subsahara
Coldest Ice
Alle quattro e mezza dunque, come debitamente segnalato dal cippo, abbandono la Val Mora e rientro in Italia
Il cartello mi dice che per Cancano ci vogliono ancora tre ore e un quarto; anche se la durata è sovrastimata rispetto al mio passo, si tratta pur sempre di parecchia strada... avevo la vaga speranza di essere più vicino alla macchina.
Comunque seguo il sentiero per San Giacomo di Fraele, allontanandomi progressivamente quindi dall'acqua della Val Mora che andrà a confluire poco più avanti nel lago di Livigno
In fondo c'è il lago di San Giacomo e quindi il bacino dell'Adda... sono perfettamente cosciente che prima o poi incontrerò il passo, il passo di Fraele, che segna il confine tra bacino del Danubio e bacino del Po. Giuro che ci ho fatto caso (io faccio sempre caso a queste cose), ma non sono assolutamente riuscito a individuare la posizione dell'ineffabile selletta... nulla, non mi sono accorto di nulla
Alle cinque arrivo a San Giacomo. Consultando la cartina decido di tornare al punto di partenza passando per la sponda destra dei due laghi di San Giacomo e di Cancano
Il lago di San Giacomo
Inizio il lungo tratto (è tutto lungo in questa gita!) lungo i due laghi.
Le strade sterrate che solcano l'altipiano sono utilizzate, dietro pagamento di un corrispettivo giornaliero, dai villeggianti che dormono nelle abitazioni sparse in valle
Sono ormai le cinque e mezza e procedo a fatica; ho assoluto bisogno di una pausa ristoratrice e di una bella birra.
Mi fermo quindi al Ristoro San Giacomo per una mezz'oretta e ricarico le pile.
Dopo la pausa sono pronto a completare il giro e lo faccio corricchiando al piccolo trotto, un po' perché ho voglia di tornare presto alla macchina e un po' perché quest'ultimo tratto che costeggia i laghi è un po' monotono e certamente il meno interessante (be', a parte la diga)
Alle 18:35 raggiungo finalmente il punto di partenza
Il cartello mi dice che per Cancano ci vogliono ancora tre ore e un quarto; anche se la durata è sovrastimata rispetto al mio passo, si tratta pur sempre di parecchia strada... avevo la vaga speranza di essere più vicino alla macchina.
Comunque seguo il sentiero per San Giacomo di Fraele, allontanandomi progressivamente quindi dall'acqua della Val Mora che andrà a confluire poco più avanti nel lago di Livigno
In fondo c'è il lago di San Giacomo e quindi il bacino dell'Adda... sono perfettamente cosciente che prima o poi incontrerò il passo, il passo di Fraele, che segna il confine tra bacino del Danubio e bacino del Po. Giuro che ci ho fatto caso (io faccio sempre caso a queste cose), ma non sono assolutamente riuscito a individuare la posizione dell'ineffabile selletta... nulla, non mi sono accorto di nulla
Alle cinque arrivo a San Giacomo. Consultando la cartina decido di tornare al punto di partenza passando per la sponda destra dei due laghi di San Giacomo e di Cancano
Il lago di San Giacomo
Inizio il lungo tratto (è tutto lungo in questa gita!) lungo i due laghi.
Le strade sterrate che solcano l'altipiano sono utilizzate, dietro pagamento di un corrispettivo giornaliero, dai villeggianti che dormono nelle abitazioni sparse in valle
Sono ormai le cinque e mezza e procedo a fatica; ho assoluto bisogno di una pausa ristoratrice e di una bella birra.
Mi fermo quindi al Ristoro San Giacomo per una mezz'oretta e ricarico le pile.
Dopo la pausa sono pronto a completare il giro e lo faccio corricchiando al piccolo trotto, un po' perché ho voglia di tornare presto alla macchina e un po' perché quest'ultimo tratto che costeggia i laghi è un po' monotono e certamente il meno interessante (be', a parte la diga)
Alle 18:35 raggiungo finalmente il punto di partenza