Erano anni che volevo andare ad esplorare le montagne dei friulani.
Qualche settimana fa, purtroppo con tempo ancora grigio, ho fatto un bel giro sul gruppo che dà il nome alla località sciistica di Piancavallo: il Monte cavallo.
Una cartina con l'escursione.
Accesso velocissimo dalla pianura su una strada che immagino sia famosa per qualche competizione automobilistica e anche per gli appassionati di motori. Infatti ci sono centinaia di pubblicità attorno alla strada, cartelloni che non parlano di biciclette, sci, alpinismo, turismo o sport va bensì di carrozzerie, concessionarie cambio gomme
Ho lasciato l’auto vicino a quello che mi è sembrato essere un grandissimo centro sportivo con tantissimi campi da calcio (infatti c’era un’invasione dei bambini che facevano le selezioni per diventare portieri di qualche squadra).
Caffe e cornetto pre-escursione.
Selezione portieri.
Ho imboccato subito il sentiero 924 che dopo una prima parte su stradina si immerge subito in una fantastica faggeta.
Sentiero meraviglioso in quanto si snoda tra sassi bianchi con un fondi di centimetri di soffice foglie di faggio.
Questa parte della salita mi è davvero piaciuta molto, un sentiero spettacolare.
Usciti dal bosco. Intanto il meteo si guasta, su Piancavallo il cielo non è già più azzurro.
Superato i limite del bosco si continua a salire per comodo traccia fino a raggiungere un bivio segnato da un grande capitello votivo.
A questo punto ho voluto provare subito a fare un sentiero alpinistico - Alta via dei Rondoni n. 918 - e ho guadagnato tutta la cresta fino alla cima del Cimon dei Furlani.
Sentiero molto esigente, non è impossibile ma ha dei tratti in cui potrebbero nascere dei problemi a chi soffre dei vertigini.
Però corre tutto in cresta e questo tipo di sentieri sono generalmente molto belli (purtroppo spesso con forte vento).
Purtroppo me lo sono fatto parzialmente nella nebbia e quindi panorami e ambienti non me li sono potuti gustare.
Incontrato solamente una persona.
Che saliva con parecchia fatica (se non lo si fosse capito, questo sentiero fa sputare l'anima).
Ripeto, con fatica, si raggiunge il Cimon dei Furlani dal quale si dovrebbe avere un bellissimo panorama su una serie di pareti che cadono a picco dal Monte Cavallo.
Quello dovrebbe essere il Cimon di Palantina.
Mentre querllo il Monte
Cavallo, la metà della gita.
La discesa è piuttosto ostica ma per fortuna facilitata da cordini metallici: conviene procedere con calma.
Si raggiunge una forcella e ci si immette in un sentiero che suppongo arrivi dal bivio precedente.
Si continua a percorrere questo tratto in costa finché si incontra un sentiero attrezzato che sale verticalmente fino alla cima del Monte Cavallo.
Ancora con fatica si raggiunge la cima del Monte Cavallo in cui c’è una specie di segnale trigonometrico con una campana e poco sotto una statua di un Angelo/Madonnina.
Dalla vetta si vede il rifugio Semenza (SE, senza una C...).
Prima di ripartire per la discesa, nella nebbia quasi totale, mi sono scordato di ricontrollare le cartine e convinto di scendere verso il sentiero che mi avrebbe portato a rifugio Semenza (quindi in direzione Nord) ho iniziato a seguire una traccia verso Sud dalla quale erano salite alcune persone.
Purtroppo questa era la traccia diametralmente opposta a quella che desideravo fare e solo dopo un bel po’ di discesa "delicata" mi sono accorto che non sarei giunto al Rifugio ma bensì ad una forcella.
Una parte della discesa "delicata" (molte persone si portano il set da ferrata per fare questi sentieri).
Visto il meteo che minacciava pioggia, anzi qualche gocciolina già l'avevo presa scendendo ho cambiato programma e mi sono detto provo a raggiungere Cimon Palantina e poi torno a casa in fretta e furia sperando di non prendere fulmini e acqua.
Con un tratto di sentiero sotto le pareti della Palantina si raggiunge a forcella Palantina e poi in pochi minuti si raggiunge la cima.
Cima della Palantina
Con una lunga e “corribile forse al 30%“ discesa si torna ai parcheggi di Piancavallo.
Una gita da meno di 10 km secondo il GPS ma che mi ha affaticato come una da 20 km! Tutta la parte alta è su sentieri in cui bisogna stare sempre attenti e che, soprattutto in discesa, affaticano molto.
I panorami *dovrebbero* essere molto ampi e forse si vede sia il mare da una parte che le Dolomiti dall'altra (lo scoprirò più avanti spero).
