Hotel, disabili e vacanze: brutto caso da cui possiamo tranne insegnamenti(?)

Gianan

" C " turns
Certo che poi per il rilancio della stazione serve la collaborazione di tutti:

«Sono Tommaso, ragazzo cieco che non parla. Ho ricevuto un atto di pesante discriminazione.... Mi trovavo presso l'hotel ****** non vogliamo casini **** di San Martino di Castrozza. Degli ospiti della sala ristorante erano infastiditi dalla mia presenza e se ne sono lamentati con l'albergatrice che ha proposto ai miei di prendere i pasti successivi in una saletta separata dai vetri ambrati oscurati. Lo ha proposto a noi e non a loro... Sono stato trattato come un cane non ammesso nella sala ristorante comune».
 
Ultima modifica da un moderatore:
Io la leggo come incomprensione e reazione spropositata.
premesso che non conosco la struttura ed i proprietari, ma il mestiere si, immagino come siano andate le cose.
il ragazzo e’ disabile cognitivo. E come disabile cognitivo può avere un comportamento volte rumoroso. Ringrazio il cielo di avere figli sani, ma se mi trovassi in una situazione del genere un poco di privacy non mi disturberebbe affatto. Ed una saletta separata se disponibile, non la troverei affatto un downgrade, ma un bonus. Le salette separate negli alberghi sono solitamente date ai clienti VIP per godersi meglio le vacanze e non sono inferiori in qualità e servizio, anzi, spesso sono meglio delle sale principali.
probabilmente lo stesso pensiero hanno avuto gli albergatori, ed hanno proposto, non ordinato, di spostarsi li per i pasti successivi. Niente discriminazione o malizia. Solo cercare di leggere i desideri dell’ospite per poterlo servire meglio.
invece la signora l’ha letta come discriminazione. forse si sarebbero potuti parlare e confrontarsi, invece di lasciare l’albergo in fretta e furia e fare uno shitstorm sui giornali.
 
Sta tutto lì però:
- invitati ad utilizzare altra sala
- chiesto se preferissero utilizzare un'altra sala
- chiesto se preferissero utilizzare un'altra sala per evitare di disturbare i commensali

son tre connotazioni totalmente diverse
 

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Non so come siano andate le cose ma nessuno pone l'accento sulla cosa piu' importante: gli altri ospiti che si sono lamentati.
Che, badate bene, hanno diritto a fare le loro vacanze in pace, ma un po' di umanita' potevano metterla in valigia.
E, anche l'avessero dimenticata, potevano chiedere di essere messi loro in altra sala, invece di scaricare la responsabilita' sui gestori.
Poi ovvio, i toni e i dettagli cambiano le prospettive.
 
la stampa deve vendere, copie o click che siano; se si ponesse queste domande perderebbe almeno un 30%, oltre ai vari attacchi "voi discriminateh" "siete come loroh", delle vendite.

sono pronto a scommettere che, se io mettessi il mio commento al post nr 48, nel post fb di questo articolo prenderei valanghe d'insulti seppur non abbia detto nulla di male. anzi, tutto il contrario
 
Ultima modifica:
A meno che il ragazzo non fosse violento o pericoloso , ma non credo da quanto si legge, nella stanzetta separata ci potevano andare la famiglia che si sentiva disturbata. WIP lounge.

episodio grave, ripreso anche da barisoni (e a modo suo) su r24 oggi. oltre che da gramellini.
 
Ho vissuto recentemente una situazione molto sgradevole con dei cari amici i quali hanno una bimba con un leggerissimo autismo. E' una bimba normalissima, che pero' purtroppo fatica ad articolare le parole, ergo, per comunicare, usa dei versi. E' una bimba piccola, quindi non controlla il volume. Una sera eravamo a mangiare una pizza in un posto anche abbastanza affollato, quindi rumoroso; una vicina di tavolo si e' lamentata del rumore. Mia moglie si e' molto arrabbiata, io avevo il fuoco in corpo ma ho dialogato e ne e' venuta fuori una discussione civile. Pero' ricordo la serata con un senso di vuoto, perche' ho potuto toccare con mano le difficolta' e il dolore dei suddetti amici (...)

Morale:
- solidarieta' totale al ragazzo
- esiste modo e modo
- gli altri ospiti ringrazino per il dono immenso della salute, pregando che a nessuno di loro e di chi amano capiti nulla di simile

Senza empatia non andiamo da nessuna parte, altro che saletta separata di stoca**o, ma non scherziamo nemmeno.
 
Gli ospiti che si lamentano dei bimbi rumorosi degli altri (rumorosi nel fisiologico, ovviamente...) o che si lamentano del vociare sgraziato di un sordomuto sono semplicemente spregevoli.
Uno non nasce col "diritto alla vacanza come uno se la sogna". Occorre fare posto a che la grande varietà della vita umana, anche se rumorosa, possa accadere nel mezzo della propria vacanza.
Occorre fare un po' di posto per accettare tutti.

Sto parlando degli ospiti - sugli albergatori non ho elementi
 
Se avessi un bambino che disturba non aspetterei di avere altri clienti che si lamentino, ma sarei io a richiedere se fosse possibile una sala separata.
Sono d'accordo che è necessario guardare tutti i punti di vista, e che un Treviolo rumoroso dà fastidio, ma sei fortunato a non dover esser discriminato ed isolato per tuo figlio, quindi a prescindere, non puoi dire che chiederesti tu di stare nella stanzetta separata. Umanamente immagino che uno genitore discriminato cerchi ancora di più di stare tra la gente.
 
Io vorrei sentire entrambe le campane.

Ho prestato servizio in passato come volontario presso un centro per ospiti con gravi disabilità psico-fisiche e posso dire per certo che a certi livelli la convivenza nella stessa sala da pranzo è tecnicamente impossibile.

Dai giornali non si riesce a farsi una idea di quanto grave possa essere la patologia di Tommaso, e quali i relativi comportamenti/problemi.
 
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