a mangiare qualcosa,sentiamo un tonfo sordo, alziamo gli occhi sopra di noi e vediamo una nuvola di polvere, qualche pallottola di neve ci passa vicino.
Subito pensiamo ad una slavina ma salendo ci accorgiamo che era un pezzo di seracco caduto proprio sopra le nostre teste!! Fortunatamente il piano era abbastanza lungo che i vari pezzi (dei bei blocconi anche da 1,5 m. cubi) si sono fermati prima di raggiungere il pendio con noi appesi in cordata e con le pelli!!!
la situazione non è rosea, il seracco scricchiola sinistramente, in basso al centro partono schegge di ghiaccio nel punto di maggior pressione, noi ci siamo riparati a destra del pianoro, le crepe si allargano a vista d' occhio e non sappiamo se si staccherà solo la parte piu a sinistra (quella che si muove maggiormente) o anche la porzione piu a destra vicino a noi (che presenta un taglio).
L' unica via di fuga sarebbe proprio il pendio dal quale arriviamo, poichè dall' altra parte è impossibile passare, ma con quel "coso rumoroso" li sopra non ci fidiamo proprio, neanche buttandosi a palla, meglio aspettare.
Dopo 20 minuti di attesa finalmente si decide e crolla quello che deve crollare, una bella fetta ma non sufficente a raggiungerci e tantomeno a superare il pianoro in questione :sudato:
aspettiamo ancora 10 minuti, per vedere se le restanti crepe danno segni di movimento o se si sentono ancora rumori.
A quel punto visto che la situazione sembrava tranquilla decidiamo di scendere da dove eravamo arrivati per guadagnare il Col du Midi e fermarci li a mangiare una volta tranquilli.
La discesa no è stata granchè, neve crostosa che sfondava percui è stata piu che altro un susseguirsi di traversi a scendere con inversioni, qualche curvetta nei punti piu duri e un paio di derapage nei punti ghiacciati.
Meglio al fondo della parete dove la neve aveva mollato un po'.
Risalendo verso l' Auguille du Midi noto alcuni rocciatori appesi sulla parete sud :?mm che pelo! :clap:
Prima di risalire l' ultimo tratto di cresta per arrivare alla funivia do un ultimo sguardo a quella montagna....il tempo è cambiato...ed anche io un po'...
Ciao
Pit
Ma a questo giro devo dire che sono andato abbastanza vicino a rimanerci per sempre li....in mezzo al bianco.
In tutti i sensi visto che si tratta di una zona del massiccio del Monte Bianco ed è zona di ghiaccio e neve perenni.
Cio non toglie che comunque sia stata una giornata memorabile, dal punto di vista della bellezza del luogo, dell' esperienza, delle emozioni provate e della riflessione cui ancora si porta come strascico...
Ma veniamo al report fotografico:
Dopo il primo troncone di funivia che parte da Chammonix, ecco come si presenta la nord dell' Aiguille du Midi
Nord Aiguille du midi
Usciti dal cancelletto dell' Aiguille, dopo aver sceso un tratto di cresta dove non osavo guardare ne a destra ne a sinistra ma solo a dove mettere i piedi, ci mettiamo gli sci per scendere al Col du Midi approfitto e scatto due foto:
Ecco lo spettacolo che si presenta al misero umano....
Mont Blanc du Tacul
(da destra a sinistra) Tour Ronde, Aiguille d' Entreves, Aiguille de Toula, Gran Flambeau, Col des Flambeaux con dietro Punta Helbronner, Petit Flambeau e davanti il Gros Rognon (punto di appoggio della Telecabina della Valee Blanche)
Il Dente del Gigante, la cresta di Rochefort e le Grandes Jorasses; sotto il ghiacciao delle Periades (a sin.) e il ghiacciaio del Gigante
e ancora cime e ghiacciai (Talèfre?) che non conosco (anzi se qualcuno volesse mettersi li con paint... )
scendiamo al Col du Midi su neve bella dura, la migliore della giornata devo dire,
mettiamo le pelli e ci avviamo verso la parete del Tacul
Alcuni alpinisti attaccano i couloir ghiacciati a destra del Triangle du Tacul
Triangle du Tacul
faccio ancora qualche foto verso l' Aiguille du Midi
Aiguille du Midi e rifugio Cosmiques
ed al primo pendio sceso
saliamo cercando una via nel labirinto di seracchi e crepacci
l' ascesa si rivela subito ostica, la neve in alcuni punti è dura in altri è crosta cedevole, lo sci affonda e risulta difficoltoso procedere (in mancanza di una traccia gia fatta). In piu bisogna fare qualche togli e metti per affrontare punti piu ripidi e senza sci si sprofonda fino alla coscia.
Capiamo fin da subito che la vetta sarà impossibile, pazienza...
Mentra stiamo per arrivare ad un pianoro dove avevamo deciso quasi di fermarci a mangiare qualcosa,sentiamo un tonfo sordo, alziamo gli occhi sopra di noi e vediamo una nuvola di polvere, qualche pallottola di neve ci passa vicino.
Subito pensiamo ad una slavina ma salendo ci accorgiamo che era un pezzo di seracco caduto proprio sopra le nostre teste!! Fortunatamente il piano era abbastanza lungo che i vari pezzi (dei bei blocconi anche da 1,5 m. cubi) si sono fermati prima di raggiungere il pendio con noi appesi in cordata e con le pelli!!!
la situazione non è rosea, il seracco scricchiola sinistramente, in basso al centro partono schegge di ghiaccio nel punto di maggior pressione, noi ci siamo riparati a destra del pianoro, le crepe si allargano a vista d' occhio e non sappiamo se si staccherà solo la parte piu a sinistra (quella che si muove maggiormente) o anche la porzione piu a destra vicino a noi (che presenta un taglio).
L' unica via di fuga sarebbe proprio il pendio dal quale arriviamo, poichè dall' altra parte è impossibile passare, ma con quel "coso rumoroso" li sopra non ci fidiamo proprio, neanche buttandosi a palla, meglio aspettare.
Dopo 20 minuti di attesa finalmente si decide e crolla quello che deve crollare, una bella fetta ma non sufficente a raggiungerci e tantomeno a superare il pianoro in questione :sudato:
aspettiamo ancora 10 minuti, per vedere se le restanti crepe danno segni di movimento o se si sentono ancora rumori.
A quel punto visto che la situazione sembrava tranquilla decidiamo di scendere da dove eravamo arrivati per guadagnare il Col du Midi e fermarci li a mangiare una volta tranquilli.
La discesa no è stata granchè, neve crostosa che sfondava percui è stata piu che altro un susseguirsi di traversi a scendere con inversioni, qualche curvetta nei punti piu duri e un paio di derapage nei punti ghiacciati.
Meglio al fondo della parete dove la neve aveva mollato un po'.
Risalendo verso l' Auguille du Midi noto alcuni rocciatori appesi sulla parete sud :?mm che pelo! :clap:
Prima di risalire l' ultimo tratto di cresta per arrivare alla funivia do un ultimo sguardo a quella montagna....il tempo è cambiato...ed anche io un po'...
Ciao
Pit