Finalmente oggi sono riuscito a salire questa cima in versione invernale.
Si parte riempendosi gli occhi con la Moiazza
Il primo tratto è costituito da una fascia rocciosa da superare tramite un sentiero molto ripido con passaggi di I° grado
Questa parte non è mai sciabile, tanto vale farla in primavera. Attualmente alcuni tratti presentano ancora neve, dura o ghiacciata, quindi serve attenzione.
Finalmente si arriva in alto, San Sebastiano nord a sinistra e cresta sud di San Sebastiano a destra
Si gira a destra puntando forcella la porta e poi ancora più a destra la parete del Tamer per entrare dentro al canale a circa metà della sua lunghezza
Verso il basso
Verso l'alto
Salgo con gli sci fino alla base della parete, poi proseguo a piedi battendo traccia o ribattendo quella vecchia. Si sprofonda fino alla caviglia ma ogni tanto fino alla coscia.
La sola determinazione non basta, serve qualche bestemmia ben assestata.
Arrivo finalmente al forcellino che divide Tamer piccolo a sinistra e Tamer grande a destra con i polpacci in fiamme.
Salgo a destra arrivado ad un grosso masso dove lascio gli sci. Salgo a sinistra del masso su canalino ripido, ci sarebbe anche uno spezzone di corda poco più a sinistra ma mi ispira meno. Altra rampa ripida, si passa una strettoia e finalmente sono in cima.
Valle di San Lucano con le pale a destra e l'Agner a sinistra
Tamer piccolo e Pelmo
Verso il Bosconero
A sud castello del Moschesin e più dietro la Talvena
Moiazza e Civetta
Col senno di poi avrei potuto portare gli sci un po più in alto.. pazienza. Con un po' più di neve sarebbe sciabile dalla cima.
In discesa ho fatto il canale nella sua lunghezza completa
Canale molto bello anche se nella parte alta ci sono alcuni passaggi obbligati per evitare dei massi. In alto neve morbida pressata, in basso dura ma con ottimo grip
In discesa non sono subito andato a prendere il sentiero ma ho proseguito nel van de tamer davanti. Molto bello finché si arriva alla vegetazione. Da qui mi son fidato di vecchie tracce, senza c'è da perdersi in un dedalo di canalini, barriere di mughi e salti rocciosi. Si traversa in diagonale verso sinistra sotto a pareti rocciose, oltrepassando anche un canalino, fino ad arrivare ad un antro con ruderi. Da qui verso destra puntando alle tracce più in basso.
Insomma, anche un po' di ravanage.. che però mi permette di arrivare 200m più in basso rispetto a dove ho messo gli sci in salita.
Infine il sentiero disarrampicando e bestemmiando per gli sci che mi ostacolano.
1000 metri di dislivello ma dentro c'è di tutto. Salita di grande soddisfazione, anche perché va guadagnata
Si parte riempendosi gli occhi con la Moiazza
Il primo tratto è costituito da una fascia rocciosa da superare tramite un sentiero molto ripido con passaggi di I° grado
Questa parte non è mai sciabile, tanto vale farla in primavera. Attualmente alcuni tratti presentano ancora neve, dura o ghiacciata, quindi serve attenzione.
Finalmente si arriva in alto, San Sebastiano nord a sinistra e cresta sud di San Sebastiano a destra
Si gira a destra puntando forcella la porta e poi ancora più a destra la parete del Tamer per entrare dentro al canale a circa metà della sua lunghezza
Verso il basso
Verso l'alto
Salgo con gli sci fino alla base della parete, poi proseguo a piedi battendo traccia o ribattendo quella vecchia. Si sprofonda fino alla caviglia ma ogni tanto fino alla coscia.
La sola determinazione non basta, serve qualche bestemmia ben assestata.
Arrivo finalmente al forcellino che divide Tamer piccolo a sinistra e Tamer grande a destra con i polpacci in fiamme.
Salgo a destra arrivado ad un grosso masso dove lascio gli sci. Salgo a sinistra del masso su canalino ripido, ci sarebbe anche uno spezzone di corda poco più a sinistra ma mi ispira meno. Altra rampa ripida, si passa una strettoia e finalmente sono in cima.
Valle di San Lucano con le pale a destra e l'Agner a sinistra
Tamer piccolo e Pelmo
Verso il Bosconero
A sud castello del Moschesin e più dietro la Talvena
Moiazza e Civetta
Col senno di poi avrei potuto portare gli sci un po più in alto.. pazienza. Con un po' più di neve sarebbe sciabile dalla cima.
In discesa ho fatto il canale nella sua lunghezza completa
Canale molto bello anche se nella parte alta ci sono alcuni passaggi obbligati per evitare dei massi. In alto neve morbida pressata, in basso dura ma con ottimo grip
In discesa non sono subito andato a prendere il sentiero ma ho proseguito nel van de tamer davanti. Molto bello finché si arriva alla vegetazione. Da qui mi son fidato di vecchie tracce, senza c'è da perdersi in un dedalo di canalini, barriere di mughi e salti rocciosi. Si traversa in diagonale verso sinistra sotto a pareti rocciose, oltrepassando anche un canalino, fino ad arrivare ad un antro con ruderi. Da qui verso destra puntando alle tracce più in basso.
Insomma, anche un po' di ravanage.. che però mi permette di arrivare 200m più in basso rispetto a dove ho messo gli sci in salita.
Infine il sentiero disarrampicando e bestemmiando per gli sci che mi ostacolano.
1000 metri di dislivello ma dentro c'è di tutto. Salita di grande soddisfazione, anche perché va guadagnata