Qualche settimana fa, purtroppo con tempo ancora grigio, ho fatto un bel giro sul gruppo che dà il nome alla località sciistica di Piancavallo: il Monte cavallo.
Una cartina con l'escursione.
Accesso velocissimo dalla pianura su una strada che immagino sia famosa per qualche competizione automobilistica e anche per gli appassionati di motori. Infatti ci sono centinaia di pubblicità attorno alla strada, cartelloni che non parlano di biciclette, sci, alpinismo, turismo o sport va bensì di carrozzerie, concessionarie cambio gomme
Ho lasciato l’auto vicino a quello che mi è sembrato essere un grandissimo centro sportivo con tantissimi campi da calcio (infatti c’era un’invasione dei bambini che facevano le selezioni per diventare portieri di qualche squadra).
Caffe e cornetto pre-escursione.
Selezione portieri.
Ho imboccato subito il sentiero 924 che dopo una prima parte su stradina si immerge subito in una fantastica faggeta.
Sentiero meraviglioso in quanto si snoda tra sassi bianchi con un fondi di centimetri di soffice foglie di faggio.
Questa parte della salita mi è davvero piaciuta molto, un sentiero spettacolare.
Usciti dal bosco. Intanto il meteo si guasta, su Piancavallo il cielo non è già più azzurro.
Superato i limite del bosco si continua a salire per comodo traccia fino a raggiungere un bivio segnato da un grande capitello votivo.
A questo punto ho voluto provare subito a fare un sentiero alpinistico - Alta via dei Rondoni n. 918 - e ho guadagnato tutta la cresta fino alla cima del Cimon dei Furlani.
Sentiero molto esigente, non è impossibile ma ha dei tratti in cui potrebbero nascere dei problemi a chi soffre dei vertigini.
Però corre tutto in cresta e questo tipo di sentieri sono generalmente molto belli (purtroppo spesso con forte vento).
Purtroppo me lo sono fatto parzialmente nella nebbia e quindi panorami e ambienti non me li sono potuti gustare.
Incontrato solamente una persona.
Che saliva con parecchia fatica (se non lo si fosse capito, questo sentiero fa sputare l'anima).
Ripeto, con fatica, si raggiunge il Cimon dei Furlani dal quale si dovrebbe avere un bellissimo panorama su una serie di pareti che cadono a picco dal Monte Cavallo.
Quello dovrebbe essere il Cimon di Palantina.
Mentre querllo il Monte
Cavallo, la metà della gita.
La discesa è piuttosto ostica ma per fortuna facilitata da cordini metallici: conviene procedere con calma.
Si raggiunge una forcella e ci si immette in un sentiero che suppongo arrivi dal bivio precedente.
Si continua a percorrere questo tratto in costa finché si incontra un sentiero attrezzato che sale verticalmente fino alla cima del Monte Cavallo.
Ancora con fatica si raggiunge la cima del Monte Cavallo in cui c’è una specie di segnale trigonometrico con una campana e poco sotto una statua di un Angelo/Madonnina.
Dalla vetta si vede il rifugio Semenza (SE, senza una C...).
Prima di ripartire per la discesa, nella nebbia quasi totale, mi sono scordato di ricontrollare le cartine e convinto di scendere verso il sentiero che mi avrebbe portato a rifugio Semenza (quindi in direzione Nord) ho iniziato a seguire una traccia verso Sud dalla quale erano salite alcune persone.
Purtroppo questa era la traccia diametralmente opposta a quella che desideravo fare e solo dopo un bel po’ di discesa "delicata" mi sono accorto che non sarei giunto al Rifugio ma bensì ad una forcella.
Una parte della discesa "delicata" (molte persone si portano il set da ferrata per fare questi sentieri).
Visto il meteo che minacciava pioggia, anzi qualche gocciolina già l'avevo presa scendendo ho cambiato programma e mi sono detto provo a raggiungere Cimon Palantina e poi torno a casa in fretta e furia sperando di non prendere fulmini e acqua.
Con un tratto di sentiero sotto le pareti della Palantina si raggiunge a forcella Palantina e poi in pochi minuti si raggiunge la cima.
Cima della Palantina
Con una lunga e “corribile forse al 30%“ discesa si torna ai parcheggi di Piancavallo.
Una gita da meno di 10 km secondo il GPS ma che mi ha affaticato come una da 20 km! Tutta la parte alta è su sentieri in cui bisogna stare sempre attenti e che, soprattutto in discesa, affaticano molto.
I panorami *dovrebbero* essere molto ampi e forse si vede sia il mare da una parte che le Dolomiti dall'altra (lo scoprirò più avanti spero).
Ultima modifica: